lunedì 14 marzo 2011

contro il nucleare per conoscenza non per emotività



I drammatici episodi accaduti in Giappone piuttosto che unificare dividono. Gli eventi naturali sono imprevedibili e altrettanto imprevedibile è la forza della natura che si abbatte sulle cose costruite dall'uomo. Non si possono prevedere i danni ma prevenirli sì!
In Giappone si sono verificati due calamità, una conseguenziale all'altra. Lo tsunami ha stravolto completamente il suolo nipponico, ha mischiato nel mare di fango e acqua elementi marini e terrestri, navi e automezzi, pesci e uomini, alghe e alberi. È un evento catastrofico più terribile della bomba scaricata dagli americani su Hiroshima nel 1945 per quanto concerne i danni materiali anche perché ora, dopo il collasso di alcuni reattori si teme che la radioattività viaggi nel vento e cada sulla popolazione sotto forma di pioggia acida.
Il governo giapponese tende a minimizzare per non creare inutili allarmismi nella popolazione e nel contempo misura la radioattività presente nelle aree interessate al problema. E mentre tutto ciò accade, in Italia, come al solito, ci si divide in fazioni. Da una parte i favorevoli al nucleare e dall'altra i contrari. Le analisi pro nucleare vertono sull'economicità del costo dell'energia elettrica ricavata dagli impianti, una questione di “finanza”!

Se non fosse per la drammaticità contingente ci sarebbe da ridere o indignarsi, dipende dallo stato d'animo di chi ascolta. Possibile che di fronte a problemi così importanti c'è gente che pensa al guadagno? Sarebbe come avvalorare le intercettazioni di quei due sciacalli che durante la notte ridevano al telefono e si eccitavano pensando ai lauti affari che avrebbero fatto col terremoto dell'Aquila per la sua ricostruzione. Anche se gli impianti giapponesi sono vecchi di cinquanta anni e quelli che dovrebbero fare in Italia sono più moderni, ancora nessuno degli scienziati può dare garanzia certa dell'innocuità tecnica adottata nelle centrali nucleari. E poi, ricordiamo che le radioattività attuali sono la conseguenza di rotture delle turbine causate da fattori ambientali come il terremoto o lo tsunami e comunque non è stata ancora trovata una tecnica indolore per l'ambiente e tutti gli esseri viventi che sappia eliminare le scorie prodotte dal nucleare.
Questa non è emotività o onda emotiva come vogliono far pensare i politici per il nucleare. È semplice conoscenza!

domenica 13 marzo 2011

le leggi dello stato, in mezz'ora


aore12
courtesy mario iannino
Finalmente ho avuto il piacere di assistere ad un dibattito civile. Una giornalista che fa le domande e un ministro che risponde, se pur con veemenza per difendere il proprio operato ma comunque con onestà intellettuale. Parlo di Angelino Alfano ospite di Lucia Annunziata nella trasmissione di “in mezz'ora” in onda su rai3 di oggi.
Devo dire che mi ha convinto, non che non lo fossi prima, ma effettivamente ritengo giusto che se un magistrato sbaglia debba pagare. Dico questo perché, tra le encomiabili indagini e relativi rinvii a giudizio di corrotti e corruttori, ricordo anche molti errori giudiziari e il più eclatante è stato quello perpetrato nei confronti di Enzo Tortora. Il caso venne fuori clamorosamente grazie alla popolarità di Enzo Tortora; ma quanti altri errori giudiziari sono rimasti nell'oblìo? Parecchi! E alcuni hanno determinato irrimediabilmente sfaceli psichici in chi li ha subiti.
È ovvio che il castigo non elimina gli errori ma quantomeno li attenua. Non che i magistrati siano dei faciloni. Sappiamo bene i sacrifici che devono affrontare per combattere le mafie. Però, non capisco perché il magistrato debba dipendere dal ministro della giustizia e debba essere il ministro a decidere le priorità delle indagini. Visto che siamo in tema di ricordi, ricordiamoci pure di tangentopoli e delle altre azioni poco consone che si sono macchiati i politici; vuoi per caldeggiare questo o quell'amico negli appalti pubblici; vuoi per spirito di servizio nei confronti del partito...
a proposito, perché hanno abbassato col “mille proroghe” le multe per i manifesti elettorali selvaggi?
Potrebbe un pm indagare su simili arbitri? No! È legge dello Stato.

l'uomo è fatto della stessa materia dei propri sogni

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, (cit.)

aore12

incidenti nucleari: fatalità o dramma delle imposizioni politiche e economiche



(ANSA) - TOKYO, 13 MAR - Un tecnico e' morto e altri undici persone sono rimaste ferite negli incidenti di ieri nelle due centrali nucleari di Fukushima, dopo il sisma di venerdi'.
E' il bilancio dell'Aiea, l'agenzia internazionale per il nucleare dell'Onu, che ha citato informazioni delle autorita' nipponiche. A Fukushima n.2 un incidente a una gru ha causato la morte di un tecnico e il ferimento di 4 persone.
Nell'esplosione nel sito gemello, Fukushima n.1, feriti 7 tecnici. Evacuati 140.000 residenti nell'area.

aore12
courtesy, ©mario iannino,  "Attesa"particolare
Catanzaro, Italia, 13 marzo:
La notizia si commenta da sola. Oltre che essere vicini spiritualmente a quanti soffrono, ben poco rimane da fare a noi cittadini comuni. Per i governi delle grandi potenze come America e gli Stati europei è diverso, loro, si sono mobilitati per portare aiuti umanitari e logistici al Giappone.

Parlare adesso dei problemi connessi all’energia ricavata dal nucleare può sembrare pretestuosa per chi la difende e, come successo in Italia, Cicchetto che è uno dei promotori del nucleare, tant’è che dovrebbero sorgere un bel po’ di centrali atomiche disseminate lungo lo stivale, ribadisce che non si può fare marcia indietro e che il governo Berlusconi ha deliberato questo tipo di piano energetico e si attuerà come da programma.
Stessa cosa dicasi per il ponte sullo stretto di Messina, nonostante gli innumerevoli studi geologici sulla drammatica realtà siciliana e calabrese per quanto attiene a terremoti e maremoti che, tra l’altro, hanno già mietuto innumerevoli vittime e causato danni materiali alle città interessate dall’area “ponte sullo stretto”, gli incarichi e i proclami governativi continuano a cadere come fiocchi di neve sulla testa dei cittadini.

sabato 12 marzo 2011

attesa strategica in libia, condizionata in Giappone


Pending 保留中 ريثما

A volte è la diplomazia a suggerire prudenza, invita ad attendere momenti opportuni per compiere interventi decisivi, altre volte sono fattori contingenti a determinare tempi e modalità.

Durante l'attesa gli stati d'animo si susseguono e ognuno, in ossequio al proprio modello mentale, medita sulle possibilità d'intervento.
L'attesa, per gli umani presenta molteplici sfaccettature.
C'è chi aspetta l'amore e chi tempi migliori. C'è chi, durante l'attesa, tesse nuove amicizie; cerca nuovi soci, nuove opportunità per risolvere problemi che stanno a cuore, chi compra o vende sesso e chi acquista nuovi alleati. C'è chi si butta veemente per modificare il corso degli eventi e chi ASPETTA!
Aspetta che passi la notte della follia dei dittatori e c'è chi lotta perché cessi prima che l'attesa si trasformi in indifferenza o che l'oppressore trovi accoliti che per trenta denari vendono l'anima.
E c'è chi aspetta perché la situazione contingente lo impone! Fermo, però, nelle intenzioni di ripartire, rimettere in piedi quanto ha perduto e lavorare per sé e gli altri affinché la democrazia consolidi il sentimento di fratellanza tra i popoli e la consegni alla storia dell'umanità globalizzata su principi fondativi dell'amore universale e non sui profitti delle lobby finanziarie, delle banche e di quanti spingono a installare centrali nucleari perché convenienti.
In Giappone lo tsunami ha provocato danni tutto sommato prevedibili, compresi quelli alla centrale elettrica nucleare che, dopo Cernobyl, si credeva non dovessero più accadere e invece gli effetti devastanti si sono ripresentati grazie ai politici favorevoli che le impongono sul territorio abbagliati dal costo inferiore del Kw, secondo le loro tesi, rispetto alle tecnologie alternative sicure.

relatività: inizio e fine degli eventi terreni


Tsunami nell'oceano pacifico. Guerre sulle coste del mediterraneo. Allarme nelle diplomazie.

Poche intense immagini trasmettono emotività e analisi, denunciano follie umane dispensatrici di morte, ma anche saggezza, laddove esiste.

Inizio e fine di cicli vitali causati da eventi catastrofici prevedibili ma contro i quali non c'è nessuna via di scampo se non quella di scappare altrove. e i giapponesi lo sanno perciò non inveiscono contro terremoti o tsunami.
Nel paese del sol levante la terra è rubata al mare per dare opportunità di vita al popolo nipponico e costruire case antisismiche che nulla possono contro le onde marine alte decine di metri.

Immagini che servono per ricordare lo scippo, l'oltraggio fatto alla natura.
una volta impossessatosi della terra, l'uomo, cerca di proteggerla con dighe e per migliorare la qualità della vita negli spazi razziati si è avvale di tecnologie avanzate per costruire centrali nucleari, creare nuove forme di sostentamento, coltivare piante transgeniche, sviluppare la robotica.

mentre qualcun altro esporta morte, armi, droghe; assale popoli; distrugge pozzi di petrolio; avvelena sorgenti d'acqua.

Entrambi gli stili di pensiero fagocitano energie, avviano cicli vitali dagli epiloghi differenti.

venerdì 11 marzo 2011

Reggio Calabria, indagini su soldi comunali spesi male

L'opinione pubblica è diseducata dai sotterfugi e dalle ambiguità di chi la rappresenta. Il cattivo esempio inizia nei piccoli centri comunali per arrivare alle alte cariche dello Stato.

Molte cose sono incomprensibili ai cittadini e quando esplodono, a seguito di indagini della magistratura, i fatti, divenuti di dominio pubblico, alimentano le fantasie, i rancori di quanti stentano a vivere una vita quotidiana normale dal punto di vista economico. E il caso scoppiato a Reggio Calabria è uno di quelli che lascia sbigottiti anche perché, volente o nolente, vede coinvolto politicamente in qualità di sindaco Giuseppe Scopelliti, attuale presidente della regione Calabria.
L'interrogativo principale che tutti si pongono è: possibile che fosse all'oscuro di tutto?
D'altronde, ripercorrendo quanto emerso fino ad ora è una domanda naturale vista la caratura politica del Presidente della regione che ha letteralmente stracciato nella gara elettorale il suo avversario Loiero.
Ma rivediamo le notizie:
dall’indagine che la Procura reggina sta svolgendo sulla gestione delle casse del comune di Reggio Calabria risulta che l'architetto Bruno Labate, abbia ricevuto soldi per centinaia di migliaia di euro senza avere mai svolto alcun incarico per Palazzo San Giorgio, per tanto è iscritto sul registro degli indagati con l’accusa di peculato in concorso con l’allora dirigente Orsola Fallara.

I magistrati reggini inoltre hanno fatto perquisire la sua casa romana e l’ufficio di Roma dove lavora come capo della delegazione della Regione Calabria, per conto del Presidente Giuseppe Scopelliti.

Le notizie, diffuse stamattina sul Quotidiano della Calabria, a firma del giornalista Giuseppe Baldessarro raccontano che l'architetto, assistito dal suo legale Pasquale Foti, è stato sentito dalla procura reggina e avrebbe ammesso alcune responsabilità precise.
L’architetto Labate ha ricevuto su mandato del comune un pagamento di 180 mila euro nell’agosto scorso giustificato ufficialmente per una consulenza relativa alla riqualificazione dei depuratori di Ravagnese e Gallico. Ma sarebbe stato lo stesso Labate a dichiarare di non aver svolto alcuna consulenza, arrivando a dirsi pronto a restituire il denaro. La Procura sta indagando poi su altri pagamenti (per circa 360 mila euro) in relazione a presunte prestazioni professionali per opere pubbliche, forse mai realizzate.

Altra notizia importante dell’articolo di Baldessarro è che i magistrati hanno accertato che Orsola Fallara si era auto liquidata una cifra non inferiore a 530 mila euro per aver partecipato come componente della Commissione Tributaria in rappresentanza del Comune, giacché dirigente del settore Finanze.

In tutta questa storia chi ne ha fatto le spese è la povera Orsola Fallara che, distrutta dall'intera vicenda, ha ingerito dell'acido muriatico che le ha bruciato l'apparato digerente e dopo una straziante agonia è deceduta.

Al di là delle responsabilità civili o penali, in simili casi, non vi sono parole o lacrime che possano giustificare la scomparsa di una persona. Non c'è errore umano che possa essere rettificato dalla morte neanche se chi ha sbagliato lo ha fatto di sua spontanea volontà o è stato “indirizzato” da fattori contingenti.

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