sabato 5 marzo 2016

Il fascino dell'argilla

Maschere apotropaiche, folklore e tradizione popolare calabrese nelle ceramiche di Tina e Mimmo Tripodi


Ti ho mandato l'invito su Face l'hai visto? No! Di che si tratta? Questa sera ci sarà una dimostrazione di ceramica. Ti aspetto! Mi raccomando non mancare.
A che ora? Dalle 16e30 fino alle 19. non so se ce la faccio a venire. Ho dei piccoli impicci da sbrigare. Però se faccio in tempo vengo volentieri.
16,35. Catanzaro Lido.
Appena cinque minuti di ritardo. Parcheggio la macchina e entro nella galleria sulle cui pareti rosse sono in bella mostra le tipiche maschere apotropaiche del tirreno reggino.

La platea è composta da persone adulte e da una bambina, è proprio la bimba di otto anni a catturare la mia attenzione: è attentissima, pende dalle labbra della signora Tina Patamia, moglie del maestro ceramista Mimmo Tripodi, entrambi presenti in galleria per l'evento organizzato da Antonella Gentile.

le card, specchietti per le allodole

Le multicard.
Siamo pieni di carte d'acquisti. Abbiamo quella dei supermercati alimentari: conad, sidis, auchan, carrefur e a momenti persino quella dei cinesi pur di risparmiare qualcosa negli acquisti dei generi di prima necessità.

Anche il telefonino e la televisione sono ormai divenuti generi di prima necessità. Lo certifica il governo con l'obbligo del canone rai nella bolletta telefonica. Che poi non sarebbe stato più corretto per lo Stato e quindi per noi, visto che si tratta di una tassa pubblica che incide sul bilancio pubblico, farsi dare dall'enel i nomi degli utenti con contratti residenziali piuttosto che regalare soldi per la gestione e la riscossione del canone all'enel?
Non divaghiamo. Il telefonino la televisione e anche il computer, dicevamo, sono entrati nel paniere dei bisogni. I venditori lo hanno capito e quindi hanno associato una card da dare ai clienti.

venerdì 4 marzo 2016

Compagni di viaggio

Trovarsi nei luoghi dell'infanzia è sempre e per chiunque, credo, un turbinio di ricordi legati ai posti e alle persone che lì sono vissute. Le relazioni personali, spesso sono saldate e rese forti da semplici avvenimenti: un litigio da ragazzini per la squadra del cuore o per qualche bella ragazza compagna di scuola, un giro con la bicicletta presa in affitto per qualche ora dal calzolaio di “Madonna dei Coeli”, la colletta di poche lire e poi tutti dal tabaccaio per comprare le sigarette sfuse, gli immancabili tassativi giochi che anticipavano il Natale già da ottobre. La sigaretta fumata di nascosto e le mentine di liquirizia nello scatolino di latta rotondo per rinfrescare la bocca prima di entrare in casa.
Ecco, trovarsi in centro e al nord della città i ricordi riemergono con una certa facilità perché sono i luoghi della mia infanzia e giovinezza.

Oggi piove. Per entrare dal cancello devo chiudere l'ombrello prima di fare i pochi gradini che mi separano dal portone. Il pulsante del citofono è instabile. Lo premo con attenzione. Una finestra scorre lateralmente. E lui. Pino. Mi saluta allegro come sempre.
Salgo le scale della palazzina fino al primo piano. Niente è cambiato!

Pino Pingitore

Pino Pingitore è impegnato al computer: sta organizzando le immagini per il suo sito web. Come al solito parliamo di arte. I tuffi nel nostro comune passato sono frequenti.
Le partite a stoppa da cinquelire, le risate e le immancabili incursioni della signora Ortensia che chiedeva se servisse qualcosa con quel suo accento singolare, tipico di Spezzano della Sila, e la reazione scherzosa di Pino che la imitava simpaticamente creando un'atmosfera di ilare serenità.
Erano gli anni della scuola media. Delle sigarette sfuse che ci facevano sentire maggiorenni e della conta delle lire per investirle tutte nell'acquisto delle bionde, cosicché nella bustina di carta biancastra coabitavano le “nazionali, le esportazioni senza filtro, le alfa”.

giovedì 3 marzo 2016

Le nomine di Oliverio

Pacenza, finirà anche questo ciclo politico calabrese.

Leggo che Mario Oliverio in una ristretta politica ha nominato l'ex consigliere e deputato ds Pacenza suo vice nelle riunioni dove non può esserci con un gettone onnicomprensivo delle sole spese documentate non superiore ai 2500,00€. e fin qui nulla di strano se non fosse per le altre cariche, che sempre Oliverio, ha conferito a esterni.

Insomma la calabria è governata non dalla politica, bella o brutta che sia ma, comunque eletta dai pochi che si sono recati alle urne, ma, si diceva, dai nominati da O.G.M. (acronimo che sta per Oliverio Gerardo Mario).
Ora, due sono le cose che ci resta da pensare:
  1. che il presidente è l'unico eletto onesto e che risponde a modo suo ai calabresi
  2. che i consiglieri non sono all'altezza, sempre per OGM (politica e/o morale)
  3. toh! Anzi tre, ma sarebbero ancora di più se spulciassimo tra i tanti se e ma che condiziona alleanze e inciuci vari, che abbia trattenuti parecchi consiglieri ad accettare il ruolo di assessore dopo la modifica dello statuto regionale voluto da Oliverio? (ricordate? Chi assumeva la nomina di assessore avrebbe dovuto dimettersi da consigliere e siccome la nomina la fa il presidente la può anche ritirare in qualsiasi momento. Ergo, se non mi piaci te ne vai a casa...

mah! Povera Calabria e poveri noi che abbiamo dato l'ultima speranza e fiducia a chi prometteva di risvoltare il sistema come un calzino e che invece vive blindato insieme ai suoi più intimi collaboratori.

comunque Pacenza, come diciamo in Calabria, Finirà anche questo, speriamo bene.

lunedì 29 febbraio 2016

L'altra Europa

L'uomo è un animale programmato più che dalla sua cultura dai suoi bisogni e pur di mantenere il benessere raggiunto è capace, in sintesi, di vendere l'anima al diavolo.
I fatti recenti lo dimostrano, purtroppo, ancora una volta.
Cosa pensare quando intere nazioni costruiscono barriere per limitare la libertà degli altri che, secondo il misero pensiero dominante, potrebbero minacciarne la presunta tranquillità economica? E che dire dei mercanti di morte? Non fa differenza se fanno affari vendendo sogni di rinascite su altri territori o vendono armi, droga, documenti, commerciano derrate alimentari infette, distraggono fondi destinati ai bisognosi, violentano donne inermi e bambini.
Sono sempre e comunque assassini in cravatta e doppiopetto che nascondono i loschi affari dietro una parvenza di perbenismo.
courtesy M. Iannino
"l'altra Europa"

L'Europa, gli stati uniti d'Europa si chiudono a riccio davanti alla diaspora del secolo e l'Italia, che diventa passaggio obbligato dei popoli in fuga attraverso il Mediterraneo dalle guerre e dai tiranni africani, litiga sulla legge per le coppie di fatto e per dare dignità giuridica a lesbiche e gay.
Intanto chi è ricco e potente non ne ha bisogno! Prende la scorciatoia dell'utero in affitto all'estero, dove non è fuorilegge, che poi, perché in Italia lo hanno reso fuorilegge questo modo di procreare?

Il discorso si farebbe troppo lungo e ci porterebbe lontano. Specialmente se scantoniamo nella volontà di “possedere” un figlio proprio, in affido, o con modi differenti come se fosse un cagnolino da compagnia. Ma se proprio si è così altruisti e amorevoli perché non andare negli orfanotrofi e nei centri di raccolta dei profughi e si adottano famiglie intere?

domenica 28 febbraio 2016

Condimenti alla calabrese per pasta

Quanti di voi sanno come si prepara il sugo con la carne macinata alla calabrese?
Ho carpito i segreti della cucina casareccia di mia nonna e ora ve li confido:

sugo alla calabrese per paste

anzitutto serve un tegame in terra cotta, uno spicchio d'aglio, un peperoncino piccante, un filo d'olio extravergine di oliva, una o due bottiglie da litro di salsa di pomodori, basilico.

Si lascia imbiondire l'aglio nel tegame con l'olio. L'aglio, appena rosolato si toglie e si versa la carne macinata. Si lascia soffriggere un po' e quando la carne assume il colore della mezza-cottura si versa la salsa. A questo punto si abbassa la fiamma e si attende che il sugo acquisti la giusta corposità, non deve essere troppo acquoso (che fa rima con petaloso anche se non è preso in considerazione dall'accademia della crusca) ma deve possedere una cremosità accattivante degna del connubio con qualsiasi pasta.

Quindici anni

Dietro l'Immacolata.


La chiesa dell'Immacolata, legata al culto della Vergine Maria, patrona di Catanzaro, è un luogo caro ai catanzaresi tant'è che la piazza dove sorge il palazzo della prefettura (piazza prefettura, o piazza Rossi, appunto) è più nota come piazza dell'Immacolata.
Catanzaro, via G, Veraldi

Un tempo la vita sociale e culturale della città si condensava lì, in piazza Immacolata. C'era l'ufficio postale, l'istituto Galluppi, il teatro Comunale e il caffè all'aperto di Colacino che chiudeva la piazza con lo storico “stretto” prima di sfociare nel corso Mazzini dove i catanzaresi facevano la passeggiata e curisavano nelle vetrine dei negozi posti ai lati della strada.

Dietro l'Immacolata, leggermente decentrata c'era la piazzetta Serravalle e, proprio dietro le spalle della cattedrale, c'era, il portone del conventino dei frati che reggevano la chiesa.
Sono trascorsi tantissimi anni da quando le mie passeggiate mi portavano a passare da lì in compagnia dei miei amici.

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