domenica 21 aprile 2013

l'Italia ha detto no, ma loro continuano a ...

aore12
chi ha fatto la Resistenza... ricordi!
Quando, ieri, ho visto i grillini inscenare il sit-in a favore di Rodotà al grido di Presidente con tanto di cartelli alzati fuori da Montecitorio, ho detto immediatamente: so' ragazzi, così ottengono l'effetto contrario e lo bruciano.

E così fu!

Poi, immediatamente dopo il verdetto degli illustri elettori, ai quali, non conoscendo io le motivazioni serie, rimprovero il comportamento politicamente scorretto per la mancata condivisione di uno studioso delle leggi come lo è il prof. Stefano Rodotà, d'altronde usciamo, anzi siamo ancora guidati da un governo di tecnici composto per la maggior parte da illustri professori universitari, quindi, chiedo ancora, quale sarebbe il motivo di tanto ostracismo? Persino il suo collega Monti si è messo di traverso con la proposta Cancellieri.

Successivamente, dicevo, Grillo grida “al colpo di stato”. Va be' è un urlo folkloristico, come i “buffoni” gridati in Aula all'indirizzo dei grillini, ma niente di più.

Chi conosce appena la Carta Costituzionale ed ha buona memoria ricorda che si tratta solo di cattiva educazione e mancanza di rispetto per le regole, anche quelle non scritte!

E come dimenticare il dito alzato del senatur, le intemperanze verbali e fisiche di ministri e parlamentari targati lega nord e genericamente popolo delle libertà. Oppure i ministri che hanno respinto in mare i profughi e i miserabili che tentavano di sopravvivere qui da noi.


Volendo ricordare tutte le “marachelle dei politici che amano definirsi pomposamente classe dirigente”, che ci hanno fatto perdere la faccia e prostrato fino alla bagarre finale, non basterebbe un solo post, perciò vi rimando a quanto già scritto negli anni regressi su questo blog.

Basta un po' di pazienza, navigare col motore di ricerca "cerca tutto" digitando la parola chiave oppure cliccando tra le etichette, ne troverete di tutti i colori

sabato 20 aprile 2013

738 voti Napolitano fa gli straordinari

Superato il quorum un lungo applauso si leva dai banchi degli elettori. Napolitano vince su Rodotà.
Nel Parlamento si levano insulti dall'emiciclo nei confronti degli esponenti del M5S che restano impassibili e non si uniscono all'applauso del resto dell'Aula.
piazza monte citorio, roma

Fuori, in piazza Monte Citorio, contemporaneamente si levano fischi e parole di dissenso.
Ci sono i facinorosi?
Un ragazzo diciottenne dice candidamente di essere lì in quanto elettore del PD fortemente deluso per come si è comportato il suo partito e per non aver capito l'assurda presa di posizione dei dirigenti del pd nei confronti del Professore Stefano Rodotà.

Anche una signora di mezza età, intervistata, risponde così:

Sono stata presente all'elezione di Papa Francesco, quella sera Piazza San Pietro era gremita di gente credente e non credente. Tutti eravamo lì ad attendere il segno del cambiamento. Ed è arrivato!

La Chiesa ha saputo rinascere. La politica no!

Le parole più semplici, dette con estrema tranquillità sono state di una ragazza che si dice delusa da una politica che non ascolta la gente, il popolo, forse perché non è lo stesso che i politici chiamano in ballo quando conviene a loro.

È un golpe? Come dice qualcuno?
No! è un'occasione persa! Un'occasione, che avrebbe potuto riscattare una classe politica inaffidabile e priva di credito. Una casta col pelo sullo stomaco e che tra frasi fatte e molta retorica fa pagare il conto alla Nazione. Sia pure nei crismi della Costituzione.

ANCORA IL VECCHIO RE GIORGIO, GARANTE DELL'ITALIA

O NGUACCHIO




TUTTI A CASA!

È una accozzaglia di persone che non sa più che pesci pigliare. Quella accampata dentro Monte Citorio.

Se poi ricorrono a Napolitano, che ha confermato la sua indisponibilità a ricandidarsi, (ha 87 anni! E giustamente, come Lui ha affermato, è giunto il momento del sacrosanto riposo), per salvare capra e cavoli, vuol dire che non sono all'altezza della situazione.
Quindi, tutti a casa!

Si deve dare ragione a Grillo! E si deve convenire con Vendola. Basta con la vecchia marcia politica. Si salvino le idee sane e si cancellino per sempre quella marce.

ITALIA ASSEDIATA

Inaudito: il pd non appoggia Rodotà perché ex comunista? 

(lo ha detto Leone, pdl)


Bersani, dopo il "tradimento" ha deciso di dimettersi immediate dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, è al Quirinale, a colloquio con Napolitano. E mentre scrivo, apprendo che anche Berlusconi, dopo Bersani è a colloquio col Presidente Giorgio Napolitano.

Gli incontri si prestano a più letture ma ognuna può essere smentita dall'altra. Quindi inutile addentrarci.
aula di Montecitorio


Stando ai fatti, nel cortile interno di Monte Citorio, i capannelli dei politici impegnati a cucire alleanze sembrano ghiaccio al sole.

Secondo Antonio Leone, pdl, la candidatura di Stefano Rodotà al Quirinale è sentita dal PD come una forzatura nei confronti di Berlusconi. Per questo motivo PD, PdL, Scelta Civica votano scheda bianca, differentemente da SEL e M5S che vedono nella figura del professore Rodotà il garante super partes.

E mentre i politici cercano di fottersi l'un l'altro il Paese muore. Si suicidano pensionati, disoccupati e imprenditori.

È di poche ore addietro che un uomo di 70 anni si è dato fuoco davanti a un supermercato di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, sembra, per motivi economici strettamente collegati alla sopravvivenza.

Anche Pordenone ha la sua vittima. È un imprenditore tormentato dal problema dei licenziamenti dei suoi compagni di lavoro e di vita che lo hanno accompagnato nella costruzione della sua azienda. Si tratta del mobiliere

Fermo Santarossa, 73 anni, fondatore e amministratore delegato dell'omonimo gruppo industriale che da lavoro a 500 addetti con un fatturato di circa 200 milioni annui, trovato annegato nello stagno della propria villa di Prata di Pordenone.

venerdì 19 aprile 2013

Prodi lascia. C'è Rodotà?

Terremoto nel PD.


Romano Prodi lascia. Rosy Bindi si dimette da presidente del partito.

Sarà per colpa dei numeri della quarta chiama senza il PDL?

Prodi 395, molto meno di previsti dai dirigenti del PD.
Rodotà 214, molto di più dei grillini che l'appoggiano.
Cancellieri 78, 9 in più rispetto ai votanti di Scelta Civica.
D'alema 15.

Prodi in una nota al PD dichiara: “lascio, non ci sono le condizioni.” e aggiunge “chi ha portato a questo se ne assuma le conseguenze”.

È una strategia della "classe dirigente che dirige" oppure è la vittoria del buon senso sull'insipienza che livella e fa giustizia?

SIGNORI, L'INCIUCIO E' SERVITO!

Prodi acerrimo nemico di Berlusconi?

Ma è una corbelleria bella e buona! Possibile che i giornalai nazionali non sanno cos'altro inventare per fare notizia?

Se non ricordo male, quando Prodi vinse e fece il governo, non si scostò di una virgola dal programma avviato dal suo predecessore Berlusconi, e lo testimonino le politiche europee sull'alta velocità, sugli accordi aziendali e sulle grandi opere. Nonché tutte le aspettative che ci si aspettava da un governo di sinistra ma che non hanno visto luce. Anzi, la tassazione e il lavoro sono le scottature che ancora bruciano sulla pelle dei sudditi.
Ed è per questi semplici motivi che allora cadde.

Insomma Prodi proseguiva nelle azioni imposte dal governo di destra infischiandosene delle aspettative degli elettori di sinistra.

Ma quest'aspetto è secondario se si considera l'interesse nazionale che a volte sovrasta l'unità degli intenti politici di destra o sinistra. Tant'è che anche oggi Fassina chiarisce che “essere classe dirigente significa dirigere e non lasciarsi guidare dalla base”.

aore12
Stefano Rodotà
Giusto! Ma Fassina o chi per lui dovrebbe anche spiegare agli elettori, al popolo della sinistra e a quanti hanno dato loro fiducia col voto e che avrebbero voluto Rodotà al Colle, figura limpida caldeggiata anche dal M5S, perché non è piaciuta a Bersani e alla classe dirigente del PD.

Forse la classe dirigente conosce qualcosa che noi sudditi privi di raziocinio non possiamo immaginare?

Se davvero Prodi avrà la meglio su Rodotà, non so se noi, cittadini non rappresentati da questa classe dirigente, avremo ancora il “diritto di avere diritti”.

Comunque, basta dire stronzate!
È ininfluente fare l'analisi dei voti, dei dissidenti e dei franchi tiratori o tentare voli pindarici per carpire i segreti di Monti che intima la Cancellieri al Colle quale sua espressione per Scelta Civica pena il suo ritiro dal partito.

Se il Pd fosse davvero un partito di sinistra che guarda ai deboli e ne tutela i diritti avrebbe accettato e sostenuto la candidatura del professore Stefano Rodotà.

Domani alle 10 sapremo cosa i dirigenti avranno partorito in nottata e chi sarà il Presidente della Repubblica per i prossimi sette anni, capiremo così il futuro dell'Italia e cosa ci aspetta subito dopo il passaggio di consegne del Presidente uscente Napolitano.

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