martedì 26 aprile 2011

i rimedi di Traversa per catanzaro

Scorrendo le notizie locali si capisce immediatamente di essere nel bel mezzo della campagna elettorale. E come d’obbligo, le menti “politiche” che curano le campagne elettorali dei numerosi concorrenti ce la mettono tutta per stuzzicare campanilismo e aspettative in sintonia con gli umori della città.

“Con Michele Traversa sindaco, Catanzaro diventerà la città più verde della Calabria e una delle più verdi del Meridione. Tre grandi parchi - il Bioparco di Siano, il Parco Costiero di Giovino e il Parco Fluviale del Corace si aggiungeranno a quello della Biodiversità e alla Villa Margherita, realizzando una dotazione ambientale unica nel suo genere. Centinaia di ettari del territorio comunale saranno destinati, e dunque pienamente salvaguardati, alla realizzazione di tre parchi 'multifunzionali' , mobilitando risorse importanti e creando condizioni di sviluppo”.
E’ quanto sottolinea il Comitato Elettorale dell’on. Michele Traversa, soffermandosi su uno dei punti più qualificanti del Programma di Governo del candidato del centrodestra.


??? con l’aggiunta di altri parchi, Traversa risolve i problemi veri dei catanzaresi???

E le incompiute? Come il tapis roulant che dovrebbe collegare la stazione di sala con la funicolare.
L’ascensore di bellavista.
Il traffico assurdo nelle arterie interessate dagli uffici regionali e dalle scuole.
aore12
marciapiede in periferia, a sud di Catanzaro
L’acqua pesante nella zona sud della città che rovina gli elettrodomestici mentre si perde l’acqua buona della Sila.
Senza dimenticare i parcheggi, non necessariamente a pagamento, vista la “truscia” che c’è!
La viabilità su viale Isonzo, l’obbrobrio “pista ciclabile” della gestione Abramo, pericolosa e in rovina per mancanza di manutenzione.
E ancora:
Manutenzione delle aree verdi delle periferie.
Sicurezza e integrazione delle fasce svantaggiate come i Rom.
Lavoro.
Coinvolgimento reale dei cittadini nella vita culturale della città.
Coinvolgimento degli artisti locali per una cultura da “esportazione”.
Ma mi sa tanto che è e rimane la solita solfa per vincere le elezioni e mantenere il potere a disposizione di una casta ben selezionata.
Tanto, il popolino se saputo “ingannare” s’accontenta delle briciole e sta zitto.

ps.: per la cronaca: i candidati a sindaco sono 7 e i fiancheggiatori iscritti nelle liste circa 800.

anche l'Italia bombarda in Libia

E si continua a sbagliare! In politica estera come in quella nazionale che vede gli italiani mortificati dalla pochezza di pensiero degli avventurieri politici dell’ultima ora.
Ciò che non convince, invece, sono le parole di Napolitano condensate nella notizia dell’ansa di oggi:

“L'ulteriore impegno dell'Italia in Libia annunciato ieri sera dal presidente del Consiglio Berlusconi costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall'Italia a metà marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio supremo di Difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento”.
Questo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a sostegno della decisione dell'Italia di partecipare a bombardamenti in territorio libico.

Una sola considerazione: ma se proprio questa è la logica conseguenza dell’intervento in Libia, perché non si è intervenuti prima? Non prima delle stragi dei Gheddafi ma prima ancora con atteggiamenti politici più consoni da parte di quanti hanno allacciato accordi politici e economici tra Italia e Libia. America e Libia. Inghilterra e Libia.

è lecito pensare che forse gli interessi dell'industria bellica sommati al petrolio e alla ricostruzione innescano un grande business che fa gola a molti?

rendezvous (parlando di donne)

aore12
rendezvous, mario iannino 2011


tra Luciana e Norma Gin

venerdì 22 aprile 2011

aggressioni fisiche e verbali: paura del sociale

Tutti vogliono cambiare le regole sociali ma nessuno vuole cambiare mentalità e favorire l’ascolto reciproco.

I politici al potere vogliono una costituzione che dia forza alle loro tesi e li renda immuni dal dare spiegazioni agli elettori e al popolo che pur non avendoli votati sono, loro malgrado governati, per giunta, con metodi riprovevoli, giacché, leggi e modi di fare minano i diritti fondamentali della democrazia.

C’è chi vuole cambiare l’articolo primo della costituzione e assoggettare la vita sociale e democratica non più al popolo sovrano, va bene che non lo è mai stata, ma visto l’andazzo generale, qualcuno vuole chiarire definitivamente chi comanda nel paese e mettere nero su bianco il pensiero scillipotiano dei grandi pensatori contemporanei.

C’è chi, essendo stato deriso o insultato per le tendenze sessuali, politiche, culturali, pretende una legge a suo favore che ne tuteli i diritti di libertà.

Ma c’è anche chi vorrebbe pari dignità e si trova ugualmente nella condizione di disagio nonostante le leggi in vigore, scritti da costituzionalisti lungimiranti.

Insomma, la vita è tutto un quiz, come sosteneva un vecchio adagio tradotto in programma televisivo dal simpatico Renzo Arbore; ognuno vorrebbe qualcosa ma ancora nessuno ha davvero voluto capire che dipende solo da sé stessi, dal proprio modo di intendere e volere, dal ragionare con la propria testa senza andare dietro a capipopolo ignoranti e mistificatori che non hanno nessuna intenzione di mettere le popolazioni nelle condizioni culturali adeguate per comprendere e comprendersi; sarebbe controproducente per i loro interessi, a loro non conviene avere a che fare con menti sveglie e evolute.

Karol Woitila diceva: “Non abbiate timore! Aprite i confini geografici. Aprite le vostre menti. Aprite all’amore!”

martedì 19 aprile 2011

Vittorio Arrigoni morto a Gaza per i diritti dell'umanità

È morto un ragazzo a Gaza.
E fin qui nulla di nuovo da quando gli ebrei hanno deciso di comportarsi con i palestinesi, e il resto del mondo che secondo loro è ostile, allo stesso modo dei nazisti.
Gli ebrei, chissà per quale recondito motivo hanno apposto il copyright alla carneficina nazista, ai forni crematori e ai crimini di guerra Hitleriani che hanno subito anche zingari, omosessuali, barboni, nemici del regime e partigiani, tanto per ricordare sommariamente gli eventi che hanno connotato il delirio nazifascista. Gli ebrei, hanno costruito muri, delimitato confini geografici arbitrariamente con del filo spinato, hanno imposto il coprifuoco nella striscia di Gaza e sparano a chiunque vada a coltivare i campi nella terra che secondo loro è di Israele.

In uno scenario simile, un ragazzo nato in Italia ma che si sentiva cittadino del mondo, è andato lì, nella striscia infame di Gaza per stare insieme ai palestinesi e stare nei campi con loro; al loro fianco con una casacca gialla per evitare che gli ebrei sparassero sui contadini palestinesi.

Vittorio Arrigoni, questo il nome del pacifista sequestrato e ucciso, secondo fonti ufficiali, da un commando di estremisti riconducibili alle frange deviate salafite palestinesi, lascia un grande vuoto nel movimento pacifista che senz’altro sarà colmato da altri ragazzi che credono nella fratellanza tra i popoli e nell’amore universale, nel “restiamo umani” ripetuto da Vittorio anche nel videomessaggio a Roberto Saviano che da “intellettuale osannato” e anche un po' demagogo fantasioso e spocchioso in certe sue uscite, non nasconde le sue simpatie, forse a causa delle origini ebraiche, in uno dei suoi tanti salotti "per le libertà" dove ha tessuto le lodi del popolo ebreo e ha parlato della grande libertà e del rispetto che gli israeliani hanno verso gli altri popoli. Parole contestate da Vittorio Arrigoni con dati di fatto perché prive di riscontro reale. È un videomessaggio pacato, nel quale Vittorio invita Saviano a recarsi in quei luoghi, conoscere da vicino la realtà e poi parlare del comportamento degli ebrei in Palestina, a Gaza, coi palestinesi e i popoli africani.

Vittorio Arrigoni non aveva scorta, non frequentava salotti televisivi e non interessava i venditori di fumo mediatico, perciò non era noto alla massa. Neanche io lo conoscevo. Chissà, forse se avesse scritto un libro e si fosse tirato le ira di qualche lestofante o fosse stato seguito da lobby di potere… invece no! Lui è stato una persona scomoda che ha avuto l’ardire di stare con i deboli in una terra contesa. E questo è un crimine per certa gente.
Fazioni e dogmi a parte, fino a quando non ci sarà una rivoluzione culturale interiore in tutti noi, simili delitti rimarranno all’ordine del giorno e poi ognuno ergerà piedistalli su cui poggiare le proprie dottrine, che, in quanto tali, faziose.
Unica vera ricchezza umana è l’amore fraterno tra i popoli.

lunedì 18 aprile 2011

a Silvio Berlusconi

aore12
Tanto tuonò che piovve!
È proprio il caso di dirlo, anzi urlare a squarciagola SMETTETELA!
Smettetela, anzi, Silvio Berlusconi SMETTILA! di incancrenire con le tue esternazioni farneticanti la collettività. L’Italia ha bisogno di quiete e di guide accorte, dirigenti giudiziosi e ministri super partes per potere uscire dalla miseria mentale e economica nella quale è sprofondata. Quello che tu stai facendo è deleterio! e porta altri ad emularti. In poche parole metti gli uni contro gli altri. E questo non è saggio da parte di chi dovrebbe rappresentare degnamente tutti.

Gli italiani confidano nella correttezza di Giorgio Napolitano. Non c’è più spazio per te. Ora le speranze sono riposte solo ed esclusivamente nella figura del Presidente della Repubblica; e, confidiamo che Lui metta in pratica quanto la costituzione gli concede e ponga fine allo stillicidio velenoso, frutto della tua politica, che sta insozzando tutto e tutti.

Se sbaglio, e hai ragione tu, avvalora le accuse che scagli contro i magistrati e gli altri organi dello Stato con delle prove. Sarò al tuo fianco come del resto tutti gli italiani, altrimenti…

Senza rancore… vai a goderti gli ultimi giorni della tua personale avventura in uno dei tanti paradisi terrestri di tua proprietà e lascia in pace una nazione e un popolo che ti ha concesso di essere quello che sei.

domenica 17 aprile 2011

face book politica e affari

Può capitare che cliccando su un’immagine accattivante, che suscita curiosità, ci si trovi a navigare in acque sconosciute, incontrare sirene o tritoni, orchi e orchesse, truffatori, venditori di fumo e figli di ‘ntrocchia. E i marpioni della politica sono a conoscenza ma non all’altezza di governare simili trucchetti. Allora, che fanno? Ingaggiano qualche ragazzo o ragazza che conosce bene i meccanismi e fanno gestire il loro personale “termometro umorale politico”

A chi non è mai capitato di trovarsi inconsapevole sostenitore di una pagina votata a una causa, un uomo politico, un gruppo politico, un’associazione no profit solo sulla carta?

Face book, grazie ai suoi innumerevoli iscritti, è diventato il termometro umorale contemporaneo per antonomasia dei signori che hanno governato la società, suddiviso arbitrariamente le ricchezze e la cultura.

Come spiegarsi altrimenti l’incremento di questi giorni, per lo più, di gente, fino ad ora, “impegnatissima in politica”? Ma che trova il tempo, adesso, perché periodo di campagna elettorale per le amministrative?
In questi giorni i personaggi impegnatissimi in questioni alte riescono a trovare il tempo per chattare, fare complimenti e dimostrarsi alla mano, confidenziali. Si capisce da come trattano gli “amici” e scrivono sulle bacheche.
Atteggiamenti impensabili fino a qualche giorno addietro. Non per cattiveria o superbia, ma perché presi da mille problemi; problemi da risolvere alla collettività.
Peccato che i problemi siano rimasti tali e quali a prima, salvo qualche lieve maquillage urbano o qualche “favore personale” a questo o quell’amico grande elettore.

sabato 16 aprile 2011

palloncini azzurri per Berlusconi e frasi oltraggiose per i magistrati



C’è da chiedersi, davanti ai palloncini azzurri e ai manifesti che tappezzano Milano e inneggiano a Berlusconi ma diffamano i magistrati, perché tutto ciò accade in un frangente simile?

Possibile che di fronte a fame, miseria, nuove e vecchie povertà, i cittadini onesti spendono tanti soldi per prendere parte a un derby palesemente drogato?

A ben guardare, le persone che urlano contro i magistrati non sembrano navigare nell'oro.
Le loro mani, i volti e l’abbigliamento testimoniano origini umili.
Il corteo è composto da gente che ha ben altri problemi.
Problemi impellenti come il pane, la casa, le medicine, a eccezione della Santanchè. Nonostante ciò, sono lì a invocare giustizia e delegittimare i giudici.

Anche nelle sedi istituzionali c’è chi chiede lumi e invita il ministro Alfano a fare luce inviando una commissione d’inchiesta a indagare nel tribunale di Milano. I firmatari sono Quagliariello e Gasparri, ricordate? L’emendamento 1707?

Ultima domanda: se ci fosse stato un cittadino comune, che so uno che subisce violenza nelle carceri e che magari muore a seguito delle violenze subite, tutta questa bella gente si sarebbe elettrizzata a tal punto? Avrebbe urlato parole indignate contro i magistrati?

venerdì 15 aprile 2011

parlamentare a 18 anni e senatore a 25



Largo ai giovani!


“Abbassare da 25 a 18 anni la soglia di età richiesta per potere essere eletti deputati e da 40 a 25 quella per diventare senatori. Questo il contenuto di un disegno di legge costituzionale approvato dal governo su proposta dei ministri Giorgia Meloni e Roberto Calderoli che recepisce i contenuti di una proposta bipartisan avanzata lo scorso gennaio dai deputati Gozi e Graziano del Pd e Formichella e Centemero del Pdl.”

Ecco un modo concreto per creare nuove possibilità di lavoro ai vari “trota” che hanno sponsorizzazioni influenti; verrebbe da dire! Sì, perché un tempo si parlava di esperienza e di saggezza mentre oggi, vista la composizione dei due rami del parlamento, basta avere un bel corpo, bella presenza e cieco servilismo per accedere a importanti e delicati incarichi istituzionali. Poco importa se il paese va a rotoli e la cultura della solidarietà non attecchisce. Ooh: siamo pazzi? Direbbe, da buon romagnolo, Bersani. Siamo qui a pettinare le bambole?

È ora di fare Politica seria che dia risposte ai problemi nuovi derivanti dalla globalizzazione mondiale, che sappia accogliere e promuovere fonti di sostentamento laddove servono. Una politica al servizio della gente e non l’esatto contrario come avviene ora.
Mettiamo da parte le frasi ad effetto. Non sono questi i problemi della gente. E poi, mi piacerebbe sapere chi e quanti sarebbero i giovani che dovrebbero “guidare” il Bel Paese. Ma forse si riferiscono al paese di Bengodi, i parlamentari bipartisan che hanno partorito la genialata dei parlamentari bebè. E non hanno tutti i torti! visto che dopo 5 anni di cazzeggio totale e presa per i fondelli del popolo sovrano se ne vanno in pensione con un bel gruzzolo alla faccia del popolo sofferente e deriso che li aveva votati speranzoso.

giovedì 14 aprile 2011

abusi di potere

L’arroganza di certi personaggi sta inquinando irrimediabilmente la società e sta facendo allontanare i cittadini dallo Stato.


©archivio M.Iannino
courtesy ©by mario iannino, abusi di potere
Litigiosità a parte, che sa di farsa tra compari, quello che fa arrabbiare di più è l’arroganza, l’uso personale dei poteri conferiti dallo Stato Repubblicano a gente indegna che pensa di gestire una ditta privata piuttosto che una Nazione Democratica. Uno Stato con problematiche differenti che vanno dalla disoccupazione alla povertà, immigrazione, welfare, scuola, diritto allo studio e perdita di potenzialità intellettuali come, d’altronde, documentato dai mass media.

È sintomatica l’indolenza dei ministri che, posti davanti alle incertezze della Nazione e al ripiego assurdo di donne e uomini laureati e con anni di tirocinio gratuito nelle specialistiche, costretti a impiegarsi in attività degnissime ma che mortificano e annullano gli studi, vanificano i relativi aggravi economici sostenuti dalle famiglie, non battono ciglio, eludono le risposte ma si dimostrano indignati, permissivi, liberali, democratici e buonisti per le loro porcherie mentali prodotte e divulgate nelle sedi istituzionali. Per ultimo il cosiddetto "processo breve" approvato alla camera con 314 sì, una maggioranza, se pur risicata ma scaltra che assedia le istituzioni, approva in parlamento leggi che necessiterebbero della maggioranza democratica parlamentare e non la somma algebrica di teste raccattate lungo il cammino.
Non è una questione di destra, sinistra o centro. È una questione di onestà intellettuale. Una questione di rispetto per il Parlamento. Una questione di rispetto per le istituzioni e quindi per i cittadini. Ma questa è una visione romantica della cosa pubblica. Loro, i politici, sono dei veri strateghi… e forse…

È per gestire meglio i loro affari che stanno facendo di tutto per far disinnamorare i cittadini e allontanarli da ciò che è politica?

Altrimenti, come potrebbe un assessore regionale calabrese personalizzare le istituzioni e inveire contro qualche dipendente regionale sprovveduto che osa rifiutare agli amici/clienti, da lui mandati a chiedere notizie ancora non rese pubbliche? Non è una barzelletta. Stando alle notizie riportate dai giornali locali, pare che dopo il rifiuto del funzionario, gli imprenditori in questione siano ritornati dal loro supporter, uno che da ragazzo militava nella destra arrabbiata e che tale è rimasto, visto le prodezze, un certo Tallini, che, ritenutosi offeso, si è presentato nell’ufficio dell’impertinente impiegato e lo ha aggredito. Da qui una sequela di denunce e controdenunce.
Ora, la domanda da porsi è semplice: può un assessore, specie in campagna elettorale, comportarsi così? Può intervenire sui funzionari per far sapere notizie in anticipo di qualche giorno ai cittadini?
notizie che, tra l'altro, appariranno presto sul sito della regione.
Sono queste le regole democratiche?
Siamo al paradosso!

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