sabato 7 dicembre 2013

Mandela è morto, W Mandela!

Apartheid, contro gli opportunismi 

Come si fa a rimanere indifferenti davanti a una valanga di lacrime?
"Apartheid" gentile concessione M. Iannino


I due mondi, reale e virtuale, fanno a gara a chi esprime meglio concetti strappalacrime.

Nei social network, dolore e rimpianto per la scomparsa di Nelson Mandela hanno sfumature cromatiche che rasentano la poesia; semplici commenti e fine prosa inondano pagine di post nelle forme più disparate.

C'è chi se la prende con la classe politica che non manda nessuno ai funerali dell'avvocato che si scontrò contro il potere economico dei bianchi in sudafrica e per questo assaggiò il carcere ma gli valse anche il nobel.

C'è chi ricorda che le sue gesta hanno ispirato e ispirarono artisti della musica e delle arti visive; registi, cantanti, pittori. Ma anche associazioni e fondazioni.

Inevitabilmente, come accade nelle società retta dal capitalismo, la sua immagine è veicolo per racimolare consensi e, i suoi pensieri, fondi che non guastano mai, anzi aiutano a tenere alta la tensione e la possibilità di fare opere di beneficenza. A proposito dei fondi, secondo quanto pubblicato dai media, pare che siano iniziate le lotte tra gli eredi per chi deve guidare e gestire il ricco patrimoni lasciato dall'eroe dell'apartheid. Non sono mancate le denunce degli eredi ai giornali che hanno pubblicato la notizia.

E domani? Passata la sbornia emotiva quanti docenti che oggi postano commoventi frasi ricorderanno ai loro allievi la figura e il pensiero di Nelson Mandela?

Ricordiamoci che è morto in tarda età e che le sue azioni le sue parole contro la tirannia egoistica dei bianchi, e non solo dei bianchi, sono risuonate anche da noi negli anni settanta e hanno rubato la scena alla politica asservita al malcostume almeno tra i giovani.

In estrema sintesi, il fiume di esternazioni lacrimevoli che ci stanno inondando somigliano alle dichiarazioni d'intenti dei politici che giurano di voler cambiare il mondo e che si mettono in campo non per curare i propri interessi ma per ingaggiare battaglie e guerre contro i cattivi e a favore del popolo.

Purtroppo, la vita continua. E come dice il saggio: un papa muore e un altro arriva. Ma la maggior parte degli uomini sono ben invischiati nella materia e ci sguazzano benissimo...


venerdì 6 dicembre 2013

Mandela, esempio da seguire

R.I.P. Madiba, ora tocca a noi agire sulle idee. 


Il mondo piange Madiba, io no! Io sono grata al mondo per aver donato a noi Nelson Mandela.

Il suo pensiero vive e migliora le menti, nonostante le ingiustizie dei forti sui deboli che continuano a governare la terra.

Mandela, come Gandhi ha tracciato la strada della libertà per i diseredati, gli oppressi, gli ultimi.

Oggi, dopo una lunga agonia, il suo corpo ha cessato di respirare. Si è arreso all'inevitabile. Ma mai si è arreso alla tirannia degli uomini.

A divulgare la sua lotta contro l'apartheid, la sua stoica determinazione, se pur in carcere e farlo conoscere ai giovani, alcune firme del rock che presero parte al “Free Nelson Mandela” e al mitico festival “artist united against apartheid” organizzato da Steve Van Zandt, fido amico del Boss a Sun City nel cuore del potere bianco sudafricano.

Bono. Lou Reed. Springsteen. Bob Dylan. Alcuni dei menestrelli rock che hanno cantato “Mandela” in quanto icona di “fratello e o sorella soggiogati” per la libertà del il pensiero di Mandiba.

Ma, anche una canzone per nulla pensata con le stesse intenzioni, “I Want to Break Free”dei Queen (contestati, perché andarono a suonare in Sudafrica in quegli anni e non con gli stessi intenti di Van Zandt e soci) è stata adottata e divenne l'inno dell'Anc, il partito di Mandela.

Ecco, sì, mi pace pensare che le sue sofferenze siano servite a qualcosa. E che il suo pensiero continui a vivere e che arrivi a governare la terra.

Ciao Madiba. Un bacio.
R.I.P. Nonno Nelson, ORA TOCCA A NOI TENTARE DI CAMBIARE LE MENTI.

Quando dai rubinetti di casa esce acqua sporca

Cosa succede quando l’acquedotto subisce manutenzioni e l’acqua si sporca?


Nelle case avviene di tutto e di più!
Panico per il color ruggine e eventuali pizzette esalate dall'acqua sporca che scorre tra le mani o peggio cade dalla doccia mentre ti stai lavando.

Danni a elettrodomestici, lavabiancheria, boiler e o caldaia. Filtri intasati e tubature infettate. E ancor prima, chi possiede cisterne, deve provvedere alla pulitura e alla disinfestazione delle autoclave nonché dei filtri dei motori di sollevamento.

Ecco. Se i tecnici del comune che sono impiegati e preposti alla manutenzione delle condutture del bene acqua fossero un tantino più attenti eviteremmo inutili dispendi di soldi e di energie.

VascoRock Show, Golinelli, Rocchetti, Innesto a Marcellinara, imperdibili



Vasco è Vasco! Vasco è difficile da cantare... lui graffia le parole. Poche parole che entrano nel cuore. Chi lo canta? Chi riesce a cantare Vasco? Chi canta “Alba chiara”? Solo lui!

Questo risponde Fiorella Mannoia ad Andrea Scanzi durante un'intervista. E subito mi viene alla mente la VascoRockShow, la tribute band che porta in giro per le piazze la buona musica di Vasco.

Che fossero bravi musicisti è ormai acclarato. Lo dimostrano i concerti e le collaborazioni dei musicisti che affiancano il Kom e riempiono gli stadi.

All'appuntamento del prossimo 14 dicembre presso lo zoom di Marcellinanra la band aggiunge un'altra perla. Insieme a Claudio Golinelli e Alberto Rocchetti, ecco sul palco Andrea Innesto coi suoi fiati.

La band al completo, ricordiamolo, è composto da Gianlica Rossiello, Raffaele Posca, Francesco Merante,Christian Muccari, Andrea Guastella, Alfredo Paonessa e Massimiliano Iannino, suonerà e canterà una medley iniziale tenuta segreta che farà scoppiare il cuore alla maniera di Vasco. Segue una scaletta di tutto rispetto intervallata dalle esibizioni di Rocchetti, alla tastiera; Golinelli al basso e il sax di Innesto insieme alla voce di Massimiliano Iannino, il Vasco del gruppo catanzarese.

Uno spettacolo imperdibile!

Dopo la bocciatura del porcellum

Camere legittime?
courtesy arch. M.Iannino


Non per girare il coltello nella piaga ma per onestà e buon senso è necessario chiarire che in ambiti diversi dalla politica quando si alterano i procedimenti con azioni ritenute illecite, i risultati finali certificati e sanzionati per scorrettezze sono annullati a causa delle illegalità adottate per raggiungere gli obiettivi. 

Avviene nei concorsi pubblici. Agli esami di qualsiasi genere. Nello sport!

Ma, buon senso vuole che un Paese come l'Italia non può essere lasciato in balìa delle onde. Già con una classe dirigente così va come va. Figurarsi senza nessuno al timone.
Indubbiamente ci si chiede, considerati i regressi, quanto questa classe dirigente è idonea per fare i dovuti aggiustamenti.

Brunetta la spara grossa e intima l'azzeramento dei deputati e senatori che occupano le poltrone grazie al premio di maggioranza voluto da Berlusconi con la legge Calderoli.
Sono 148 i seggi che dovrebbero essere ripartiti. Si potrebbe anche fare sempre ché dall'entrata in vigore del “porcellum” i responsabili risarciscano noi cittadini dei danni subiti.

Bando alle fesserie, il momento è critico! Quindi, meno cazzate, più serietà e rispetto verso i cittadini!!!  

giovedì 5 dicembre 2013

Primarie Pd, raccolta fondi e trasparenza.

Civati. Cuperlo. Renzi. Domenica uno dei tre sarà alla guida della segreteria politica del pd. Allora, mi chiedo, perché il più esposto mediaticamente è uno solo: Renzi?

Matteo Renzi lo si dà già per vincitore. Giornalai e giornalisti gli danno spazi e importanza da leader. Eppure, non gode delle stime di buona parte dei “reggenti”del partito. Lui personalizza molto la politica e per certi aspetti sembra che calchi orme lasciate da certi padroni di partiti. (metterà anche lui il nome sul simbolo in caso di vittoria?).

Gianni Cuperlo è l'intellettuale cresciuto dietro le quinte ma nei primi banchi della scuola del partito. Calmo, ponderato, contestualizza e espone concetti a vasto raggio. Gode dell'appoggio di Dalema, Bersani e della maggior parte dei probiviri.

Pippo Civati è più diretto. Naviga nei post dei cibernauti. È sostenuto dai giovani e dalle persone di sinistra che non hanno apprezzato il guazzabuglio delle intese extralarge. E chissà che...

Ma andiamo al conquibus che serve per le primarie. (ormai si parla solo di soldi. Persino per esprimere il voto pare che siano necessarie all'incirca 4 euro a persona).

I numeri sono importanti:

Ottomila gazebo. Una media di 100mila volontari che si prenderanno cura dei seggi, nonché dei permessi comunali per piantare i gazebo, gestire le sezioni. Poi ci sono le spese vive per il materiale propagandistico, manifesti, locandine e altro. E c'è da mettere in conto anche il sostentamento dei 100mila volontari ( un tempo ogni volontario pensava a non pesare sulle risorse del partito, anzi, era il primo/a a procurare fondi specialmente se ricopriva incarichi istituzionali. I parlamentari, lasciavano il 5o% circa della diaria al partito e la prima azione che facevano in via delle botteghe oscure consisteva nel firmare la dichiarazione di donazione, senza tener conto dei fondi segreti sovietici. va beh che oggi ci sono quelli trasparenti degli industriali (Riva & altri)).

Com'è cambiato tutto! Oggi dobbiamo sbirciare nei siti dei candidati per sapere le donazioni che ricevono dai sostenitori.

Al momento Renzi raggiunge circa quota 88mila€. Civati 89, quasi 90,000€. e Cuperlo non pervenuto. In compenso sul sito di Cuperlo ci sono le coordinate bancarie.

Ad occhio e croce se domenica 8 dicembre i votanti versassero una media di 4/5 euro e fossero sopra la soglia del milione e mezzo nelle casse del pd entrerebbe un tesoretto ragguardevole. Moltiplichiamo 4€x1.500.000= seimilioni di € in una giornata. però...

Il naufragio delle Camere


Tutti d'accordo ma nessuno che muove il primo passo. C'è voluto l'intervento della Consulta per porre fine alla porcata del secolo fatta dal governo Berlusconi etichettata col nome dell'allora ministro Calderoli. È stato lo stesso Calderoli a definire “porcata” la sua innovativa legge elettorale che dava la possibilità ai capi dei partiti di fare le liste e di bloccarle per garantire l'eleggibilità dei fedeli. Non contento, mise anche il premio di maggioranza che regalava al vincitore, anche con un voto di differenza, la possibilità di governare.

In questi lunghi anni di porcate ne abbiamo subite tante! Ci auguriamo che questa sentenza d'incostituzionalità espressa dalla Consulta sia l'inizio di una ripartenza dignitosa per l'Italia.

Al momento evidenzia la pochezza culturale della politica che ha saputo solamente ciurlare nel manico di una legge elettorale che nei fatti stava bene per le loro strategie di bassa lega.

Nei fatti esce sconfitta tutta l'attuale classe politica. L'effetto rende nulle le cariche e inficia Parlamento e Senato.

Si concretizza il rischio paventato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che da mesi indica l’intervento della Consulta come il momento in cui si sarebbe potuto manifestare «il naufragio delle Camere».  

mercoledì 4 dicembre 2013

ISEE, nuove regole contro furbi e evasori

 In seguito allo scandalo acclarato inerente le esenzioni ISEE, certificato in base al quale si accede alle    
agevolazioni sanitarie, diritto allo studio, quindi ticket, borse di studio, alloggi etc per i meno abbienti, il Governo Letta ha varato d'urgenza le nuove regole per definire la soglia di “povertà” che dà diritto alle agevolazioni di legge previste per il welfare.

L'autocertificazione prevista fin ora non ha sortito gli effetti sperati vista la furbizia omissiva di alcuni auto-certificanti che, pur possedendo costose macchine e vivere lussuosamente, dichiaravano il falso fregando così chi aveva bisogno davvero delle agevolazioni in campo sanitario e scolastico.

Ben ha fatto Letta e il suo ministro Giovannini insieme al Governo. Male per i cittadini onesti che hanno sempre autecertificato il vero nelle dichiarazioni che, da oggi in poi, al pari di quanti hanno dichiarato il falso, dovranno recarsi negli uffici preposti per ottemperare ai doveri burocratici snelliti, fin ora, dalle auto-certificazioni in questione.

Tra le misure prese, in caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque
di una riduzione del reddito superiore al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee.

Insomma, il nuovo ISEE, ribattezzato “riccometro, avrà il compito di equilibrare "scientificamente" le “ricchezze:

ci sarà il controllo incrociato dei dati, ci saranno meno autocertificazioni e più controlli con una definizione «più ampia del reddito e un maggior peso della situazione patrimoniale».

Casa e patrimonio conteranno di più: nel nuovo Isee sarà considerato il valore degli immobili rivalutato ai fini Imu (invece che Ici) mentre sarà ridotta la franchigia della componente mobiliare.

E, in riferimento al patrimonio mobiliare, vale adire i soldi, l’80% delle famiglie dichiara di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d’Italia.

Sarà sufficiente questo nuovo stato di polizia investigativa per far crescere le coscienze? Chissà, forse stanerà qualche furbetto poco accorto ma gli scaltri sapranno come aggirare l'ostacolo:
siamo italiani.

Lega: il verde non è sempre il colore della speranza

Quando la realtà supera la fantasia.
testuggine "verde padano"

Essere indagati o presi di mira ed esposti al pubblico ludibrio per l'attaccamento ad un colore, in questo caso il “verde padano” con sfumature kiwi, è davvero da manuale.

L'assurdo in questione consiste nella spesa che risulta davvero irrisoria: appena 40 €. e per comprare cosa? Un boxer!
Comprare un boxer verde kiwi non è reato se il politico in questione lo acquista con i soldi propri, d'altronde con quanto guadagna, ma fare la cresta sui rimborsi ai partiti è davvero da... no no è solo distrazione... come definirla sennò? Lo so sembra satira pura ma non mi sto inventando nulla.

Secondo quanto riportato da “Repubblica”:

“Continua a riservare sorprese lo scandalo sui rimborsi pubblici delle spese dei consiglieri regionali piemontesi. L'ultima riguarda il presidente della Regione, Roberto Cota, che nel 2011 ha speso 40 euro per comprare, mentre era in missione a Boston, un paio di boxer in tinta-Lega (accontentandosi però della sfumatura "kiwi", poiché il verde padano non era a scaffale) nello store "Vineyard Vines"”.

La lega, visto quanto è scaturito dalle indagini, ha mostrato la faccia peggiore dei politici furbi arraffoni e scaltri: tesori nascosti all'estero, diamanti, lauree comprate, arredamenti, elargizioni per interventi sanitari, ristrutturazioni edilizie. Ma come abbiamo abbondantemente constatato anche gli altri partiti non sono esenti. Sono tutti sotto indagine dalle forze dell'ordine.

E, non contenti dei lauti “contributi volontari” dei fiancheggiatori oculati, ancora c'è chi giustifica la validità dei finanziamenti pubblici ai partiti.  

martedì 3 dicembre 2013

Casa e demanio beni intoccabili


IMU Sì, NO, FORSE...

Non si smentiscono neanche questi dirigenti. Quando si tratta di trovare soldi sanno dove mettere le mani. Persino la Camusso ha esternato dall'alto della sua prosopopea fintamente saggia l'arrogante pensata di rimettere la tassa sulla casa senza tener conto dei debiti fatti con le banche per comprarla o costruirla o per quanti hanno pensato di lasciare il bene casa ai figli.

Governanti e dirigenti sindacali, nonché politici & associati, trovano le scorciatoie più semplici e indolore per le loro stanche membra. Svegli e dinamici quando si tratta d'infilare emendamenti nelle proposte di leggi che migliorano la loro stabilità economica e sociale o delle loro cerchie di amici e parenti.

È vero! Molti italiani siamo diseducati. Cerchiamo sempre di arraffare qualcosa che ci torna comodo fottendocene cristianamente del prossimo, (cristianamente perché sempre pronti a batterci il petto davanti alle immagini dei santi).

Ma l'esempio da dove viene? (si dice che il pesce puzza dalla testa, sarà così?)

Nel nostro modello di vita sociale manca la cultura della solidarietà sbandierata nei salottini televisivi, urlata nelle piazze o sussurrata nelle case di culto.

Le lacune culturali sono da ascrivere totalmente e pesantemente alla classe dirigente che non ha saputo o voluto scientemente provvedere all'evoluzione dei cittadini.

Non è tartassando chi già paga le tasse dovute allo Stato sui beni di prima necessità come la casa costruita col sudore della fronte ma, l'esempio, il buon esempio che vorremmo finalmente vedere nei fatti consiste nel taglio alle spese superflue che foraggiano i carrozzoni della politica, le fondazioni inutili, gli uffici inutili piuttosto che la vendita ai privati delle spiagge o dei beni del demanio che saremmo tutti noi:

mi saprebbero dire i cervelloni che hanno osato pensare di dismettere e vendere i beni dello Stato cosa succederà quando tra qualche tempo ci troveremo di nuovo nelle necessità economiche allarmanti del debito pubblico peggiore di quello attuale?

Una proposta semplice?
Dirigenti, governanti, politici, associazioni serie, impegnatevi, impegniamoci ad essere onesti con noi stessi e andiamo a scovare i furbi, solo così si dà slancio e speranza.

Non lasciamo a nessuno la libertà d'interferire nei nostri modelli sociali. Neanche al

commissario Ue agli Affari Economici,Olli Rehn, che in un'intervista a "La Repubblica" avverte che sul "deficit, l'Italia e' in linea, anche se di poco, con il criterio del 3%.
Quel 3% che ci ha condotti silenziosamente a morire pur di risanare beni illusori.

Il pil reale delle famiglie si chiama casa pane figli studio e cultura!




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