mercoledì 31 ottobre 2012

Province, ricucito il territorio catanzarese

Tra un anno le elezioni per il rinnovo delle 51 province.


Venti anni è durata l'autonomia di Crotone e Vibo Valentia nei confronti di Catanzaro.

Il sei marzo del 1992 Crotone e Vibo Valentia si staccavano dalla provincia di Catanzaro e acquisivano il rango di province. Oggi, 31 ottobre 2012, il decreto legge approvato dal governo Monti, riduce le amministrazioni provinciali d'Italia da 86 a 51. nella forbice cadono anche Crotone e Vibo che ritornano come figliol prodighi nel palazzo di vetro di Catanzaro.

Dal 1° gennaio prossimo le giunte delle province italiane saranno soppresse e il Presidente potrà delegare l'esercizio di funzioni a non più di 3 Consiglieri provinciali.
Il riordino delle province è stata l'occasione che ha spinto numerosi Comuni a chiedere lo spostamento in un'altra provincia, confinante con quella di appartenenza, per ragioni di maggiore affinità territoriale e socio-economica, si legge nel comunicato di palazzo Chigi.

Dal 1° gennaio 2014 diventeranno operative anche le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese.

Le province accorpate sono: Verbano-Ossola e Novara; Biella e Vercelli; Asti e Alessandria; Savona e Imperia; Como, Varese e Lecco; Milano e Monza-Brianza; Lodi, Cremona e Mantova; Padova e Treviso; Verona e Rovigo; Parma e Piacenza; Reggio Emilia e Modena; Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno; Firenze, Pistoia e Prato; Siena e Grosseto; Perugia e Terni; Macerata, Fermo e Ascoli Piceno; Viterbo e Rieti; Frosinone e Latina; L'Aquila e Teramo; Pescara e Chieti; Campobasso e Isernia; Foggia e Barletta-Andria-Trani; Taranto e Brindisi; Potenza e Matera; Benevento e Avellino; Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia.
La riforma prevede il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali. "Resta altresì ferma l'abolizione degli Assessorati. Infine gli organi politici devono avere sede esclusivamente nelle città capoluogo.

Il Consiglio dei ministri ha poi condiviso la proposta della Conferenza Stato-Regioni sul taglio dei costi delle Regioni che dovrebbe portare a un risparmio di 40 milioni di euro all'anno.
Le elezioni per il rinnovo degli organismi degli enti si terranno nel novembre del 2013.

martedì 30 ottobre 2012

quel pasticciere di Bersani

caro Karl, il tuo pensiero è superato.
Con quasi il 31% Crocetta diventa presidente della Trinacria. Nasce il PDUC (partito democratici unione di centro) composto da Bersani e Casini in versione cannolicchi alla siciliana. Ma per governare il nostro Crocetta deve comporre un vassoio con tanta glassa un po' di zeppole, cannoli e ossicini di marzapane al pistacchio e pasta di mandorle.
La rinomata pasticceria siciliana ha, da ieri, un nuovo ingrediente, forte, rivoluzionario, innovativo che fermenta subito e raccoglie la maggior parte dei gusti (il 18%) di quel 47% di buongustai che non hanno voluto mancare all'appuntamento.
Adesso i due grandi chef, Bersani e Casini, sono ai fornelli. Vediamo cosa riescono ad inventare con ingredienti simili:
PD-UDC Rosario Crocetta 30,5% Seggi totali 39. PDL Nello Musumeci 25,7% Seggi totali 21. M5S Giancarlo Cancelleri 18,2% Seggi totali 15. G. SUD Gianfranco Micciché 15,4% Seggi totali 15.
Comunque vadano le cose, a questo punto, le primarie tra Bersani e Renzi sembrano inutili. La nascita del nuovo grande centro che ha preso forma nelle officine culinarie siciliane, composto da PD, UDC, API e PSI, esige un duello tra Bersani e Casini affiancati da Rutelli & C. con buona pace di SEL e quanti ancora conservano i semi del pensiero marxista.



lunedì 29 ottobre 2012

anche chi si astiene finanzia i partiti

Come funziona il rimborso ai partiti?


Dopo il referendum del 1993 che aboliva il finanziamento pubblico ai partiti, i signori della politica hanno attuato delle modifiche alla legge in modo da aggirare l'ostacolo posto dai cittadini.
Per far sì che dalle casse dello Stato possano continuare ad arrivare nelle tasche dei (tesorieri?) partiti i soldi pubblici, nel 1999 è stato istituito un meccanismo, valido ancora oggi ma, migliorato a favore dei partiti con successive modifiche.
Mentre la legge del 1999 istituiva un fondo attivo per un solo anno, il cui ammontare era stabilito moltiplicando gli elettori per 4.000 lire (cioè 2,07 euro) già nel 2002 veniva modificata “riducendo” il costo di un elettore a 1 euro, ma attivando la ripetizione annua per tutta la durata della legislatura, perciò aumentando potenzialmente il costo a 5 euro ad elettore.

A questo punto, un cittadino qualsiasi, nauseato da tanta spregiudicatezza, per non ritenersi “cornuto e mazzijato” potrebbe pensare, come dimostrazione estrema, di astenersi dal votare. Ma i politici le pensano tutte, quando si tratta di tutelare i propri interessi... e proprio per questo il numero degli elettori non è stabilito in base a quanti votano di fatto alle elezioni, ma guardando al numero di potenziali elettori, inclusi, quindi, anche quelli che scelgono di non votare.

due modi diversi di intendere la politica

Anche Di Pietro è stato beccato con le mani nella marmellata?

A sentire quanto è emerso dall'inchiesta di Report denominata “gli insaziabili” sembrerebbe proprio di sì! Specie quando la giornalista Sabrina Giannini porta a conoscenza del lascito fatto dalla marchesa Borletti a Prodi e Di Pietro.
la signora Maria Virginia, detta Malvina, dall'Inghilterra spiazza tutti, compresi figli e fratelli: «Do il venti per cento di quello che ho a Prodi e Di Pietro». Perché? «Sono le persone che più hanno da dire al nostro Paese, riflettono la miglior parte degli italiani». È il novembre del ' 95, Prodi gira in pullman per arrivare a Palazzo Chigi. Di Pietro, da un anno ha lasciato la toga ed ha tanta voglia di fare politica ma ancora non è sceso ufficialmente in campo.

Nel 1995, racconta Maria Virginia Borletti, figlia del produttore milanese di macchine da cucire, decide di donare a Di Pietro e Romano Prodi una parte dell’eredità, quasi un miliardo di lire.
Romano Prodi li mette a disposizione del suo partito perchè ritiene che non gli siano stati dati “per la sua bellezza” ma per l'impegno politico suo e del suo movimento.
Di Pietro, nella nota memoria consegnata al magistrato, dichiara di avere usato la donazione Borletti per l’acquisto di immobili”. E davanti alla Giannino ammette: “Certo che la parte che mi ha dato in donazione l’ho usata personalmente”. La giornalista insiste: “Solo a lei?”. E Di Pietro: “E certo che me l’ha data a livello personale”.

domenica 28 ottobre 2012

Serra, finanziere dalle umili origini, convince in 1/2ora

lucia annunziata
Ho visto il programma di Lucia Annunziata. Ospite il finanziere Davide Serra, bocconiano, allievo di Monti, fondatore di Algebris una società con sede nelle Cayman e sostenitore di Matteo Renzi; come Renzi è un fiume in piena. Risponde senza pensarci su due volte e questo lascia intendere che è in buona fede, anche se condisce il discorso con troppi inglesismi. Davide Serra non ha alle spalle un impero economico. Si è fatto da sé! Ha lavorato in banca in Inghilterra e dopo essersi fatte le ossa, decide di spiccare il volo in compagnia di alcuni soci fonda Algebris, una società finanziaria che muove un casino di soldi per conti di risparmiatori che intendono investirli per guadagnarci su. E visti i risultati ottenuti, pare funzioni benissimo! Allora perché questo giovane finanziere prende a cuore la politica di Renzi?
Davide dice di essere attratto dalla semplicità del programma di Matteo! E inizia col cavallo di battaglia del rottamatore: l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Su questo argomento si sono spesi fiumi di parole e carrellate d'inchiostro oltre ad un tormentato referendum che i politici hanno aggirato con l'inganno!

Davide Serra e Matteo Renzi
Ma lo scandalo è scoppiato dal modo in cui si sono riuniti Serra e i suoi amici insieme a Matteo Renzi.
Dopo le polemiche innescate dalla cena a porte chiuse per recuperare fondi a favore di Renzi, accettare un invito al buio con Lucia Annunziata per chiarire alcuni aspetti della vicenda, devo dire che c'è voluto coraggio e onestà intellettuale per esporsi al pubblico televisivo e alle domande senza rete del Mastino. E, mentre Serra rispondeva alle domande incalzanti non ho potuto fare a meno di dire ad alta voce: questo qui mi convince!, sono d’accordo con lui. Della sede nelle Cayman, così come ha spiegato lui, mi interessa poco, anzi per niente visto che paga le tasse e fa tutto in maniera legale; d'altronde, oggi, nessuno può impartire lezione di integrità a nessuno. È legale? E allora va bene. Perchè demonizzare a tutti i costi anche la finanza buona? Spero solo che non sia un'ennesima parvenza di perbenismo pre-elettorale (volgarmente detta presa per il culo!) il resto è tutto ok!





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