martedì 15 novembre 2016

EU dall'America giunge un monito: attenzione

Il 20 gennaio si avvicina e Trump inizia a preparare il suo staff.  

Steve Bannon è conosciuto in America per le sue idee nazionaliste, qualche voce lo definisce anche antisemita e antiislamico. Insomma, per alcuni,Bannon, è un nazionalista pericoloso per la politica fatta fino ad ora alla Casa Bianca.
Anche David Axelrod, consigliere di Barack Obalma, ritiene questa nomina “preoccupante”.
steve bannon

Nel resto del mondo Bannon, fino a questo momento, rimane un emerito sconosciuto. Un uomo che teorizza il suprematismo bianco, cioè, la convinzione che la razza bianca ariana sia superiore alle altre. Teorie declinate in modo più o meno violento e comunque non identico nei vari paesi del mondo in cui si è tentato di applicarle, fa certamente paura!

Nella Germania di Hitler il suprematismo aveva connotazioni ben chiare e tragiche, negli Stati Uniti, dove peraltro l’ideologia del “potere bianco” è nata agli inizi del secolo, è qualcosa di diverso e sarebbe sbagliato, secondo alcuni osservatori del fenomeno, identificarlo tout court con gruppi come il Ku Klux Klan. Anche se il kkk è pronto a manifestare a favore di Trump.

Ma di chè parliamo? Gli americani non lo sapevano di che pasta è fatto Trump? Certo che sì! E se lo hanno votato un motivo ci sarà.
Sarà per paura, fame, annullamento dei sogni infranti e evaporati insieme alla bolla finanziaria creata da una finanza asservita alle banche e ai poteri forti?

Inutile, a questo punto, guardarsi indietro e perdersi in innumerevoli congetture. L'analisi profonda, i politici americani, avrebbero dovuto farla a tempo debito. Avrebbero dovuto rispondere con maggiore tempestività ai bisogni dei nuovi e vecchi poveri.

Non dobbiamo dimenticare però che l'amministrazione Obama ha esteso l'assicurazione sulla salute anche ai cittadini meno abbienti e fatto cose che altri, in precedenza, non sono riusciti per motivi vari a concretizzare.

Ha vinto Trump! Ha saputo giocare con la scimmia del terrore. Ha promesso posti di lavoro, ha eccitato le folle, ha saputo toccare il tasto giusto di ognuno e questo è il risultato.

Indubbiamente, se il buon giorno si vede dal mattino, la giornata si prospetta incerta. Molte nuvole svolazzano sulle nostre teste. Speriamo che non siano gravide di burrasche.

mercoledì 9 novembre 2016

Usa, nuovo corso tra profezie e realtà

L'ingresso di Trump è stato anticipato dal vicepresidente e dalla sua famiglia. 5 persone in tutto si sono esposte alla platea in attesa nella hall dell'albergo. Dopo alcuni minuti è apparso Donald Trump col pollice alzato in segno di vittoria e dietro di lui il codazzo familiare in fila per due, bambini compresi. Un paio di fermate a sorpresa per salutare e tenere alta la tensione prima dei saluti al vice, consorte e prole.

Chi si aspettava un'apertura al vetriolo è rimasto deluso. Come sono rimasti con le pive nel sacco quanti erano sicuri della vittoria di Hilary.

A questo punto, speriamo che sia così anche in futuro e non risultino vere le prevegenze di Nostradamus. E qui la vedo dura dato che il vegente ha azzeccato la rivoluzione francese, lo sgancio della bomba atomica, l'ascesa di Hitler, gli attentati dell'11 settembre.

Gli appassionati di esoterismo sostengono che la vittoria se la portava già nel nome e Nostradamus lo aveva predetto:
Trump "provocherà grande discordia. Un accordo si spezzerà", "il volto ricoperto di latte e miele giace a terra", potrebbe essere una rottura con Israele che, secondo la Bibbia (Numeri 13, 27-29) e la Torah ebraica, è il "Paese dove scorre il latte e il miele".
E ancora, nella terza centuria si legge: "la Repubblica della grande città", intesa come Stati Uniti d'America, sarà portata 'by trumpet' a impegnarsi in costose operazioni militari. E se ne pentirà.
Anche la frase sibillina della decima centuria non presagisce niente di buono:"Il senato ordinerà il trionfo di chi ha vinto". Mentre, tra i suoi scranni, 'at the sound of the trumpet' saranno allontanati nemici e oppositori.

E il lavoro promesso? Il nuovo sogno americano dcirca la rinascita economica, la tutela del ceto medio? … nuvole nere cariche di temporali si prospettano all'orizzonte. Tuoni e fulmini dunque?
Attendiamo con fiducia gli eventi

Incognita Trump 45° presidente USA

Il ciclone Donald sembra essersi calmato. Dopo la vittoria tende la mano anche a quella parte di elettorato contrario. Dice di volere essere il presidente di tutti gli americani.

Sembra essere un altro uomo Donald Trump. ora 45° Presidente USA quando fa il suo primo discorso. E le sue promesse, rasentando le aspettative degli sfiduciati che lo hanno sostenuto, sembrano essere le stesse di Cetto Laqualunque, anche se mancava solo il grido “+piluppetutti”.

L'America di quanti hanno votato in questa tornata elettorale esprime non un voto ideologico, politico o un qualche pensiero alto. Gli americani hanno detto no alla politica consolidata dei gruppi di potere attenti alla finanza privata. Hanno detto no alle lobby di potere che governano da troppo tempo gli Stati Uniti e il resto del mondo vicino alle loro idee.

Barak Obama è stato insignito del nobel per la pace al suo insediamento presidenziale...

Adesso tocca attendere per vedere se Donald Trump sarà all'altezza delle promesse fatte in campagna elettorale. Se romperà con i gruppi di potere e porterà lavoro e pace all'interno del popolo americano... e altrove 


martedì 8 novembre 2016

Città spogliate

Catanzaro, località germaneto, sede UMG
Catanzaro. Città fantasma.
Capoluogo di regione. Fino all'altro ieri viva e pullulante di attività commerciali, coi suoi poli attrattivi e socializzanti, oggi è una delle più belle città dormitorio. 

Da quando è stato deciso di insediare il polo universitario e la cittadella regionale nel deserto di fango che è Germaneto la city è praticamente morta. A decretare il de profundis hanno contribuito moltissimo le precedenti scelte politiche e commerciali col decentramento degli uffici, uniche fonti di attrazione e guadagno correlate alle attività cittadine. 

Università e accademia delle belle arti sarebbero state in grado di catalizzare attrazioni culturali e movimentare commerci? Sembrerebbe di si. Eppure l'accademia non ha mai avuto una sede degna del ruolo che le compete nonostante i numerosi siti di cui Catanzaro è dotata.
Lo stesso discorso vale per l'università. Anche se al suo sorgere la sede di giurisprudenza era nei locali del seminario arcivescovile, a nord di catanzaro, nei pressi dell'ospedale civile, mentre, medicina si trovava a Mater Domini, entrambe, oggi, belle e splendenti
Cattedrali nel deserto, l'UMCZ,  con le sue facoltà è stata paracadutata nell'agro di Germaneto a circa 10 km dal centro cittadino. Fonte di disagi per studenti e pazienti. 

Disagi dovuti alla mancanza di logistica e all'assenza dei servizi che dovrebbero supportare le attività didattiche extra campus. 

giovedì 3 novembre 2016

Non vorrei dire una cazzata

Federica è d'accordo!

È d'accordo su tutto. Ma per evitare di dire “qualche cazzata” si fa chiamare Pietro il quale, però, ammette l'errore per non avere attivato il servizio scuolabus per disabili in funzione del trasferimento delle competenze dalle province alla regione in vigore da gennaio.

Ciononostante, lei, lotta contro chiunque la addita accusandola di negligenza.
L'assessore detta le linee politiche. È il suo staff a dovere stilare i processi in base alle normative vigenti. Così ha detto in un faccia a faccia con Pollichieni, direttore della testata giornalistica “corriere della calabria”.

Ho rivisto più volte il filmato ed ho avuto la netta sensazione di trovarmi davanti una donna tenace, convinta delle sue idee nonostante l'evidente flop.

È forgiata dalla politica e perciò non ci pensa minimamente a presentare le dimissioni. Lo farà solo quando qualcuno le si metterà di traverso e non le consentirà di portare a termine il suo programma politico per la sua regione che ama come e più di una mamma.

Dalla sua parte ha la scusante di essere giovane. Caparbia quanto basta per smuovere apatie e controindicazioni al cambiamento.
Aspettiamo fiduciosi che il cambiamento ci sia per davvero. Intanto sono trascorsi tre anni dall'insediamento di Mario Oliverio e della sua giunta tecnica.

martedì 1 novembre 2016

Roccisano, rea di "colpevole ignoranza"

Ancora una volta la Calabria rappresentata dalla politica fa la sua bella figuraccia.
La trasmissione “Report” della Gabanelli punta il dito sull'ignoranza colpevole di un assessore nominato da Oliverio nella sua giunta tecnica.
L'assessore in questione è Federica Roccisano, colpevole per non avere garantito e sostenuto il diritto allo studio dei ragazzi disabili della provincia di Catanzaro.

Il servizio televisivo è stato impietoso. Ha testimoniato il pressapochismo che si vive in una regione di frontiera. E, dove, per insipienza, i cittadini pagano colpe non proprie.

Rinascita

L'ITALIA MIGLIORE.




È nei momenti di sconforto che tiriamo fuori il meglio o il peggio di noi.
Gli eventi imprevisti, specie se drammatici, scoprono il nostro vero volto. Chi è buono/a dentro non si lascia dominare dallo sconforto o dalla rabbia. La positività innata o costruita con autodeterminazione, speranza e tenacia in un futuro migliore impone meticolosità e lavoro per migliorare noi stessi e le coscienze altrui.

Da tempo il territorio italiano è devastato da terremoti e alluvioni. Si sono visti contadini, coltivatori e braccianti, spalare sodo il fango dalle stalle e dai magazzini. Alcuni hanno pianto. Lacrime amare, liberatorie di una situazione frustrante che nulla avrebbero potuto fare per evitarla.
Alcuni hanno lavorato male ponendo ostacoli ai corsi d'acqua e coltivato laddove non era indicato. Altri si sono trovati invasi dai detriti e dal fango loro malgrado.

L'imprevisto non è stato un ostacolo al loro fare. Si sono rimboccati le maniche da subito senza attendere gli aiuti di Stato. Altri, ma questi non sono persone degne del titolo di imprenditori onesti, hanno riso per gli eventi catastrofici e gozzovigliato sulle disgrazie intessendo rapporti per i fondi sulla ricostruzione e messa in sicurezza dei siti colpiti dagli eventi.

I monumenti storici sono collassati. Il terreno in alcuni punti della faglia si è abbassato di 70 centimetri ma
la ricostruzione ci sarà! Dai detriti rinascerà e si conserverà la storia dell'Italia mgliore in quanto a bellezza e tenacia. Umbria, Marche, Lazio continueranno ad essere testimoni di bellezza e cultura.

La cronaca di queste ore porta a conoscenza di misfatti e nobiltà d'animo. Testimonia l'imprenditoria sana, i volontari impegnati in prima persona e quanti lavorano dietro le quinte per alleviare i drammi psicologici e materiali di chi è stato colpito dall'evento.

Fa onore a quanti, visto il clima che induce alla solidarietà ben nota nelle piccole comunità colpite, donano materie di prima necessità agli altri. Commercianti che svuotano gli scaffali dei supermercati devastati dal sisma e li donano ai concittadini senza nulla chiedere in cambio perché adesso è il momento della solidarietà. Oggi è tempo di amore e condivisione. Domani si lavorerà per ricominciare. Ricostruire coi sistemi dettati e imposti dai criteri antisismici a tutela della vita e della bellezza dei nostri paesaggi.

lunedì 31 ottobre 2016

Tra conti in ordine, ue, terremoto e ponte

Il terremoto del centro Italia ha messo in secondopiano la personalizzazione di Matteo Renzi sul referendum del 4 dicembre.
Ancora una volta è dovuto succedere l'irreparabile, in questo caso, alle bellezze culturali italiane e ai beni privati devastati dalla forza imprevedibile e inarrestabile del sisma affinché cambiassero le attenzioni e quindi i temi del contendere.
I crolli delle abitazioni private e la distruzione dei monumenti storici, vanto dell'Italia, hanno messo un altolà ai media e ai politici sulle barricate.
L'assordante vocio dei sostenitori del Sì e del NO si è affievolito. In queste ore le attenzioni gareggiano tra la raccolta fondi e la ricostruzione.

sabato 29 ottobre 2016

Nell'attesa di un Parlamento credibile

4 dicembre 2016, DOMENICA
si vota per il referendum e modificare, se vince il Sì, la Costituzione.

Non so se andrò a votare. L'indecisione nasce dalle troppe inutili primogeniture politiche appioppate alle decisioni post voto: se vince il Sì diventiamo una nazione al passo coi tempi, decisionista, veloce, intraprendente, affidabile per i mercati e i mercanti di anime. Gl'imprenditori internazionali investiranno in Italia (dicono quelli del sì).
Non è sufficiente la macelleria sociale fatta fin qui dai governi attenti alle necessità delle aziende. Non è sufficiente l'abolizione dell'art.18. E delle tutele contemplate nello Statuto dei Lavoratori. Non sono bastate le decisioni del governo Renzi tese a favorire gl'imprenditori.

mercoledì 26 ottobre 2016

Disuguaglianze sociali, ricchezza e povertà

Le uniche risposte serie ai problemi attuali che affliggono l'umanità non li dà la politica ma la chiesa!

"luci riflesse"


La politica è asservita ai mercati, alle borse, agli industriali e ai banchieri.

Niente di nuovo, dunque.
L'informazione è piena di personaggi corrucciati che spiegano come cambiare verso alle storture e alle disuguaglianze sociali scaturite dalle povertà imposte.

Nel duello americano, tra i due mali si spera nel meno peggio. Almeno lì si vota. E chiunque sarà presidente sarà espressione degli americani.

In Italia, le lobby, dopo averlo costruito e indottrinato, hanno cimposto un cavallo politico di razza alla guida del Paese. Uno stallone da esposizione. Eloquente. Persuasivo. In grado di vendere il ghiaccio agli esquimesi.

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