giovedì 2 gennaio 2014
martedì 31 dicembre 2013
Stasera con Giorgio Napolitano
Le
statistiche (come se ce ne fosse bisogno per testimoniare le
difficoltà oggettive del 90% di chi vive in Italia) parlano chiaro:
giù posti fissi e lavori precari. Abbattimento dei salari. Aumento
delle povertà.
Le famiglie fanno fatica a
tirare avanti, pagare le bollette e onorare i balzelli di Stato.
Il Governo di Letta
il giovane oltre alle belle parole d'incoraggiamento non
garantisce altro. La sfiducia è in continuo aumento tra i cittadini.
Grillo e Berlusconi
cavalcano il malcontento e fanno presa sugli incazzati che si
lasciano accecare dalle esigenze immediate e incitano a disertare l'appuntamento televisivo di stasera col Capo della Repubblica.
Berlusconi, da buon
venditore, dimentica volutamente di ricordare quanto della situazione
attuale dipende da lui dai suoi governi e dalle sue strategie
appianate nel ventennio appena trascorso.
Grillo continua nel
suo show trash. La spazzatura assurge a spettacolo. Uno spettacolo
nevrotico. Teso all'accusa e privo di proposte serie.
L'epilogo del 2013 è
triste. L'anno agli sgoccioli lascia il passo ad una nuova era
impregnata di sfumature drammatiche specie nelle famiglie prive di
redditi reali come stipendi o pensioni ma che, malauguratamente, è
proprio il caso di dirlo, posseggono una casa e magari anche quella
piccola per le vacanze, comprate negli anni in cui simili spese erano
ancora alla loro portata.
Ciononostante,
contrariamente a quanto si sente dire in giro, stasera seguirò con
attenzione il video messaggio di fine anno del Presidente Giorgio
Napolitano.
Sperando
che, da saggio Statista, dia lo spunto e sappia far germogliare la
fiducia per un futuro migliore, nonostante i tanti nani miopi e sordi
della politica attuale.
domenica 29 dicembre 2013
Migranti, Gente dei sud, storie
Calabria, crocevia di storie.
Da molte settimane vedo tra i post più
letti del blog “a ore 12” lo snippet riassuntivo del mio lavoro
poetico di qualche anno addietro. Stampato in proprio nel giugno del
2011 e dedicato alle nuove generazioni.
È un libriccino di poche pagine che
racchiude storie confinanti nella cronaca dei nostri giorni e fa il
punto sulle fobie degli uomini trasformate in paure dagli ignoranti e
da quanti pensano di rimetterci in privilegi, denaro e servizi,
nell'accogliere i migranti; e, forse spinti dalla paura, alcuni accolgono
con sollievo leggi mascherate da insano patriottismo che tutelano gli egoismi dei singoli (l. bossi/fini) .
Storie di vite migranti come le nostre
anime, che, se pur condite di realtà frammista a poesia e narrativa,
testimoniano le assurdità dei centri d'accoglienza e smistamento
posti ai valichi dei sud del mondo ma che narrano anche di afflati
umanistici insperati.
sabato 28 dicembre 2013
Guerra ai vertici Mps, Mansi vs Profumo
Antonella Mansi,
insignita dal Presidente Giorgio
Napolitano dell'onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica
Italiana, nonché Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di
Siena, boccia la proposta di Alessandro Profumo di aumentare il
capitale di 3 miliardi per onorare il debito contratto con gli italiani grazie ai Monti bond del Governo dei prof.
“tre miliardi in più perché
dobbiamo renderne 4 ai contribuenti italiani che con l'aumento di
capitale avrebbero preso tre miliardi e 300 milioni di interessi”,
dice Alessandro Profumo.
Per l'ex numero uno di Unicredit la
posizione della Fondazione è paragonabile a quella presa negli anni
passati, quando si è indebitata per difendere il controllo di Rocca
Salimbeni. «La decisione è in linea con quella del 51% che si è
visto si è dimostrata errata. Speravo non fossero fatti ulteriori
errori visto che sono un ottimista di natura«. E se nei mesi scorsi
non c'è stato un gioco di squadra tra Mps e Fondazione, ciò è per
rispetto della legge che impone uguale trattamento per tutti gli
azionisti.
Non ho gli strumenti scientifici per
schierarmi da una parte o dall'altra. Non so se ha ragione la
presidente della fondazione Antonella Mansi oppure il presidente del
cda Mps Profumo.
L'unico dato certo sta nella
spoliazione disastrosa operata dai dirigenti nominati dai partiti col
benestare della fondazione il cui peso grava sui dipendenti.
Sarebbe davvero insopportabile assistere
all'ennesima commedia italiana con galli che s'azzuffano nel
singolare palio dove a vincere non è il popolo ma le strategie del
profitto.
giovedì 26 dicembre 2013
Rinascite, quale futuro?
![]() |
"rinascite", pittura a olio su tela, 1980, courtesy arch. M. Iannino |
Di male in peggio?
Anche quest'anno, nelle ultime ore che
precedono l'inizio di una nuova immutabile era temporale, siamo alle
solite scaramantiche operazioni augurali:
la politica (la maggior parte dei suoi esponenti) pensa e trama
nell'ombra per mantenere quanto più possibile il predominio sulla
preda;
la classe dirigente cerca nuovi
alleati per non essere spodestata;
le aziende impongono studi
mirati di settore per far decollare nuovamente il consumismo.
E noi cittadini, ancora
speranzosi, impavidi nonostante tutto, auguriamo per noi e i nostri
figli rinascite migliori.
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