mercoledì 15 giugno 2011

visti da vicino: il quartiere corvo









le immagini valgono più di mille parole... Ecco il quartiere Corvo di Catanzaro, dove, potenzialmente si potrebbe creare un polmone verde cittadino degno di essere vissuto in pieno. Il quartiere è situato a 1 km dall'area magna grecia e a 2 chilometri dal mare di Catanzaro Lido. Gli spazi non mancano!

martedì 14 giugno 2011

Traversa e la realtà delle periferie catanzaresi

Vista dall’alto è una bellissima immagine. Il paesaggio è ordinato. Corvo e Aranceto; due quartieri gemelli, nati nello stesso anno con la volontà politica di estendere Catanzaro verso il mare; uno di fronte all’altro divisi dal torrente Fiumarella e dalla ss 106, sembrano posti tranquilli. E lo sono perché ridotti a quartieri dormitori dall’ignavia della politica. Un’apatia che si protrae nel tempo se si pensa che le prime cooperative edilizie datate 1975 hanno consentito l’urbanizzazione della campagna tra S. Maria e Lido e dato vita a sporadici comitati di palazzo più che di quartiere, visto che ognuno pulisce le erbacce attorno al proprio palazzo.

Quartieri popolari che hanno a che fare con i bisogni e le realtà connaturate all’estrazione sociale degli insediati, se si pensa che a pochi metri più a nord, nel quartiere Pistoia, l’insediamento popolare accomuna rom locali e lametini con i cosiddetti italiani in agglomerati invivibili; e questi, gli zingari, sono le uniche persone che animano viale Isonzo.
Cosa manca a questa fetta imponente di territorio catanzarese per essere vivibile anche in relazione alle tasse che si pagano?, presto detto: l’urbanizzazione reale! Fatta di farmacie, sportelli postali, attività sociali, ritrovi per i giovani e gli anziani ma anche per i meno giovani e non ancora anziani che vogliono socializzare. E ancora: la manutenzione degli spazi pubblici quali aiuole, marciapiedi, giardini e parco giochi. Anzi no, nel parco giochi l’erba è stata rasata per metà. Non si capisce il motivo che ha indotto la ditta appaltatrice a sospendere la manutenzione.
Adesso la patata bollente è passata nelle mani del neo sindaco Traversa; il quale, da amante del verde (nel suo programma elettorale c’era la costituzione di altri tre parchi verdi) e della città, deve analizzare e risolvere i problemi annosi che gravano sui cittadini della periferia del capoluogo di regione.
Buon lavoro Sindaco!

lunedì 13 giugno 2011

giunta Traversa, Catanzaro e dintorni

Michele Traversa, appena indossata la fascia di sindaco, ha mantenuto fede alle promesse. insieme a una squadra nutrita di lavoratori si è recato nella pineta di Giovino, nel quartiere marinaro di Catanzaro. Ha fatto pulire ben bene la pineta e ora i bagnanti possono godere di uno spazio in più.

Altri quartieri, dotati di spazi verdi in attesa di cure: parchi giochi per bambini, giardini pubblici con arredi urbani in rovina e sterpi alti che accolgono animali di ogni tipo aspettano un trattamento analogo. E adesso che la giunta è varata, siccome il Sindaco certamente non potrà perdere tempo a presenziare i lavori in un quartiere periferico come il Corvo, senz’altro il neo assessore all’ambiente farà le sue veci; vorrà vedere lo stato in cui versa la periferia e porrà i provvedimenti del caso.

La squadra di Traversa, uomini e donne noti e per la maggior parte esterni, è così composta:
Maria Grazia Caporale, vicesindaco e assessore all'Urbanistica;
Nicola Armignacca, Cultura e Turismo;
Filippo Mancuso, Bilancio;
Franco Nania, Ambiente;
Ermanno Ferragina, Attività' economiche;
Giuseppe Calabretta, Lavori Pubblici;
Massimo Lomonaco, Personale;
Stefania Lo Giudice, Pubblica Istruzione e Sport;
Fulvio Scarpino, Politiche Sociali.
Tra dieci giorni il primo consiglio comunale. Il presidente del consiglio designato, che dovrà comunque essere eletto dal civico consesso, è Ivan Cardamone del Pdl.
La spartizione è servita! …

referendum: i sì oltre il 95%

Quattro sì! Gli italiani hanno risposto all’insipienza della classe politica in maniera netta.

A destra e a sinistra hanno detto no agli inciuci di governo (nel referendum per l’acqua c’erano due schede da abrogare o salvare, una di queste è frutto del precedente governo a guida Prodi).

Ma gl’inciuci non si limitano solamente all'acqua, rivisitano concetti civili assodati come il diritto al lavoro.

Le continuità d’intenti sono riscontrabili in entrambi gli schieramenti.
Per esempio, si era negli anni del centrosinistra (Craxi) quando ebbe inizio la coogestione azienda-sindacato per la liberalizzazione delle aziende a partecipazione statale e quindi alla loro vendita a privati d’assalto.

Conseguenza: non esistono più le aziende pubbliche del gruppo IRI e la forza lavoro ad esso connessa. Per attuare il piano di dismissione, qualcuno nel governo s’inventò il geniale accordo sulla mobilità, che, di fatto, accompagnò i lavoratori in esubero nell'area grigia della “pubblica utilità” fino alla pensione per gli aventi diritto, mentre i più giovani, per non perdere il sussidio inps, hanno dovuto accettare lavori poco adatti, e regalato a cordate d’imprenditori amici aziende in attivo.

Insomma si aprì uno scenario particolare per i lavoratori abituati a lottare per migliorare la qualità della vita attraverso contrattazioni dignitose.

Senza farla lunga, i politici allevati nelle batterie dei differenti partiti vivono lontani dalla realtà dei cittadini, tant'è che s’indignano davanti a richieste legittime come la tutela giuridica delle coppie di fatto e antepongono principi alti come la difesa della famiglia naturale e bla bla bla, mentre loro, i politici tutti insieme agli avvocati e giornalisti, tre caste di potere, sono tutelati da una legge ad hoc a favore dei loro conviventi.

Demagoghi! Buoni solo a tentare di sovvertire dati elementari che contestano la loro insulsa politica grazie ai referendum appena scrutinati: i sì sono oltre il 95%!

domenica 12 giugno 2011

Acqua, nucleare, libero impedimento, perchè i referendum?

Il mestiere del politico non è stato mai facile ma oggi è ancora più difficile specie per i mistificatori che promettono ciò che le masse, o il popolo, voce molto ricorrente nelle tribune e nei raduni, vogliono sentire; promesse prontamente contestate da quanti ragionano con la propria testa. Ma loro, i politici insistonoperchè sono consapevoli di incocciare sempre qualcuno:
C’è recessione e fame di lavoro? Ecco pronto un bel comizietto per promettere ricchezze onori e tantissimo lavoro.
Sono stati scoperti illeciti ai danni della collettività? Pronta una tavola rotonda mediatica per smentire e sbugiardare i nemici.
Il nucleare non è sicuro e lascia in eredità ai posteri cumuli di scorie mortali, oltre a non essere quel gioiellino economico tanto decantato dalle lobby che vogliono produrre energia elettrica con sistemi condannati persino dal Papa? L’affare non si deve perdere! Ecco in campo luminari (?) della scienza che dicono: ma no! Vi raccontano bugie. Il nucleare è sicuro e costa poco!
Però, chissà per quale motivo, proprio i fautori del nucleare non vogliono che le centrali si costruiscano nei loro territori regionali.
C’è il tentativo d’abuso sulle ricchezze naturali quali l’acqua? Ma nooo! È una bufala. Non si vuole privatizzare l’acqua ma darla in gestione ai privati, così da migliorare impianti e depuratori… E per quale motivo non la deve gestire il pubblico? (va bene che molte amministrazioni pubbliche ci marciano e fanno la cresta in vari modi) Sempre i promotori della legge spiegano che privato è meglio ma che però deve guadagnare chi investe capitali per migliorare servizi, anche se ritenuti strategicamente “sociali”, quindi di pubblica utilità.
È un po’ come la privatizzazione delle ferrovie, che da quando sono a gestione privata il sud è tagliato fuori dal resto dell’Europa. E poi si chiedono come mai nel sud non vuole investire nessuno e la povertà decolla al posto del lavoro con annessi e connessi.
L’analisi potrebbe continuare per un bel po’ ma non cambierebbe niente di quanto già si conosce. Per questi motivi la gente perbene si mobilita e promuove referendum come quelli sull’acqua, 2; legittimo impedimento; nucleare. Ora e singolare un pensare politichese laddove c’è in ballo la vita di tutti. Non è una guerra tra fronti avversi! Dovrebbe essere un confronto per comprendere e scegliere l’opzione migliore per la collettività piuttosto che per la destra o la sinistra, il popolo della libertà o quello della schiavitù al potere dei soldi.

venerdì 10 giugno 2011

Lei e i 15milioni di Santoro con Annozero

In tutta tranquillità devo dire che Ballarò, Annozero, Report, Presa diretta, non sono programmi faziosi e come la Gabanelli, il compianto e saggio Enzo Biaggi, Montanelli e tutti i grandi giornalisti che hanno a cuore il proprio lavoro, hanno diffuso e diffondono notizie scaturite da inchieste, scottanti per alcuni, riguardanti la collettività.
Pensare di oscurare queste voci insieme a quelle dei comici, di quanti fanno satira e degli intellettuali, è cosa assai ardua! Immorale! Ma l'immoralità è impalpabile, anzi aiuta e certa gente se la ride.
Annozero porta nelle casse della rai 15milioni di euro! Lo ha dichiarato Santoro. Eppure i dirigenti vogliono mandarlo via, perchè, da quanto si è capito nel corso degli anni, non piace a un certo pubblico. Devo dire che in alcuni momenti neanche a me piace, specie quando induge su certi aspetti, ma questo fa parte dello spettacolo e lui, da buon conduttore qual è, comprende bene quando è il momento di sfruttare l'attimo televisivo. Fa parte del gioco. D'altronde è da lì che arrivano gli sponsor e quindi i soldi che servono anche per sollevare le allegre gestioni e i flop. Ma i soldi non bastano a chi non accetta intromissioni nella propria vita e affari e quindi si sente offeso dalle critiche e dalle inchieste. Una vita pubblica, tra l'altro. E questo non è positivo. Ecco che allora arrivano le nomine catechizzate nei punti strategici. Ma no! è solo un brutto pensiero.

Però,fa pensare tantissimo il modello politico assunto da certi personaggi, la loro arroganza, l'accusa e il disprezzo per le leggi e l'ovvio non scritto ma sancito dalla vita stessa. Sarebbe ovvio poter conoscere serenamente chi e come gestisce i soldi pubblici, comprendere se un appalto è stato affidato davvero all'impresario giusto, se i fondi vanno investiti nella direzione del lavoro per tutti o quantomeno la maggior parte dei cittadini senza se e senza ma e tessere d'appartenenza.

Fa estremamente pena leggere la disapprovazione, ostile a prescindere, nelle facce dei contendenti la supremazia nazionale. Indigna la bugia gettata a mo' di offesa sugli avversari. Offende la presunzione dei piccoli “so tutto io”.

Fa rabbia essere presi in giro!

giovedì 9 giugno 2011

1 euro per Michele Santoro

Un euro a puntata! Questa è l’offerta che Santoro fa alla rai per l’anno prossimo. Un’offerta che non si può rifiutare visti i guadagni che entrano dagli sponsor grazie al lavoro di Santoro e del suo staff in rai.
Che farà Garimberti? Come risponderà il direttore generale della rai all'offerta dell'anchorman?

In un consiglio d’amministrazione composto da nominati dei partiti politici che fanno gl’interessi dei partiti tutto può accadere! Anche sovvertire le notizie, la verità e stilare le scalette dei palinsesti. Ogni spostamento, ogni assunzione, ogni programma dipende dalla volontà dei reggenti e non degli abbonati che pagano il canone.
Ma ritornando al caso Santoro, anzi al suo defenestramento, qualsiasi chiusa sarà in sintonia coi voleri della vecchia logica spartitoria, della quale, Bersani e Di Pietro si dicono fuori e non parteciperanno all’imminente nomina del nuovo cda rai giacché questo in vigore che ha provocato guai al servizio pubblico e ha mortificato l’intelligenza dei telespettatori è al termine del mandato.

Urge quindi una legge che escluda dai posti di comando quanti hanno interessi a vario titolo nell’azienda pubblica della comunicazione se si vuole mantenere la pluralità democratica e la salvaguardia delle minoranze che usufruiscono del mezzo pubblico.

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