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lunedì 21 febbraio 2011

cadono gli imperi dopo l'Egitto la Libia


Nel nord dell’Africa il fuoco della libertà soffia forte e spazza via i governi dispotici. Dalla Libia arrivano notizie frammentarie mentre Tripoli brucia tra saccheggi e scontri. Il ministro della giustizia si dimette per l’eccessivo uso della forza e il figlio di Gheddafi Saif al-Islam in un messaggio tv lanciato alla nazione nella notte ha affermato che «la Libia è ad un bivio». Nel discorso ha fatto più volte l'accenno a non meglio precisate «forze straniere» e «separatisti» che hanno messo in atto un «complotto» contro la Libia». Il figlio del rais ha indicato i nemici come: islamisti, organi d'informazione, teppisti, ubriachi, drogati e stranieri, compresi egiziani e tunisini. «Arriveranno le flotte americane e europee e ci occuperanno», ha avvisato ed ha minacciato di «sradicare le sacche di sedizione», «il nostro non è l'esercito tunisino o egiziano. Combatteremo fino all'ultimo uomo, all'ultimo proiettile». Come smentire, d’altronde, l’educazione ricevuta?

Secondo la Federazione internazionale per i diritti umani, Fidh, i morti dall'inizio delle contestazioni contro Gheddafi sarebbero tra i 300 e i 400 «per una cifra più vicina ai 400 che ai 300». Mentre un'altra ong, Human Rights Watch, nella mattinata aveva calcolato circa 233 morti.

E mentre in migliaia i cittadini si radunano nella piazza di Tripoli con l’intenzione di porre fine a spargimenti di sangue innocente il resto del mondo guarda alla Libia con apprensione. Obama dal canto suo lascia intendere di essere preoccupato ma vigile; contro la repressione e l'utilizzo di mercenari stranieri che sparano contro i rivoltosi si sono dimessi gli ambasciatori libici in India, Cina e alla Lega Araba, lo ha dichiarato la Bbc. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha fatto appello a «non ricorrere all'uso della forza e a rispettare le libertà fondamentali». La Gran Bretagna ha richiamato il proprio ambasciatore a Tripoli e ha convocato quello libico per protestare contro la violenza della repressione. Il ministro degli Esteri della Finlandia ha evocato la possibilità che la Ue imponga sanzioni a Gheddafi. L'Italia invece insiste perché nelle conclusioni del Consiglio dei ministri degli Esteri Ue si faccia esplicito riferimento all'«integrità territoriale» della Libia. Insomma Frattini ritiene che si debba restare fuori e non intervenire in nessun modo nella vicenda.

Probabilmente Frattini mantiene la cautela necessaria per evitare problemi traumatici agli italiani che risiedono stabilmente in Libia, la maggior parte a Tripoli, 1500 di cui 500 dipendenti di grandi imprese italiane che si trovano attualmente sul territorio libico, almeno si spera. Ciò non toglie che le ferite inferte alla libertà dei cittadini in più di trent’anni di dittatura e alle innumerevoli morti fisiche della rivolta in atto macchiano la nostra cultura e la democrazia presunta.

lega nord dice no a Lucia Annunziata

Notizie come quelle della lega che cala pacchi dopo precisi accordi con Lucia Annunziata non è degna di nota! È necessario, invece, chiarire con giornaliste come Paola Setti de “il giornale.it” come mai il testo non chiarisce quanto presupposto dal suo articolo “Annunziata sbertucciata Ecco perché la lega ha spento la diretta”.

Parla di tutto, anzi sparla con eccessivo piglio polemico esternando tutto il livore nei confronti di una collega che ha perso tempo e lavoro insieme alla troupe. E questo è deprimente! Come definire articoli simili? Lascio alle persone intellettualmente corrette la decisione di associare appellativi adeguati.

D’altronde, leggendo l’ansa relativa alla notizia c’è ben poco da capire se non, ove ce ne fosse bisogno, costatare la scorrettezza dei dirigenti leghisti:

“L'europarlamentare della Lega e responsabile delle trasmissioni di Radio Padania Libera, Matteo Salvini, ha confermato la decisione di sospendere la 'co-diretta' con 'In 1/2 H.', la trasmissione di Lucia Annunziata, che prevedeva un filo diretto con gli elettori del Carroccio sui temi del federalismo, Ruby e la tenuta della maggioranza. "La nostra politica - ha spiegato Salvini all'ANSA - da quindici anni è quella di lasciare i telefoni aperti senza filtro sui temi di politica e di attualità. In questo caso, essendoci la settimana prossima alcuni passaggi delicati in Parlamento, abbiamo preferito rimandare questo telefono aperto ad altra occasione. Ringraziamo comunque Rai3 per l'attenzione che ci ha dato, sarà per un'altra volta". La domenica Radio Padania Libera solitamente lascia spazio a trasmissioni che parlano di sport e non di politica. La diretta annullata era stata programmata appositamente per la trasmissione della Annunziata.”

venerdì 19 novembre 2010

come eravamo e come siamo messi

Com’eravamo.
Se non ricordo male è anche il titolo di un film. Un film ambientato nell’Italia meridionale, con l’esattezza in Calabria, quando si combatteva per l’unità. Un’unità nazionale fatta con la forza. Quindi subita dalle popolazioni.

Un’unità nazionale progettata in Piemonte ma imposta in tutta la penisola, che ha coinvolto appieno la massoneria e Garibaldi, venerato Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia nonché braccio armato del complotto unificante e quindi eroe del risorgimento italiano.

Semplificando, di per sé, l’unione, non è una iattura perché presuppone solidarietà, aiuti reciproci tra regioni, gestione politica comune dei problemi che colpiscono la nazione, se non fosse per l’inadeguatezza culturale dei governi che si sono succeduti da 150 anni a questa parte.

Infatti, le arretratezze culturali, infrastrutturali e logistiche dei territori, spesso imputate alla natura inclemente per quanto riguarda disastri ambientali, cataclismi alluvionali e terremoti, sono invece a totale carico di quanti non hanno saputo o voluto governare e pianificare studi umanitari e scientifici a tutela dei cittadini e della nazione.

Tra liti e strategie di governo, si sta avvicinando la festa che commemora i 150 dell’unità d’Italia. Nel frattempo poche cose sono mutate. A parte il naturale cammino tecnologico e scientifico, la scuola dell’obbligo e altre piccole regole sociali di vita in comune, la lotta tra ricchezza e povertà surrogata da campanilismi rimane al primo posto nelle diatribe quotidiane.
Esponente primario della disinformazione culturale politica e sociale del deleterio principio egoistico, oggi in atto in Italia, è la lega nord.
Lega nord che brucia la bandiera italiana e pecca di blasfemia nei confronti della Repubblica con ripetuti attacchi alla Costituzione, al vilipendio della centralità dello Stato sintetizzato nello slogan politico “Roma ladrona”.
Roma che accoglie il Parlamento e il Senato della Repubblica Italiana e tra gli scranni siedono rappresentanti dei partiti democratici che operano proseliti in Italia, tra questi, oggi, siedono Ministri e Senatori della lega nord che tentano di tirare l’ormai striminzita coperta del welfare dalla loro parte. Ministri spesso volgari che non hanno dato un buon esempio dell’Italia nel mondo. Ministri che dovrebbero stare altrove.

lunedì 11 ottobre 2010

Maroni, 5000 euro per consigli orali

A chi non farebbe piacere avere uno stipendio di 5000 o anche 2000 euro al mese?
Secondo l’inchiesta del settimanale “L’Espresso” condotta dai giornalisti Paolo Biondani e Luca Piana, il ministro Maroni, riesce ad arrangiare uno stipendio extra di 5000 euro giustificato come “consulenze” percepiti nel 2007, mensili, per se, e 2000 euro per la sua portavoce.
L’indagine, iniziata nell’estate del 2009, è emersa solo negli ultimi giorni, quando è salito sul banco dei testimoni un ex dirigente dell’azienda Mythos e ha parlato di incassi di 60 mila euro per il ministro e di 14 mila euro per la sua collaboratrice.
la vicenda è emersa dopo la denuncia di alcuni clienti della Mythos, nel 2005, perché l’azienda pretendeva delle mazzette.
Da qui la decisione di chiamare come testimone della difesa il Ministro e la sua collaboratrice, e da ciò sono emersi i compensi percepiti dai due.

il gruppo Mythos, società che ha elargito le somme a Maroni e collaboratrice, è indagata dalla Procura di Milano per evasione fiscale, tangenti e finanziamento illecito ai partiti.
Pare che il motivo delle consulenze di cui ha beneficiato Maroni, compensi giustificati da fatture “legali”, che Maroni ha potuto compilare in quanto avvocato, non parlano di competenze legali, ma solo di consigli orali; infatti il ministro, sempre secondo l’inchiesta de L’Espresso, pare offrisse la sua professionalità per organizzare eventi mondani a Roma.
A chi tutto e a chi niente! Direbbe la buon’anima. Si, perché nel frattempo, il museo napoletano di arte moderna  “madre” sta per chiudere per mancanza di fondi; i maestri dell’orchestra di Genova, se tutto va bene si troveranno la busta paga decurtata del 30%; nelle scuole e nelle università i precari saltano il fosso e cadono nel baratro della disoccupazione. E dulcis in fundo, il sud vede gonfiare le fila della povertà a causa dei tagli e del federalismo secessionista auspicato da Bossi, Maroni e la lega nord. praticamente i puri lavoratori indefessi solo davanti a un bel piatto di rigatoni, coda alla vaccinara, pajata, polenta ma dopo avere offeso i cittadini romani e la capitale d'Italia, bruciato la bandiera della Repubblica, urlato in faccia a chiunque l'odio razziale. insomma gente degna di ricoprire alte cariche dello Stato e rappresentarlo fuori dai confini!
ma ... per fortuna che c’è Riccardo che da solo gioca a biliardo, non è di grande compagnia ma, è il più simpatico che ci sia… cantava Gaber.

mercoledì 25 agosto 2010

demenza e ignoranza nelle intolleranze razziali

Intolleranze leghiste? No demenza e ignoranza!


Alcuni territori e i suoi abitanti, chissà per quale forma di concezione o fato, ripetono a distanza di secoli gli stessi errori. Forse perché fanno parte del loro dna e quindi, prima o dopo, la particella genera imperfezioni e tumori nel corpo sociale.
E la lega nord, in quanto a proclami, atteggiamenti e intolleranze nei confronti dei “diversi da loro” lo testimoniano.
È nel 1693 che a Milano una grida concedeva a ogni cittadino la “libertà di ammazzare impunemente gli zingari e di appropriarsi dei loro averi, quali bestiame e denari”.
Mentre nel 1726, il Gran Maestro dei Cavalieri di S. Giovanni, in Germania, ordinava la condanna a morte immediata degli uomini e la fustigazione e l’espulsione per le donne.
In Germania, come si sa, le persecuzioni sfociarono nell’immane sterminio nazista dell’ultimo conflitto mondiale, dove, un numero inimmaginabile di persone costipava i campi di concentramento; lì, la follia nazista aveva imprigionato e decimato le razze ritenute dal loro ignobile delirio impuri, quindi ebrei, zingari, omosessuali e nemici politici del regime nazifascista.

E oggi? Cosa sta succedendo in Italia in Europa e nel mondo?

venerdì 5 giugno 2009

facce da culo


L’indecenza non ha fine! Quei tipi che volevano ammazzare tutti i figli “dei zingari”; buttare a mare i migranti; destabilizzare la Repubblica Italiana; modificare la Carta Costituzionale a proprio uso e consumo; istituire l’anagrafe del nordico puro e che mandano in giro i loro uomini “migliori” ad offendere le religioni altrui ora chiedono voti al sud!
Ma non volevano dividere l’Italia? Non hanno oltraggiato la Bandiera Italiana? Non ci hanno dato dei ladri?...
È assurdo! Con quale faccia si presentano a noi Calabresi i tipi della lega nord? Forse hanno desistito dal frammentare l’Italia e gl’Italiani? Si sono ravveduti di tutte le loro stronzate? Hanno finalmente capito che i nostri antenati sono morti per UNIRE L’ITALIA! Che la Solidarietà non è un prodotto che si vende o si compra ma è parte integrante dei POPOLI VERAMENTE CIVILI?
Oppure pensano di trovare terreno fertile e imbonire con quattro cazzate la gente del sud?
Certo che hanno fegato: parlare di corda nella casa dell’impiccato è pericoloso… anche per chi dice di avercelo duro (?)

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