lunedì 26 novembre 2012

volevamo la fantasia al potere? eccola!

Riscrivere l'Italia con Bersani o Renzi?


È davvero stupefacente! Tra le tantissime manie degli italiani la sindrome dello scrittore è una forma ricorrente di mania collettiva curata amorevolmente in ogni dove persino in politica.
Comunque, visto che la politica non sa fare altro che parlare parlare e ancora parlare a vanvera, (e meno male! Almeno dà da mangiare ai giornalisti e sollecita i blogger a prestare il loro acume sarcastico per rendere meno pesante il campo incolto della politica) se proprio fossi chiamato a riscrivere qualcosa di veramente rivoluzionario da Bersani o Renzi, chissà perché, mi viene in mente di scrivere:
l'Italia è una Repubblica Democratica fondata sul Lavoro.
E ancora: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Ma papà questi sono i primi quattro articoli della costituzione italiana! La stiamo studiando adesso con la prof!
Già già mi sembrava una cosa già sentita... ma allora cosa vogliono riscrivere se non sono riusciti in tutti questi anni a rendere fattibili i primi 4 concetti fondanti della Repubblica Italia?

domenica 25 novembre 2012

chiesa e non profit, perché no?

Riscrivi l’Italia.  

Così c’è scritto davanti ai seggi delle primarie del pd. (dicono che chi vince è automaticamente segretario del partito democratico e candidato a premier per il centro sinistra. E già questo mi puzza!)
Se davvero potessi riscrivere le condizioni in cui viviamo e le leggi che ci governano, la prima cosa che riscriverei in modo chiaro è l’obbligatorietà di contribuzione per chiunque risieda e abita in Italia secondo le proprie possibilità.
Ma questo c’è già!
Però non si capisce come mai se il cittadino comune possiede una casa che non gli produce profitti o rendite fresche come potrebbe essere un fitto per locazione debba pagare comunque una tassa iniqua come l’IMU e altri soggetti tipo le fondazioni le chiese (non dove si celebra il culto, ma anche di queste si potrebbe discutere) le onlus debbano essere esentate con unna legge della famigerata agenda Monti. Eppure, questi soggetti “possiedono immobili” come chiunque. Immobili o soldi che provengono da lasciti, questue, in una parola dalla “beneficenza dei cittadini” che hanno ritenuto salvifico lasciare i loro beni ad associazioni che si sarebbero presi cura dei più poveri, i deboli, (quale migliore occasione di questa?).
se a ciò sommiamo l’8xmille, gli aiuti statali alle case di culto, l’insegnamento della religione nelle scuole condotto da insegnanti designati dal clero; il turismo religioso e i relativi commerci, salta agli occhi una sorta di giro vizioso di denaro pubblico da rasentare il nero o peggio l'evasione fiscale ma che il lessico corrente  definisce associazionismo non profit.
Insomma, un impero franco che riceve e pratica beneficenza ad una fetta indefinita di persone.nel contesto economico e sociale attuale, può essere esentato da ogni tributo, dovuto da altre realtà anagraficamente definite fiscali?

sabato 24 novembre 2012

la bellezza come antidoto alla speculazione


Molti dei concetti fondanti di solidarietà, giustizia, emancipazione e cultura, punti fermi e inalienabili, sono caduti sotto l'agguato emergenziale del secolo.

La bolla economica ha avviluppato economia e lavoro; culture e civiltà; religioni, spirito e materia.
In questo clima aleggiano le nostre menti.

Un clima oscurantista che non lascia presagire niente di buono. Ma qualcosa ancora può cambiare se si ha il coraggio intellettuale di rimuovere tutti gli ostacoli messi in atto dall'egoismo dominante.

A suffragio del mio soliloquio chiamo a supporto una mente chiara e lucida che si è spesa e continua a farlo per migliorare le condizioni sociali delle menti sensibili.

Secondo Vittorino Andreolinon sipuò consegnare una società alla finanza se si vuole ridurre la distanza tra le leggi e la civiltà fatta di rispetto dell'altro e senso del limite. Pertanto, il nostro problema non è quello di mettere a posto i conti ma ritornare alle radici, ai valori di una società che mira a risollevarsi.”.

Non serve quindi uno stato di polizia finanziaria né tanto meno dare in mano agli economisti il futuro dei popoli. Ma queste sono solo belle parole dette da un mezzo matto e mezzo psichiatra come lo stesso Vittorino Andreoli si autodefinisce e da qualche sognatore. Se, però, diamo uno sguardo alle piazze di questi giorni ci rendiamo conto che il mondo è pieno di sognatori che vogliono cambiare lo stato di cose attuali.
Diamo corpo ai sogni e lasciamo che i sognatori vadano alla guida perchè, alla fine, la bellezza salverà il mondo!



venerdì 23 novembre 2012

Cancellieri e l'arresto differito

L'arresto differito applicato per le manifestazioni studentesche o dei lavoratori e pensionati è un abuso, un errore e un crimine contro la democrazia.
Al cittadino vessato, trattato come un demente rimane solo questa ultima possibilità per far sentire la sua contrarietà a certe linee contrattuali o di governo e se deve scendere in piazza pacificamente col rischio di trovarsi implicato in una carica delle forze dell'ordine o tra infiltrati e passare per violento probabilmente non lo farà più. È questo che vuole la Cancellieri?

“Ci stiamo preparando a momenti difficili”, dice il ministro dell’Interno in un’informativa al Senato sugli scontri di mercoledì scorso. E siccome questo è uno di quei momenti (domani a Roma sono previste in contemporanea due manifestazioni contrapposte, una degli studenti e l’altra di Casa Pound) il ministro Annamaria Cancellieri rivela di pensare all’arresto differito, strumento che consente di arrestare un teppista dopo averlo individuato nel filmato fino a 48 ore dopo aver commesso il fatto (l’arresto differito faceva parte del Pacchetto Maroni, messo a punto dopo le violenze di Roma del 15 ottobre 2011, mai messo in pratica per gli scontri di piazza).
Paragonare il civilissimo dissenso studentesco o la protesta dei lavoratori agli atti vandalici dei teppisti è un ossimoro impensabile che trova riscontro solo nei governi totalitari. Anche perché, volendo potrebbero adottare strumenti democratici previsti nella Costituzione della Repubblica e lasciare da parte il terrorismo psicologico che da qualche tempo sembra essere il metodo preferito dai vari ministri.


meglio la bancarotta

Cosa ci nascondono i tecnici al Governo dell'Italia?

A differenza di quanto asseriscono i nostri beneamati tecnici al governo,
Serge Latouche, professore emerito d’economia all’Université d’Orsay e «obiettore di crescita»,indica nella decrescita la via per uscire dal vicolo cieco in cui si è immessa la civiltà occidentale e da diversi anni anche la civiltà orientale. 
Cosa intende per decrescita Latouche? L'esatto opposto di quanto c'è nella famigerata “agenda Monti”.

Il “sovversivo” Latouche reputa possibile una divisa europea chiamata euro e una nazionale chiamata lira; non si scandalizza davanti alla bancarotta, necessaria, per azzerare il debito pubblico. E, cosa interessantissima che pare fuori da ogni logica, mette l'umanità al centro del welfare e al di sopra dei profitti se si vuole uscire davvero dalla trappola valoriale in cui siamo caduti.
Basta quindi pensare allo spread o al pareggio di bilancio! Strumenti che servono solo a impoverire le popolazioni deboli ma arricchiscono gli speculatori e le banche.

Allo stato attuale si evidenzia da sé la consegna di Monti ai suoi ministri tecnici: il silenzio assoluto con la stampa!
Unico fuori dal coro che sembra disattendere la consegna: Andrea Riccardi, ministro dell'integrazione e della cooperazione internazionale dal 16 novembre 2011.
nelle note di Riccardi si legge; fondatore della comunità di Sant'Egidio; uomo impegnato nella chiesa del post Concilio che darà vita alla comunità; professore di storia contemporanea all'università Roma tre etc etc. Insomma, questo santo uomo al servizio dei poveri e degli ultimi sembra fuori luogo in un governo di ragionieri e sembra oltremodo fuori luogo il rimprovero che ha fatto al suo interlocutore, per averlo messo in difficoltà nel corso del programma “otto e mezzo”, a margine della trasmissione di Lilli Gruber su la7. Quando ormai pensava che la trasmissione fosse finita e l'audio disattivato, Riccardi ha detto al giornalista Marco Damilano: mi hai deluso!

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