sabato 10 ottobre 2009

disagi sociali: solitudine, indifferenza, depressione


Premesso che non è mia intenzione trovare colpevoli o scusanti per motivare gli atti estremi di quanti decidono di togliersi la vita, sono del parere che una se pur limitata analisi debba essere fatta. Quantomeno chiedersi come mai? Cos’è che ha indotto una persona a mettere in pratica un pensiero così drammatico! Ha pensato allo sgomento e al vuoto che lascia non solo nella vita di quanti, lo conoscono ma anche di quelli che ne vengono a conoscenza. Si è fatto carico delle voragini emotive che provoca l’insano gesto? Sicuramente no!, dato l’epilogo della sua esistenza. Un’esistenza lunga, media o breve che sia non ha importanza, poiché, l’atto estremo, lascia un segno indelebile nella società.
E la famiglia? Possibile che non si sia mai accorta di nulla? Madre padre fratelli cugini zie nonni… Moglie figli mariti cognati amici!
È dall’inizio di questa estate che queste domande mi frullano nella testa. Da quando ho sentito un tonfo seguito da urla disperate dall’altra parte della casa: giù nel cortile, il corpo inanimato di un uomo, leggermente scomposto, sbarbato fresco, sembrava dormire supino a dorso nudo. Quell’uomo lo vedevo tutti i giorni fumare nel balcone; silenzioso guardava fuori; a volte stendeva i panni o espletava qualche servizio domestico. Ebbene, senza dubbio alla sua famiglia mancherà!, ma voglio dire che la sua figura manca anche a me anche se non lo conoscevo per niente; quando mi affaccio, vedo il balcone vuoto e lui giù coperto con un lenzuolo.
Mi chiedo: è l’effetto della società distratta, famelica, caotica, pregna d’indifferenza, quindi, scarsa di attenzioni verso il singolo a innescare il fenomeno dell’incalzante depressione?

venerdì 9 ottobre 2009

auguri dalla calabria a Barack Obama



Dalla Calabria un augurio accorato al Premio Nobel per la Pace Barack Obama, Presidente USA

Preferisco un Premio Nobel per la Pace“Preventivo” alle guerre “preventive” …
E come me, stando a quanto riportato dai portavoce dei governi mondiali, ribaditi di seguito, la quasi totalità degli uomini spera che il mandato di Obama sia l’inizio di un nuovo modo d’intendere la convivenza tra i popoli. Che sia di stimolo, quindi, a fare sempre meglio e spendersi senza sosta per la pace e la convivenza civile! Auguri e buon lavoro!

“Il comitato per il Nobel ha attribuito il riconoscimento a Obama "per i suoi sforzi straordinari per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli". Un premio preventivo e di incoraggiamento secondo molti, perché l'amministrazione Obama non è ancora riuscita a ottenere i suoi scopi. Sorpresa per tutti, soddisfazione per alcuni: la notizia si è propagata nel globo anche nei paesi islamici oggi nel riposo del venerdì.
Sono in molti a ritenere che il premio "è arrivato troppo presto": Obama "per ora ha fatto solo promesse" secondo il sito on line di Elaph. Non manca però chi saluta il "coraggioso e saggio leader mondiale, Obama".
Il Nobel per la Pace per il 2009 deve incitare il presidente degli Stati Uniti a mettere fine all'ingiustizia nel mondo. Questo, il primo commento dall'Iran. E dall'Afghanistan, un portavoce dei talebani ha condannato l'attribuzione del Premio Nobel per la pace al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che deve decidere tra poco il dispiegamento o meno di rinforzi militari per combattere i fondamentalisti islamici.
"Ci congratuliamo con Obama per aver vinto il premio Nobel", ha dichiarato Siamak Hirai, portavoce della presidenza afgana, a nome del presidente Hamid Karzai. "Il suo lavoro frenetico e il suo progetto per nuove relazioni internazionali, la sua volontà e i suoi sforzi per creare un'atmosfera di amicizia e buone relazioni, oltre che per la pace nel mondo, ne facevano la persona adatta per ricevere il premio Nobel per la pace".
Negli Stati Uniti, la prima reazione del New York Times all'annuncio dell'assegnazione del Nobel per la Pace parla di una "stunning surprise", una "sorpresa impressionante". A sua volta il Washington Post riporta la notizia e non cela un dubbio. "L'annuncio, a meno di nove mesi dall'insediamento di Obama, ha suscitato immediatamente a Oslo questioni tra i giornalisti che si sono chiesti se il comitato dei Nobel non abbia agito prematuramente premiando un leader che ha un'agenda ambiziosa ma non ha fatto ancora molti passi concreti per realizzarla".
A Roma, il Consiglio dei ministri ha tributato un applauso a Barack Obama. Lo ha riferito il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Un Presidente destinatario di tale premio, ha aggiunto il Cavaliere, "è tenuto a un comportamento ecumenico nei confronti di tutti". Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Obama un messaggio in cui elogia "la sua visione innovativa e lungimirante dei problemi della pace e della cooperazione internazionale".
Dalla Francia, Nicolas Sarkozy ha rivolto le sue "più calorose congratulazioni" a Barack Obama, insignito oggi del Premio Nobel per la Pace; un premio che per Sarkozy "consacra il ritorno dell'America nel cuore di tutti i popoli".
Dalla Germania, la cancelliera Angela Merkel osserva che il premio costituisce "uno stimolo per il presidente e per tutti noi" a fare ancora di più per la pace. Obama "In poco tempo è riuscito a instaurare un nuovo tono e permettere una apertura al dialogo".”

mercoledì 7 ottobre 2009

chi tutela lo spettatore dalle offese dei personaggi forti in tv?


Quando gli utenti subiscono offese da personaggi noti in tv:
Chi tutela il fruitore del servizio mediatico?

È una domanda che sorge spontanea ogni qualvolta si è costretti ad assistere alle esternazioni demenziali di determinati soggetti che, grazie alla loro attività, spadroneggiano nei palinsesti pubblici e privati. C’è da chiedersi se prima di aprire bocca e dare fiato alle corde vocali abbiano fatto le prove generali di connettività cerebrale, attivato le giuste facoltà cognitive e magari, per maggiore sicurezza, contare fino a cento prima di liberare stronzate. Indubbiamente, è molto difficile per lo stolto contenere il fiume logorroico quando l’ormone dell’adrenalina è in piena attività, però, una volta appurata la pericolosità sociale, testimoniata dai suoi interventi estemporanei registrati dai mass media, dovrebbe essere curato incessantemente e mai lasciato solo. È d’obbligo un tutore! Un tutore saggio che anticipi le gaffes ai personaggi dello spettacolo quando offendono regioni intere, con frasi tipo “perché Dio ha creato la Calabria”, dette col preciso intento di arruffianarsi la platea che lo ospita e magari sponsorizzare un’opera faraonica inutile poiché mancano le infrastrutture primarie nelle regioni interessate.
È d’obbligo un tutore saggio per chi vuole “ammazzare tutti i figli dei zingari… Istituire la carta della razza pura … avere docenti d’origine controllata … portare il popolo in piazza per difendere interessi privati nelle pubbliche amministrazioni…” Sì ci vorrebbe un esercito di saggi che facesse ragionare seriamente quanti deputati alla guida delle masse, cantanti e non, che a vario titolo determinano le sorti delle nazioni.
Ciao compagno Antonello; ossequi onorevoli… auguro a tutti voi una crescita culturale dinamica nel rispetto delle umane pluralità.

sketch teatrale, satira? no realtà!


Non è uno sketch di Aldo Giovanni e Giacomo e neanche satira.

Gl’incontentabili sono ovunque

Ore 10,00; sala d’attesa. (anonima)
Il chiacchiericcio accoglie i nuovi arrivati.
Due signori anziani discutono animatamente:
signore anziano n°1: … perché che ha fatto ‘sto sindaco!? Abbiamo fatto questo abbiamo fatto quell’altro! Ma per favore meglio ma se ne và. Vabbè che mò lo cacciano ha finito gli anni mò si torna a votare…
signore anziano n°2: …eva meglio ‘na volta vi vicoldate? Quando evavamo piccoli e ci mettevano quella divisa e poi c’evano i contvollovi dappertutto: sui tveni nelle stazioni…
signore n°1: và và và mò in una stazione che ti assalgono, ti rubbano e se sei una femmina ti violentano eppoi il sindaco che hanno messo lì che fa? Ha fatto la scala mobile ha fatto quel tappeto rulante sopra il cavalcavia e stà fermo… ancora non funziona!
n° 1 e 2 all’unisono: sindamangiav ru sov rdi ca eu u sacciu.
N°1: sì sì u sacciu puru eu ca fhacìa i viaggi a Roma: ncindaportamma rrobba all’onorevole…avia na villa chi pagau centumilioni e chiddi tempi!
N°2: su tutti na massa e mangia mangia. Quandu su assettati a la coddara mangianu tutti.
Ma insomma cosa vi piace? Perché non vi proponete voi alle prossime elezioni? interviene un terzo-
N°1: Io? Se vado io tratttattatà! Un mitra e li faccio fuori tutti… altro che raccomandazioni o mazzette.
N°2: è vevo si stava meglio pvima con le vonde… c’eva più onestà.
Terzo signore: ora ci sono le ronde, basta formarle! Andate!
N°1 e 2: dove? quando? che ci vado subito. Si mi avmo di bastone e ti faccio vedeve io…
a nonno ti traballa la dentiera pensa a fissarla bene che se no ti fai male altro che bastone o ronda. Va bèh che l’autolesionismo non è reato… però poi pesi sulla sanità pubblica!

martedì 6 ottobre 2009

per evitare infami erezioni

Ascoltare. Osservare. Meditare.
Per evitare infami erezioni.

Oggi come non mai è in atto la pratica dell’accusa. Si accusa tutti e tutto pur di trovare un capro espiatorio ai drammi ambientali, sociali e personali; quasi come a esorcizzare le catastrofi incombenti nei territori sfruttati negligentemente dalle persone avide, oppure trovare il colpevole dell’instabilità sociale ed economica che attanaglia la maggior parte dei paesi. E su chi si punta il dito se non sulle persone più in vista? Perché? Perché nei momenti di panico, è umano che si cerchi di porre punti fermi per arginare l’ignoto e le relative paure. Inizia così la caccia all'untore, che riempirà, suo malgrado, spazi cartacei e virtuali. Il malcapitato o i malcapitati, una volta segnati dall'opinione pubblica ed eventualmente dalla giustizia, difficilmente usciranno indenni. Solo il più forte si salverà. Così com’è avvenuto nel racconto del Manzoni nella storia della colonna infame: si accusa chi si vede aggirare di notte, il diverso, l’extracomunitario, il vicino di casa antipatico, l’imprenditore fortunato e finanche il capo dello stato non è esente dalle critiche.
Nulla da eccepire! Ma, per onestà intellettuale, è doveroso ricordare che chi vive e lavora nei luoghi della “colonna infame” non è mai esente da responsabilità. Tutto ciò che avviene, è merito o colpa di ogni singola persona. Come insegna la storia

lunedì 5 ottobre 2009

periferia, a sud di Catanzaro



Periferia

Il silenzio è la costante che caratterizza il quartiere Corvo, nella periferia sud di Catanzaro; interrotto sporadicamente da qualche ritardatario che sale in macchina verso il centro cittadino, il silenzio, dicevo, è quieta musica rilassante intervallata dalle voci dei venditori ambulanti, dal cinguettio degli uccelli e dal richiamo dei cani. Di tanto in tanto le badanti accompagnano gli anziani al parco, nel supermercato rionale o in chiesa. Tutto attorno, la campagna è un tripudio di tenero verde rigenerato dalle recenti piogge.
Nelle ore pomeridiane l’atmosfera cambia: i ragazzi prendono possesso dei gazebo del parco giochi e i bambini riempiono l’aria di grida festose attorno ai giochi.
Sì, è decisamente piacevole passeggiare nella quete del quartiere in compagnia di Vasco, a parte gli strattoni che mi provoca quando punta i gatti e li rincorre. In quel momento inizia la gara del tiro alla fune e quando ha la meglio lui corre felice verso la preda; baldanzoso quando il gatto scappa ma prontissimo alla ritirata se il nemico inarca la schiena, raddrizza il pelo e mostra le grinfie.

domenica 4 ottobre 2009

la svolta: né destra né sinistra...


Lucia Annunziata, nel programma “in mezz’ora” su rai3 chiede a Rutelli cosa intende per governo del presidente suggerito nel suo libro “La svolta, lettera a un partito mai nato”; immediato flashback: 1980 “Lettera a un bambino mai nato” della Fallaci nel quale la scrittrice affronta il problema della maternità dal punto di vista della donna più che della madre. Una donna sola, che lavora; alle prese con una maternità involontaria e si pone il problema: dare la vita o negarla. Non un dovere, quindi, giacché non da per scontato il diritto alla vita del piccolo che tiene in grembo, ma una scelta operata secondo canoni e criteri soggettivi ancorati alla propria cultura! Pensieri che dilaniano l’essere donna e madre in un contesto sociale acerbo, che demanda al “problema” ovvero al bimbo, la soluzione: vuoi nascere o no?

Volendo continuare nell’assioma letterario, a questo punto si deve parlare della cultura della democrazia cresciuta con le generazioni del dopoguerra, ancorate al concetto di libertà, solidarietà e lavoro sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, nel rispetto delle minoranze etniche, religiose ecc.
La stessa scelta (responsabile) che i cittadini italiani aspettano da sempre dai dirigenti politici, dagli imprenditori: dalle persone perbene! gli stessi che chiedono a gran voce, ma che purtroppo ancora non hanno avuto il piacere di vedere materializzata: l'unione solidale da nord a sud. Tutt’altro! si assiste impotenti allo show di leader politici urlanti che incitano all’odio razziale, che curano interessi di quartiere, territoriali ma mai nazionali. A questo punto, per intenderci meglio, chi vuole clicchi qui così evito inutili ripetizioni.

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