mercoledì 12 agosto 2009

brigantaggio, mafia, ndrangheta, camorra: miniere x il mercato delle parole


©arch.M.Iannino
Il fenomeno del brigantaggio, inteso come autotutela romantica dei diritti fondamentali dell’uomo, scaturito dalla ribellione alle angherie delle autorità preposte, avrebbe dovuto cessare di esistere con l’avvento dello stato democratico, la gestione popolare della cosa pubblica e, dato non secondario, dalle azioni delle associazioni politiche e sindacali. Purtroppo, ciò non è avvenuto!

Il brigantaggio storico si trasforma. Penetra nelle associazioni professionali, politiche, culturali e persino religiose. Non si tratta più di un fenomeno di autotutela per la sopravvivenza ma diventa una holding a tutti gli effetti.

La nuova veste imprenditoriale fa sì che gli schieramenti contrapposti in stato e antistato coabitino.
Il malaffare non è un concetto astratto o un esercito armato da combattere; è lo stile di vita dei soggetti con una forte connotazione egoistica, presenti e attivi nella società, cresciuti in situazioni di bisogni egocentrici impellenti. Pronti all’azione buonista, attenti ai quotidiani bisogni dei conoscenti e delle comunità in cui operano. Oculati nella gestione del potere e del malcontento popolare. Anticipano i tempi.
Mafia, ‘ndrangheta, camorra… allo stato attuale delle cose sono pure invenzioni letterarie. Masturbazioni mentali che alimentano un mercato fatto di parole; montagne di pagine sprecate per dimostrare equazioni inutili, se consideriamo la crescita culturale delle “democrazie” in cui gli attori principali recitano.

martedì 11 agosto 2009

installazioni di Oppenheim nel parco archeologico della Calabria



Dennis Oppenheim (Electric City, USA, 1938) fa parte di quella generazione di artisti americani che ha contribuito in modo determinante a rinnovare l’idea e i linguaggi dell’arte contemporanea.
Nel 1968, in riferimento ai suoi primi “earth-works”, Lucy Lippard conia il termine “dematerializzazione”sottolineando una caratteristica dominante e originale nel lavoro di Oppenheim, vale a dire la trasmigrazione di una forma da un materiale o un oggetto all’altro, divenendo simbolo del fare, comunque segno fisico di un divenire che non ha fine.
Le sue opere, dalla fine degli anni sessanta a quelle più recenti, testimoniano il piacere corporale del fare in cui sono coinvolti il tatto, l’idea epidermica della forma, l’oggetto, il gusto della rivisitazione giocosa, goliardica delle cose. Il trasferimento di una forma da un contesto all’altro (idea non manipolatoria) si intreccia con quella di impronta che richiama pur sempre la mano e il toccare. Nel 2004 struttura l' Oggetto allargato per illuminare tra le dita dei piedi, opera dotata di una forte carica ironica, come è nello stile dell’artista, opera fuori scala, pantagruelica e assolutamente visionaria, nella quale il tatto si concentra sulla sensibilità dei piedi.
Ma la sua goliardia creativa non si esaurisce, è il filo conduttore di tutta la sua produzione artistica. La dimensione tattile viene esperita in diverse situazioni: Oppenheim traccia un segno sulla schiena del figlio che ripete sul muro e viceversa; ricopre di pietre la propria mano o, ancora, affila la propria unghia, dipinge di un unico colore denti e unghie, registra i movimenti trasmessi alla pelle della mano da un getto di aria compressa, varia con le mani il suono emesso da una donna, trasferisce l’impronta del pollice destro a quello sinistro e al palmo della mano. L’aspetto ludico è evidente!, però, in questo caso compone una sorta di teoria applicata che rivela quanto e come la visionarietà dell’artista sia legata a un aspetto “somatico”. E, la sequenza fotografica di "Reading Position for Second Degree Burn" realizzata nel 1970 alla Jones Beach di New York, che testimonia il tempo d'esposizione di Oppenhei steso al sole a torso nudo per cinque ore con un trattato ottocentesco di artiglieria a cavallo aperto sul petto, lo conferma. La somatizzazione del fare si manifesta attraverso l'assurdo calco epidermico (la parte del corpo coperta dal libro) impresso dal tempo di esposizione alla luce.
Nella Body Art il corpo si sottopone alle forze fisiche dell’aria o della natura, come in “Parallel Stress” del 1970, dove Oppenheim si sdraia nel punto di incontro di due dune di terra e prende la forma ad U delle pendenze, riproponendola poi artificialmente appendendosi a due muri in cemento ai quali si sorregge alle due estremità con mani e piedi. Sono opere in cui l’esperienza corporea della forma scultorea è centrale: il contesto storico-artistico post minimalista spinge gli artisti verso la dematerializzazione dell’oggetto, in favore dell’oggettivizzazione del fare arte, dove il concetto e il corpo dell’artista rimangono le uniche armi utilizzate. L’immaginazione di Oppenheim rielabora il mondo fino a darne una visione allucinata e ironica, inaspettata anche per lui stesso, infatti afferma di intravedere a poco a poco gli scenari che sta per rivelare con le sue opere, a priori non avrebbe mai pensato di raggiungerli, ma è il suo concreto fare arte che lo porta verso terre sconosciute, dopo aver percorso quelle reali negli anni della Land Art. La natura di Dennis Oppenheim, di scultore e costruttore di elementi simbolici nello spazio, riaffiora in queste costruzioni bizzarre, dove l’estetica dell’oggetto,alterato nelle proporzioni o capovolto e irriverente, ritorna con prepotenza.
le installazioni sono visibili nel Parco Nazionale Archeologico di Scolacium, a Roccelletta di Borgia, subito alle porte sud di Catanzaro lido, fino al 3 novembre 2009.
mario iannino

lunedì 10 agosto 2009

oppenheim tra i resti archeologici di scolacium








Tutte le opportunità sono da sfruttare, specie se consentono il recupero e la conservazione dei beni archeologici. Anche la commistione tra contemporaneo e antico può essere un ottimo mix e volano divulgativo di luoghi, a condizione che, la parte debole dell'anello culturale, vale a dire reperti recuperati, portati alla luce da mani sapienti, e quelli da recuperare vengano preservati e tutelati in ogni loro aspetto.

Le opere dell'artista statunitense Dennis Oppenheim, sparse nel Parco Archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, dovrebbero essere utili allo scopo; attrarre pubblico, fare discutere e divulgare.

Oggi, 10 agosto 2009, munito di macchina fotografica, dopo una lunga attesa causata dall'intasamento della ss 106, finalmente m'inoltro nell'area archeologica.
I resti rossicci della basilica medioevale di S. Maria della Roccella proiettano la mastodontica ombra sull'ingresso. La strada lastricata in pietra funge da percorso e guida i pochissimi visitatori (ne ho incontrato 6) tra gli ulivi, gli scavi e le installazioni di Oppenheim. A destra del percorso, tra gli ulivi, spuntano ipotetiche strutture plastiche che, proprio per le caratteristiche insite dei materiali, mettono in gioco tutto: ambiente, reperti, storia, opere. Sembra il paese dei balocchi: coni stradali giganteschi arredati con finestre; alberi di metallo, che se fruttassero avrebbero già a disposizione i contenitori di plastica per r/accogliere i frutti; capanne trasparenti, corone di re regine e cappelli da giullare; mappamondi, sfere; enormi maschere trasformate in barche a vela e angeli frantumati, decapitati, tarpati, appesi agli ulivi come ad indicarne la caduta e la sporcizia terrena...
Sì! Dennis gioca! Gioca con i materiali, li decontestualizza; conferisce nuove valenze ai prodotti dell'uomo, alla storia.
Unica nota critica: l'installazione dei lavori all'interno del foro e del teatro romano.
A mio avviso, per sottolineare le strutture archeologiche sarebbe bastato posizionare i lavori di Oppenheim lungo il loro perimetro. Ma questa considerazione è marginale considerando che gli anni precedenti alcune opere erano interrate o munite di basamenti in cemento e posti sui resti archeologici. Ma forse sbaglio, visto che il tutto avviene col benestare della soprintendenza archeologica della calabria ed il ministero per i beni e le attività culturali.

14 agosto, dj molella al tempio di atlantide



Molella inizia ad esprimere il suo talento all'età di 14 anni mixando musicassette per gli amici; a 15 anni è al microfono di piccole radio locali e nel 1986, il grande salto su Radio Deejay; qui, Maurizio debutta come regista, dall'altra parte del vetro ci sono prima Gerry Scotti e poi Amadeus. Dopo qualche mese arriva il suo primo “Megamix”. Un anno dopo Molly è sempre in consolle a Radio Deejay ed al microfono c'è Lorenzo Cherubini (Jovanotti) il programma è il mitico “1-2-3 Casino”.
Diversi i remix: Vasco Rossi con "Rewind" e "Ti prendo e ti porto via" con i quali vince l'Italian Dance Awards nella categoria "miglior remix"; Rino Gaetano "Ma il cielo è sempre più blu", hit dell'estate 2003 che spinge la raccolta del mito degli anni ‘70 al numero uno in Italia; Gemelli diversi "Mary" con il quale si aggiudica nuovamente nell'Italian Dance Awards il premio "miglior remix 2003"; Boy George, ATB…
Del 2000 i singoli "Genik" e "Discotek People" inclusi nell'album "Les Jeux Sont Faits" in vendita nell'ottobre 2001. Il nuovo singolo "Love Lasts Forever" si rivela subito un gran successo, forse, per la musicalità del ritornello cantato in italiano.
Nel 2002 realizza "T.V.A.B.", nell'autunno dello stesso anno esce "Magia", brano che contiene il famoso riff utilizzato nella produzione di Gala (sempre firmato da Molella) "Come Into My Life".
Il 2003 si apre con "Baby!", disco dalle sonorità anni '60 e continua con "Desert of love" un disco epico in stile "Originale Radicale Musicale"…
Grazie a questa produzione, Molella, vince il premio FIMI "Italian Music Awards" nella categoria "Miglior Produttore Dance" nell'anno 2002 e 2003.
Nel 2004 con Gigi D'Agostino, dal progetto Gigi & Molly: il primo singolo, "Con Il Nastro Rosa" (rivisitazione del brano interpretato originariamente da Lucio Battisti), è la conferma del successo di questo binomio.
Con il suo nuovo brano"Tell Me", si rimette ancora una volta in gioco e prosegue nella sperimentazione musicale.
Per la terza volta, Vasco Rossi gli affida il remix del suo singolo "Buoni O Cattivi".
A tre anni di distanza da "Les Juex Sont Faits", arriva "Made In Italy", album da ascoltare, leggere e scoprire!
Attualmente Molella è in onda su Radio Deejay ma il 14 agosto è nel tempio di atlantide a proporre invenzioni sonore e ritmi accattivanti

domenica 9 agosto 2009

Shaggy, mr boombastic, al tempio di atlantide


Quanti conoscono Orville Richard Burrel? Ricordate? quello di Boombastic. Shaggy.
Il cantante giamaicano, considerato uno dei piu' grandi talenti della Reggae music è il nuovo ospite del Tempio di Atlantide
Shaggy (il nome prende spunto dal cartoon Scoobie Do) e' diventato famoso in Italia con la sua 'Mr. Boombastic' (colonna sonora per una pubblicità di jeans) che vinse il 'platino' nel 1995.
Nonostante sia trascorso del tempo dalla famosissima boombastic, ben 12 anni, ha mantenuto inalterato il suo stile; e martedì prossimo, 18 agosto, avremo la conferma; anche se, ascoltando il nuovo singolo, “Bonafide Girl” estratto dal suo nuovo album “Intoxication”, uscito il 5 dicembre, Shaggy ripropone il duetto con Rik Rock, il cui risultato è decisamente simpatico ed orecchiabile.
A differenza delle precedenti hit, però, “Bonafide Girl” sembra possedere una minore enfatizzazione sul ritornello e da più spazio alla melodia della base.

lettera di una adolescente


Ciao so che tu scrivi su un blog me la pubblichi? Così tanto per scherzare un po’.
Nascosta dietro gli occhiali modello Arisa, la ragazza mi porge un foglio scritto a matita:

L’anno scolastico si è chiuso. Gelmini o non Gelmini, i problemi nell’ambito del pianeta scuola sussistono ed a volte peggiorano per la mancanza di oculatezza; ma non è di questo che voglio parlare! Piuttosto voglio ricordare alcuni momenti trascorsi con le mie amiche del 1° liceo classico.
In primis la festa di fine anno organizzata dai rappresentanti d’istituto in una location in riva al mare, sugli scogli della costa jonica.
Appuntamento ai giardini alle 22,30. partenza in perfetto orario, o quasi, per colpa dei soliti ritardatari…
A questa età, il fuoco dei primi innamoramenti brucia i pensieri ed un casino di film si proiettano nella mente di noi ragazze e ragazzi. Io, ancora non ho il ragazzo e vedendo quanto sono stronzi, per come se la menano, non intendo cadere nella trappola! E poi a che mi servirebbe un bambinone cresciuto sotto l’ala protettiva di una mamma apprensiva ed un padre assente sempre occupato a curare gli affari o i problemi dello studio?
Voglio godere appieno i miei 17 anni: divertirmi, ballare, andare dove mi pare senza rendere conto a nessuno! Per rovinarsi l’esistenza c’è tempo! E poi non voglio vincoli. Devo concludere gli studi liceali; scegliere l’indirizzo universitario e quindi la sede.
Però… se incontrassi un ragazzo maturo, forse potrei farci un pensierino… ma deve essere veramente maturo e superare alcuni test:
1) non rompere le palle!
2) Non chiedere mai
3) Essere sempre pronto e disponibile…
Nell’attesa auguro a tutti un’estate fantastica!!!
Bye bye da Benny.

venerdì 7 agosto 2009

Arte, importanza del non-metodo



L’esperienza fin qui accumulata mi suggerisce di continuare nella ricerca del “non-metodo” per quanto concerne il fare come azione gratificante dell’uomo. Per “non-metodo” intendo l’assenza assoluta di programmi aprioristici così come intesi nelle scuole di pensiero, siano esse istituzionali, private o diversamente definite.
La creatività è in netta relazione col gioco. Il gesto gratuito è privo di coercizioni e chi lo pratica non ha paura di sbagliare o fare brutte figure. Spesso si ha pudore ad esternare i propri sentimenti e la timidezza è, conseguenzialmente, mascherata con atteggiamenti arroganti quando si è posti davanti a teorie prestabilite che non lasciano margini di errore. Infatti, chi ha problemi relazionali si chiude al nuovo; evita di interagire ed assume arie di distaccato disimpegno nelle azioni che richiedono padronanza di abilità manuali o corporee.
Pertanto, ritengo poco indicato parlare di arte terapia assecondando i criteri clinici o psicoscientifici. La terapia presuppone un percorso clinico atto a guarire secondo metodiche scientifiche il paziente. Ciò è possibile con alcuni soggetti che potremmo definire “remissivi”. Nel senso che partecipano ad incontri indottrinanti da spettatori accondiscendenti che sperano, attraverso l’acquisizione delle tecniche, di realizzare qualcosa di apprezzabile. Vogliono il riscatto sociale e pertanto sono disposti a studiare pedissequamente pur di arrivare alla meta prefissata.
Il disagio sociale latente, mascherato da timidezza, spocchiosità o superficialità, è rimosso attraverso il coinvolgimento attivo, rimuovendo, dove necessita, ruoli e programmi.
Ogni individuo è un caso a sé; con le sue personalissime idee, giuste o sbagliate che siano non ha rilevanza. È rilevante, invece, saper canalizzare le energie, stimolare al dialogo, alla gestualità giocosa del fare o all’acquisizione delle tecniche scientifiche. Così facendo, il muro di ostilità e d’incomprensione si sgretola passo dopo passo; ogni qualvolta si supera un ostacolo l’autostima cresce e il discente si appropria del bagaglio tecnico attraverso il gioco sperimentale della ricerca. Ricerca di materiali da assemblare; di linguaggi espressivi e di metodo.
mario iannino

giovedì 6 agosto 2009

8 e 9 agosto 2 grandi eventi al tempio di atlantide



Davide, figlio di Vasco Rossi, dj di una notte speciale al Tempio di Atlantide.
Di Vasco è inutile parlare; è sufficiente dire che è la bandiera italiana della musica rock in campo internazionale con un seguito di fans dalla connotazione anagrafica variegata che comprende, appunto, vecchie e nuove generazioni. Il popolo dei Vascolizzati è una marea in piena che inonda tutti gli spazi in cui si esibisce il rocker italiano.
Davide, degno figlio d'arte, oltre che validissimo dj è anche attore; ha al suo attivo film come: Il sogno di Dean, scritto e diretto da Abiel Mingarelli; Il posto dell'anima, sotto la guida di Riccardo Milani; Caterina va in città, regia di Paolo Virdì; Sopra e sotto il ponte, di Alberto Bassetti; Scusa ma ti chiamo amore, di Federico Moccia e Albakiara, sempre scritto da Moccia con la regia di Stefano Salvati; mentre per il piccolo schermo ha partecipato alla mini serie tv "lo zio d'america 2" e "provaci ancora prof!" entrambe dirette da Rossella Izzo.
Il primo agosto 2009, quindi, data inaugurale della discoteca il Tempio di Atlantide, grazie all'opera di alcuni giovani catanzaresi che hanno saputo trasformare la passione per la musica in polo d'attrazione turistico e scialareccio; tra questi, Massimiliano Iannino, Paolo Picci, Jerry Patruno, Rocco Cina che senza tralasciare gli abituali impegni di lavoro hanno messo a frutto il loro bagaglio culturale, trasformando, così, una passione, solitamente non tesaurizzante per l'economia turistica generalizzata, in attrazione socioculturale fautrice di bussines per il territorio calabrese.
L'8 agosto Davide Rossi apre gli appuntamenti importanti dei weekend calabresi e poi...

Il 9 agosto, al tempio di atlantide sono di turno i T.O.K

gruppo dancehall proveniente da Kingston , Giamaica, formato da: Alistaire "Alex" McCalla, Roshaun "Bay-C" Clarke, Craig "Craigy T" Thompson, e Xavier "Flexx" Davidson.
Le Hits più ascoltate sono: " Footprints" , "Gal You Ah Lead", "Chi Chi Man" e "Eagles Cry".
Le origini del gruppo si possono far risalire ai primi anni 90´, quando alcuni membri frequentano ancora la scuola.
Alistaire McCalla e Xavier Davidson amano cantare; a loro si uniscono, per opera di McCalla, Craig Thompson e Roshaun Clarke.
Così composto, il gruppo ottiene il primo break nel 1993, dopo un´esperienza musicale di alto livello.
Successivamente, secondi nella competizione annuale "Tastee Talent Competition", sono notati dal produttore locale Stephen Craig Nuff Records.
Dopo alcuni brani per Craig's label, firmati da Sly Dunbar e Robbie Shakespeare's dell´etichetta Taxi, nel 1996, pubblicano il primo singolo, poco fortunato: "Hit Them High". Nello stesso anno, con firma Richard "Shams" Browne, etichetta di alto profilo, i Tok incidono altri due singoli, "Send Them Come" e "Hardcore Lover" con Lady Saw. L'ultimo brano li fa salire nelle dancehall giamaicane rapidamente e consente un contratto con Reggae Dancehall powerhouse VP Records.
Nel 1999 registrano "Eagles Cry" (una versione di Prince´s "when Dove´s Cry"), istantaneo successo internazionale. Altra grande hit del gruppo "Chi Chi Man" prodotta da Loy sulla Sashi Riddim, creata dal celebre produttore giamaicano Tony Kelly, invita all´assissinio di gay.
Il gruppo, entrato nel mercato statunitense nel 2001, con l’album di debutto "My Crew, My Dawgs" fa un altro grande passo avanti con "Gal You Ah Lead", primo singolo del secondo album.
Con l’uscita del secondo album, "Uknown Language", i Tok lanciano "One-Drop", brano dedicato al fratello di Alex, vittima di un omicidio.
Dopo il tour "Uknown Language" il gruppo torna alla ribalta nel 2007 con due tracce, "No Man" e "Guardian Angel". La canzone "Guardian Angel", prodotta da Arif Cooper, conquista il primo posto nelle classifiche reggae in Giamaica, Florida e New York. Dall’inizio del 2008 i Tok incidono: "No Man", "Unbelievable", "Hotta Vybez Medley", "Raindrops Medley"; più recente "Supermodel".
Ora stanno preparando il terzo album, "Our World", arricchito dall’influsso delle culture dei luoghi visitati. Attualmente stanno registrando con il produttore Tony Kelly, suffragati dalle collaborazioni di Beenie Man, Kelly Price e Snow.

mercoledì 5 agosto 2009

agosto in musica al tempio di atlantide in Montepaone lido



Lungo la statale 106 jonica, nel tratto tra Catanzaro e Soverato, la natura è stata più che prodiga. Subito dopo Squillace lido, Copanello di Stalettì; la scogliera e le vasche naturali negli scogli di Stalettì, dove, per opera di Cassiodoro vi fu il primo allevamento di acquacultura tra gli anfratti naturali; i dirupi dominati dallo sguardo di chi percorre la sede della vecchia strada statale 106, all’altezza di Pietragrande di Montauro, un leggero declivio annuncia la pianura. Subito dopo una larga curva, l’insegna indica l’uscita per Montauro, Montepaone, Gasperina. I territori di Montauro e Montepaone hanno la fortuna di possedere, entro i rispettivi confini, luoghi turistici e attrattive. Tra i locali, dove poter trascorrere la notte dei weekend, il più importante per selettività musicale, capienza e, quindi, professionalità è il Tempio di Atlantide.
La nuova gestione ha saputo rilanciare la discoteca e tutto l’hinterland. Il servizio d’ordine cura meticolosamente la viabilità esterna e interna alla discoteca annullando ingorghi e spegnendo sul nascere incomprensioni calienti. I punti di ristoro di Montepaone Lido ricevono nuovo ossigeno economico grazie all’attività del giovane management che ha dimostrato chiarezza di idee per quanto concerne il business del pianeta musica.

9 agosto, i t.o.k. al tempio di atlantide



Il 9 agosto, al tempio di atlantide sono di turno i T.O.K

gruppo dancehall proveniente da Kingston , Giamaica, formato da : Alistaire "Alex" McCalla, Roshaun "Bay-C" Clarke, Craig "Craigy T" Thompson, e Xavier "Flexx" Davidson.
Si tratta di un gruppo noto a livello internazionale; le Hits più ascoltate sono: " Footprints" , "Gal You Ah Lead", "Chi Chi Man" e "Eagles Cry".

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