Il mondo è bello perché vario…
Una frase banale che spiega in maniera chiara le diversità terrene. Uomini e animali, piante, territori e distese d’acqua si differenziano l’uno dall’altro anche se pur composti dai medesimi elementi.
L’uomo è il più complesso di tutti gli esseri, viventi e no. Le correnti di pensiero si sprecano: c’è chi è meditativo, stoico, gnostico, minimalista… c’è chi attacca per difendersi e chi alza muri e scudi per proteggersi, chi porge il petto impavido e chi sta dietro le quinte. Ogni atteggiamento è consequenziale alla cultura che ha formato il carattere dei soggetti. E fin qui tutto bene! Il problema sorge allorché i personalismi, gli atteggiamenti, le esternazioni e le azioni influiscono sulla collettività modificandone il corretto democratico corso auspicato dai saggi Maestri di vita.
Volgarmente, un tempo si diceva che “l’amicizia và in culo alla giustizia”, massima sulla quale ruotano le vicende del “marchese del Grillo”, magistralmente interpretate dal grande Alberto Sordi nel bellissimo e esilarante film diretto dal maestro Mario Monicelli. La frase “io so io e voi nun siete un cazzo” pronunciata alla fine di un processo artatamente pilotato dal marchese Onofrio del Grillo sembra riverberare un eco che non vuole cessare di rimbalzare da una piazza all’altra. I mass-media ci sguazzano, rivedono, dicono, affermano, smentiscono, enfatizzano avvenimenti, casi di mal governo, collusioni con l’antistato, commistioni di affari con mafiosi, cattivo governo per alcuni, buon governo per altri. Sta di fatto che la merda copre occhi e orecchi di cittadini per bene e le gesta di arraffoni malavitosi. Non c’è nessuna distinzione tra le persone che lasciano fare per quieto vivere e gli avvoltoi che pur di fare affari e guadagnare vendono anche gli affetti più cari. Senza dubbio il clima non è dei migliori e le discussioni in seno alle alte Istituzioni dello Stato lo aggravano e allontanano ulteriormente i cittadini dalla politica. Quei cittadini, la totalità in Italia, che hanno visto svanire nel nulla i sacrifici di una vita con l’ingresso dell’euro. L’euro ha portato miseria al 99% degli italiani ed ha permesso ai grandi gruppi di potere economico d’impinguare le casse, difatti, secondo studi mirati, la recessione ha colpito i ceti medio bassi mentre i grandi capitali hanno avuto impennate migliorative esponenziali.
È vero, in Italia ci sono molti furbi che cercano di scansare la miseria inventandosi invalidità o peggio attività che dovrebbero portare benessere e lavoro alla collettività. E, c’è anche una spesa enorme, esageratamente colossale che foraggia “il sistema politico”. Se si considerano, oltre ai quasi mille tra parlamentari e senatori eletti, quelli a vita, i tecnici, gli esperti, i commissari e tutte le fantasiose cariche agganciate al carrozzone politico, viene fuori una cifra che da sola risanerebbe il deficit attuale e si potrebbero istituire assegni sociali per i disoccupati e la cultura.
giovedì 1 luglio 2010
itinerari turistici consigliati in Calabria
itinerari turistici.
È il primo giorno di luglio, secondo il calendario dovremmo essere in estate: aria calda, molto sole e bagni a mare! Invece l’inverno sembra non voler cedere il passo alla bella stagione: l’aria è fresca, pioviggina e c’è molto vento, va bèh che il vento a Catanzaro non manca mai però questo è un vento fresco, autunnale, che non invoglia le persone a spostarsi sulla spiaggia per cercare refrigerio nelle acque cristalline dei mari calabresi o nei boschi dell’entroterra silano e aspro montano delle serre.
Si rimane in città! A dire il vero, a me non dispiace. Non mi pesa per niente, anzi preferisco il fresco al caldo afoso. Quando fa caldo, ma veramente caldo, anche l’acqua del mare è un brodo e l’unico modo per stare bene è rimanere a casa con le imposte chiuse e il climatizzatore acceso ma non sempre è possibile! Se ci sono ospiti non puoi stare in canotta o torso nudo e bighellonare tra quattro mura: non tutti amano le cose che ami tu! Magari a un buon libro o un bel film preferiscono le escursioni naturalistiche, le immersioni o anche, perché no, una passeggiata in pieno giorno nei luoghi caratteristici della Calabria. Visitare parchi e musei, scavi archeologici e gallerie d’arte…
(segue)
mercoledì 30 giugno 2010
racconti di vita: miserie e nobiltà
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Miserie e nobiltà.
Può capitare a chiunque di prestare volentieri il proprio bagaglio culturale, mettere a disposizione la propria conoscenza e impegnare corpo e anima in collaborazioni con terze persone. Magari suffragate da una persona che si conosce da tempo e della quale si ha piena fiducia. Una persona impegnata nel campo degli affari e della politica. Insomma una persona solare, perlomeno questo è il lato esteriore che ha saputo contrabbandare per accaparrare consensi e fiducia tra la gente ma che davanti agli affari, ai soldi sonanti, mostra il vero volto. Va bèh, può capitare! Dirà qualcuno. Può capitare a chiunque di sbagliare giudizio davanti a una serie di sorrisi elargiti nei banchetti organizzati. Può capitare, quindi, e non c’è bisogno di farne un dramma, di iniziare un’avventura imprenditoriale, o una qualsiasi attività culturale o ludica con una persona ambigua che presenta il conto alla fine.
Dopo che si è sgobbato una stagione intera, la persona viscida in questione, sempre col sorriso, seduta al tavolo ingombro di foglietti volanti, ti dimostra di avere perso più soldi di quanti non ne abbia messo tu, al di là del tempo perso per organizzare gli eventi, e dichiara che non c’è nessun dividendo da fare perché la cassa è in rosso.
Può capitare… può capitare che te ne debba andare con le pive nel sacco nonostante i conteggi in attivo, che tu sai per certo e che documenti secondo la tua logica, empirica ma reale, in base agli eventi, le spese fatte e le entrate, ma che lei, quest’essere ignobile del quale ti sei fidato, continua a non voler sentire ragioni, e insiste nel dire che non è vero e che la cassa, che naturalmente hai lasciato a lei senza mai pensare di dare un’occhiata, controllare velocemente, perché sicuro della sua onestà, è vuota, bèh… è capitato! che fare? Nulla! Ti stringi nelle spalle e ammicchi. Ti serva da lezione, mio giovane amico. La prossima volta sì più accorto, e non lasciare a nessuno la possibilità di spegnere la fiammella della passione che alimenta il tuo lavoro!
(segue)
dalla lira all'euro, chi ci guadagna
L’euro, forse avrà pure salvato l’Italia, ma ha di certo rovinato gli italiani con il mancato adeguamento della lira all'euro.
Di fatto, il potere d’acquisto degli italiani è dimezzato: gli stipendi sono rimasti invariati se non bloccati del tutto, mentre i costi di merci e servizi sono schizzati alle stelle. Insomma entrano pochi soldi in valuta non pregiata, equiparabili alla lira come potere d'acquisto e escono grossi e grassi euro di spese in tasse e alimenti! Chi non ricorda quanto costava un pieno per una media cilindrata? 40, 50 mila lire, non di più! e oggi, rapportando le vecchie 40 mila lire alla moneta corrente, con 20 euro non si mettono più di 15, 16 litri scarsi di carburante nel serbatoio, contro i 40 litri di quando costava circa 1000 lire a litro, vale a dire prima dell'introduzione della nuova divisa adottata dalla zona euro.
Come se ciò non bastasse, c’è, nelle intenzioni del governo nazionale, la volontà di inserire tra le varie tasse e tagli della manovra economica, un pedaggio per la A3 e alcune strade a scorrimento veloce.
La manovra economica, all’esame della Commissione Bilancio del Senato, promette vacanze all’insegna di rincari per automobilisti e non. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci prospetta la manovra economica in esame: dal primo luglio potrebbero scattare aumenti fino al 5%; nuovi pedaggi di 1 euro per le auto e di 2 euro per Tir e veicoli pesanti. Si pagherà, su 22 tratte (11 autostrade e 11 raccordi stradali) gestite dall’Anas che finora erano percorribili gratuitamente. Nella carta topografica, dovrebbero rientrare il raccordo anulare di Roma, l’autostrada Roma-Fiumicino, la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania, il raccordo Torino-aeroporto di Caselle e la superstrada Firenze-Siena perché scatterà dal 1 luglio una fase transitoria in cui l’Anas potrà applicare un pedaggio da intendersi “come maggiorazione al biglietto autostradale nelle stazioni di adduzione delle concessionarie autostradali”. La manovra prevede l’aumento dei canoni corrisposti all’Anas dai concessionari autostradali calcolati sulla percorrenza chilometrica in base alle classi di pedaggio. Tali rincari colpiranno anche gli utenti in base a una clausola di protezione contenuta nella convenzione del 2008 tra Anas spa e Autostrade per l’Italia che autorizza le concessionarie a rivalersi sugli utenti. Gli aumenti delle tariffe andranno da un minimo dell’1,5-2% fino a un massimo del 5%. Nel dettaglio l’aumento sarà di un millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a di 3 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3,4 e 5. Ulteriori rincari scatteranno invece dal primo gennaio 2011. Dal primo luglio comincerà la fase transitoria in cui l’Anas è autorizzata ad applicare un pedaggio di 1 euro sui veicoli leggeri e di 2 euro sui veicoli pesanti per le autostrade collegate con i tratti autostradali o i raccordi. Il pedaggio, all’inizio, sarà introdotto utilizzando i caselli delle concessionarie e in seguito con un sistema di esazione di tipo free flow (a flusso libero). Le maggiorazioni tariffarie non potranno comunque comportare un aumento superiore al 25% del pedaggio altrimenti dovuto. I criteri saranno definiti mediante un decreto del presidente del consiglio dei ministri, da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 15 luglio.
Buone vacanze!
Di fatto, il potere d’acquisto degli italiani è dimezzato: gli stipendi sono rimasti invariati se non bloccati del tutto, mentre i costi di merci e servizi sono schizzati alle stelle. Insomma entrano pochi soldi in valuta non pregiata, equiparabili alla lira come potere d'acquisto e escono grossi e grassi euro di spese in tasse e alimenti! Chi non ricorda quanto costava un pieno per una media cilindrata? 40, 50 mila lire, non di più! e oggi, rapportando le vecchie 40 mila lire alla moneta corrente, con 20 euro non si mettono più di 15, 16 litri scarsi di carburante nel serbatoio, contro i 40 litri di quando costava circa 1000 lire a litro, vale a dire prima dell'introduzione della nuova divisa adottata dalla zona euro.
Come se ciò non bastasse, c’è, nelle intenzioni del governo nazionale, la volontà di inserire tra le varie tasse e tagli della manovra economica, un pedaggio per la A3 e alcune strade a scorrimento veloce.
La manovra economica, all’esame della Commissione Bilancio del Senato, promette vacanze all’insegna di rincari per automobilisti e non. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci prospetta la manovra economica in esame: dal primo luglio potrebbero scattare aumenti fino al 5%; nuovi pedaggi di 1 euro per le auto e di 2 euro per Tir e veicoli pesanti. Si pagherà, su 22 tratte (11 autostrade e 11 raccordi stradali) gestite dall’Anas che finora erano percorribili gratuitamente. Nella carta topografica, dovrebbero rientrare il raccordo anulare di Roma, l’autostrada Roma-Fiumicino, la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania, il raccordo Torino-aeroporto di Caselle e la superstrada Firenze-Siena perché scatterà dal 1 luglio una fase transitoria in cui l’Anas potrà applicare un pedaggio da intendersi “come maggiorazione al biglietto autostradale nelle stazioni di adduzione delle concessionarie autostradali”. La manovra prevede l’aumento dei canoni corrisposti all’Anas dai concessionari autostradali calcolati sulla percorrenza chilometrica in base alle classi di pedaggio. Tali rincari colpiranno anche gli utenti in base a una clausola di protezione contenuta nella convenzione del 2008 tra Anas spa e Autostrade per l’Italia che autorizza le concessionarie a rivalersi sugli utenti. Gli aumenti delle tariffe andranno da un minimo dell’1,5-2% fino a un massimo del 5%. Nel dettaglio l’aumento sarà di un millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a di 3 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3,4 e 5. Ulteriori rincari scatteranno invece dal primo gennaio 2011. Dal primo luglio comincerà la fase transitoria in cui l’Anas è autorizzata ad applicare un pedaggio di 1 euro sui veicoli leggeri e di 2 euro sui veicoli pesanti per le autostrade collegate con i tratti autostradali o i raccordi. Il pedaggio, all’inizio, sarà introdotto utilizzando i caselli delle concessionarie e in seguito con un sistema di esazione di tipo free flow (a flusso libero). Le maggiorazioni tariffarie non potranno comunque comportare un aumento superiore al 25% del pedaggio altrimenti dovuto. I criteri saranno definiti mediante un decreto del presidente del consiglio dei ministri, da emanare entro 45 giorni dall’entrata in vigore del decreto, quindi entro il 15 luglio.
Buone vacanze!
martedì 29 giugno 2010
l'isola, di Gianfranco Pagliarulo
L’isola, di Gianfranco Pagliarulo, stampato nel 2009 per i tipi di ibiskos editrice risolo, è un racconto metafisico dai risvolti umani. In bilico tra sogno e realtà, il lettore rivive stralci di letture conosciute, da “il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry; alle “avventure di Alice nel paese delle meraviglie”, del matematico e scrittore inglese reverendo Charles Lutwidge Dodgson, più noto con lo pseudonimo di Lewis Carroll.
Le favole di Exupéry e Dodgson sembrano contaminare le pagine di Giancarlo, preparano l’humus creativo di una fiaba contemporanea dal sapore esoterico. E Gianfranco prende in prestito, riveduti e corretti secondo una poetica personalissima, i fantasiosi colpi di scena già conosciuti nel “piccolo principe” e nel “mondo di Alice”, non a caso la sua eroina letteraria si chiama appunto Alice ed è proiettata, anzi catapultata attraverso un “buco” in un non luogo, attratta da bagliori strani e personaggi sui generis. È una fiaba moderna, dai risvolti, se vogliamo prevedibili ma non ovvi. Il colpo di scena segue e stimola la lettura in una trama per niente scontata.
Gianfranco Pagliarulo nasce a Bari il 16 settembre del ’49; conseguita la maturità, si iscrive a Lettere e Filosofia, ma siamo nel '68; Gianfranco vive e respira l’aria del movimento studentesco sessantottino al quale partecipa con passione.
Giornalista pubblicista è senatore della Repubblica nella XVI legislatura (2001/2006) nel gruppo misto. È stato membro dell’11a commissione permanente del lavoro e previdenza sociale; e della commissione speciale per l’esame di disegni di legge di conversioni di decreti legge; membro della commissione d’inchiesta uranio impoverito; nonché membro della commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle “morti bianche” e membro della commissione parlamentare per l’infanzia.
(mario iannino)
Le favole di Exupéry e Dodgson sembrano contaminare le pagine di Giancarlo, preparano l’humus creativo di una fiaba contemporanea dal sapore esoterico. E Gianfranco prende in prestito, riveduti e corretti secondo una poetica personalissima, i fantasiosi colpi di scena già conosciuti nel “piccolo principe” e nel “mondo di Alice”, non a caso la sua eroina letteraria si chiama appunto Alice ed è proiettata, anzi catapultata attraverso un “buco” in un non luogo, attratta da bagliori strani e personaggi sui generis. È una fiaba moderna, dai risvolti, se vogliamo prevedibili ma non ovvi. Il colpo di scena segue e stimola la lettura in una trama per niente scontata.
Gianfranco Pagliarulo nasce a Bari il 16 settembre del ’49; conseguita la maturità, si iscrive a Lettere e Filosofia, ma siamo nel '68; Gianfranco vive e respira l’aria del movimento studentesco sessantottino al quale partecipa con passione.
Giornalista pubblicista è senatore della Repubblica nella XVI legislatura (2001/2006) nel gruppo misto. È stato membro dell’11a commissione permanente del lavoro e previdenza sociale; e della commissione speciale per l’esame di disegni di legge di conversioni di decreti legge; membro della commissione d’inchiesta uranio impoverito; nonché membro della commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle “morti bianche” e membro della commissione parlamentare per l’infanzia.
(mario iannino)
lunedì 28 giugno 2010
da Villa San Giovanni a Messina
Racconti di vita in Calabria 1
Calabria Sicilia andata e ritorno, da villa san giovanni a messina.
All’estrema punta dello Stivale, quasi accostata alla Calabria, un fazzoletto di terra in mezzo al mare, un’isola dalla forma triangolare che gli abitanti chiamano Trinacria, aspetta da tempo che si realizzi quel cordone ombelicale con la terraferma promesso da quasi cent’anni dagli uomini politici di turno: il ponte sullo stretto!
Nell’attesa che ciò si realizzi, i pendolari s’imbarcano a Messina per Reggio Calabria o Villa San Giovanni e viceversa. L’autostrada del mare è frequentata da traghetti e aliscafi privati; anche lo stato ha il suo parco nautico ed entrambe le compagnie, pubblica e privata, fanno la spola tra le due sponde; insomma, il sistema marinaro dei traghetti, consolidato, recupera egregiamente il gap con la terraferma e tanto basta. Non è così, purtroppo per l’entroterra siciliano; infatti, superate Catania e Palermo, direzione Agrigento, poco manca, a chi non è abituato a paesaggi brulli e stradine anguste, dichiarate pomposamente “strada a scorrimento veloce”, di cadere nell’angoscia, specie se decide di viaggiare con i mezzi pubblici. Va un po’ meglio a chi conosce il tragitto e fa incetta di libri e letture varie, carica l’iPod e ascolta musica sonnecchiando per impegnare le lunghe ore di viaggio. Girgenti e il suo territorio ricco di storia, enfatizza la valle dei templi, la festa del mandorlo, il teatro greco e, grazie a Camilleri e il suo Montalbano, le spiagge da favola ma soffre per la carenza di una rete viaria degna del nome e la siccità perenne.
Ciononostante i nativi amano l’isola e sono ancorati alle tradizioni ma riescono a destabilizzare quanti arrivano al loro cospetto con la testa piena di pregiudizi. I siculi sono tradizionalisti emancipati dai pregiudizi sciocchi, inutili e dannosi.
Forse, perché isolani visitati da popoli e culture differenti, hanno saputo assorbire quanto di buono i greci, i turchi e i nord africani in genere hanno sbarcato e contaminato insieme alle mercanzie. Culture propagate nel vicino territorio calabrese anch'esso contaminato dagli stessi popoli.
Le due città gemellate Messina e Reggio, oggi con sedi universitarie e importanti corsi di studi, facoltà frequentate da studenti di entrambe le regioni, conservano i segni delle continue scorrerie ottomane, nelle fortificazioni e nelle architetture di palazzi storici.
Insomma, tra Calabria e Sicilia c’è un interscambio continuo di menti, mezzi e risorse; la movimentazione attiva in quei pochi nodi di mare che dividono le due regioni non necessitano di pericolose quanto inutili strutture che deturperebbero la terra ferma e il fondale marino. È, invece, necessario implementare cantieri per adeguare la mobilità interna di Calabria e Sicilia alle esigenze vocazionali delle due terre ricche di storia.
(segue: miseria e nobiltà)
stretto di messina |
Calabria Sicilia andata e ritorno, da villa san giovanni a messina.
All’estrema punta dello Stivale, quasi accostata alla Calabria, un fazzoletto di terra in mezzo al mare, un’isola dalla forma triangolare che gli abitanti chiamano Trinacria, aspetta da tempo che si realizzi quel cordone ombelicale con la terraferma promesso da quasi cent’anni dagli uomini politici di turno: il ponte sullo stretto!
Nell’attesa che ciò si realizzi, i pendolari s’imbarcano a Messina per Reggio Calabria o Villa San Giovanni e viceversa. L’autostrada del mare è frequentata da traghetti e aliscafi privati; anche lo stato ha il suo parco nautico ed entrambe le compagnie, pubblica e privata, fanno la spola tra le due sponde; insomma, il sistema marinaro dei traghetti, consolidato, recupera egregiamente il gap con la terraferma e tanto basta. Non è così, purtroppo per l’entroterra siciliano; infatti, superate Catania e Palermo, direzione Agrigento, poco manca, a chi non è abituato a paesaggi brulli e stradine anguste, dichiarate pomposamente “strada a scorrimento veloce”, di cadere nell’angoscia, specie se decide di viaggiare con i mezzi pubblici. Va un po’ meglio a chi conosce il tragitto e fa incetta di libri e letture varie, carica l’iPod e ascolta musica sonnecchiando per impegnare le lunghe ore di viaggio. Girgenti e il suo territorio ricco di storia, enfatizza la valle dei templi, la festa del mandorlo, il teatro greco e, grazie a Camilleri e il suo Montalbano, le spiagge da favola ma soffre per la carenza di una rete viaria degna del nome e la siccità perenne.
Ciononostante i nativi amano l’isola e sono ancorati alle tradizioni ma riescono a destabilizzare quanti arrivano al loro cospetto con la testa piena di pregiudizi. I siculi sono tradizionalisti emancipati dai pregiudizi sciocchi, inutili e dannosi.
Forse, perché isolani visitati da popoli e culture differenti, hanno saputo assorbire quanto di buono i greci, i turchi e i nord africani in genere hanno sbarcato e contaminato insieme alle mercanzie. Culture propagate nel vicino territorio calabrese anch'esso contaminato dagli stessi popoli.
Le due città gemellate Messina e Reggio, oggi con sedi universitarie e importanti corsi di studi, facoltà frequentate da studenti di entrambe le regioni, conservano i segni delle continue scorrerie ottomane, nelle fortificazioni e nelle architetture di palazzi storici.
Insomma, tra Calabria e Sicilia c’è un interscambio continuo di menti, mezzi e risorse; la movimentazione attiva in quei pochi nodi di mare che dividono le due regioni non necessitano di pericolose quanto inutili strutture che deturperebbero la terra ferma e il fondale marino. È, invece, necessario implementare cantieri per adeguare la mobilità interna di Calabria e Sicilia alle esigenze vocazionali delle due terre ricche di storia.
(segue: miseria e nobiltà)
Il pranzo della festa: melanzane ripiene
Il pranzo della festa: melanzane ripiene.
Oggi, come un tempo, in occasione delle festività, quando tutta la famiglia è radunata nella casa paterna e accoglie nuove generazioni di figli, nipoti e amici, la grand-mère, mamma e nonna, aiutata da figlie e nuore, vivacizza la cucina col suo daffare mentre sul piano cottura i fornelli accesi a fuoco basso cuociono i cibi preparati di buon mattino per l’occasione.
Seguendo le ricette tradizionali, la regina della casa, prepara l’impasto per farcire le melanzane opportunamente bollite e svuotate.
Amalgama pane bagnato e uova fresche, insieme alla polpa delle melanzane tagliata a dadini e soffritta con aglio tritato, prezzemolo e pepe nero. Fatto ciò riempie i mezzi gusci di melanzane, ricopre con del sugo di pomodoro precedentemente preparato a parte, e mette in forno a 180° per 10 minuti circa. Ma la nonna non osserva gradi e tempi di cottura, li modifica in sintonia con le caratteristiche del forno; scruta la teglia e quando la parte superiore è dorata e asciutta al punto giusto, spegne e porta in tavola.
(segue: i cugini siciliani)
la superstizione: il malocchio
La superstizione: il malocchio.
Il gatto nero che attraversa la strada? Passare sotto una scala a pioli? Il volo degli uccelli in un verso piuttosto che in un altro? Il grido di un animale notturno?
Niente di tutto questo!
Per alcuni il sintomo della iattura più nera è raffigurato dall’espressione facciale di certa gente: sguardo torvo, occhi ravvicinati e labbra sottili che non sanno distendersi in una corroborante risata. Quando si ha la malaugurata sorte d’incontrare soggetti simili, specie ai funerali, è facile assistere a un tocca tocca generale: chi tocca ferro e chi le parti basse proprie. Pare che queste persone abbiano il potere di assorbire le energie vitali di chi guardano con invidia ma, a volte, anche involontariamente.
L’osservato, lentamente cade in un torpore singolare: perde le forze e inizia a sbadigliare e quando uno iettatore butta il malocchio, tradizione vuole che ci si debba rivolga alla comare che sa “sciumicare” cioè sappia togliere l’affascino dell’occhio invidioso.
La comare recita, dopo aver fatto segnare la fronte col simbolo della croce per tre volte, alcune semplici parole che a conoscerle riporta alla mente una nenia dialettale. Già a conoscerle!
La comare recita in sostanza una preghiera in vernacolo, tramandata di generazione in generazione durante la veglia del SS Natale, e grosso modo recita così: San Giuseppe che vieni da lontano e che porti sulle spalle i guai del mondo, ti prego, togli il malocchio da dosso a …, e dopo aver pronunciato il nome del mal capitato, la comare, recita tre Ave e tre Pater e infine invita il postulante a lavare il viso con acqua e sale.
Ancora oggi, in alcuni luoghi, la nostrana sciamana è ringraziata con un chilo di zucchero e uno di caffè.
Non ci credo ma stando ad alcune testimonianze… pare che l’intercessione funzioni…
ps. dimenticavo: sembra che l'occhio potente del menagramo colpisca non solo le persone ma anche le colture e ogni bene che lui vorrebbe possedere
(segue: il pranzo della festa)
sabato 26 giugno 2010
il caso Brancher e le leggi ad personam
Il caso del neo ministro Aldo Brancher e il legittimo impedimento.
La richiesta di legittimo impedimento presentata dai difensori di Aldo Brancher nell'ambito del processo milanese che lo vede imputato per appropriazione indebita e riciclaggio, insieme alla moglie, Luana Maniezzo, in uno degli stralci del caso Antonveneta (nella vicenda Antonveneta, Brancher è imputato di concorso in appropriazione indebita e ricettazione per denaro ricevuto da Gianpaolo Fiorani, un tempo a capo della Banca Popolare di Lodi). Quest’episodio associato alle altre vicende note che infervorano la dialettica politica degli ultimi anni è la conferma dell’uso personale e distorto delle leggi modificate di recente; è l’esempio lampante della cattiva politica, quella politica asservita al potere dei soldi che sbeffeggiano irriverentemente i comuni cittadini.
Non c’è molto da dire in merito! L’unico dato confortante di tutta la vicenda consiste nell’attenzione che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha usato nell’evitare al danno la beffa, il suo deciso intervento ha sgombrato ogni benché minimo dubbio sull’impossibilità del neoministro di poter comparire davanti ai giudici.
Rimane comunque il rammarico collettivo per l'ennesimo tentativo pirata di sottrarre democrazia alle leggi dello Stato e chiarimenti ai cittadini.
La richiesta di legittimo impedimento presentata dai difensori di Aldo Brancher nell'ambito del processo milanese che lo vede imputato per appropriazione indebita e riciclaggio, insieme alla moglie, Luana Maniezzo, in uno degli stralci del caso Antonveneta (nella vicenda Antonveneta, Brancher è imputato di concorso in appropriazione indebita e ricettazione per denaro ricevuto da Gianpaolo Fiorani, un tempo a capo della Banca Popolare di Lodi). Quest’episodio associato alle altre vicende note che infervorano la dialettica politica degli ultimi anni è la conferma dell’uso personale e distorto delle leggi modificate di recente; è l’esempio lampante della cattiva politica, quella politica asservita al potere dei soldi che sbeffeggiano irriverentemente i comuni cittadini.
Non c’è molto da dire in merito! L’unico dato confortante di tutta la vicenda consiste nell’attenzione che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha usato nell’evitare al danno la beffa, il suo deciso intervento ha sgombrato ogni benché minimo dubbio sull’impossibilità del neoministro di poter comparire davanti ai giudici.
Rimane comunque il rammarico collettivo per l'ennesimo tentativo pirata di sottrarre democrazia alle leggi dello Stato e chiarimenti ai cittadini.
il gioco delle parti
Teorie fuorvianti.
Non sempre i detti popolari sono saggi ed educativi.
Nel cosiddetto gioco delle parti, vale a dire, quegli atteggiamenti tenuti dalle persone a seconda dello stato sociale, politico e culturale ricoperto temporaneamente, le azioni e i comportamenti spesso non collimano con il concetto di emancipazione sociale e culturale auspicato dai Maestri di vita.
Spesso si sente dire: mò ammu supporti, sì incudine a ammu stai e sutta, poi, si diventi marteddu mini! Che tradotto suona così: ora devi sopportare le angherie perché non conti nulla, se in seguito riuscirai ad essere qualcuno e contare qualcosa nella società, e quindi a diventare martello, allora picchi duro, ti vendichi!
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