domenica 22 aprile 2012

cam & c, ma è davvero l'Arte che brucia?

L'arte è creazione!


miseria e nobiltà, polimaterico, Mario Iannino
La gestualità creativa è espressione che non prescinde il pensiero ma lo asseconda e lo rende visibile; lo demarca!

Pare che Michelangelo, dopo avere finito il Mosé, davanti a quel gigante in marmo di oltre due metri, 235 cm per la precisione, stupito egli stesso per la perfezione anatomica del colosso, lo abbia colpito al ginocchio esclamando: Perché non parli?

Da quel lontano 1513, anno di nascita del Mosè, bravi artigiani e grandi artisti più o meno consacrati dai loro contemporanei hanno realizzato manufatti e opere pregevoli e consegnato ai posteri la storia grazie alle attenzioni di custodi pubblici e privati che li hanno preservati amorevolmente in apposite strutture anche contro le azioni barbariche dei popoli in guerra e gli eventi catastrofici.
Ma nulla può l'amore dell'uomo evoluto contro la brutale decisione estreme come quella avvenuta il 3 marzo del 2001, quando i cannoni delle truppe speciali del ministro della Virtù e del Vizio talebano in Afghanistan, hanno aperto il fuoco e distrutto le statue di Buddha, le più alte del Mondo, risalenti al terzo secolo dopo Cristo. A nulla sortirono gli appelli internazionali di buddhisti, musulmani, cristiani, laici.
«Abbiamo iniziato l'opera di distruzione. Tutti questi monumenti nelle provincie di Kabul, Bamiyan, Herat, Kandahar, Nangarhar e Ghazni - ha detto per tutta risposta Mullah Qudratullah, ministro dell'Informazione e della Cultura».

Là, in Afghanistan, la distruzione è dipesa da una questione religiosa e qui, in Italia, al CAM di Casoria, una forma religiosa subdolamente occidentale: la mancanza di fondi, il vil denaro!
Là il fuoco bellico qua il fuoco dell'antiragione che fa proseliti inutili e affilia adepti in cerca del momento di gloria effimera in una emulazione, questa sì, catartica, allorché incenerisce pseudo arte, spazzatura!, contrariamente ai lavori “incombusti” di Burri, dei tagli fisici per la “dimensione astrale” di Fontana; le accumulazioni di Arman; i decollage di Mimmo Rotella... e se anche Vincent Van Gogh avesse bruciato i suoi capolavori?

sabato 21 aprile 2012

Da Franco Politano a Livia Turco per una politica etica

Livia Turco, presidente PD

Politano, Napolitano, Turco e il rispetto della politica


Dopo la Fornero anche Livia Turco lascia trapelare pubblicamente la sua commozione provocata dalla situazione in cui versa l'Italia. Una situazione difficile da capire per la fascia medio bassa costretta a fare i conti con la recessione e le nuove regole avallate dagli esponenti delle maggiori organizzazioni politiche.
Per comprendere appieno determinate scelte è necessario ricordare l'area libertina che ha accarezzato tutti indistintamente, politici, clero, imprenditori, dirigenti, dipendenti e liberi professionisti contadini compresi. Naturalmente con i dovuti distinguo, come ricorda il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Stiamo vivendo un momento storico difficile che, se confrontato alla fine della cosiddetta prima repubblica, fa rabbrividire.
Anche allora caddero molti imperi costruiti sulle macerie delle ideologie care al mondo dei lavoratori.
I partiti di sinistra che soffrirono più degli altri per la transazione imposta dalle indagini sui fondi illeciti ai partiti furono il PSI per le donazioni degli imprenditori vicini al partito e il PCI accusato di ricevere soldi dal partito comunista sovietico e dalle coop. Rosse.
Notizie destabilizzanti per gli iscritti e i simpatizzanti che vedevano nel socialismo la soluzione idonea per le diseguaglianze sociali imposte dal capitalismo.
Nei partiti vigeva una disciplina ferrea e le periferie obbedivano alla segreteria centrale.

Catanzaro, piazza prefettura, 
Giorgio Napolitano e Franco Politano in un comizio dei primi anni '70
Franco Politano era parte integrante di questa realtà. è stato un iscritto al PCI, oserei dire un catechizzato data la disponibilità posta al servizio del partito rafforzata dalle sue azioni. L'impegno politico lo portava spesso a Roma dove alloggiava in un piccolo monolocale del partito al quale devolveva per statuto la metà del suo compenso da deputato. Si interessò dei problemi dei contadini e dei bracciati, perorò la loro causa e  fu incaricato dal gruppo per relazionare in parlamento una legge che, ironia della sorte, per un errore dello stenografo passò a firma Napolitano, ma tanta era la sua stima per l'esponente della direzione, oggi illuminato Presidente della Repubblica, che lasciò a lui il merito della legge a favore del mondo dell'agricoltura. Con altrettanta umiltà lasciò lo scranno di Montecitorio allorquando Enrico Berlinguer lo nominò segretario regionale con il compito di riordinare le fila del PCI calabrese.

Franco Politano conosceva bene la realtà calabrese e da uomo pragmatico qual era, confidenzialmente mi disse: a volte vado a fare comizi in piazze apparentemente deserte; ma non è così! La gente sta dietro alle finestre o nei bar fingendo distacco e quando parlo contro la 'ndrangheta gli 'ndranghetisti sono lì, in prima fila a battere le mani, annuire e dire bravo è vero!

venerdì 20 aprile 2012

Grillo e grillini osteggiati dalle forze politiche

beppe grillo
A Palermo negano la piazza a Riccardo Nuti, candidato a sindaco della città nella lista del movimento 5 stelle e nel resto d'Italia i partiti guardano dall'alto in basso Beppe Grillo, leader del movimento, che sta minando i poteri costituiti delle oligarchie politiche.

Anche Michele Santoro, in un certo qual modo silura la supremazia carismatica di Beppe Grillo. Nel suo programma “Servizio Pubblico” Santoro lo dice espressamente : Lui decide chi espellere e le linee guida del movimento ...

In effetti la visione del monarca che tutto può, nella gestione di in un movimento o partito che dir si voglia, è espressione dispotica che fa a pugni con la decantata libertà corale degli aderenti al progetto di Grillo.

Personalmente non credo negli eroi e neanche in quelli che gridano dalle pagine dei giornali i peccati degli altri.
Credo nella coralità che assomma intelligenze divergenti, esigenze culturali e esistenziali umane affini e non che si coalizzano in progetti mirati per migliorare la società, ma non si deve però dimenticare che il movimento 5 stelle è nato dalla contestazione che Grillo, da tempo, porta sul web e nelle piazze forte della sua popolarità.

Cosa contesta Beppe Grillo?
Contesta le scelte scellerate delle lobby e della cattiva politica che lavorano per garantire il benessere di pochi, gli intrallazzi innalzati a legge.

È vero, le uscite di Grillo sono un miscuglio esplosivo e a volte il passaggio tra il cabaret e i proclami politici sono talmente repentini da smorzare la risata in gola. Purtroppo non dipende da lui, è realtà. Una realtà amara costruita anno dopo anno dai personaggi che ora gli danno addosso, lo assediano e tentano di delegittimarlo paragonandolo al fallimentare Bossi e al suo partito.

Ma l'assunto è ovviamente riduttivo! per comprendere davvero la forza che sta alla base delle contestazioni si deve rivedere il concetto di democrazia partecipata e convenire che in una democrazia avanzata è impensabile strutturare la politica in associazioni rette da cerchi magici e relative strutture piramidali che decidono sulle teste degli ignari sostenitori. Ed è inconcepibile l'assedio perenne delle Istituzioni da parte dei soliti noti.
Per questo le loro paure aumentano a dismisura ed è quasi legittima la reazione che provoca il Grillo Parlante negli ambienti politici sponsorizzati da nomi personaggi e lobby.

Non pagare il debito e uscire dall'euro e' una ipotesi che si puo' valutare, dice Grillo ''Sono per valutare una seria proposta di rimanere in Europa e, con il minor danno possibile, uscire dall'euro, non pagare il debito pubblico o pagarne solo una parte''.
Poi, durante un comizio a San Donato fa l'esempio dell'Ecuador e dell'Islanda che hanno deciso di non pagare. ''Non possiamo passare la nostra vita a pagare gli interessi di un debito non fatto da noi ma da loro''... ''vogliono saldare il debito pubblico con il patrimonio personale, con la casa''.

E' un fiume in piena fermato solo da un inviato delle Iene che fa un fuori programma sul palco e gli si avvicina. Lui scende dal palco dal retro dicendo ''lo lascio a voi'' ma Angelo Duro lo segue. Pochi momenti e poi torna sul palco a dire che ''il paese e' morto'' con ''150 mila aziende chiuse in tre mesi'', a criticare ''Rigor Montis'' e i partiti che ormai sono finiti e lo sanno. Il nuovo partito della Nazione del Terzo Polo? ''Gente fuori dalla storia con Casini che si fa un colpo di sole'' ai capelli. Rosy Mauro che apre al Movimento 5 stelle e lui che si chiede se sia una minaccia. D'Alema che lo ha ''offeso e continua ad offendere'', Formigoni che non dovrebbe piu'' fare il presidente di Regione perche' e' al quarto mandato e Vendola. ''L'ho aiutato - ha detto - e mi sparerei nei coglioni''. ''Loro hanno percentuali bassissime - ha aggiunto -. Sono morti, cercheranno di fare brogli, sondaggi finti, di spostare le elezioni, ma con un Paese così non so ... Non posso proteggere nessuno''.

Un esempio del clima? Un ex militare che ha proposto di fare un plastico per Vespa ''ma con il plastico che usavamo noi - ha riferito Grillo - in Afghanistan''. Ironia ma non solo. A suo dire quello che ci vorrebbe e' una ''norimberghina. Non devono andarsene. Se ne andranno quando saranno processati da un tribunale pubblico e avranno restituito con gli interessi quello che hanno rubato. Non e' vero che l'Italia e' nei guai perche' la maggior parte della gente non paga le tasse, a suo dire. Pagare le tasse e' ''giustissimo'' ma ''se pagassimo il doppio - ha concluso - ruberebbero il doppio''.

Ed ecco che Il Grillo Parlante, quello che dà fastidio ai burattini, conclude con uno show da cabarettista e lascia un po' d'amaro in bocca.

Rimborsi elettorali e IMU



Quando è guerra è guerra per tutti! Si deve tirare la cinghia? Allora turiamola tutti! Si devono pagare le nuove tasse? Paghiamoli tutti! Partiti, banche e fondazioni! Il rigore non può gravare solo da una parte! E se Rosy Bindi dichiara che senza finanziamenti pubblici ai partiti elargiti copiosamente camuffati da “rimborso elettorale” non potrà fare campagna elettorale, beh, vuol dire che ce ne faremo una ragione! Soprqvviveremo anche a questo immane dispiacere!
Visti i risultati ottenuti da lei e da quelli come lei che sono stati alla guida del Paese per tantissimi anni! Sarà la volta buona?
Ancora una volta, i figuranti mascherati da politici hanno perso una buona occasione per dimostrare un po' di rispetto e sensibilità verso gli Italiani. Dalle loro azioni nasce l'indignazione dei cittadini, chiamata strumentalmente antipolitica dagli inetti che hanno assediato le Istituzioni da troppo tempo.
Hanno senz'altro dimenticato che la POLITICA è passione, servizio, governo! E non strumento di potere per accrescere i partiti trasformati in società per azioni che investono i denari pubblici in bot cct oro e diamanti.

giovedì 19 aprile 2012

Abramo, Carpino, Celi, Mauro, Scalzo, chi vincerà

Abramo, Carpino, Celi, Mauro, Scalzo, chi voteresti?

Le comunali, si sa, sono l'espressione di ciò che accade in città e più queste sono piccole e meglio si conoscono i fatti e i misfatti degli avversari. O per lo meno si crede di conoscerli.

A Catanzaro ancora una volta la polemica impazza attorno alla figura del dimissionario Traversa. Lo stesso che sorrideva dai manifesti che tappezzavano tutta la città con la dicitura trionfale “FINALMENTE!” nel sottopancia. Questa volta a tirarlo per la giacchetta è il suo vecchio camerata Tallini perchè non c'è dubbio che il suo silenzio lascia ampi spazi alla fantasia e alle maldicenze, cosa di non poco conto per i risultati del centro destra che appoggia Abramo.

Nella bagarre politica spicca un giovanottino alto col baffetto e il tick della mano che accomoda gli occhiali o si riaccomoda nella poltrona quando interrompe l'avversario (Abramo). Dà la sensazione del saccentino primo della classe. Il so tutto io antipatico, per il modo di lasciar sottintendere quando fa le domande su fatti regressi imputabili alla destra dimenticando gli errori della sinistra.

E c'è anche Pino Celi, un imprenditore edile di marina che fa proseliti con “la città di tutti” e tra i concorrenti al “rischiatutto nostrano” sembra il più ponderato, quello che mantiene un certo aplomb. Insomma un misto tra il timido e il timoroso. Una persona che si presta alla politica con l'intenzione di evitare e correggere gli errori del passato che gravano nella cità.

Elio Mauro, di estrazione vicina a Michele Traversa e Tallini, pare che da ragazzo abbia militato da quelle parti, sembra ripetere una lezioncina imparata a memoria suggerita da qualche antico amico.

L'altro, quello del partito comunista, Antonio Carpino, dà la sensazione di trovarsi fuori posto tant'è la pochezza che ammanta questo modo di fare campagna elettorale.

La sensazione è che ci sarà un'enorme astensione dei cittadini che, differentemente dai seguaci dei vari simboli associati ai candidati sindaci, non concepiscono la tensione che i concorrenti usano per rafforzare le rispettive posizioni.

Insomma, è ridicolo armare 'na trastula, come si dice a Catanzaro, e far girare tutta la discussione attorno a delle cazzate che di politica non ha niente!

E questo penalizzerà tutti, perché, attualmente, pare sia prevista una enorme astensione degli elettori.

Blasco Politano Castagna commemorati all'UNICZ

CATANZARO, 18 APRILE, ORE 17,00
©archivio M.Iannino
scorcio dell'aula "Salvatore Blasco" con targa e ritratto del magistrato
Giornata di cerimonie per il Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche, Economiche e Sociali dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro.
Nell'aula F si commemorano tre cittadini calabresi: il giudice Salvatore Blasco; il politico On. Franco Politano e l'avvocato Alberto Castagna eminente uomo di legge con spiccata sensibilità culturale profusa in versi che ha donato i suoi volumi alla biblioteca dell'università Magna Graecia.
L'aula “F”da domani non sarà un anonimo contenitore in cui si insegnano e si apprendono i saperi alti della cultura accademica ma sarà uno spazio associato alla memoria di un personaggio noto ai catanzaresi per avere accompagnato nei decenni avvenimenti culturali importanti del capoluogo calabrese, il Presidente Salvatore Blasco, eminente figura del panorama culturale catanzarese, per lungo tempo presidente del Tribunale di Catanzaro nonché guida illuminata del “Circolo Unione”, l'associazione culturale cittadina e per essere stato tra i fautori della nascita dell'ateneo Magna Graecia.
Dalle ore 17,00 del 18 aprile l’Aula “F” dell’Edificio di Scienze Giuridiche del Campus universitario alla presenza del Direttore del dipartimento, prof. Luigi Ventura, cambia intestazione.
Contestualmente, dopo l'introduzione del Prof. Quattrone, e del relatore della tesi “Separazione dei poteri: genesi e attualità del principio” del dott.Raffaele Lico vincitore della borsa distudio “Franco Politano” quale migliore tesi di laurea del 2010, la figlia dell'onorevole Franco Politano, Maria Giovanna, ha ricordato alcune tappe salienti del percorso politico del padre, uomo corretto, rispettoso dello Stato e degli organismi istituzionali.
Ultimata la cerimonia di consegna della borsa di studio la cerimonia si sposta ai piani inferiori, nel locale Biblioteca dell’Edificio di Scienze Giuridiche, per proseguire le commemorazioni e scoprire la targa alla memoria dell’avvocato Castagna.

mercoledì 18 aprile 2012

poveri politici, tutti contro di loro

Il giocattolo sembra si sia rotto definitivamente. È irrecuperabile!
Ovviamente il giocattolo è la politica da talk show dei primi attori che bivaccano nel panorama politico italiano e i giornalisti che ci inzuppano il pane.
È davvero una scena raccapricciante quella che presenta oggi la cattiva politica: lingotti d'oro, diamanti, case regalate, restauri gratis a spese della collettività!

Verrebbe da dire che erano migliori gli esponenti politici di prima. Almeno tra una ruberia e l'altra facevano campare le famiglie anche se le tenevano sotto scacco con lo stratagemma delle clientele. Ma non ,lo dico sennò passo per populista che fa antipolitica. E non dico neanche che il potere dei politici rasenta l'arroganza per quanto concerne la spartizione dei posti.

Il nepotismo c'è sempre stato!, forse perchè soggetto ai legami profondi della carnalità affettiva italiota che assomma figli sorelle fratelli cugini e amanti.
In questo si deve convenire che la famiglia è una risorsa ben tutelata a destra in centro e a sinistra tanto è vero che alcuni se ne fanno due di famiglie. (sono stracolmi di amore. Scoppiano di affetto e lo devono proffondere se no rischiano di morire per overdose d'amore). Poverini.

Due famiglie qualche amante tanti portaborse...su e giù in aereo e nei yacht se non gli diamo noi una mano come fanno a campare? Ovvio che è giusto gratificarli con il finanziamento ai partiti, il rimborso elettorale e dopo 5 anni di lavoro usurante dargli la sudata gratifica parlamentare.
Ma dai chi farebbe una vita simile!!!

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