sabato 27 febbraio 2021

Io sono Vita

Ogni cosa è illuminata. Luci e ombre svelano il carattere della superficie ma per sondarne le profondità serve una attenta analisi e la dovuta attenzione per ogni singola situazione esperienziale.

(ogni volta che scrivo “cosa” riemergono le sollecitazioni scolastiche e l'esortazione specifica dei docenti a definire in maniera appropriata e non generica i soggetti. Ma, per economia, specie in questa era che brucia e invita a bruciare tempi e tappe, capita spesso di doverla usare ricorrendo e sperando anche nella libertà poetica e deduttiva dei lettori).

La "cosa" che più turba e che ha caratterizzato questo ultimo periodo ha una definizione scientifica che è entrata nel lessico quotidiano di ognuno e si identifica con la terminologia “sars-covid-19” e successive varianti.

I nuovi infettati sembrano essere una enormità e i numeri trasbordando dai media contaminano e amplificano le paure di chiunque.

Cinese; inglese; brasiliana; scozzese... ad ogni nuova scoperta di varianti è associata la nazione in cui si sono manifestati e scoperti i nuovi ceppi. Sembra che non se ne esca più tanta è l'enfasi statistica dei casi.

Intanto i soliti predatori ingrassano sulla salute pubblica. (faccendieri compresi)

Le case farmaceutiche e i laboratori che hanno studiato e trattato gli antidoti /che pare non abbiano nessuna certezza di garanzia, tant'è che pretendono la sottoscrizione di una liberatoria/, dettano leggi e priorità in quanto a prezzi, somministrazione e distribuzione delle dosi. 

Lontani dal pensiero di Albert Sabin il medico che scoprì e  donò il vaccino per combattere la poliomielite all'umanità senza imprimere nessun marchio per esclusivi arricchimenti.

Lasciamo per il momento alla enorme squadra di tecnici la gestione di questa “cosa” che riguarda tutti.

Ragioniamo un attimo sulla sorte e sulle modifiche che questa situazione è riuscita ad imporre e determinare i comportamenti individuali e sociali e che, volenti o no, siamo costretti a subirla.

Subiamo la possibilità dell'esposizione al virus. E subiamo le determinazioni che i politici e i tecnici chiamati al capezzale della pandemia per gestirne effetti e salute pubblica.  e noi, nel nostro piccolo privato dobbiamo proteggerci dall'eventuale contagio.

Già si era impossessato di noi un altro virus, subdolo, misto di apatia ed egoismo che non abbiamo saputo riconoscere e arginare. Persino gli abbracci erano mirati alla soddisfazione del proprio ego. E i baci alla soddisfazione della libido che non è mai in difficoltà.

In sintesi le esperienze e i rapporti interpersonali erano già in bilico da un pezzo e questo momento così drammatico li ha amplificati. Si ha paura di abbracciare gli affetti in carne e ossa e non si possono celebrare come consuetudine i sacramenti.

Tanto altro ancora potremmo elencare ma risulterebbe una inutile quanto effimera esercitazione di scrittura creativa.

Da pittore affido il mio sentire poetico alla simbologia conosciuta e scarabocchiata anche sui muri e alle cromie che illuminano i miei pensieri trasformandoli in lavoro creativo.

"io sono vita" abbraccio essenziale-


giovedì 25 febbraio 2021

Errori alimentari e conseguenze

La scienza e la tecnica hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni.

Misurare lo zucchero nel sangue, la glicemia, è un'azione semplice da potere eseguire rimanendo a casa. 


Gli aggeggini di ultima generazione non tralasciano neppure le buone maniere, sono impostati persino al saluto di benvenuto oltre che essere programmati per lo scopo scientifico, cioè a misurare la glicemica. Ma non si fermano lì!

Suggeriscono anche possibili stili di vita.

Ma quando questi stili e abitudini alimentari sono osservati come farglielo sapere? Nel programma non c'è la possibilità di interagire. Di conseguenza, non resta che intraprendere la vecchia inossidabile e snervante trafila.

Prenotare il consulto col diabetologo.

Accantonata la possibilità di prenotare in remoto attraverso il call center delle a.s.p. perché non è, nei fatti, attiva questa opzione.

Bene che vada, poiché quasi sempre le liste di prenotazione nelle strutture pubbliche sono chilometriche, armati di santa pazienza, confidare in una breve, accettabile attesa dopo la prescrizione del medico di base.

Dopo l'impegnativa del medico curante, dicevo, ci si deve recare tassativamente negli uffici delle asp e attendere il proprio turno.

Purtroppo è come fare un terno al lotto. Il diabete si è dimostrato essere la malattia del secolo: la maggior parte della popolazione mondiale (occidentale ed opulenta) soffre di questa disfunzione. È il male del secolo! La fiumana di im-pazienti affolla i capienti spazi messi a disposizione per i tiket e le relative visite ambulatoriali specialistiche. Tutti col naso all'insù a scrutare i display e attenti ai suoni dei diffusori acustici fino al momento in cui appare ed è chiamato il proprio numero d'accesso agli sportelli e al servizio.

Nell'era delle merendine e delle lisciotterie (anche se non è il mio caso, personalmente preferisco il salato al dolce, altra nota dolente che altera i valori del colesterolo nel sangue) la pubblicità invita in ogni momento ad appagare la libido luculliana.

Siamo invasi dalla pubblicità. In tv, telefonini, pc, tablet sempre connessi e persino per strada c'è qualche merendina che strizza l'occhio. E tra ammiccamenti fatti di presunta qualità e prezzo, anche inconsciamente, invadono materialmente gli spazi fisici e mentali.

Ma il business è business! Sa come insinuarsi nelle menti e nelle abitudini. Sa come modificare gli stili, le abitudini e le esigenze. Dimenticando volutamente o minimizzando gli effetti devastanti che certi prodotti hanno sulla salute collettiva.

È importante tenere abitudini sani di vita quotidiana. Nutrirsi saggiamente. Fare moto, anche lente passeggiate, senza eccedere in sport che avrebbero effetti collaterali dannosi. Stare all'aria aperta e, sorridere alla vita!

Il buonumore è la più potente, efficace e impagabile delle medicine.

mercoledì 24 febbraio 2021

Periferie mortificate

Documentare la quotidianità, vivere in un quartiere di periferia, essere presenti perché costretti a viverci o perché si ama non fa nessuna differenza! La realtà rimane immutata. E chi ci vive, forse, si è abituato al degrado o al pressapochismo di chi è delegato alla manutenzione pubblica delle aree cittadine.

Certamente, se proprio si deve indicare un colpevole e più, non si può imputare nessuna colpa a chi è comandato per rasare l'erba. Lui, l'addetto alla pulizia, è l'ultima ruota del carro.

Vi è un esame a monte. Precisamente nelle stanze tecniche che dovrebbero manutenere il decoro e l'agibilità delle strade e dei marciapiedi cittadini.

Dopo tanti anni ancora non si è voluto comprendere che la sola rasatura dell'erba non basta, anzi è dannosa per la circolazione dei cittadini. Basta osservare i cumuli di terra ai bordi dei marciapiedi. Le voragini e i monconi delle radici lasciate tra le crepe e gli interstizi del manto pubblico.

Altro che pietre d'inciampo! Qua è un tutt'uno! Da troppi anni ormai. E la corsa agli ostacoli diventa, al cospetto, una sciocchezza. Forse perché mancano i fondi necessari alla manutenzione e al decoro della cosa pubblica?

Costituiamo, allora, un comitato di volontari. Paghiamo le imposte comunali locali con l'impegno civico e il lavoro di manutenzione di strade e marciapiedi così da rendere sicuri i nostri passi quando decidiamo di sgranchire le gambe e svegliare le membra intorpidite.

ps. e per gli alberi divenuti pericolosamente giganteschi? (suggerisce qualcuno). Sì e vero non può essere risolto alla buona. La buona volontà rimane tale. È pura intenzione di intenti che rimane tale per mancanza di mezzi adeguati e forze. Quindi,

A ognuno il suo: la gestione amministrativa del territorio, come sancito dalle leggi in vigore, è compito degli organismi preposti: Sindaco, assessore e uffici competenti! Che la politica si dia da fare, allora.

Faccia in modo che non vi siano più fatiscenti cumuli di reale degrado nelle periferie e faccia di queste zone linde e accoglienti come se fosse il centro.




lunedì 22 febbraio 2021

buoni maestri e buone letture

Il libro, i libri sono momenti personali. Oserei dire intimi.

Leggere è questione mentale. È fonte educazionale strettamente correlata al proprio modo di essere.

Leggere un buon scritto è acquisizione, conquista, conoscenza! Fattori che formano con nuovo e accresciuto humus la parte incolta del terreno intellettivo predisposto, per natura, ad accogliere negli avidi spazi mentali infiniti mondi. 


I tecnici, e quanti necessitano di schemi logici, amano costruire i saperi scientificamente e supportano con dovizia matematica teorie e analisi enunciate. Loro conferiscono alla parte sinistra del cervello umano la funzione logica; l'analisi certa, nozionistica dello scibile umano. E demandano le funzioni creative alla parte destra del cervello.

La creatività, il lampo geniale è un fattore inatteso che prescinde dai calcoli matematici e forse anche dalle disquisizioni filosofiche e filologiche.

Per questo l'acquisto, basato sui propri gusti letterari e, quindi, la lettura, non sono sempre consigliabili da demandare ad altri.

Spesso chi regala un libro si lascia trasportare dalla propria condizione cognitiva, dai gusti letterari propri e contemporanei e, atteggiamento da non sottovalutare, dal presupporre la personalità e la cultura del destinatario.

Alla brevissima analisi va aggiunto l'aspetto editoriale, il nome dell'autore e, determinantissima, la propaganda, i testimonial.

Ergo: … regalare un libro è quasi sempre un grande e grosso interrogativo dalle incognite impreviste.

Comunque buona lettura sempre. Leggiamo. Leggete.

Leggere apre la mente e rende liberi

sabato 20 febbraio 2021

Aiko cerca casa

Ci sono momenti in cui si devono prendere delle decisioni, se pur dolorose, necessarie. Si è costretti per ovvi motivi e per mantenere il benessere psicofisico di chi si ama.

Ci siamo incontrati come al solito durante la passeggiata. Lei, Aiko, appena mi ha visto si è messa a saltare giocosa.

È una cucciola di Alaskan Malamute. Ha carattere ed è dolcissima.

Domenico, il suo padrone, purtroppo è costretto a trovare qualcuno che l'adotti. Che ami davvero gli animali da compagnia e che la tenga in casa con tutti i comfort come ha fatto lui e Tiziana, la moglie, che nonostante gli impegni casalinghi, di famiglia e di lavoro, hanno saputo badare a lei e ad un'altra femmina, e un maschio sempre Malamute.

Non è facile prendersi cura di tre cani imponenti ma l'amore riesce a far superare qualsiasi difficoltà. Ma a volte l'amore non basta! E tre sono troppi per coabitare in un appartamento, senza contare gli umani che sono altri quattro. Ma, dicevo, non è una questione di spazio. Da qualche giorno ha iniziato a far valere le sue ragioni con l'altra femmina del branco, e prima che si facciano del male seriamente, a malincuore, Tiziana e Domenico hanno deciso di affidarla a qualche persona nobile di cuore che ama gli animali.

Aiko ha due anni, è sterilizzata, abituata in casa, a viaggiare in macchina e al kennel. Non ci sono costi, solo il documento di cessione.

L'invito è rivolto solo ed esclusivamente a persone che la trattano come un membro di famiglia!



Post suggerito

Un salto in Calabria

  La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...

divulghiamo bellezza!

a ore 12 ... ...at 12 o'clock ... post in progress, analisi e opinioni a confronto