giovedì 6 dicembre 2012

da 500€ a 191mila€ senza scopo di lucro

Fondazioni, enti in house, non profit, partecipate. Poltrone ambite e assegnate con oculatezza. Una poltrona vale tra le 500 euro a seduta e 191.000€ l'anno.


Che società partecipate, associazioni e fondazioni regionali siano utili alla collettività è teoricamente plausibile, salvo poi accorgersi, nei fatti, che quasi sempre diventano posti ambiti e ben remunerati creati apposta per i beneficiari della politica.

Leggo sul Sole 24 ore che:

La Regione Calabria l'etica ce l'ha nel sangue! Detiene lo 0,46% del capitale sociale (pari a 2.000 azioni che valgono 105mila euro) della Banca popolare etica ma, soprattutto, possiede la Fondazione Calabria Etica che per statuto si prefigge di realizzare solidarietà sociale.

La Fondazione è tra le 16 società partecipate dalla Regione per le quali è stato versato un capitale complessivo di 57.971.678,74 euro.
Secondo gli ultimi (e parziali) dati messi a disposizione dalla Regione sul sito, riferiti al 1° semestre 2011, la regione ha nominato complessivamente 48 amministratori: otto non percepiscono alcun compenso, per uno non viene definito, sette percepiscono genericamente compensi secondo le tariffe dell'ordine dei dottori commercialisti, di nove non si sa nulla, mentre gli altri oscillano tra i 500 euro di gettone di presenza a seduta a 191mila euro all'anno.

Lo statuto della fondazione Calabria etica prevede che la stessa non abbia scopo di lucro alcuno, e coerentemente, prevede che tutti gli incarichi degli organi statutari siano a titolo gratuito, fatto salvo, si legge nell'art.10 della fondazione, il rimborso delle spese sostenute nell'esercizio dei compiti d'istituto, e quanto previsto per il presidente e il segretario, nei rispettivi articoli 6 e 7.

E mentre si taglia indiscriminatamente su tutti i fronti, con buona pace della legge sulla spendig review di Monti, in Calabria come nel resto d'Italia, la selva che pascola nel sottobosco della politica continua a trovare le necessarie collocazioni per portatori di voti dai colori cangianti.

mercoledì 5 dicembre 2012

Polillo mostra il vero volto del Governo Monti

ballarò, polillo vs landini

Le assurdità del sottosegretario Polillo offendono l'Italia onesta.


“Perché la gente lavora! Perché la gente lavora in Germania!” queste le testuali affermazioni di Polillo.

Possibile che un sottosegretario messo a governare insieme ad altri tecnici le sorti di una Nazione perché detentori di “sapienza” ( Polillo è laureato in Economia, tesi di laurea discussa con il Prof. Federico Caffè, prima di essere nominato sottosegretario ha ricoperto altri incarichi istituzionali: Capo del Dipartimento per gli Affari Economici, segretario di diverse commissioni parlamentari, consigliere economico per il gruppo parlamentare del Popolo della Libertà alla Camera dei Deputati, funzionario della Camera. È attualmente presidente di Enel Stoccaggi, membro del Consiglio di Amministrazione dellaSVIMEZ, collabora con Il Sole 24 Ore e numerosi altri quotidiani), possa rispondere così a Landini che chiede come mai “in America, Germania e Francia i Governi hanno saputo rispondere alla crisi tutelando il lavoro mentre in Italia si fanno leggi al contrario che penalizzano lavoratori e società produttiva?”.

Parole offensive nei confronti di quanti paghiamo le tasse nonostante tutto il marcio malefico prodotto da una classe arraffona!

Tralasciando le altre insulse corbellerie uscite dalla bocca del sottosegretario, sicuramente coltivate negli ambienti snob dalle sue frequentazioni, sorge spontanea una domanda: ma è questo che, tra i tanti impegni assunti, insegna nelle lezioni di politica industriale e politica finanziaria che tiene nelle diverse università?

La ribellione, anzi il disgusto delle sue parole, ha suscitato la reazione sdegnata di quanti assistevamo alla trasmissione “Ballarò del 4 dicembre 2012”.
il popolo della rete ha chiesto, a ragione, le sue dimissioni. Ma queste non bastano!, fintantoché chi guida la Nave ha gli stessi assunti di Polillo.

martedì 4 dicembre 2012

parole senza tempo

Amo i libri in special modo quelli antichi. E chi come me ha la stessa passione sa che non c'è regalo più gradito.

Tempo addietro mi fu regalato un libriccino con la sovracoperta istoriata in argento. Il bassorilievo raffigura un uomo con la barba. Capelli lunghi e sguardo sereno che indica con la mano destra il libro che tiene con la sinistra. Attorno al capo, nell'aureola cesellata, alcune lettere: a sinistra W con sopra il simbolo dell'onda; a destra H e al centro, sulla testa, il numero 8 racchiuso nella lettera O.

Sì, è la Bibbia! Che di tanto in tanto apro. Ma questa volta è stata un'anomalia ad attrarre la mia attenzione e farmela prendere in mano con una certa apprensione. Alcune pagine erano compresse come se qualche corpo estraneo fosse caduto sopra. Ma cosa? Nella posizione in cui è sistemata niente può causare un'anomalia simile. Che sia stato il gesto maldestro di qualcuno?

La apro nel punto che ai miei occhi appare più compromessa e con sorpresa constato che niente è stato rovinato dalla sbadataggine di alcuno. Sì, le pagine sono leggermente spiegazzate ma niente d'irreparabile.

E, una volta sotto gli occhi, inforco gli occhiali e leggo: “Verrà un tempo, infatti, in cui gli uomini non sopporteranno più la sana dottrina, ma, secondo le proprie voglie, si circonderanno di una folla di maestri, facendosi solleticare le orecchie, e storneranno l'udito dalla verità per volgersi alle favole. Tu, però, sii prudente in tutto, sopporta i travagli, fa' opera di evangelista, adempi il tuo ministero”.

Che dire. Sono parole incredibilmente attuali quelle scritte da Paolo a Timoteo verso il 65-66.

lunedì 3 dicembre 2012

il Papa su Twitter con l'account @pontifex

Il Papa dal prossimo 12 dicembre modulerà il suo primo cinguettio su twitter. Dalle immagini apparse, però, s'intuisce che non sarà lui personalmente a perdere il tempo sul tablet ma i suoi segretari. Comunque, dal 12 dicembre, giorno dedicato alla Madonna della Guadalupa, Joseph Ratzinger comincerà a inviare tweet con l'account @pontifex, che in questo momento conta già 115.989 follower e i follower continuano a crescere secondo dopo secondo in maniera esponenziale.
I primi messaggi saranno risposte a domande inviate con l'hashtag #askpontifex, chiedi al Pontefice. Per il momento i tweet saranno in spagnolo, inglese, italiano, portoghese, tedesco, polacco, arabo e francese. Ma c'è la volontà di aggiungere altre lingue in seguito.
Intanto il Vaticano fa sapere di aver preso precauzioni per evitare che l'account del Papa venga dirottato dagli hacker. Mentre la bonomia degli uccellini devoti al Papa si fa sentire, tra satira e devozione, il web è, in questi momenti, un cinguettio assordante di messaggini per l'85enne capo della chiesa cristiana.

da Monicelli a Nannarella: rivoluzione!

Primarie? No grazie! meglio passione e cultura per una rivoluzione che risvegli le coscienze.


La voglia di cambiamento si vede solo nelle facce sofferenti dei pensionati, dei cassintegrati e dei nuovi poveri che pur lavorando non riescono a tenere a posto le spese di casa.

I partiti hanno deluso. I sindacati hanno deluso. Il Vaticano ha deluso! Gli altri organismi che assediano lo Stato non li nomino perché è inutile. Chiamo in causa questi tre soggetti perché, secondo quanto hanno sempre cianciato, la loro vocazione li avrebbe dovuti spronare per far migliorare la condizione sociale degli ultimi, i poveri, i deboli senza bandiere. Invece l'evidenza è sotto gli occhi di tutti e mostra povertà materiali e spirituali che mai avremmo pensato di toccare.

E chi altri avrebbe dovuto vigilare per evitare la caduta catastrofica se non i guardiani dei deboli?
Non è successo! Pare che anche i guardiani si siano visti e curati gli affari propri. E la puntata di Report di ieri ha scoperchiato un altro bel pentolone colmo di privilegi per la casta dei politici e i suoi amici im/prenditori.

C'è una sola manovra da fare e certamente non riguarda l'alta finanza, il lavoro, o peggio l'intrusione di nuove tasse che servirebbero solo a gonfiare le tasche già piene dei soliti lestofanti di professione ben inseriti nei posti di comando. L'unica manovra da fare nell'immediatezza è quella sulla cultura! La cultura visionaria predicata da Gesù Cristo con la parola e l'esempio. La cultura dei filosofi laici che mettono al centro l'uomo e non la materia.

Ecco perché la colpa maggiore la do ai partiti di sinistra che accettano mazzette chiamate finanziamento privato ai partiti dalle grandi aziende. Do colpa ai sindacati perché anche loro si sono assoggettati alle logiche del potere economico e commerciale produttivo e ceduto su punti qualificanti dell'organizzazione del lavoro peggiorando così la qualità della vita in fabbrica e fuori come successo all'ILVA di Taranto, Porto Marghera, Bagnoli.

Bersani fa finta di non capire e insieme ai dirigenti del PD gongola con la farsa delle primarie. Anche il PdL pare che debba farle non appena si saranno chiariti i ruoli e chi comanda.
Oggi è il turno del movimento cinque stelle. Nel blog di Grillo ci sono date orari e modalità per votare i candidati.
Pare che anche Nannarella, la nonnetta combattiva nota per come tratta i politici davanti a Monte Citorio.
Destra e sinistra, secondo le opportunità o le scempiaggini che fanno, sono apostrofati energicamente da questa nonnina combattiva che, dopo avere strappato la tessera del PCI nel 1991, adesso, con i suoi venerabili 98 anni, pare voglia dare fiducia al movimento di Grillo.
Nannarella, col suo piglio simpatico, come riporta una nota sul blog di Beppe Grillo afferma seccamente:
"Nun me faccio grandi illusioni eh, ma speramo de mannà via tutti sti delinguenti e de vedé quarche cambiamento pe' la povera ggente! Stavorta ce vojo ariprovà a cambià le cose cor voto, altrimenti ce resta solo a rivoluzzione!".

In un'Italia senza dignità ci vuole solo la rivoluzione (cit. Mario Monicelli)

domenica 2 dicembre 2012

da Papillon a Sallusti, innocenti evasioni

Sallusti. Che uomo! Meglio di Papillon.


Maledetti @@##@@##….! E la compagna dall'altro capo della città davanti ai cronisti: mi vergogno di essere italiana! E qualcuno tra la folla le risponde: ci vergogniamo noi ché tu sei italiana!

"Mi costituisco io perché non voglio che venga violato il giornale. Non 'Il Giornale' in quanto tale, ma un quotidiano. E' ovvio che la mia è una provocazione politica. Qualcuno potrebbe dire 'ma se stai li' dentro ti sottrai alla pena. E allora io esco. Però non vado a casa. Vado a San Vittore. Che mi registrino lì. Poi mi porteranno dove vogliono".
Ma non è andata così. La polizia è entrata nella sede del quotidiano e lo ha portato via sotto gli occhi dei collaboratori. Si è visto un Sallusti prelevato a metà riunione di redazione mentre stava definendo con freddezza i titoli e le pagine da dedicare al suo 'caso'.

un caso di "cattiva giustizia" simile a quello narrato da Charrièr nel suo romanzo autobiografico? che fa dire al suo personaggio, un venticinquenne francese detto "Papillon" per via della farfalla tatuata sul torace, quando squarciò il sacco e sbucò all'aria aperta inebriandosi dell'agognata libertà:
“maledetti bastardi sono ancora vivo”.

Per quanti non hanno visto il film uscito nel 1973 o letto il libro autobiografico di Henri Charrière pubblicato con enorme successo nel 1969 ecco un breve riassunto.

Innocente, Henri Charrière, è condannato all'ergastolo per un omicidio che non ha mai commesso.

La sua esperienza, vissuta nel peggior sistema penitenziario del tempo, la Guyana Francese nell'Isola del Diavolo dove i carcerati erano impiegati nei lavori forzati, è messa nero su bianco dopo anni di isolamento in compagnia di scarafaggi e topi dei quali si nutre. lì conosce il falsario Louis Dega che lo spinge a tentare un'impresa apparentemente impossibile che gli permetterà di vivere da uomo libero gli ultimi anni della sua vita.

Ma Sallusti pur rimanendo affezionato alla letteratura francese, da eroe romantico moderno qual è, va oltre. Non nel senso di detenzione e sacrifici immani ma in quanto a teatralità eccessive. E appoggiato dai suoi amici pennivendoli inscena improbabili cabaret partigiani mitigandoli,  però, quando si vede perdente, come mera "provocazione culturale".

Ora, a noi, affezionati videoti non rimane che scegliere tra il grande fratello delle primarie, l'isola dei famosi e le mie prigioni di e con, testi e musiche, Sallusti ai domiciliari curato amorevolmente dalla sua compagna di vita e di battaglie Daniela.

sabato 1 dicembre 2012

anche Grillo fa le primarie, ma sul web

Ho simpatia per chi ha coscienza civica e si spende per migliorare la politica e quindi la società.
Tra i tanti che popolano i mezzi di comunicazione di massa, internet compreso, Grillo e la sua invenzione, il movimento a cinque stelle è un soggetto da tenere in osservazione. Dico “è” perché l'uno è l'appendice dell'altro in quanto senza Beppe Grillo non sarebbe sorto alcun movimento e senza il movimento Grillo non avrebbe tanta risonanza sul piano politico italiano.

Oggi, la politica di “sinistra” è catturata dalla sagra delle primarie e dai veleni della vecchia cattiva classe dirigente che ha saputo allevare diligentemente una nuova generazione a propria immagine.

A proposito di cloni e copie, anche il rivoluzionario M5S si è dato al gioco delle primarie. Ma, Grillo, il gioco lo vuole condurre sul suo blog e sul portale del movimento. E questo ha il sapore del marketing oltre che di una falsa democratica affluenza se consideriamo il corpo elettorale al completo e le possibilità che ha di accedere e navigare nel web.

Ho avuto la sensazione che chi ha escogitato il metodo partecipativo non ha considerato molti aspetti oltre a quanto accennato in precedenza e tra questi la famigerata tutela della privacy. Ma ecco cosa ho letto sul blog di Grillo:

“Le votazioni per il Parlamento si terranno da lunedì 3/12/12 a giovedì 6/12/12 dalle 10.00 alle 17.00 di ogni giorno. Da lunedì sarà presente sul portale del MoVimento 5 Stelle e qui sul Blog il link che ti porterà all'area del voto. Per accedere all'area dovrai usare l'email e la password che utilizzi per accedere al portale del MoVimento 5 Stelle. Se non ricordi la password puoi crearne una nuova qui.
Qualora dovessi avere problemi con le votazioni compila questo form.”

perché preferisco Renzi

Primarie: Potenza della “politica dove ogni dramma è farsa”.

Ci sono riusciti infine a tirare addosso alle false primarie l'attenzione della gente.
Polemiche, denunce, accuse. Insomma il solito copione della cattivissima politica.
Da elettore e simpatizzante, pur non avendo mai aderito con iscrizioni o elargizioni ai partiti (di queste ne servirebbero a me e a tantissimi che, come me, fanno salti mortali per campare) avrei gradito uno spettacolo differente da quello regalatoci da tutto lo staff PD a iniziare da Berlinguer. E visto che ci troviamo sull'argomento dei finanziamenti e finanziatori, chiedo a Bersani & C. TRASPARENZA! Perché accettare soldi dalle imprese, per un partito che dovrebbe difendere le istanze proletarie è un controsenso bello e buono! È come se il mio avvocato di fiducia andasse a cena col nemico e accettasse anche regalie.

Devo pensare che la trasparenza di Renzi faccia più paura del programma stesso, regole comprese, che, stando ai fatti, lo sfidante rottamatore pare non abbia violato.
Cos'è? Paura? Paura di vedere crollare un impero costruito sulla pelle degli operai e dei lavoratori che fino ad ora si sono fidati ciecamente di una politica marcia?
Non saprei. So solo che la nausea è forte. Che ben vengano i Grillo e i Renzi. E se gridate, voi politici corrotti, al populismo come se fosse un'offesa, allora guardate nei vostri teschi. Chiedetevi se davvero avete agito secondo gli interessi degli ultimi e del Paese.

venerdì 30 novembre 2012

la "crosta" di Monti non è un lapsus

Qualche giorno addietro il prof. Monti ha detto una cosa che per alcuni e tra questi lo scrittore Aldo Busi ha il vago sapore del lapsus freudiano che lascia sfuggire verità altrimenti inconfessabili.
E cioè, per Mario Monti la questione della leadership politica rappresenta soltanto ''la crosta'' delle prossime elezioni, perché in realtà sono più importanti i programmi e i contenuti.
Questa la sintesi del ragionamento del presidente del Consiglio nell'intervento agli Stati generali di Cida, l'associazione di manager e professionisti italiani.
Insomma, sotto la “crosta” sempre secondo Busi ci sarebbe il pus marcescente di qualche potere fortissimo che non intende lasciare ad altri il comando della cosa pubblica. E che, se non ho capito male le parole che lo scrittore ha detto a servizio pubblico di ieri sera, sopra la crosta si muovono i burattini della politica messi lì dai poteri innominabili.
Allarmante! Ma non credo sia così.

Certamente qualsiasi cittadino di destra o sinistra, visto che sempre secondo la competizione sportiva di cui sopra, vorrebbe vedere eliminata definitivamente la crosta che puzza di “compravendita” dei giocatori visto anche il lauto ingaggio previsto dal loro status di parlamentari.

Fa specie venire a conoscenza che la famiglia Riva dà, così di punto in bianco, un finanziamento di 98 mila euro a Bersani, che oggi lo imbarazza ma che all'epoca ha accettato senza porsi troppe domande.

La somma risale alla campagna elettorale del 2006, molto prima della lettera inviata dal patron dell'Ilva al segretario per ammorbidire il senatore democratico Della Seta sulle misure antinquinamento nel 2010. nulla d'illecito visto che Bersani ha dichiarato la somma al Parlamento e l'ex ministro, sempre lecitamente ha ricevuto 110 mila euro da Federacciai, che annovera tra i membri anche i gruppi Marcegaglia e Amenduni.

Che sia questa la crosta di cui parla il prof. Monti? Una crosta spessa che ha il colore dei soldi? Quei soldi che per macinare profitti saltellano allegramente sopra la salute dei cittadini, che inquinano società e ambiente e ignorano volutamente il rispetto dovuto alle maestranze?

giovedì 29 novembre 2012

Bersani e Renzi, fate i buoni, ma questo è troppo

Sembra fatto apposta. Nessun canale rai trasmette qualcosa di interessante. Si va da una parte all'altra col telecomando per ammazzare il tempo. Su rai uno, in un'atmosfera da serata quiz, le luci avvolgono due sfidanti. Uno affianco all'altro, dopo gli accordi presi tra gli addetti stampa e il lancio della monetina, Bersani e Renzi, con tre minuti ciascuno a disposizione tentano di convincere gli elettori. Già, ma quali elettori visto che andrà a votare un numero risicato di quelli che si sono iscritti e votato alle primarie del centrosinistra? Ammessi al voto solo quelli che porteranno una giustifica per non aver potuto votare prima.

Non saprei dire se è sintomo di democrazia o presa per i fondelli. Avrebbe senso, un dibattito simile sul canale ammiraglio della televisione pubblica se riguardasse il Paese, gli elettori a prescindere dalla loro appartenenza ideologica. (vuoi vedere che qualcuno dirà che sono un qualunquista o populista?)

la scenografia, rosso avvolgente, richiama alla mente quelle del vecchio PCI; quando il rosso era il colore di appartenenza ad una fede ideologica che faceva sentire i “compagni” parte comune di un unico corpo proteso ad emancipare e proteggere le classi deboli. Ma quella è un'altra storia.
La storia di Ingrao, Amendola, Pajetta, Berlinguer.



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