sabato 20 marzo 2010

l'amore soggettivizzato: ecco come il politichese stravolge l'italiano


Quando il politichese si appropria di simboli esistenziali, è d’obbligo essere guardinghi.

I significati cambiano, mutano in senso lessicale il concetto; le parole adottate assumono valenze opposte a quelle che di solito siamo avvezzi a conferire. In effetti, non è tanto chiaro il concetto d’amore urlato da Alemanno, il sindaco di Roma, dal palco al popolo in delirio. Cito testualmente: siamo il partito dell’amore che ha abbandonato il buonismo del passato, abbiamo eliminato il più grande campo nomadi dell’Italia: quello del Casilino…

Ma c’è da chiedersi: chi viveva in quel campo? Animali, persone, bambini, anziani? E se erano persone, perché la politica non ha fatto in modo di integrare questa gente? Integrarli con progetti culturali oltre che di pratica vita giornaliera. D’altronde, chi ha predicato davvero il vangelo dell’amore non faceva distinzioni di ceto, razza o cultura; anzi andava laddove c’era la sofferenza, mangiava insieme ai miseri, i diseredati! E condivideva sofferenze, cibo e intelletto.

Oggi, nell’era dell’idolatria gnomica si enfatizza il successo dell’uomo sull’uomo; si proclama, a parole, la meritocrazia e nei fatti si cercano i più servili, meglio se ignoranti, per far ricoprire loro importanti cariche pubbliche; metterli a capo di mass media e commissioni gestite dai partiti al potere.

Siamo in recessione, la povertà si tocca con mano e mentre una gran fetta di cittadini è sotto la soglia della sopravvivenza, guarda caso, c’è qualcuno che riesce a guadagnare 9milioni di euro in più rispetto all’anno precedente… ma come avrà fatto? Se è così bravo a guadagnare una cifra che sfamerebbe una cittadina intera pur essendo oppresso dai problemi che gli conferisce l’alta carica istituzionale come mai non riesce a traghettare gli italiani fuori dalla crisi economica e morale?
Bèh, senz’altro si giustificherà dicendo che nell’altra parte di tempo libero deve difendersi dai malefici che tramano contro la libertà…sua

Per concludere: è la prima volta che nella storia della Repubblica Italiana un intero governo scende in piazza per contarsi, vedere quanti ancora sono drogati dal mito dell’uomo e lo sostengono.
In uno Stato Democratico Serio i bagni di folla non servono perché non risolvono i problemi dei deboli. Per uscire dalla crisi servono fatti veri e non proclami, accuse e falsità. Né tantomeno bavagli ai cantautori dissenzienti.

La diversità è il sale della vita: aiuta a vincere le difficoltà

giovedì 18 marzo 2010

la pancia della Calabria che produce

La pancia della Calabria che produce

Se escludiamo le macchine agricole e le ibridazioni fatte nei laboratori di ricerca, il mondo contadino sembra essere fermo a trenta quaranta anni addietro. I coltivatori, gli allevatori, continuano a spargere sudore e ansie sui terreni per pochi spiccioli confidando nella buona annata priva di piogge o grandine fuori stagione.
Con un buon raccolto il coltivatore riesce appena a campare mentre il consumatore finale è prosciugato economicamente dalla filiera distributiva. È inutile elencare gl’ingranaggi che fanno lievitare i prezzi; la realtà è amara per il contadino e il consumatore.
Eppure, lontani dal voler fare una sterile demagogia, il mondo contadino è un importante pilastro enogastronomico della Calabria ma anche dell’Italia costretto a vivere di stenti e sacrifici. Spesso gli sforzi dell’agricoltore e dell’allevatore non sono remunerati come dovrebbero. Ai lavoratori del comparto agroalimentare è concesso l’accesso al credito solo dopo pesanti costrizioni ipotecarie, che le banche adottano in ottemperanza ai programmi dell’istituto di credito.
Insomma è una situazione desolante di povertà e fatica per la maggior parte di questi lavoratori.
Le loro esigenze diventano moneta di scambio politico: da una parte i latifondisti e dall’altra i braccianti: entrambi sulla stessa barca ma con ruoli differenti. I primi cercano di aggregarsi ad associazioni o gruppi che possano appoggiare le loro esigenze e i secondi, oppressi dalle necessità congetturali, divengono, loro malgrado, oggetto di scambio nelle competizioni elettorali.
Tutto ciò è umanamente comprensibile! Com’è comprensibile la volontà di certa “dirigenza” di mantenere lo status attuale a dispetto delle belle parole e degli slogan urlati con passione nelle campagne elettorali.

mercoledì 17 marzo 2010

agricoltura biologica in Calabria per uscire dalla crisi





Oggi Catanzaro è vestita di giallo! L’associazione dei coltivatori calabresi ha allestito stand e dato vita al dibattito: come fare uscire dalla crisi l’agricoltura in Calabria. E mentre all’interno dell’auditorium “G. Casalinuovo”, gli esponenti politici e sindacali espongono le strategie programmatiche, all’esterno, nello spiazzo dell’auditorium, coltivatori e imprenditori agricoli invitano a assaggiare i prodotti della terra rigorosamente frutto di colture biologiche.

Uomini e donne forti, dai lineamenti scolpiti dalle fatiche nei campi; orgogliosi dei frutti del loro lavoro porgono ortaggi novelli con una grazia sacrale difficilmente riscontrabile nelle grandi catene dei centri commerciali. Nei banconi asettici delle megastrutture commerciali trovi la retina dell’aglio proveniente dalla Cina, delle cipolle, degli agrumi lavati e lucidati coltivati oltre confine con metodiche differenti dalle nostre.
Nei supermercati difficilmente trovi la cipolla dolce di Tropea, la treccia d’aglio nostrano o di peperoncino piccante, persino il basilico è importato dai paesi orientali. Tutti prodotti privi di odori e sapori. Aromi e colori che oggi hanno pervaso l’area degli stand montati nell'area prospiciente l’auditorium del “Casalinuovo”.

Sì! è decisamente necessario riappropriarci delle tradizioni; interagire con quanti preservano il bene caro della natura, che osservano le regole e seminano secondo le antiche usanze, in ossequio ai cicli lunari e ai criteri migliorativi delle colture biologiche naturali, perché, in quanto madre, la natura non ha mai tradito le aspettative di chi la rispetta; di contro, si è ampiamente visto come le manipolazioni trasgeniche evidenziano in maniera irreversibile il male canceroso delle sperimentazioni ad uso alimentare che immesso nella filiera tocca indistintamente tutti: vegetali, animali e infine l'uomo!



martedì 16 marzo 2010

la quiete dopo la tempesta

una giornata al mare.
©archivio M.Iannino

Odore di salsedine; di iodio; respiro a fondo e trattengo il fiato. il mondo è fuori; si spengono le voci tra il martellare degli operai che posizionano le pedane degli stabilimenti.

Tra qualche mese non sarà così.
Scenderanno in Calabria gli amici; qualcuno si farà precedere da moglie e figli perché costretto a Bologna dagli impegni di lavoro; qualcun'altro farà delle puntate veloci. Insomma riprende la vita di sempre: mare, monti in completo relax.



sole silenzio mare ma quando serve il casino è a due passi! a ognuno il suo...




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domenica 14 marzo 2010

coraggiosi azzardi architettonici negli anni 50/60 sulla costa jonica calabrese

"la cappelliera di Stalettì"
©archivio M.Iannino

Questo, ovviamente non è il suo nome ma la forma riporta alla mente le cappelliere da viaggio in voga fino negli anni 50/60 (stesso anno di costruzione della casa). pare che la costruzione abbia subito altalenanti vicende per quanto concerne aspetto architettonico e liceità ambientale.
La villetta sorge ai bordi della vecchia sede stradale 106 jonica nel comune di Stalettì, in provincia di Catanzaro. Sulla destra, oltre il promontorio c'è la bellissima spiaggia di Pietragrande, tra i comuni di Staletti e Montauro.





la politica dei venditori di prodotti aziendali


L’attacco costante agli organismi di garanzia democratica di uno Stato mina la crescita dei cittadini.

I cittadini, per opportunismo, ignoranza o fiducia incondizionata verso un leader tendono a schierarsi e giustificare le azioni dell’agitatore di tessere vicino al loro modello di vita; nonostante gli effetti deleteri testimoniati dalla storia e sebbene, la storia stessa, sia scritta dai vincitori che spesso ne sublimano gli eventi, mondandola da crimini di guerra e motivi sociali che l’hanno provocata, flussi e riflussi storici si ripropongono costantemente a riprova della stupidità del “popolo”!

L’individuo, gettato nell’agorà, diventa un peso politico specifico privo di raziocinio! Il cittadino inizia a essere tale nell’attimo in cui è libero di esternare il proprio convincimento politico ed è tenuto in considerazione dai gestori temporanei della cosa pubblica che prestano la loro opera di co. co. pro tempore tra gli scranni di Montecitorio. Ma non è così, lo sappiamo bene tutti! E tutti siamo coscienti che l’agone politico è spesso strumentale, però non facciamo nulla per riparare davvero l’incongruenza democratica, anzi, in molti casi il silenzio diventa assenso, connivenza!

Il gruppo di potere si appropria del Paese! L’allegra combriccola, facendosi forte dei voti raccolti condiziona anche quella parte di popolo che gli ha dato l’ok alla scalata; vanifica i dissidi interni, accusa indistintamente chiunque non approva il comportamento del governo ed elimina gli spazi del dibattito democratico nei palinsesti.
Ecco!, il volto del tiranno si manifesta così!
È inutile cercare di addolcire la pillola: gli abusi di potere, se pur compiuti con le migliori intenzioni, anziché migliorare, danneggiano lo stato di diritto dei cittadini e provocano scompensi irreversibili nelle menti dei singoli non avvezzi agli stratagemmi dei venditori di piazza.

sabato 13 marzo 2010

privacy e intercettazioni ambientali


Privacy… cos’è la privacy oggi?

Siamo tutti controllati speciali, 24ore su 24 la nostra esistenza lascia segni indelebili. Il nostro passaggio è costantemente monitorato dalle tessere fedeltà, dai supermercati al benzinaio; come pure in banca; per strada e nei luoghi dotati di sistemi di videosorveglianza: incroci, piazze, ritrovi a rischio, monumenti ecc. senza dimenticare il personal computer, la navigazione in internet e il telefonino.
Bèh, potremmo convenire che non c’è nulla di male! Se qualcuno ha paura di essere controllato può fare a meno di tutte le comodità tecnologiche, può strasene rintanato in casa o fare l’eremita in qualche località sperduta. È una questione di scelta! D'altronde, perché avere il terrore di far conoscere agli altri i propri movimenti o le scelte ideologiche?

Il problema sorge quando lo strumento tracciante è usato per scopi non ortodossi. Quando serve a schiavizzare, condizionare, ricattare, manipolare la libertà altrui; insomma a vanificare il libero arbitrio. Delinquere!

Altrimenti, le intercettazioni ambientali diventano un ottimo strumento per la legalità che aiuta a prevenire il crimine, recuperare risorse accaparrate indebitamente da loschi figuri, fare luce su fatti criminosi! Arricchimenti, traffici illeciti!

Anche “le iene” e “striscia la notizia”, se pur spettacolarizzando gli eventi per far presa sul grande pubblico, usano videoregistrazioni non autorizzate per sbugiardare millantatori; personaggi infami che sfruttano debolezze, sogni, necessità ma anche l’ignoranza della massa!

Ecco, persino note trasmissioni televisive devono il loro successo alla puntuale denuncia, resa possibile grazie alle intercettazioni ambientali.

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