venerdì 13 gennaio 2017

Storie sadomaso

Eccomi ancora una volta a fare la parte del grillo parlante.
Lontano da me enfatizzare concetti populisti a tutti i costi ma se la politica non interviene seriamente sui meccanismi che condizionano la vita reale, altro che baratro, si aprirà una voragine d'incomprensione inumana tra le persone.

mercoledì 11 gennaio 2017

Da Trump a Grillo

Nel salotto di Bianca.


Quando la politica è lontana dai problemi reali delle persone il caos regna sovrano.

Vince chi ha il callo più spesso e il pelo sullo stomaco folto. Ha gioco facile chi sbraita contro qualcuno. Ha la meglio chi grida con arroganza e apre la caccia alle streghe.

Gli esempi non mancano, nel bene e nel male i media li divulgano:

A) Trump intende cambiare la legge sanitaria voluta da Obama per i suoi alti costi e imporre un alto dazio alle aziende che hanno spostato la produzione in Messico ma intendono restare nel mercato USA coi loro prodotti.

B) Michele Placido si commuove davanti alle parole di una giovane mamma, dipendente di Almaviva, pronta a sacrificare la propria dignità e percepire di meno mensilmente pur di potere mantenere il figlioletto di 4 anni.
Placido risponde alle domande di Bianca Berlinguer con voce rotta mentre la Camusso, non fa una piega.
Che Susanna sappia dominare meglio dell'attore e regista Michele Placido l'emotività?
Può darsi. La sindacalista ci vive quotidianamente coi e nei drammi dei lavoratori, ma usa anche lei i voucher tanto biasimati.

C) Grillo, dopo il flop europeo torna sui suoi passi e perde qualche pezzo. Ad alcuni europarlamentari pentastellati non è piaciuto l'azzardo politico. Dopo il no dei liberali torna con Farange e qualcuno dei suoi se ne va dal gruppo. Qualcuno dice che è una questione di soldi...
Potere o soldi che si accumulano con l'arroganza decisionale sulla pelle degli schiavi costretti ad accettare le briciole pur di sopravvivere nonostante la passione di alcuni intellettuali che denunciano soprusi e incongruenze di certe decisioni.


martedì 10 gennaio 2017

Preferisco il benessere collettivo

Alcuni scrittori, giornalisti e opinionisti cavalcano l'onda del malcontento comune e attizzano gli scandali della politica che governa le cose comuni per assicurarsi che cresca la fama e, di conseguenza, il loro conto in banca.


È gioco facile gettare due righe o impostare un romanzo “verità” sulle mafie, le collusioni, i poteri forti. Meno facile è portare avanti inchieste con onestà intellettuale e far sì che il lavoro svolto giovi alla società intera.

Mafia capitale. Il sacco di Roma. Le scelte della politica dimostratesi nel tempo enormi errori ai danni dei deboli sono elementi su cui riflettere pacatamente. Sviscerare fatti e prove concrete. Pro e contro con animo scevro da condizionamenti partigiani.

giovedì 5 gennaio 2017

Davanti casa di Quirino

Davanti casa di Quirino.



Vi sono altri punti di riferimento chiari come la chiesa, il macellaio e persino il mio vecchio studio eppure la prima cosa che è venuta alla mente è la casa di Quirino. Un appartamento in cooperativa edilizia costruita in economia popolare a tasso agevolato ed a società indivisa.
È uno di quei palazzoni sorti agli inizi degli anni ottanta a sud di Catanzaro in una zona di campagna: un terreno argilloso coltivato a ulivi e ortaggi, destinato, dal piano regolatore cittadino, a zona di edilizia popolare.

Il nuovo quartiere avrebbe dovuto essere la Catanzaro due, nome preso in prestito da qualche politico di allora dalla più conosciuta zona del nord: la Milano due di Berlusconi.

Le cooperative erano costituite per lo più dai vari organismi legati alle realtà consociative sindacali e politiche, nonché da privati cittadini che inseguivano il sogno della casa di proprietà a prezzi accessibili.

Fu qui che scoprì il lato privato del “compagno” Quirino. Prima, un sindacalista conosciuto in cgil, dirigente stimato e in seguito un politico indipendente di sinistra eletto nelle fila del pci per la politica regionale della Calabria.

martedì 3 gennaio 2017

Francesco, faro d'amore

Siamo passati dalla torcia al gas, dalla lampadina a incandescenza all'illuminazione led. Eh sì, il mondo è cambiato grazie all'ingegno umano.

Quanto, l'evoluzione tecnologica ha liberato l'uomo dalla schiavitù della fatica e in che percentuale lo ha reso libero dal lavoro usurante?
La società ha trovato benefici dall'avvento dei robot in fabbrica e il loro utilizzo nelle occasioni pericolose?
Parrebbe di no!

Il poco lavoro rimasto è diventato ricatto sociale, chimera per i più e nuovo schiavismo.

La teoria del lavoro robotizzato non ha portato dignità e benessere, come si pensava. Non ha dato tempo libero da impegnare nella cultura e nella solidarietà. (…)

le migrazioni forzate e rese improrogabili dalla miseria e dalla fame dei popoli marginalizzati dalla povertà tecnologica e dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo rappresentano la negazione intellettuale di quanti la determinano e di quanti girano la testa dall'altra parte anziché indignarsi schierandosi dalla parte dei deboli e degli sfruttati.

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