mercoledì 11 novembre 2009

Regione Calabria: aiuti agli ultracinquantenni, bando e domanda di ammissione


Regione Calabria

REGIONE CALABRIA
DIPARTIMENTO N.10 LAVORO, POLITICHE DELLA FAMIGLIA, FORMAZIONE
PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E VOLONTARIATO


AVVISO PUBBLICO

Manifestazione di interesse per l’individuazione di lavoratori ultracinquantenni
per la concessione di contributi per la prosecuzione volontaria della
contribuzione. (Delibera Giunta regionale n. 510 del 28 luglio 2008).

PREMESSE

La crisi occupazionale in Calabria è una priorità che la Giunta Regionale intende affrontare con
interventi adeguati e in coerenza con le linee di orientamento per l’occupazione definite dall’Unione
Europea, oltre che con la strategia di Lisbona.

Le problematiche del precariato possono trovare soluzione attraverso un collegamento con le
politiche per l’occupazione e con le politiche economiche, nonché allorquando vengano attivate
azioni orientate alla eliminazione dei fenomeni di marginalizzazione di carattere sociale ed
economico.

La Giunta Regionale con proprio atto n. 350 del 6 giugno 2009 ed ai sensi dell’art. 2 della Legge
regionale 13 giugno 2008, n. 15, con il parere positivo della competente Commissione Consiliare
che ne ha rimodulato l’articolazione finanziaria, ha approvato il Piano di reinserimento
occupazionale 2009 che prevede, tra l’altro, azioni in favore di lavoratori ultracinquantenni che non
si trovino più nelle condizioni di utilizzare gli ammortizzatori sociali – o che non vi abbiano mai
potuto usufruire -al fine di agevolare il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

ARTICOLO 1

Disposizioni generali

La Regione Calabria (di seguito la Regione) intende procedere, al fine di agevolare il
raggiungimento dei requisiti pensionistici, alla selezione di lavoratori dipendenti disoccupati
calabresi ultra cinquantenni ai quali occorrano meno cinque anni di contribuzione. Sono interessati
dal presente avviso:


coloro i quali abbiano cessato di usufruire del trattamento degli ammortizzatori sociali;

coloro per i quali non si siano verificate le condizioni per usufruire degli ammortizzatori
sociali pur avendo prestato un’attività di lavoro subordinato;


coloro i quali abbiano versato almeno un anno di contribuzione negli ultimi due anni oppure
almeno 3 negli ultimi cinque anni e che siano in possesso, alla data del 1° gennaio 2009,
dei requisiti di ammissione alla contribuzione volontaria, secondo la normativa contributiva
vigente.
E’ riconosciuta una indennità mensile pari alla quota necessaria per coprire il costo della
contribuzione occorrente per il raggiungimento del diritto alla pensione.

L’Amministrazione erogherà direttamente le somme alla sede regionale dell’Inps, previa stipula di
apposita Convenzione.

ARTICOLO 2

Requisiti per la partecipazione

Possono partecipare alla selezione esclusivamente i lavoratori disoccupati che si trovino in una delle
condizioni indicate all’art. 1 e che possiedono i seguenti requisiti:


cittadinanza italiana;

godimento dei diritti civili e politici;

disoccupato ex lavoratore dipendente;

non aver percepito indennità o sussidi legati allo stato di disoccupazione e/o altri trattamenti
previdenziali o assistenziali aventi natura similari, nei limiti fissati dal contratto di servizio
che il beneficiario dovrà sottoscrivere con la Regione.
ARTICOLO 3

Modalità e termini di presentazione della domanda

1. Al fine di partecipare alla presente procedura, i soggetti interessati devono presentare domanda
redatta in carta semplice secondo il facsimile allegato debitamente sottoscritto.
2. La domanda di partecipazione e la documentazione richiesta devono pervenire in busta chiusa al
seguente indirizzo: “Direzione generale Dipartimento n.10 Lavoro, Politiche della Famiglia,
Formazione professionale, cooperazione e Volontariato -Via Lucrezia della Valle -88100
Catanzaro” entro e non oltre il termine di 45 giorni a decorrere da quello successivo alla
pubblicazione del presente avviso sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria (BURC). Nel caso
in cui detto termine scada in giorno festivo, si intende prorogato al primo giorno feriale
immediatamente successivo. E’ ammessa la consegna a mano (a seguito della quale sarà rilasciata
apposita ricevuta), oppure l’invio per raccomandata con ricevuta di ritorno (fa fede il timbro postale
di accettazione).
3. Nella domanda devono essere dichiarati:
a) i dati anagrafici;

b) l’appartenenza ad una delle categorie di cui all’art. 1;

I soggetti interessati dovranno produrre, unitamente alla domanda ed a pena di irricevibilità della
stessa:

1) una copia fronte-retro del documento di identità, in corso di validità, debitamente
sottoscritto dall’interessato;


2) scheda anagrafica rilasciata dal Centro per l’Impiego competente.

E’ fatta salva la facoltà della Regione di verificare quanto dichiarato dal lavoratore, con
l’avvertenza che, in caso di esito negativo dell’accertamento, la Regione procederà d’ufficio
all’esclusione.

ARTICOLO 4

Istruttoria delle domande

La Regione procederà alla verifica della regolarità delle domande e della relativa documentazione,
nonché dei requisiti di ammissione dei partecipanti. La valutazione delle domande ritenute
ammissibili avverrà sulla base dei criteri sotto elencati

Lavoratori che costituiscono il 10% dell’abbattimento previsto per la concessione e/o il rinnovo
dei trattamenti in deroga delle CIGS e delle Mobilità, che risultano dagli accordi istituzionali
territoriali e che non godono di altre d’indennità o sussidi legati allo stato di disoccupazione e/o
altri trattamenti previdenziali o assistenziali aventi natura similari, nei limiti fissati dal contratto
di servizio che il beneficiario dovrà sottoscrivere con la Regione1
Punti 10
Lavoratori che hanno cessato di usufruire di qualsiasi forma di ammortizzatori sociali sia
ordinaria sia in deroga
Punti 8
Lavoratori che non hanno potuto usufruire di nessuna forma di ammortizzatori sociali, in
quando non ne esistevano le condizioni
Punti 7

Vengono, inoltre, assegnati i seguenti punteggi in base agli anni che occorrono per il
raggiungimento del requisito della pensione:

Lavoratori cui occorrono cinque anni Punti 1
Lavoratori cui occorrono quattro anni Punti 2
Lavoratori cui occorrono tre anni Punti 3
Lavoratori cui occorrono due anni Punti 4
Lavoratori cui occorre un anno Punti 5

Gli esiti della verifica e la graduatoria dei destinatari redatta sulla base dei punteggi conseguiti nella
fase di valutazione, vengono sottoposti all’approvazione con appositi decreti del Dirigente del
Settore competente e pubblicati sul BURC della Regione Calabria.

Avverso le graduatorie e i provvedimenti di esclusione è ammessa la tutela in sede amministrativa e
in sede giurisdizionale nel rispetto delle forme e dei termini previsti dalla normativa vigente.

La pubblicazione delle graduatorie sul BURC Calabria è da considerarsi a tutti gli effetti notifica ai
soggetti interessati.

La Regione garantisce il finanziamento dei soggetti ritenuti idonei nei limiti delle risorse finanziarie
disponibili o di quelle rinvenienti con successivi atti di impegno .

Le risorse da destinare per il finanziamento degli interventi previsti nel presente avviso ammontano
ad € 3.703.140.

Le modalità di erogazione delle agevolazioni previste saranno specificate nel contratto di servizio
che il beneficiario dovrà sottoscrivere con la Regione.

1 La legge 22 dicembre 2008, n. 203 ( Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Finanziaria 2009 ) Art. 2,
comma 36, prevede la concessione, anche senza soluzione di continuità dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, di mobilità e di
disoccupazione speciale, a condizione che ci sia stata una riduzione nella misura del 10% del numero dei destinatari dei trattamenti scaduti al
31/12/08


ARTICOLO 5


Ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, si informano i candidati che il
trattamento dei dati personali da essi forniti in sede di partecipazione alla selezione o comunque
acquisiti a tal fine dalla Regione Calabria è finalizzato unicamente all’espletamento delle attività
concorsuali ed avverrà a cura delle persone preposte al procedimento concorsuale, anche da parte di
eventuali commissioni di valutazione, con l’utilizzo di procedure anche informatizzate, nei modi e
nei limiti necessari per perseguire le predette finalità, anche in caso di eventuale comunicazione a
terzi. Il conferimento di tali dati è necessario per valutare i requisiti di partecipazione e il possesso
di titoli e la loro mancata indicazione può precludere tale valutazione.
Ai candidati sono riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto legislativo n. 196/2003, e in
particolare, il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento e
la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro
trattamento per motivi legittimi rivolgendo le richieste alla “Regione Calabria – Dipartimento n.10
Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione professionale, cooperazione e Volontariato – Via
Lucrezia della Valle – 88100 Catanzaro.

ARTICOLO 6

Responsabile del procedimento

1. Il responsabile del presente procedimento, ai sensi e per gli effetti di cui alla L. 241/90 e
successive modificazioni ed integrazioni, è il Dott. Giuseppe Campisi.
2. Per informazioni relative alla presente procedura è possibile utilizzare il seguente indirizzo mail:
autorità.gestione.FSE@regcal.it.
ARTICOLO 7

Pubblicazione dell’avviso

Il presente avviso è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria (BURC), sul sito
internet www.regione.calabria.it e sarà data notizia della sua pubblicazione a mezzo stampa.

Il Dirigente generale

Dott.ssa Marinella Marino


ALLEGATO -FACSIMILE DI DOMANDA

REGIONE CALABRIA
DIPARTIMENTO N.10 LAVORO, POLITICHE DELLA FAMIGLIA, FORMAZIONE
PROFESSIONALE, COOPERAZIONE E VOLONTARIATO


Via Lucrezia della Valle
88100 CATANZARO

Domanda di partecipazione relativa alla manifestazione di interesse per
l’individuazione di lavoratori ultracinquantenni per la concessione di contributi
per la prosecuzione volontaria della contribuzione. (Delibera Giunta regionale n.
510 del 28 luglio 2008)

Il/La sottoscritto/a______________________________ nato/a a ________________________( )
il_______________, residente a __________________________________________________( )
CAP_________________in Via/Piazza________________________________________________
(C.F.__________________________________________),

CHIEDE

di essere ammesso/a a partecipare all’avviso relativo all’individuazione di lavoratori
ultracinquantenni per la concessione di contributi per la prosecuzione volontaria della
contribuzione. (Delibera Giunta regionale n. 510 del 28 luglio 2008).

A tal fine, ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 Dicembre 2000 n. 445 e consapevole delle
sanzioni penali previste in caso di dichiarazioni mendaci, sotto la propria responsabilità,

DICHIARA

di aver cessato di usufruire del trattamento degli ammortizzatori sociali, o che non era nelle
condizioni di usufruirne pur avendo prestato un’attività di lavoro subordinato;

Dichiara, altresì:

-di ben conoscere l’avviso pubblico pubblicato sul BURC e sul sito internet della Regione
Calabria www.regione.calabria.it e di accettarlo espressamente ed incondizionatamente.

Allega:

-la dichiarazione in autocertificazione della veridicità delle informazioni rese, ai sensi e per gli
effetti degli artt. 46 e 47 D.P.R. n. 445/2000;
-scheda anagrafica rilasciata dal Centro per l’impiego competente;


-copia fronte-retro del documento di identità in corso di validità, debitamente sottoscritta.

Dichiara, infine:

di voler ricevere le comunicazioni relative alla presente procedura al seguente indirizzo di posta
elettronica (e-mail)_________________________________________________o al seguente
numero di fax ___________________ e di eleggere il seguente domicilio presso il quale potrà
essere effettuata ogni comunicazione relativa alla presente domanda:
Via ________________________________________________ n.______ C.A.P.______________

Città ____________________________________(_______) Tel. ___________________________

Distinti saluti.

(Luogo e Data)

(firma non autenticata)

come usare i segni d'interpunzione (:,;.)


Aldo Gabrielli, lessicografo, glottologo e letterato, nel suo trattato “si dice o non si dice?”, analizza aspetti e schemi costruttivi della lingua italiana e chiarisce quanto le grammatiche non dicono; e per me, ragazzo scapestrato, contrario a ogni forma d’imposizione e alle figure dispotiche, tra le quali collocavo i prof, è stato di grande aiuto. Ha chiarito, finalmente, e convalidato quanto da me, mediocre studente, supposto e sostenuto in contrapposizione ai concetti inculcati dai prof privi di creatività che pretendevano concetti brevi e (cir)concisi.
L’argomento che mi sollevò dalle preoccupazioni formali e dai profondi dubbi accentuati negli anni scolastici da un’avvenente prof, è quello riguardante i segni d’interpunzione laddove assicura, autorevolmente, l’assenza di una regola fissa che stabilisca tassativamente come o quando debbano essere usati i segni della punteggiatura.

“…Poiché questi segnetti, piccoli ma importanti, che collochiamo qua e là nei nostri scritti hanno,
come tutti sappiamo, la funzione di pause tra l’uno e l’atro concetto – e di pause lunghe più o meno secondo la nostra precisa ed esclusiva intenzione- essi non possono, ovviamente, essere legati a un sistema fisso di collocazione. Essi fanno parte, piuttosto, dello stile stesso di chi scrive. Perciò c’è chi punteggia con abbondanza e chi con parsimonia, chi dà, poniamo, alla virgola un certo valore di pausa e chi un altro; chi ama fare i periodi brevi, e ricorre quindi a frequenti punti fermi, e chi preferisce invece i periodi lunghi, e di punti fermi ha perciò raro bisogno. Certo è che punteggiare con logica e misura fa parte strettissima dello scrivere bene.
Dirò, come consiglio generale, che non bisogna mai fare un uso esagerato della punteggiatura; l’eccesso di virgole, di punti e virgola, di due punti eccetera può dare, anziché colore ed efficacia, un andamento affannoso e zoppicante.”

Perché mi è capitato nel 1981 questo libro tra le mani e non negli anni in cui la prof d’italiano mi scombussolava le virgole?

lunedì 9 novembre 2009

cittadinanza attiva


Cittadinanza attiva

Negli stati democratici, tutti i cittadini, indistintamente, devono dare, secondo le proprie energie, l’apporto necessario per migliorare lo stato di benessere collettivo attraverso il lavoro, lo studio, la ricerca, l’arte, la cultura, lo sport, la politica e perché no, anche il cazzeggio, a completamento dei molteplici microcosmi che compongono la società.
Considerando, quindi, le azioni dell’uomo positive, è da apprezzare chiunque voglia dedicare il proprio tempo per servire il prossimo e migliorare il benessere della collettività.
Paladini, uomini e donne eticamente irreprensibili, che lottano, quindi, per debellare i mali oscuri che insozzano, mortificano e depredano la società.
Campioni ognuno nel proprio campo d’azione che lavorano per migliorare se stessi e l’altro:
L’artista suggerisce poetiche creative, il docente forma e guida le giovani menti, lo sportivo tonifica il corpo, l’attore, il fantasista, il cabarettista sprigiona ilarità e invita a riflettere…

È auspicabile, in virtù di quanto accennato, che una schiera di paladini senza macchia e senza paura scenda in campo a difesa e tutela dei deboli; di quanti non hanno tranquillità economica e sociale, certezze presenti e future; insomma, di quanti sono privati della dignità di vivere in uno Stato di Diritto, non cambiando mestiere o casacca ma impegnandosi ulteriormente laddove è più indicato il loro agire.
A ognuno il suo! Guidare il destino degli uomini è un’azione combinata di cultura, strategie, riflessione, determinazione, consapevolezza: conoscenza!
L’esperienza di tipografi, palazzinari, impresari, scienziati, calciatori, giornalisti, pornostar ecc. prestati alla politica serve a migliorarla? E nello specifico, una persona che conosce i segreti della lavorazione, conservazione, commercializzazione del pesce, è sprecata tra gli scranni della politica? Quanto è accaduto fino ad oggi, non lascia spazio a dubbi!
Allora? Meglio una scuola di pensiero che rilanci la politica attraverso saggi maestri e degni adepti che, pur nella diversità ideologica, sappiano gestire solidalmente interessi comuni e cittadini, fino a quando questi ultimi non avranno maturato una coscienza pura di cittadinanza attiva.

domenica 8 novembre 2009

Pop art e Nouveau Réalisme: America vs Europa


1960, Pop Art e Nouveau Réalisme, America vs Europa.
La mercificazione dell’arte, asservita al potere economico e politico delle lobby dominanti, pilota concetti e gusti visivi, sovverte i valori delle operazioni genuinamente Culturali e, nel caso della cosiddetta pop art americana tesaurizza nel tempo il prodotto kitsch di largo consumo.
L’esempio storico è testimoniato da artisti, studiosi e cronisti che hanno vissuto l’episodio dello “sbarco” americano alla biennale di Venezia del 1964.
Enrico Baj, artista italiano, così ricorda l’episodio nel suo libro “L’ecologia dell’arte”: La giuria internazionale supinamente accettò di dare il gran premio della Biennale a Rauschenberg perché così si aveva da fare. Ma quando il verbale era già steso e il premio deliberato, ci si accorse che entro il recinto della Biennale non era esposta neanche un’opera di Rauschenberg, che si dovette di corsa e in gran segreto recuperare e mettere in mostra nel padiglione americano.
Mentre alcuni cronisti del tempo così descrivono la scena dello sbarco:
Le opere arrivate da oltreoceano appartengono ad artisti della scuola newyorkese della Pop Art, promossa e sostenuta in America dal gallerista italo-americano Leo Castelli.
I lavori sono scortati dalla Sesta Flotta della Marina Militare Americana, schierata in formazione di combattimento per mettere il territorio in sicurezza, presidia tutti gli spazi disponibili, dai giardini della Biennale, al consolato Usa fino al teatro della Fenice.
Non v’è dubbio che l’operazione commerciale attuata dagli organismi americani, riuscì appieno; in maniera scientifica coinvolsero artisti e canali intellettuali europei.
Gli americani, negli anni sessanta, furono sovrastimati a danno dei maestri dell’avanguardia storica e della grande arte classica e rinascimentale europea e oggi vivono di rendita sulla falsa riga di un’arte popolare nata a New York.
Rauschenberg non si limita solo alla pittura, nelle sue composizioni introduce elementi materici, oggetti, addirittura animali impagliati, operando una fusione fra questi e la pittura alla quale non rinuncia mai. Il nome che l'artista dà ai suoi assemblaggi alchemici, composti di pitture e oggetti è combine-paintings, ossia pitture combinate. Niente di nuovo, comunque: già i dadaisti avevano adoperato un linguaggio simile in tono dissacratorio nel dopoguerra per contestare un modello culturale bacato. Ma lui, Rauschenberg, non si limita alla semplice, commerciale stampa serigrafica!, gioca con il materiale che accumula nello studio, utilizza tutto ciò che gli capita sottomano per creare armonie creative e per il modo di usare gli oggetti di uso comune è accostato alla pop art. Forse, per questo gli fu assegnato il premio internazionale alla biennale di Venezia del 1964.
Jhons, Dine, Oldenburg, Lichtenstein, Andy Warhol e altri, rappresentano in senso maestoso il sistema visivo, pubblicitario e consumistico della merce/icona della pop art americana e del mondo moderno.
Mimmo Rotella, artista catanzarese (7 ottobre 1918), nel 1958 ebbe, come amava dire, un’illuminazione zen davanti ai manifesti lacerati, che pubblicizzavano film sui muri della città. Intuì la forza evocatrice dello strappo; la poesia proposta dalle porzioni di messaggi antecedenti, dai colori sbiaditi, dal segno tipografico differente in quanto a grandezza, colore e forma del carattere. Con estrema sensibilità, Mimmo Rotella, evidenziava o scopriva; graffiava la carta del manifesto, interveniva con la pittura; incollava e accumulava in teche di plexiglas i manifesti pubblicitari. Declamò poesie fonetiche suggerite dai versi dei pastori calabresi; lavorò sui retro d’affiches. Questa, in estrema sintesi la sua azione creativa più conosciuta grazie all’incontro del 1960 con il critico d’arte francese Pierre Restany teorico del Nouveau Réalisme, che trasformò un gruppo variegato di autori francesi e italiani in movimento culturale in contrapposizione al new dada e alla pop art americana. Nel 1961, a Nizza, Restany organizza il primo festival del nouveau réalisme che registra un notevole successo, personale e di pubblico.
Mimmo Rotella, viaggia molto, visita il Nepal e l’India; lavora in Francia, Italia e America. Nel 1980 si stabilisce a Milano dove muore il 9 gennaio 2006.

mario iannino

sabato 7 novembre 2009

Giunta Loiero: fondi di solidarietà per i lavoratori espulsi dalle azinde in Calabria



La giunta Loiero per il sociale: fondi per i lavoratori in difficoltà espulsi dalla aziende.
Nei bandi per il reinserimento occupazionale delle persone svantaggiate, il Presidente della giunta regionale della Calabria Agazio Loiero e l’assessore al lavoro Maiolo, sono parte attiva, visti i problemi occupazionali contingenti, nell’aiutare le persone a vivere con dignità e serenità gli anni della vecchiaia.
Infatti, per quanti sono fuori dal mercato del lavoro e non hanno maturato i requisiti per raggiungere la pensione sociale, la giunta ha deliberato “il Piano di Reinserimento Occupazionale 2009”.

Di seguito la nota divulgata dall’ufficio di presidenza della giunta in merito ai problemi occupazionali dei cinquantenni calabresi.

Salvaguardare i lavoratori in gravi difficoltà economiche e con scarse possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro. Questo l'obiettivo di due bandi (stanziamento complessivo 8 milioni di euro) per favorire il ricollocamento dei disoccupati che non possono usufruire degli ammortizzatori sociali e incontrano difficoltà nel trovare un nuovo impiego in ragione dell'età o di una professionalità poco definita.
I bandi fanno parte del Piano di reinserimento occupazionale 2009, approvato dalla Giunta nel giugno scorso e rimodulato nell'articolazione finanziaria proprio per far fronte alle difficoltà dei soggetti più “deboli” e meno tutelati.
Il primo bando prevede lo stanziamento di 4 milioni di euro in favore dei lavoratori espulsi da aziende con meno di 15 dipendenti e che non possono dunque accedere agli ammortizzatori sociali o di quelli che hanno cessato di usufruirne o, ancora, sono rimasti esclusi dagli accordi perché non in possesso dei requisiti necessari. Con le risorse stanziate, saranno dunque concessi sussidi ai lavoratori che non godono di alcuna forma di sostegno attraverso la loro utilizzazione in attività socialmente utili e di pubblica utilità all'interno di amministrazioni o enti pubblici, società a partecipazione pubblica, cooperative sociali o loro consorzi.
Il secondo bando persegue l'obiettivo di consentire il raggiungimento dei requisiti pensionistici ai disoccupati calabresi ultra-cinquantenni ai quali occorrano meno cinque anni di contribuzione. Grazie allo stanziamento previsto (3 milioni e 700 mila euro) la Regione potrà riconoscere, ai lavoratori selezionati attraverso un'apposita graduatoria, un'indennità mensile pari alla quota necessaria per coprire il costo della contribuzione occorrente per il raggiungimento del diritto alla pensione.
Queste categorie di lavoratori, secondo la Giunta regionale che ha approvato il Piano e la Commissione consiliare competente, costituiscono il target più a rischio di esclusione sociale e necessitano dunque di interventi mirati che ne favoriscano il ricollocamento nel mondo del lavoro.
La Regione intende così rispondere alle urgenze poste dall'attuale crisi occupazionale e ridurne l'impatto sulle condizioni di vita dei lavoratori.
Soddisfatto l'assessore alle Politiche sociali e al Lavoro, Mario Maiolo: “Fra il 2008 e il 2009 abbiamo avuto una crescita degli ammortizzatori sociali sugli over 50 del 360 per cento. Si tratta di disoccupati che difficilmente potranno essere ricollocati. Queste evidenze – ha detto l'assessore Maiolo – ci hanno spinti a intervenire su queste categorie in maniera razionale ed efficace. E noi pensiamo che favorire il reinserimento di lavoratori poco qualificati attraverso i sussidi, 'accompagnare' un ultra-cinquantenne al pensionamento sia un buon modo per aiutare queste persone a vivere con dignità e un po' più di serenità un momento economico davvero difficile”.

venerdì 6 novembre 2009

citazioni in arte




I vernissage si susseguono, inviti di conoscenti, amici e sconosciuti riempiono la buca delle lettere, fanno squillare il telefono e poiché amo conoscere i molteplici volti della creatività umana, con profondo interesse organizzo visite e incontri.
Ogni volta che vado a visitare una mostra d’arte, davanti all’opera, mi sorge spontanea una domanda:
Quale meccanismo mette in movimento la creatività in questa persona e la spinge a esternarla?
Ovviamente, non sempre ciò accade, specie se mi trovo davanti a lavoretti artigianali o “stanchi” nel senso che ripetono una filastrocca già sentita fino alla noia; ma nel momento in cui queste domande si affacciano, significa che sono al cospetto di Opere degne di essere conosciute. A quel punto inizia il terzo grado all’artista; un interrogatorio soffice ma incalzante che mira a conoscere la personalità vera, quella fatta d’incertezze, slanci, riflessioni e visioni del mondo. Ma prima di dialogare con lui ho scandagliato i lavori; ho valutato la corposità del messaggio artistico, l’esecuzione e anche la tecnica che, immancabilmente spinge a cercare una relazione coi linguaggi noti della storia dell’arte. Eventuali evoluzioni linguistiche rivoluzionarie, suffragate dall’artigianalità dell’operatore, spesso invitano a volare alto, ripercorrere correnti artistiche sviluppate da personaggi singolari così da poter legare filologicamente presente e passato.
È quasi come incontrare una giovane coppia con la prole. Si cerca sempre una somiglianza coi genitori.
Non esiste il primato creativo nell’arte! L’arte è osservazione e rivisitazione del già Creato!
La genialità consiste nel sapere osservare e visualizzare il concetto con originalità. Ciò vale per le arti visive come per le altre attività umane.

giovedì 5 novembre 2009

da J. Christo a M. Iannino


©mario iannino

Alla maniera di Christo


Chi o quanti, tra adulti e bambini, sono rimasti turbati, shoccati, traumatizzati da perdere il sonno alla visione di un crocefisso? Quanti sono diventati serial killer? Stupratori, ladri, imbroglioni, mistificatori, despoti…
Bèh, se il risultato della visione di un simbolo che ricorda la pena di morte data dagli ebrei a ladri e malviventi d’Israele più di duemila anni addietro, e che, per i devoti, oggi, accorpa in sé concetti d’amore e di perdono incondizionato a quanti lo hanno insultato, deriso, mortificato e ucciso è così catastrofico per la delicata psiche di certa gente, allora è bene che questa gente così sensibile da intentare causa allo Stato Italiano eviti musei, chiese, luoghi di culto e monumenti; stia lontana dalle deleterie opere d’arte che hanno segnato e che continuano a segnare i percorsi dell’umanità! In poche parole: non devono vivere in Italia. Perché l’Italia è un enorme museo all’aperto e certa gente potrebbe farsi male per troppa, eccessiva cultura!
Le persone realmente sensibili penetrano il dato meramente visibile delle cose; sondano i molteplici aspetti racchiusi nel simbolo cristiano senza soffermarsi all’aspetto esteriore: vanno oltre al proprio naso. E ciò vale in tutti i campi dello scibile umano.

In arte, un singolare signore di nome Christo, all’inizio degli anni sessanta occulta pezzi di arredi urbani, ma non per questo i palazzi impacchettati cessano di esistere. Tutt’altro! L’impacchettamento dei maestosi monumenti suscita curiosità in quanti davano per scontato ruolo e esistenza dell’oggetto occultato.
Lo scossone visivo sembra destare interesse nell’opinione pubblica; sia se creato dall’uomo o dalla natura. Concettuale perché veicolato dall’uomo o evento naturale, il fare destabilizzante dei fatti condiziona le menti e rivitalizza l’ovvio.
Uno scossone analogo lo ha provocato nelle coscienze Cristiane la sentenza della Corte europea di Strasburgo nel definire coercitiva l’esposizione pubblica del Simbolo Cristiano: il Crocefisso.
La reazione di fedeli e laici alla sentenza è giustificata se si pensa alla cultura e alla tradizione cristiana che ha accompagnato generazioni intere di italiani.

Christo Vladimirov Javacheff, nel suo manifesto artistico asserisce: “Gli impacchettamenti? Nessuno può comprare queste opere, nessuno può possederle, nessuno può commercializzarle, nessuno può vendere dei biglietti per vederle. Il nostro lavoro parla di libertà”.

Ecco, in sintesi, spiegata, direttamente dall’artista, l’intenzionalità del suo operare. E nel segno della libertà, noi Italiani, che subiamo un verdetto poco chiaro, pur coscienti che il Simbolo in sé non determina in tutti la credenza della pienezza di Fede nel Salvatore Gesù, riteniamo che non sia affatto coercitivo per i credenti di altre dottrine religiose la sua esposizione nelle aule scolastiche.
D'altronde, l’uomo nel suo peregrinare incontra una miriade di persone, ognuno con credenze e usi differenti, si confronta con molteplici etnie e da queste esperienze nasce la cultura cosmica.
Nel campo dell’arte, ciò è avvenuto in parte. Assistiamo spesso alla commistione linguistica che trova il suo fluire spontaneo nel linguaggio visivo universale. Simboli, gesti, grafie primordiali o evolute, diventano lessici istintivi che accomunano razze e idee, seguono il peregrinare umano senza legarsi alla terra natia come nel caso di J. Christo. Ma anche il nostro Gesù, ebreo di nascita, misconosciuto come Messia dalla sua gente, diviene il tassello principe di una Chiesa che ha sede a Roma e proseliti in tutto il mondo.
L’amore per il prossimo, il rispetto della natura, l’esigenza di libertà sono elementi imprescindibili per l’evoluzione interiore. Religiosi, intellettuali e artisti puri né sono coscienti! Perciò operano al di fuori degli egoismi personali o di bandiera.
Passione, follia ingenua, teorie, queste, che trovano riscontro solo nella religione e nell’arte.

Quindi, lontano dall’essere blasfemo o irriverente, tanto per citare il pensiero cattolico secentesco, l’uomo, per capire appieno il creato deve osservare la natura, scoprire le leggi che governano l’universo e adoperarle saggiamente. Gli artisti in generale e Christo nel particolare, credo l’abbiano capito d’istinto; ora, per comprendere appieno l’uomo e l’artista, ripercorriamo alcuni momenti salienti della sua vita, in quanto, quella di Gesù Cristo è nota al mondo intero:
Christo Vladimirov Javacheff nasce nel 1935 a Gabrovo in Bulgaria; compie i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Sofia e nel 1958 si trasferisce a Parigi dove incontra Jeanne - Claude de Guillebon, sua coetanea. Si sposano e decidono di lavorare insieme. Nel ’61 allestiscono la loro prima “personale”. Nello stesso anno creano degli “impacchettamenti” sul porto di Cologne. L’anno seguente, protestano contro il muro di Berlino e in rue Visconti a Parigi organizzano un assemblaggio di grandissime dimensioni con barili d’olio e benzina impilati gli uni sugli altri. Iniziano così numerose proposte, realizzazioni di progetti di impacchettamenti poetici, giganteschi, attraverso i quali vogliono veicolare l’effimero come dimensione estetica e accompagnare l’osservatore distratto verso nuove visioni. Lo spazio antistante non si presenta agli occhi come nella consuetudine giornaliera: è occultato da enormi teli che, adagiati e legati su monumenti, costruzioni o distese incontaminate ne seguono forme e contorni.
La coppia si trasferisce a New York, dove vive e lavora tuttora, nel ’64, e prende la nazionalità americana.
Christo e Jeanne si appropriano degli spazi, drappeggiano, ritagliano, colorano monumenti e paesaggi, restituendo ai luoghi, urbani rurali o marini, una dimensione scultorea assolutamente nuova (Valley Curtain, Running Fence, Surrounded Islands, Biscayne Bay, Pont-Neuf a Parigi, il Reichstag a Berlino ecc…).
Christo e Jeanne-Claude, realizzano gl’interventi sul territorio con i propri mezzi; creano i disegni preparatori che sfociano in varie opere grafiche come litografie e serigrafie, collages, modellini e film la cui vendita serve a finanziare la realizzazione dell’opera vera e propria. “The Gates”, l’ultima loro realizzazione, è presentata a New York all’inizio del 2005. Si tratta di un percorso lungo circa 37 km attraverso Central Park, punteggiato di 7500 portici rivestiti di tende color arancio-zafferano. La loro performance, dal titolo “Sopra il fiume Arkansas”, li vede presenti nel Colorado per l’ennesimo intervento non distruttivo o asservito all’esigenza dell’uomo ma, empatico; vale a dire: azione equivalente al fenomeno di comunione con la natura.

Anche Mario Iannino cela evidenzia e lascia intravedere nuove poetiche. I suoi occultamenti sono, all’occorrenza blandi e inconsistenti, oppure spessi, densi di materia e colore; il velo che separa il “sotto” dal “sopra” dell’opera diventa filtro protettivo di fatti accaduti o che potrebbero accadere. Mentre, le lacerazioni, gli squarci, gl’impasti materici enfatizzano il percorso plastico; rendono lo spazio d’intervento discorsivo e accattivante sotto l’aspetto formale e analitico dei lavori.
Analisi, sviluppate secondo un personalissimo linguaggio visivo, frutto di un trentennio artistico trascorso in solitudine che l’ha portato a valutare in autonomia i percorsi artistici più consoni al proprio sentire. Le sue opere, caratterizzate dal bianco finale che diventa corazza catartica, sono il risultato serio di uno studioso che, in tutta umiltà, scandaglia i linguaggi dell’anima.

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