giovedì 4 luglio 2019

Sere d'estate

Nelle giornate assolate le donne preferivano stare sedute sull'uscio di casa, al fresco, sotto i portici che adornavano le entrate della maggior parte delle abitazioni, e chiacchierare. La più anziana, ritenuta la saggia del paese, donna Peppina, questo il suo nome aveva il dono di sapere ascoltare. E quando era richiesta espressamente la sua visione delle cose parlava. Si esprimeva alla maniera del paese. Accompagnava alle parole i gesti usando metafore comuni comprensibili a chiunque.

Donna Peppina sapeva decifrare anche i sogni oltre ai segni della natura. Sapeva anche togliere il malocchio. E questa è la preghiera che m'insegnò la notte del Santo Natale:

“Nostro Signore d'Eggittu venìa.
'na parma d'olivu a li mani portava;
a portava supra l'ataru pe' fara a Santa Benedizziona:

fhora malocchjiu da casa mia ...”.

Preghiera che, sapendo di non riuscire ad imparare a memoria in una notte così solenne, scrissi e ripetei fino a memorizzarla.
L'esorcismo contro la cattiveria e l'invidia non poteva e non può essere divulgato e appreso fuori dai tempi sacri che sono il SS Natale e la SS Pasqua. E non tutti possono esserne depositari.

A quel tempo ero piccola ma m'incuriosiva quell'andirivieni da casa di mia nonna. Le comari del paese entravano col solito cerimoniale e un pacco di zucchero o caffè in dono: “è permessu? Cummara Peppina vi disturbamu? No cummà chi diciti. Siti a patruna! Trasiti trasiti.”.
Guardavo e assistevo ai riti della saggezza popolare. E m'incantavo ai racconti dei sogni delle comari e alla loro decifrazione che la nonna faceva con saggia disinvoltura. Dava concreti suggerimenti agli accadimenti inusuali carichi di simboli profetici avvenuti durante il giorno durante il lavoro nei campi e rincuorava le comari. Le rasserenava. Ma dava anche consigli comportamentali e buone maniere.

domenica 30 giugno 2019

Mattley fa qualcosa!!!

biechi personaggi in tv 

Muttley è un cane poco fedele dalla risata infida e arcigna che non sta a pensarci su troppo quando c'è di mezzo il proprio interesse. E, dopo avere ottenuto ciò che vuole sogghigna.
Dik Dasterli è il suo degno padrone, detto anche il bieco barone, dai pochi, anzi, assenti scrupoli.

Erano oltre 30 anni che non vedevo in tv questo cartone animato. È stata davvero una piacevole sorpresa rivedere i personaggi sempre in corsa macchinando tranelli per arrivare primi al traguardo.

Nuova veste grafica. Nuovi e più nitidi colori. Ma dalle storie analoghe a quelle di trent'anni fa.

La storia si ripete. E le metafore, anche se vestono i panni dei cartoni animati, pure. Ricordano con una sorta di ironica leggerezza i percorsi della vita. Gli affanni. I trucchi. I sotterfugi più infidi usati dalle cattive persone per arrivare al loro traguardo.

Mattley fa qualcosa!!! gridava in preda al panico Dik Dasterli quando rimaneva vittima dei propri inganni. ma lui, il cane infido sogghignava. Una risata tra il sadico e l'opportunista che la diceva lunga: "intanto mi salvo io..." il resto alla prossima storia.

lunedì 24 giugno 2019

Catanzaro, pineta Giovino e lungomare

Al di là delle intenzioni personali. Opportunismi a parte. Guardo all'operazione “Giovino” e quindi alla riqualificazione della pineta e del nuovo lungomare di Catanzaro Lido con positività.


Quella parte di costa lasciata alla mercé di chiunque per troppo tempo adesso ha un valore urbanistico ben definito. La pineta è arredata di cassonetti per la differenziata; vi sono tracciati delimitati da steccati che conducono a zone adibite per il ristoro, sosta e picnic. E di fronte, lato mare, ovviamente una miriade di stabilimenti balneari.

Qualcuno sta allerta per paura dei soliti furbetti attenti a fare business disattendendo la salvaguardia dell'ambiente e il rispetto delle regole civili.
Un po' di sana attenzione non guasta. Perché è risaputo: c'è sempre chi guarda solo al proprio ombelico piuttosto che agli interessi della collettività. Non per questo si deve guardare con diffidenza ogni intenzione “politica” che tiene sotto i riflettori l'area “Giovino”.
Ragioniamo sulla bellezza, sui benefici e sulle probabilità d'azione delle persone per bene, operatori turistici e avventori:
vuoi mettere la soddisfazione dei fruitori che trovano refrigerio all'ombra della macchia mediterranea e s'inebriano davanti alla visione di un bel paesaggio manutenuto nel rispetto e per la tutela paesistica o stare immobili per l'angoscia di qualche ipotetico predatore d'assalto?

L'accoglienza è uno dei piatti forti dei calabresi! La ristorazione, sia essa cucina tradizionale o meno, è degna compagna del territorio che chiunque avrà modo di assaporare difficilmente non la ricorderà con un pizzico di golosità. I luoghi, poi, sono scenari da vivere appieno. La storia, la cultura tout court, è la stella cometa che indica la strada e porta questa nostra terra al primo posto

sabato 22 giugno 2019

Breve video "Medea" portata in scena dal Teatro di Calabria A. Tieri.

Video estrapolato dal  tardo pomeriggio di ieri, 21 giugno 2019, in cui al museo MARCA di Catanzaro, c’è stata la variazione sul mito di Medea (di Euripide come di Alvaro).

Il video in questione espone un tema di rilievo: l’amore che muove una donna maga, senza più magia, e il suo uomo dapprima visto come eroe e successivamente come nullità di sentimenti.

Sono poche parole,quelle del video,  antiche parole, ma che celano l’andamento quasi ripetitivo e intramontabile dell’universo tutto: l’amore che, seppur fuggevole, tormentato e terminabile, in realtà viene ricordato e si rivela quasi come una preghiera dannata nel tempo, nei secoli.

In questo breve seppur intenso esempio si racchiude il lavoro del Teatro Di Calabria A. Tieri di Catanzaro, un quadro emozionale che dona sempre quella sfaccettatura in più, quella sfumatura di colore che la volta prima non eri riuscita a cogliere.

Perché questo è davvero il teatro: coinvolgimento, come direbbe il maestro Camilleri “persona e personaggio si sono  finalmente riuniti” e io questo nel teatro di Calabria lo ritrovo ogni volta. E ogni volta anche avendo già visto una performance, ci vedo del nuovo non colto la volta prima.

Grazie al professor Gigi La Rosa, al maestro Aldo Conforto, alla mia splendida amica “Medea” ( persona e personaggio si unisce come un perfetto abito) Mariarita Albanese, Salvatore Venuto, Marta Parise, Anna Maria Corea, Alessandra Macchioni, alla dottoressa Anna Melania Corrado;  ai miei colleghi dello staff e a chi rende possibile il sogno reale del TdC. 
                                                                                                                    Manuela Iannino.

Mariarita Albanese, Salvatore Venuto, Anna Maria Corea, Alessandra Macchioni e Marta Parise.
Manuela Iannino foto©



Anna Maria Corea, Alessandra Macchioni, Marta Parise e Mariarita Albanese
Manuela Iannino video©

venerdì 21 giugno 2019

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