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sabato 13 febbraio 2021

Draghi, 1° governo gold

Brunetta: chi si rivede

e che dire della Gelmini...  e della Carfagna 

e degli altri politici estratti come da buon vecchio manuale Cencelli? Persone che bene o male abbiamo avuto modo di conoscere.

Personaggi pubblici, data la loro passione per la politica e l'esposizione mediatica guadagnata, anche noi ne abbiamo parlato negli anni. Gente che, secondo un modesto parere comune, non ha brillato in quanto a impegno disinteressato in politica per il sociale.

"Gold" assemblage; courtesy archivio M. Iannino

La prima impressione, dopo la lettura dei ministri, è stata questa:

il buon Draghi non si è voluto scontrare con nessuno. Ha tenuto in piedi vecchi testimonial della scena politica. Ha riconfermato molti personaggi del governo Conte e (forse questo sta a significare che non tutto il lavoro fatto è da buttare ai pesci) nominato tecnici esperti nel loro campo d'azione.

Professionisti e ricercatori sconosciuti ai non addetti ai lavori. I rispettivi curricula sono di tutto rispetto! E prevalgono nel numero sugli esponenti che la politica ha indicato per affiancare il neo presidente del consiglio Mario Draghi.

Le aspettative degli italiani e dell'Europa, e, si può aggiungere con certezza, del mondo industrializzato intero, sono di grande attenzione. Fiduciosi i primi nel guardare al futuro anche grazie al nuovo ministero “verde” per il rilancio ecosostenibile delle energie e delle tecnologie green di cui rivendicano la paternità i m5s, che non è altro se non la rivisitazione, sfumature a parte, in chiave linguistica del vecchio ministero dell'ambiente, e pronti, anzi prontissimi a fare lievitare l'economia i secondi a condizione che... il capitale investito produca profitti...

in sintesi è un governo “gold”. Un governo composto da persone blasonate dal successo e dai mass-media e dagli schieramenti politici.

È un governo che, come ha detto qualcuno, saggiamente: faccio il pane con la farina che ho a disposizione. A chi la crusca?


venerdì 25 maggio 2012

Catanzaro, ermetismo post elettorale

“grazie agli amici di Sergio per lavorare insieme”

Questo uno dei tanti manifesti coi quali gli eletti si sono prodigati a espandere ai propri elettori i ringraziamenti per il voto ottenuto e che fanno bella mostra per le strade di Catanzaro dopo la nomina di Sergio Abramo a sindaco.
A questo punto servirebbe comprare una lettera e qualche soggetto insieme a un verbo per rendere la frase non intuibile ma compiuta.
Chi dimostra affetto, stima e quant'altro, (che non cita i suoi amici elettori ma quelli di Sergio) è un giovane consigliere comunale, un carabiniere, mi dicono, prestato alla politica.
Chissà, forse il suo ermetismo sarà più chiaro in seguito.
Al momento s'intravedono le solite beghe spartitorie e relativi assedi dei posti che contano in giunta e nelle commissioni di varia natura col beneplacito dei boss della politica catanzarese e regionale i quali, con ogni probabilità, confidano anche loro nel “tecnico” proveniente dal gabinetto della Gelmini, alla quale è andata la delega alla pubblica istruzione ...

martedì 22 maggio 2012

Giunta Abramo, 50% donne e qualche tecnico

CATANZARO, VARATA LA GIUNTA ABRAMO.

9 assessori, per metà donne e tra queste alcune figure tecniche vicine al PdL.


Questa la giunta di Sergio Abramo:
vicesindaco con delega alla Cultura, Baldo Esposito.
Assessore al Bilancio, Filippo Mancuso.
Vincenzo Belmonte, ex dirigente comunale, guiderà il settore Lavori pubblici;
Stefania Logiudice all’Urbanistica;
Massimo Lomonaco, assessore al Traffico e al Personale.
Patrizia Carrozza, componente dell'ufficio di gabinetto del ministero della pubblica istruzione Mariastella Gelmini, assessore tecnico dell'Istruzione.
Alle Politiche sociali, Caterina Salerno;
Domenico Concolino, delega a Turismo e sport.
Rosanna Rizzuto, dirigente ASP, assessore a Servizi anagrafici e politiche sanitarie.
Abramo ha tenuto per sé alcune deleghe, tra cui quelle al Coordinamento delle partecipate, all’Ambiente, ai Rapporti con l’università, alla Polizia municipale, alla Protezione civile e alla Comunicazione istituzionale.
E' una giunta - ha detto Abramo, durante un'improvvisata conferenza stampa - con molti tecnici ed il 50% di donne. Ho voluto accelerare i tempi - ha spiegato - perché' avevo bisogno di una squadra che mi aiutasse ad affrontare i tanti problemi della città"

Buon lavoro alla neo giunta Abramo!

domenica 13 febbraio 2011

le performance di Vittorio Sgarbi

prossimamente: Sgarbi e l’happening delle donne che amano Silvio.


Nell’Italia democratica, in virtù della pluralità e della enorme pazienza degli italiani impegnati seriamente nei campi del lavoro, della cultura e dell’arte, che rifuggono platee facili o scorciatoie artificiose come la mercificazione del corpo, magari reso ancora più bello e attraente dal silicone e dal bisturi del chirurgo plastico, c’è spazio per tutti, anche per le provocazioni studiate e urlate strategicamente nei talk show, nei tg o nelle trasmissioni spazzatura, ottimi trampolini di lancio per le olgiatine (belle ragazze in difficoltà che per uscirne si sacrificavano a fronte di cospicui guadagni con uomini facoltosi) prima della carriera politica, secondo quanto emerso dall’indignazione corale degli italiani, per acquisire visibilità alcuni personaggi hanno fatto e continuano a fare tutto ciò che ritengono favorevole alla loro ascesa.

E non solo. Ormai da qualche decennio, i telespettatori che pagano il canone rai e quanti s’interessano di cultura e arte, sono costretti a subire un personaggio singolare che ha fatto della violenza verbale uno stile mediatico ben remunerato, asservito e pronto al mutuo soccorso di chi foraggia con incarichi ad hoc il suo ruolo di cavalier servente.

Eppure è persona colta, di quella cultura nozionistica pallosa, trita e ritrita ancorata a schemi passati ma che per lui è, ancora oggi, l’unica forma d’arte ammissibile che denota potenzialità artistiche nei contemporanei.

Insomma un urlatore che ama lo scontro verbale.

Forse è per questo suo modello mentale che Sgarbi, visto il successo delle manifestazioni odierne, si fa accompagnatore delle “nobildonne” e, simile al cicisbeo settecentesco, propone una "contromanifestazione" festosa dedicata all’amore e invita le donne che amano Berlusconi a scendere in piazza, suffragato dalla ministra dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, che mette nero su bianco il suo personalissimo pensiero sulle manifestazioni delle donne che oggi si sono trovate numerose come non mai nelle piazze per contestare l’imbarbarimento della cultura e della politica, come "minoritarie e radical-chic".
E ancora dalla Daniela Santanché. Che accusa le manifestanti di volere alimentare l'odio delle donne contro altre donne, una sorta di "Eva contro Eva".

Sgarbi, me lo immagino, novello cicisbeo che apre il corteo della "contromanifestazione" di donne che amano Berlusconi. da un lato la ministra dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, e dall’altro Daniela Sntanchè seguita dalla Minetti e poi giù giù con Ruby, e tutte le papygirl.
… ma quanto sono ignorante! Un critico d'arte e tante artiste che si radunano in un luogo pubblico si chiama happening!

venerdì 11 febbraio 2011

le chicche della Gelmini: lavorare è un atto d'amore

“Lavorare o studiare il 17 marzo non è uno sfregio per l'Unità d'Italia, ma un atto d'amore per questo Paese”.

Però. Questa Mariastella, ne sa una più del diavolo! Riesce sempre a trovare le parole giuste… ma forse è il suo Angioletto Guida che le suggerisce le parole, giacché parla d’amore.

Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, intervistata dal direttore di Libero Maurizio Belpietro a “La telefonata” su Canale 5, ribadisce la sua posizione stacanovista sulla “data della discordia”. E potrebbe essere anche una soluzione tiepida, come una minestrina riscaldata e passata in padella che le buone mamme d’un tempo portavano a tavola, se non fosse che in parlamento, tra diarie e altre remunerazioni previste, considerando anche l’alto numero di “rappresentanti del popolo” si potrebbe fare di più, parafrasando la canzoncina che vinse la Sanremo del 1987. Altri tempi quelli! Ma tornando a noi, se Tremonti limasse un po’ gl’introiti di parlamentari e senatori, non solo si ripianerebbe la mancanza di denaro che teoricamente si andrebbe a perdere a fronte di una sana rivisitazione culturale del Rinascimento italiano e dell’Unità d’Italia che ricorre il 17 marzo ma si creerebbe un piccolo tesoretto per rilanciare progetti culturali depennati dalla riforma Gelmini e dai tagli di Tremonti nell’ultima finanziaria.

comunque, sia ben chiaro, personalmente condivido il concetto che "lavorare è un atto d'amore!" il problema è che c'impediscono di essere innamorati. :)

giovedì 10 febbraio 2011

governo Berlusconi, un incubo contemporaneo!

Sto sognando. Tutta l’Italia sta sognando insieme a me, anzi no! stiamo vivendo un incubo collettivo che dura da diverso tempo. Grottesco e impossibile da continuare a subire.
Da una parte la magistratura che tenta di applicare le leggi dello Stato e dall’altra una parte che rappresenta, ahinoi, lo Stato che fa quadrato attorno ad un presunto innocente perseguitato da se stesso.
È stato già detto abbondantemente: agli italiani non interessa la vita privata di Berlusconi o di chiunque altro. Agli italiani preme la corretta gestione della Repubblica!
Quindi i signori nominati ministri dal e in nome del popolo sovrano sono pregati d’essere molto prudenti nelle esternazioni. Frattini per quanto concerne la barzelletta del ricorso alla Corte Europea per tutelare il privato di Berlusconi che nel contempo ha sputtanato l’Italia e le ragazze italiane, (perché si è dato al mondo intero la sensazione che le ragazze anziché studiare per raggiungere alte vette e imporsi nello spettacolo, in parlamento e nelle più disparate sedi, la diano al miglior protettore). Certo se Mr. B. fosse un comune mortale nessuno andrebbe a guardare nel suo privato anche perché non influirebbe nella vita dei cittadini e non sarebbe ricattabile nella gestione pubblica dei servizi; non dico che lo sia, però lascia spazi alla fantasia e causa falle nella sicurezza nazionale col suo comportamento poco consono alla carica che ricopre.
Quindi? Che dobbiamo fare, dobbiamo rivolgerci noi italiani alla corte di Strasburgo per tutelare i nostri diritti di cittadini vessati e tenuti in ostaggio da un manipolo d’inetti?

Sì, inetti! Perché mentre tutto questo film continua a proiettarsi sulla società, la crisi del lavoro, della scuola, delle famiglie, del welfare, aumenta!

Nel chiasso mediatico che queste notizie organizzano, solleva un po’ sentire che i presidi di tutta Italia hanno deciso, contrariamente alle direttive governative emanate dal ministro Mariastella Gelmini, di festeggiare il 17 marzo nelle scuole per ricordare degnamente il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, per buona pace della lega, della Marcegaglia che ritiene assurdo fare perdere alle aziende una giornata di lavoro retribuito, di Maroni che polemizza con Alemanno per i fondi destinati ai rom.

mercoledì 12 gennaio 2011

Ballarò, Gelmini contro tutti

Ballarò, alla ripresa del 2011 (considerazioni di un telespettatore)

A me sembra strano tutto questo rumore che fanno i giornalisti attorno alle figure politiche italiane e mi sembra strano anche l’atteggiamento della fiat e dei sindacati. C’è la sensazione che tutti vogliano nascondere qualcosa, che so, è come se usassero lo stratagemma dello specchietto per le allodole. Cioè, catturano la nostra attenzione su litigi che infiammano la curiosità spicciola, ci fanno infervorare attorno a qualche discorso, ci fanno schierare in una guerra tra poveri mentre loro sono intenti a sbrigare tutt’altre faccende che noi della plebe minimamente immaginiamo.

d'altronde non è cosa di tutti i giorni vedere la Gelmini aggredire verbalmente Rodotà, contestarlo mentre fa un’analisi della Carta Costituzionale per spiegare che la legge è uguale per tutti; eppure, lei, ha la presunzione di controbattere, in un discorso che anche i bambini reputano logico e serio, con parole di fuoco, tant’è che qualcuno dell’opposizione replica: “Lei tutela gl’interessi della ditta”.

A questo punto spengo la tv, li mando mentalmente a … e buona notte ai suonatori; tanto le loro discussioni, imbevute di falsi litigi e false verità non cambiano la vita dei telespettatori, né tantomeno si schiodano dai rispettivi convincimenti, semmai si avvinghiano maggiormente alle poltrone per migliorare la loro condizione di vita, ricordando sempre che sono lì perchè lo vogliono gli elettori.
Personalmente, avrei preferito assistere ad un incontro tra persone civili, pensanti, che sappiano accettare la logica dei discorsi, anche quelli contrari ai propri interessi immediati ma che diano respiro alle intelligenze propositive e spazi lavorativi adeguati ai giovani.
Invece tutto si avvita attorno a concetti lontanissimi dai voleri veri della gente comune.
O per lo meno, qualcuno tenta di farli, i discorsi concreti, ma è tacciato di comunista! dimenticando gli affari con Putin.

quando il cittadino chiama e l'amministrazione risponde

Ballarò, alla ripresa del 2011 (considerazioni di un telespettatore)

A me sembra strano tutto questo rumore che fanno i giornalisti attorno alle figure politiche italiane e mi sembra strano anche l’atteggiamento della fiat e dei sindacati. C’è la sensazione che tutti vogliano nascondere qualcosa, che so, è come se usassero lo stratagemma dello specchietto per le allodole. Cioè, catturano la nostra attenzione su litigi che infiammano la curiosità spicciola, ci fanno infervorare attorno a qualche discorso, ci fanno schierare in una guerra tra poveri mentre loro sono intenti a sbrigare tutt’altre faccende che noi della plebe minimamente immaginiamo.

d'altronde non è cosa di tutti i giorni vedere la Gelmini aggredire verbalmente Rodotà, contestarlo mentre fa un’analisi della Carta Costituzionale per spiegare che la legge è uguale per tutti; eppure, lei, ha la presunzione di controbattere, in un discorso che anche i bambini reputano logico e serio, con parole di fuoco, tant’è che qualcuno dell’opposizione replica: “Lei tutela gl’interessi della ditta”.

A questo punto spengo la tv, li mando mentalmente a … e buona notte ai suonatori; tanto le loro discussioni, imbevute di falsi litigi e false verità non cambiano la vita dei telespettatori, né tantomeno si schiodano dai rispettivi convincimenti, semmai si avvinghiano maggiormente alle poltrone per migliorare la loro condizione di vita, ricordando sempre che sono lì perchè lo vogliono gli elettori.
Personalmente, avrei preferito assistere ad un incontro tra persone civili, pensanti, che sappiano accettare la logica dei discorsi, anche quelli contrari ai propri interessi immediati ma che diano respiro alle intelligenze propositive e spazi lavorativi adeguati ai giovani.
Invece tutto si avvita attorno a concetti lontanissimi dai voleri veri della gente comune.
O per lo meno, qualcuno tenta di farli, i discorsi concreti, ma è tacciato di comunista! dimenticando gli affari con Putin.

mercoledì 22 dicembre 2010

la riforma universitaria Gelmini

Non si sa se la riforma Gelmini riuscirà davvero a tamponare il malcostume clientelare nelle università, l’assunzione di parenti e amici dei baroni universitari, ma quanto hanno fatto i due rettori delle università romane nell’assumere figlio e nuora prima che il ddl diventi legge, è vergognoso!
Studenti e famiglie si augurano che questo stato di cose cessi davvero, prescindendo dalle ordinanze o regolamenti ministeriali! La società civile pretende che l’università sia il luogo dell’etica e dei saperi dove la sapienza è al passo coi meriti dei singoli fruitori.


La riforma, secondo la Gelmini, serve a stroncare parentopoli, vale a dire interrompere il lascito delle cattedre agli eredi consanguinei e no. “È un atteggiamento diffuso nelle università e i casi di questi giorni purtroppo non sono isolati. In molte università c’è la promozione di parenti, amici e amici degli amici. Questi fatti sporcano l’immagine dell’università e del buon lavoro di tanti professori e ricercatori. Chi sta dalla parte dell’università non può far finta di non vedere questo malcostume. Bisogna mettere fine a questi comportamenti inqualificabili e il ddl lo fa in maniera netta impedendo le assunzioni di familiari fino al quarto grado di parentela. Per Mariastella Gelmini «il fatto che qualcuno si sia affrettato a far assumere parenti dimostra che la legge funziona e fa paura». «Elimina il malcostume e introduce trasparenza nei concorsi stroncando gli accordicchi locali. Ci sarà un’abilitazione nazionale e la chiamata diretta da parte delle università».
«L’Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) - ha aggiunto il ministro - avrà le stesse funzioni di Bankitalia e della Consob. Sarà un' Agenzia di alto profilo con figure indipendenti che individueranno i criteri per premiare la migliore didattica e la migliore ricerca». «La vera rivoluzione di questa riforma è l’affermazione di un sistema di valutazione terzo, indipendente dalla politica e scientificamente qualificato».

Staremo a vedere.

giovedì 16 dicembre 2010

le urla di La Russa sommergono annozero


aore12
Fuori nevica. Unica realtà soffice, bianca, pura. Urla improvvise richiamano la mia attenzione. Volgo lo sguardo verso la tv: uno scalmanato inveisce contro un rappresentante degli studenti che hanno manifestato contro il governo e la riforma della Gelmini. Rimango allibita. L’uomo ha la bava alla bocca, inveisce contro il ragazzo; lo chiama vigliacco. Lo studio di annozero s’infiamma. La platea si stringe affianco al ragazzo mentre i vecchi che gestiscono il potere, coalizzano tra di loro. È una bruttissima pagina d’intrattenimento politico che rappresenta una cultura totalitaria intransigente e cafona.
Non è un bel vedere. Meglio guardare la neve che ammanta le strade.

mercoledì 8 dicembre 2010

Mercato delle vacche in parlamento?

aore12
14 giorni di vacanza non meritate ma pagate profumatamente ai parlamentari intenti a tessere strategie per rimanere incollati alle poltrone che fruttano dai 25mila euro in su. 

14 giorni di assenza dal governo e di governo; ma forse è meglio così visto le ultime leggi presentate e imposte al paese.

Gli ultimi 14 giorni per liberare fantasiose cazzate da rallegrare umoristi e lasciare spazio a trattative private con la speranza, per loro, di rilanciare l’ennesima beffa.

Loro, sornioni dicono di non dimettersi per onorare l’impegno con gli elettori e perché gli elettori non vogliono le loro dimissioni.
Ma si sono preoccupati quando gli elettori e i cittadini compatti hanno dissentito per le leggi imposte? Si sono preoccupati per le contestazioni del ddl Gelmini che ha portato scompiglio nella formazione? Si sono preoccupati per le deroghe alle leggi che hanno applicato e del danno provocato alla nazione?
Sembra proprio di no!
Allora? Perché adesso difendono a spada tratta un rimpasto tra le fila dell’esecutivo, piuttosto che un nuovo governo o le elezioni anticipate?
È lecito pensare che possa essere una volgare questione finanziaria?
Qualcuno parla di mercato delle vacche grasse… certo non è un buon esempio di correttezza politica e istituzionale, tant'è che ha suggerito l'affissione per le vie di Roma di espliciti cartelli "vendesi" un po' surreali.
…e poi si chiedono sorpresi come mai la gente non ne vuole più sapere di loro!

martedì 7 dicembre 2010

news da sballo a ore 12

Sembra di assistere ad un film. Tutto scorre sotto i nostri occhi, affianco, ma lontano da noi: i delitti, la politica, lo sport, anzi le zuffe legate allo sport, le guerre militari, le guerre delle notizie e le cazzate; la finta ricerca scientifica, gli spot pubblicitari inquinanti.
Per capire lo stato d’animo di chi si trova a spulciare le notizie rileggiamo qualche titolo delle maggiori testate giornalistiche italiane:

Wikileaks, arrestato Julian Assange “ma le rivelazioni non si fermano”.
Scala, bomba carta e proteste alla prima. La Valchiria preceduta da scontri tra manifestanti e agenti.
Finanziaria 2011 al voto finale in serata.
Benzina, la nuova corsa dei prezzi: la verde tocca 1,340 a litro.
L'aumento dei carburanti si sta trasformando in un salasso specialmente per i camionisti: rispetto ad un anno fa il pieno per un Tir costa oggi 105 euro in piu'.
Un Tir con un serbatoio di 550 litri, paga oggi 664,8 euro per fare il pieno di gasolio; nel 2009 per la stessa operazione doveva lasciare alla stazione di servizio 560,2 euro (aumento di 104,6 euro pari al +18,7%). Tenendo conto che il 70% delle merci viaggia su gomma, secondo la Cgia non e' da escludere per Natale un aumento dei prezzi dei principali beni di consumo.

Clima, a Cancum svolta della Cina
Allegri “vogliamo i tre punti”, Dinho scalpita
Un’aspirina al giorno riduce del 20% il rischio di tumore
Nucleare Iran, da potenze ok a nuovo incontro
Renzi ad Arcore e il PD si spacca
Lucca, spara in piazza e uccide una ragazza
Roma, dure proteste degli studenti de La Sapienza
Haiti: rapporto, colera da campo Onu
S’indaga sul cellulare di Yara.
Yara: vertice in Procura, due ipotesi:
Non sarebbe ancora stata archiviata del tutto l'ipotesi di due uomini visti con Yara Gambirasio la sera della sua scomparsa, il 26 novembre. Questa l'impressione, nonostante il massimo riserbo degli inquirenti dopo il vertice di stamane in Procura a Bergamo tra carabinieri, polizia e il pm Letizia Ruggeri. Ma le ipotesi investigative, dopo la scarcerazione del giovane marocchino fermato nei giorni scorsi, sarebbero almeno due. Nuove perquisizioni intanto a Brembate.

E la mondezza va a Bucarest
Noi deputati nullafacenti
Regali on line: dove e cosa acquistare
Mafioso falso invalido: preso medico
Salute: vaccino low-cost contro meningite in Africa
Ferrarsi, scandalo campo il drenaggio non funziona
Borsa: Milano in nero, industriali sempre in vetta
Depositati davanti casa Gelmini sacchi pieni di sterco
Strage ciclisti:
La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto la convalida dell'arresto del marocchino di 21 anni che domenica mattina ha travolto ed ucciso a Lamezia Terme sette ciclisti e ne ha feriti altri tre.
Il ragazzo e' accusato di omicidio colposo plurimo aggravato dalla guida sotto l'effetto della droga, infatti e' risultato positivo al test della cannabis. L'udienza di convalida dell'arresto del ragazzo, in carcere a Lamezia Terme, dovrebbe tenersi giovedì.

venerdì 24 settembre 2010

Scuola: Gelmini e La Russa, due teste x una didattica moderna

Per una scuola moderna: didattiche Gelmini -La Russa

Mentre leggo l’articolo la mia mente va al ventennio fascista e al modo di educare i giovani studenti nelle scuole italiane.
Non può essere vero! È uno scherzo! Qualche burlone ha messo la notizia sui social network per fare uno scherzo. Ma non è così!
In effetti, il sito di Famiglia Cristiana online così titola l’articolo a firma di Francesco Anfossi:

Scuola, entra l'educazione militare
Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

è un corso teorico pratico denominato “allenati per la vita” che fa credito nei curriculum, valido come percorso formativo, già alla quarta edizione rivolto agli studenti delle superiori.

Cose da pazzi! Anziché spendere energie per la ricerca scientifica spendono soldi per addestrare pattuglie di ragazzi con tanto di protocollo tra L’Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa nella persona dei due ministeri Gelmini e La russa. Con buona pace delle famiglie dei precari, ricercatori, insegnanti di sostegno e ata che hanno perso il lavoro.
Giustamente, c’è da chiedersi:
E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive, informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento. Non solo, agli studenti, si insegnerà a tirare anche con l’arco, sparare con la pistola ad aria compressa e superare “percorsi ginnico-militari” con istruttori militari in congedo. Insomma una sorta di Indiana Jones alle prese con i tesori della mente scolastica italiana che fortificano il corpo e la mente: mens sana in corpore sano!, sul ponte tibetano… ma Giovenale, con la decima satira non voleva dimostrare che solo il sapiente vero si rende conto che tutto ciò che rincorre l’uomo in quanto a superiorità fisica è effimero e, talvolta, anche dannoso? Va bene, Giovenale si riferiva alla ricerca della fortuna, l’onore, la fama. Ma ci siamo vicini giacchè il progetto mira dilapidare fondi per qualcosa di effimero piuttosto che potenziare laboratori di ricerca culturale, scientifica, artistica.

Ma vediamo quali sono i motivi che hanno indotto i ministri a studiare un percorso didattico per insegnare la vita e la Costituzione agli studenti liceali facendoli sparare con una pistola ad aria compressa:

“Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”.

Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”.

Cioè, si vuole contestare il fenomeno del bullismo contrapponendo lo stesso principio?

Si, perché, sempre in base alla circolare: Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine pattuglie, adoperato nella circolare ha fatto storcere il naso a molti docenti)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare?
Secondo la Gelmini
«Le polemiche nate dopo la firma del protocollo “Allenati per la vita” sono assolutamente infondate e finalizzate solo alla distorsione del progetto» "Il progetto non è stato firmato dai ministri Gelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. I ministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non erano presenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di centrosinistra». Comunque, per il ministero si tratta di «un' attività sportiva complessa e articolata che ha come primo obiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo e di cooperare per l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della cultura militare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma del protocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazioni di volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazione delle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attività paragonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono a livello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il ministro.

Le perplessità, però, rimangono. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti,dalla canoa alla corsa a ostacoli, si è scelto il tiro con la pistola? E perché in un contesto d’emergenza e sopravvivenza in ambienti ostili, piuttosto che insegnare ad accendere il fuoco come fanno gli scout si pensa a familiarizzare con le armi e a costruire pattuglie di Rambostudenti?

mercoledì 15 settembre 2010

Vittime della crisi sociale

Può la depressione spingere al suicidio?

Sapere che qualcuno si è suicidato, dopo avere conseguito con successo un importante traguardo come può esserlo una laurea in filosofia della conoscenza e della comunicazione, per giunta con 110 e lode, è destabilizzante. E, diventa ancora più deprimente, per familiari e conoscenti, apprendere che è dipeso da una ipotesi d'insuccesso. Al di là delle correnti di pensiero inerenti la sacralità della vita, la missione, gl’intenti, i sogni infranti, è assurdo pensare di giustificare la determinazione con cui il depresso o disilluso tessa il piano suicida. Non ci sono scusanti, né masturbazioni mentali che possano giustificare un simile gesto.
Umanamente, tutta la solidarietà e l’affetto vanno ai genitori, ai fratelli di chi ha commesso un delitto crudele, oserei dire vile, che non è risolutivo; non annulla i problemi ma li accentua aggiungendone altri.
L’auto annullamento fisico è la tragedia di un attimo per chi la compie, ma che dura tutta la vita in chi la subisce.
A nulla valgono le belle frasi come quelle lasciate dal giovane suicida di Palermo in un quaderno prima di suicidarsi:

«La libertà di pensare e anche la libertà di morire. Mi attende una nuova scoperta anche se non potrò commentarla.» Il giovane, pare fosse afflitto da depressione per l’incertezza del suo futuro lavorativo. A sostenerlo è il padre del ragazzo che si è lanciato da un terrazzo della Facoltà di Lettere di Palermo.

Pur comprendendo il dramma, sembra strumentale l’esternazione del genitore riportata da alcuni organi d'informazione che commenta così i tentativi d’inserimento fatti dal figlio all’interno del mondo accademico:

«Il suo gesto lo considero un omicidio di Stato. Era molto depresso per il suo futuro. Si era laureato in filosofia della conoscenza e della comunicazione, con 110 e lode. A dicembre si sarebbe concluso il dottorato di ricerca della durata di tre anni svolto senza alcuna borsa di studio. I docenti ai quali si era rivolto gli avevano detto che non avrebbe avuto futuro nell'ateneo. E io sono certo che saranno favoriti i soliti raccomandati».

E aggiunge che, per guadagnare 25 euro al giorno, oltre a tudiare, faceva anche il bagnino.
Allora? Perché non ha saputo reggere i colpi, scontrarsi, incazzarsi e reagire con forza agli ostacoli eretti nella quotidianità dalla vita allo stesso modo dei precari, in piazza, per contestare i provvedimenti della Gelmini?
Una quotidianità che non esime nessuno dalle incombenze e dalle sfide, alle quali tutti noi siamo chiamati a rispondere momento per momento.

Non c’è una risposta alle domande. Domande, forse, ritenute blasfeme, in questo preciso momento, ma corre l’obbligo esternarle per riflettere insieme sui mali comuni, sulle difficoltà dei giovani, sulle disfunzioni etiche, su certi meccanismi che annichiliscono i più deboli così da trovarne l’antidoto.

mercoledì 16 settembre 2009

giovane disoccupato


Ho 35 anni. Disoccupato. Anzi no! Per essere precisi, occupazioni ne ho tante, molte, direi, solo che hanno un piccolissimo difetto: non mi fruttano un centesimo! E per rendere l’idea ecco gli impegni inderogabili di una giornata da disoccupato cronico:
Ore 6 sveglia; toilet, caffè e lettura annunci di lavoro sul web.
Ore 8, come al solito neanche un’offerta. Eppure sono laureato; ho un bell’aspetto, sono simpatico. Sono single per scelta ponderata: non ho nessuna voglia (a dire il vero, il verbo giusto è “possibilità”) di formare una famiglia: cosa potrei dare a chi si unisce a me? Come potrei fantasticare di avere la progenie. Mi dispiace per mio padre che avrebbe voluto l’erede. Mi rattrista mia madre quando dice che vorrebbe sentirsi chiamare nonna! Ma non posso farci nulla…
Ore 8 e trenta, in fila all’ufficio postale per ritirare la pensione di papà; mamma ancora è una precaria della scuola pubblica anche se laureata e vincitrice di concorso in riserva perché gli esclusi furono ammessi dal TAR e quest’anno non sa se sarà chiamata dal suo dirigente scolastico perché non ci hanno capito un cazzo della legge Gelmini.
Ore 11, dall’ufficio postale (certamente non tutti i giorni, magari potessi andarci a riscuotere pensioni o vaglia!) al supermercato per confrontare le offerte e comunicarle a mamma.
12 e 45 aggiustare la tavola e mettere l’acqua sul gas.
Ore 14 Tg regionale e a seguire il nazionale tanto per rincarare la dose di masochistica fiducia nell'imminente futuro che la società riserva a noi giovani vecchi.
Tralascio il resto. Non voglio annoiare nessuno con la lista dei miei impegni non retribuiti a parte che amo la buona lettura e non posso farne a meno.
Però, l’altro giorno un amico mi lasciò letteralmente senza parole: e se quelli che sono tacciati di faccendieri privi di scrupoli che dirottano i fondi pubblici fossero dei benefattori? Disse d’un fiato.
Come benefattori?! Risposi. Bèh, fai conto che investono i soldi non nei progetti che hanno presentato ma in altre attività che magari procurano lavoro a tantissimi giovani. Chessò tipo i call center oppure i centri commerciali… tu a questi li condanneresti? Machiavelli diceva che il fine giustifica i mezzi.
Veramente io non ho incontrato nessuno che mi abbia offerto un posto di lavoro qualsiasi né tantomeno ho mai condiviso il pensiero di Machiavelli. Però … ma è solo fantaumanità la tua. Vuoi giustificare le azioni degli uomini e sperare a tutti i costi che ci sia del buono anche nei disonesti…
L’unica cosa certa è che io campo grazie ai miei genitori e quando non ci saranno più? Chi si preoccuperà di me… basterà il compenso del lavoro atipico, i pochi euro guadagnati dal pierragio o dalla distribuzione dei coupon pubblicitari?

venerdì 14 agosto 2009

ora di religione: bagarre tutta italiana


Il disappunto della Cei e il ricorso della Gelmini, sull’ora di religione, -ennesima bagarre tutta italiana che prende spunto dalla decisone del Tar di annullare il decreto Fioroni del 2007 sui crediti formativi inerenti l'ora di religione, di fatto attua una discriminante che mette in subbuglio il pianeta scuola.
La sentenza, nel ritenere gli insegnanti di religione non docenti perchè designati in base a graduatorie non ministeriali stravolge i piani formativi e le autonomie scolastiche.
Anche Le nomine dei docenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e dei dipendenti istituti sono subordinate al gradimento, sotto il profilo religioso, della competente autorità ecclesiastica, come recita l'accordo dei patti lateranensi modificati nel 1985.
Sorge una domanda: se gli insegnanti di religione operanti nelle scuole pubbliche reclutati con lo stesso criterio, avvalorato dallo stato repubblicano, sono esclusi dagli scrutini, i docenti universitari della Cattolica possono convalidare esami?-
Bando alle polemiche, c’è da considerare alcuni aspetti più che logici, a prescindere dagli effetti prodotti da quanti preposti alla stesura dei codici comportamentali civili, giuridici, religiosi (parlamentari della Repubblica, ministri, costituzionalisti) e l’ufficio di chi è chiamato a decifrare i codici scritti (in questo caso, giudici dei tribunali dello Stato Italiano) per dare risposte, sedare il contenzioso secondo le leggi scritte dello stato:
in sintesi, senza andare a curiosare nelle altre nazioni, in Italia vige un concordato tra Stato e Chiesa in virtù del quale, tra i vari accordi sottoscritti dallo Stato italiano e dal Vaticano, vi è quello del reclutamento dei professori di religione e, anche se facoltativa da parte degli studenti, è prevista l’ora di religione nei percorsi formativi scolastici.
È vero!, l’Italia è una repubblica laica e nella sua laicità lascia decidere ai singoli se usufruire dell’insegnamento Cristiano oppure no.
È altrettanto ovvio che se uno studente inserisce nei suoi piani di studio un percorso formativo previsto dai programmi ministeriali debba vedersi riconosciuti i profitti dello studio stesso così come avviene per le attività extrascolastiche programmate dal consiglio di classe e d'istituto.
Altra cosa è l’insegnamento comparato delle diverse religioni o culture religiose che, secondo alcune scuole di pensiero, aprono alla libertà e alla tutela delle differenti culture.

domenica 9 agosto 2009

lettera di una adolescente


Ciao so che tu scrivi su un blog me la pubblichi? Così tanto per scherzare un po’.
Nascosta dietro gli occhiali modello Arisa, la ragazza mi porge un foglio scritto a matita:

L’anno scolastico si è chiuso. Gelmini o non Gelmini, i problemi nell’ambito del pianeta scuola sussistono ed a volte peggiorano per la mancanza di oculatezza; ma non è di questo che voglio parlare! Piuttosto voglio ricordare alcuni momenti trascorsi con le mie amiche del 1° liceo classico.
In primis la festa di fine anno organizzata dai rappresentanti d’istituto in una location in riva al mare, sugli scogli della costa jonica.
Appuntamento ai giardini alle 22,30. partenza in perfetto orario, o quasi, per colpa dei soliti ritardatari…
A questa età, il fuoco dei primi innamoramenti brucia i pensieri ed un casino di film si proiettano nella mente di noi ragazze e ragazzi. Io, ancora non ho il ragazzo e vedendo quanto sono stronzi, per come se la menano, non intendo cadere nella trappola! E poi a che mi servirebbe un bambinone cresciuto sotto l’ala protettiva di una mamma apprensiva ed un padre assente sempre occupato a curare gli affari o i problemi dello studio?
Voglio godere appieno i miei 17 anni: divertirmi, ballare, andare dove mi pare senza rendere conto a nessuno! Per rovinarsi l’esistenza c’è tempo! E poi non voglio vincoli. Devo concludere gli studi liceali; scegliere l’indirizzo universitario e quindi la sede.
Però… se incontrassi un ragazzo maturo, forse potrei farci un pensierino… ma deve essere veramente maturo e superare alcuni test:
1) non rompere le palle!
2) Non chiedere mai
3) Essere sempre pronto e disponibile…
Nell’attesa auguro a tutti un’estate fantastica!!!
Bye bye da Benny.

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