giovedì 5 dicembre 2024

breve glossario della lingua calabrese

La parola che inizia con la consonante “Hfà” ha una f molto aspirata e nella maggior parte dei dialetti calabresi è impercettibile e si pronuncia “à” soffiata in gola. È un suono gutturale: bocca aperta, lingua a riposo e dalla gola esce un alito fonetico particolare, vagamente simile all’arabo dai fonemi aulici.

Anche quando segue una consonante, la pronuncia, è solitamente tronca, atona. I fonemi si differenziano. La pronuncia denota contaminazioni lessicali dei conquistatori sui nativi. Ad esempio, la doppia elle in alcune aree è pronunciata “gl’” o doppia elle “ll tronca” dal sapore vagamente spagnolo o francese.

La zeta, eccessivamente marcata, tradisce l'origine della nostra calabresità. Se aggiungiamo le lettere aspirate e le consonanti atone o rafforzate a secondo dei casi, senza ombra di dubbio,  l'origine bruzia è consacrata. Le mille e una cadenza indicano le origini territoriali e la gente che le parla. Mille e più sfumature colorano la Calabria. Sfumature linguistiche e di costume. Tant’è che un tempo, le donne si riconoscevano dall’abbigliamento e si assegnava per certo il paese d’origine. Per non dimenticare, il mio, più che un esercizio è un gioco mnemonico, scavo negli angoli reconditi della mia memoria e porto a galla parole ormai desuete, le condivido con i tantissimi calabresi che non ricordano sfumature dialettali poetiche ineguagliabili, in italiano e in altra lingua, e siccome, mi auguro che non siano solo i calabresi a leggermi, ecco una sintesi:

 


domenica 1 dicembre 2024

Artecondizionata tra banane e melakaki


 Il nonsenso elevato a forma d’arte allontana le masse dal messaggio rivoluzionario e propositivo dell'artista e del relativo lavoro creativo in ogni accezione? Abituati alla bella pittura tutto ciò che esula dal bel dipinto e dalla consuetudine è materia ostica per quanti pigri e digiuni delle evoluzioni epocali in quanto a pensiero e manipolazione dello stesso, in senso figurato e filosofico, l'operazione, provocatoria e performativa è fuorviante?

domenica 17 novembre 2024

Idealità e idealismi

 


 

 

1978. fermenti

 

La politica così com’è concepita non mi piace. Preferisco occuparmi di civismo. Del ruolo che ognuno di noi dovrebbe occupare in società. E testimoniare l’impegno posto al servizio della collettività bandendo i personalismi. Impegnati a migliorare la qualità della vita e non lasciare nessuno indietro a pietire opportunità e diritti legittimi.

martedì 22 ottobre 2024

Meloni, Larussa, l'Egitto, Regeni e i martiri dell'insipienza

 

"per le strade di Gaza è festa
quando si ha del cibo"

È davvero il caso di fare festa. Brindare a chi sta male e consolarci perché non è toccato a noi. Tra territori devastati dai bombardamenti e popoli che muoiono di fame per colpa di capipopolo determinati a imporre i propri voleri noi continuiamo a sonnecchiare apatici.

lunedì 21 ottobre 2024

Favola della buonanotte

 

"natura. ©iannino, 2022"

Camminava sommessa. Avvolta nel vancale, uno scialle di canapone bruno, la donna, con una ruga profonda simile ad un cretto che stentava a rimarginarsi e ben visibile sul volto affranto, stringeva a sé il bambino che la seguiva controvoglia. Il suo volto segnato dal sole e dal vento, gli stessi elementi che d’estate bruciano la terra e la rendono arida, era lo specchio della sua anima. Il suo volto, ricoperto da un intarsio dalle line frastagliate e profonde, appena appianato sugli zigomi lucenti la rendevano bella nonostante la pelle secca attaccata alle ossa ch’era un dato comune del piccolo centro rurale.

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