domenica 23 settembre 2012

e l'Italia dà retta ancora a Marchionne

incontro Governo- vertici Fiat
Corre il dovere di ringraziare pubblicamente Sergio Marchionne ad fiat e gli eredi dell'avvocato che non sono Agnelli ma Elkan. Ovviamente i ringraziamenti sono d'obbligo anche al governo Monti e al Ministro del Lavoro Fornero per il risultato ottenuto: la fiat non lascia l'Italia però investe quando ci guadagnerà nuovamente qualcosa. Questo in sintesi il succo delle 5 ore trascorse tra i vertici fiat e il Governo italiano.
Cioè, un im/prenditore che intraprende un viaggio così lungo per rilasciare fumo, come minimo, dovremmo mandarlo via noi contribuenti dall'Italia! Perchè in buona sostanza è venuto ancora una volta a chiedere soldi pubblici agli italiani in cambio della permanenza del marchio FIAT in Italia.
Marchionne & C. non hanno parlato di occupazione, ricerca e sviluppo e relativi risvolti produttivi per gli stabilimenti ma hanno detto, bontà loro, “non lasciamo l'Italia”. Sfido io, e dove la trovano una cuccagna migliore?

mi piace, quanto è vero il clic sui social?

Sono fresche queste uova? Di quand'è la verdura? I latticini sono di latte fresco?

L'ingenuità espressa tra le bancarelle del mercato dalle donne intente a fare la spesa fa tanta tenerezza! E il sentimento di tenerezza nei loro confronti fa sorridere gli smaliziati commercianti e chi si aggira attento tra i banchi del mercato.

Hai visto mai un commerciante dire: no signora la merce non è poi tantissimo fresca però se va qui dietro l'angolo c'è il mio concorrente che ha dell'ottima mercanzia freschissima e di giornata!

La stessa regola vale per le considerazioni che i vari utenti sono chiamati a esprimere nei confronti degli amici antagonisti presenti sulle pagine dei social network con l'aggiunta di una forte dose di paraculaggine acuta che lascia intendere, a seconda di come si leggono i commenti, una latente stima causata dalla forza dell'amico-nemico e chiosature di maniera motivate dalla disconoscenza degli strumenti del socialnet.

Anche la politica non scherza in quanto a ambiguità. Succede uno scandalo? Tutti pronti a chiedere e esigere teste. Epurazioni. Improrogabili dimissioni.
Ma passata l'ondata emotiva piuttosto che dimettersi e dare un segnale civico di correttezza ai cittadini, gli interessati, iniziano una sorta di filippica verbale, chiedono furbescamente campagne di raccolte firme che, data la lungaggine, ce li fa stare ancora tra i gabasisi (come fa dire Camilleri al commissario Montalbano quando è costretto a sopportare qualcuno o qualcosa nella finzione immaginifica nei film tratti dalla penna creativa dello scrittore siciliano). E qui siamo nella finzione dei mondi paralleli virtuali.

Virtuali come facebook che riesce a mandare in visibilio innumerevoli idioti dietro a puttanate madornali supportate da opinionleader o da personaggi noti ritenuti importanti dai soliti innumerevoli figli della signora sempre feconda: l'ignoranza!

Ma a differenza dei puerili e a volte insulsi “mi piace” sui social network quelli messi sulle schede elettorali nel segreto delle cabine producono seri danni alla società.

Meditiamo... andiamo oltre la patina esteriore che appare ai nostri occhi e sentiamo con gli orecchi.

Penetriamo l'ovvio e lasciamoci guidare dalla voce del cuore perché, come disse Seneca, è l'animo che si deve cambiare per migliorare il cielo sotto cui si vive.

venerdì 21 settembre 2012

la Polverini è leone o gazzella?

Renata Polverini, presidente regione Lazio
Non tutti i cittadini si sono accorti che l'Italia fa buona compagnia a Grecia e Spagna in quanto a crisi economica e non solo!
Non mi riferisco ai cittadini comuni costretti ad alzarsi quotidianamente e correre per sopravvivere ma a quella masnada che continua a gozzovigliare con i soldi di quel famoso salvadanaio pubblico altrimenti detto “finanziamento ai partiti” conosciuto come rimborso elettorale, ma, anche cambiando la nomenclatura il prodotto non cambia per i cittadini chiamati a pagare assurdi debiti fatti da altri.

Dopo lo scandalo della Lega che investiva i soldi del “premio elettorale” in diamanti e lauree; dopo quello della Margherita e gli immobili di Lusi, ecco un'altra bomba scoppiare nella regione Lazio tra i banchi del PdL. Qui, stando alle ultime confessioni di Fiorita, tutti se la spassavano allegramente sulle spalle dei simpatizzanti che hanno votato PdL.

Che Cuccagna!, tra il 2011 e i primi sette mesi di quest'anno, Il tesoriere ha dilapidato 21 milioni di euro di finanziamenti destinati al "rapporto tra elettore ed eletto e al corretto funzionamento dei gruppi" tra ostriche, puttane, viaggetti e macchine.

giovedì 13 settembre 2012

film anti Islam, libertà d'espressione o blasfemia?

Dopo l'assalto al consolato Usa di Bengasi, costato la vita all'ambasciatore Chris Stevens e ad altre tre americani, di cui due marines, gli Stati Uniti temono nuovi disordini e scelgono di far sentire la propria presenza in Libia con determinazione.

Duecento marines e due navi da guerra pronti a partire per la Libia insieme ad un numero imprecisato di droni americani, aerei senza pilota, che potrebbero sorvolare Bengasi e altre località nell'est della Libia pronti a colpire ipotetici focolai di ribelli.

Anche stavolta gli americani mostrano i muscoli.
Dopo che, bando alle ciance sulla libertà d'espressione, intanto, il film blasfemo su Maometto sta infiammando Nord Africa e Medio Oriente,
se per molti musulmani qualsiasi raffigurazione del profeta è proibita e blasfema, perchè innescare micce religiose proprio laddove i tafferugli sono all'ordine del giorno e le forze oltranziste non aspettano altro per spargere terrore e sovvertire l'ordine?

"La protesta del Cairo - si legge sul New York Times, che riporta le confidenze di una fonte interna al governo americano - sembra una mobilitazione spontanea contro il video anti-Islam prodotto dagli Usa. Al contrario, le persone che hanno attaccato l'ambasciata a Bengasi erano armati con mortai e granate.
Alcune indicazioni suggeriscono che un gruppo organizzato abbia atteso l'opportunità delle proteste per attaccare, oppure che forse le abbia addirittura generate per coprire l'attacco".

Il trailer della pellicola “Innocence of Muslims” (Innocenza dei musulmani) è stato diffuso su Youtube da Morris Sadek, un egiziano di religione cristiana, che risiede negli Stati Uniti, conosciuto per le sue posizioni contro l'Islam.

Nel trailer di 14 minuti, Maometto è dipinto come un personaggio folle, imbroglione e donnaiolo che considera accettabili gli abusi sessuali sui bambini. Non mancano numerosi episodi in cui il profeta viene preso in giro. Sam Bacile, pseudonimo di Nakoul Basseley, sceneggiatore del film , cristiano copto d'origine egiziana, lavora come agente immobiliare in California, ha spiegato che a suo parere il suo film aiuterà Israele perché fa vedere al mondo le imperfezioni dell'Islam.

L'uomo vive nascosto da quando sono scoppiate le proteste. "L'Islam è un tumore, punto", ha ripetuto più volte durante l'intervista. "Il problema principale è che sono stato il primo ad aver presentato Maometto sullo schermo e questo li ha fatti impazzire. Ma dobbiamo aprire questa porta: dopo l'11 settembre tutti dovrebbero essere portati davanti a un giudice, perfino Gesù e Maometto". Il regista ha ammesso che non si aspettava una reazione così furiosa. Bacile ha spiegato che per il momento ha respinto le offerte di distribuzione del filmato: "Il mio piano è di produrre una serie di 200 ore".

Il film di due ore è costato 5 milioni di dollari ed è stato finanziato grazie ai contributi di oltre cento donatori ebrei. Offese che non sono passate inosservate e che hanno scatenato le reazioni dei gruppi radicali. Il film è stato prodotto nell'estate del 2011, con la partecipazione di 59 attori e 45 membri della troupe cinematografica. Finora è stato presentato per intero soltanto una volta in un cinema di Hollywood, rimasto quasi completamente vuoto.

Vale la libertà d'espressione quando questa comporta reazioni violente e causa vittime innocenti? Non c'è bisogno di essere pacifista per rispondere no! E non serve neanche lo scontro duro laddove le menti sono chiuse in un limbo arcaico di sentita religiosità.
È col confronto culturale rispettoso delle altrui visioni che, gradualmente, si può far breccia nelle menti.

come aggirare i test universitari di medicina

giochiamo al dottore?
Stando ai numeri gli italiani amano la sanità in ogni suo aspetto, sia da pazienti, vista la spesa delle regioni, che da operatori. Infatti 11.000 posti d'immatricolazione sparsi nei vari atenei italiani se li sono contesi in 77 mila, dunque solo un concorrente su 8 riuscirà a conquistare l'immatricolazione attraverso i test d'ammissione. Inutile dire che i test arrecano ulteriori dispendi nelle già scarse economie familiari ma questo non conta per chi vuole inseguire un sogno. Se poi il sogno è parte integrante dei progetti prioritari di famiglie ricche, magari con genitori già inseriti nelle professioni, eccolo realizzarsi con una serie di salto agli ostacoli quali test d'ammissione e, perché no, eventuali esami.
Come fare? Presto detto.
Chi si trasferisce da un'università straniera, o meglio, rientra dopo un anno di studi all'estero può iscriversi al secondo anno di medicina con relativa convalida degli esami sostenuti. Ovviamente questo ha un costo!
Una nota azienda per gli studi universitari ha
nel portfolio 6 università estere tra Spagna, Portogallo e Bulgaria. Offre mediazione, preparazione linguistica e culturale e disbrigo delle pratiche. Costo: 19.800 euro per la consulenza iniziale, che scendono a 9.800 annuali per il proseguo del corso. Più le tasse universitarie, ovviamente, che nell'unica università che ha ancora posti disponibili, ovvero la bulgara Medical University, costano 8 mila euro. Un investimento che, dall'ingresso alla laurea, si aggira attorno ai 67 mila euro, che diventano 117 mila se durante gli studi si decide di servirsi della consulenza per tutti gli anni previsti. Escluso le spese per vitto e alloggio.

L'effetto “trota” continua a fare scuola nel paese di Bengodi.

E poi dicono che i soldi non sono tutto nella vita!
Sarà per questo, non per le università all'estero ma per mantenere la supremazia del potere d'acquisto e permettersi lussi e privilegi esclusivi, che non c'è traccia di tassa conforme sui grandi patrimoni né ridimensionamento dei costi della politica neppure nei provvedimenti del governo Monti?

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