L’ambulanza è partita. Singhiozzando, l’ululato della
sirena, chiede strada. Non che ve ne sia bisogno. Nel quartiere a quest’ora, ma
anche nelle altre ore, si dormicchia.
I soliti podisti si fermano. Osservano l’ambulanza andare
via verso Catanzaro. Nessuno si chiede più chi sarà l’ospite all’interno della
macchina bianca con la croce segnata sulle fiancate. Da qualche tempo è
diventata una presenza continua. Solitamente arriva; si ferma sotto i portoni. I
sanitari scendono solerti, entrano nei portoni aperti. Salgono le scale e dopo
i primi soccorsi, vanno via da soli, altre volte caricano i malati nelle
ambulanze tra lo sgomento di chi osserva.