sabato 30 luglio 2022

Povertà

Negli occhi dei bambini.

Chiariamo: non è mia intenzione fare facili moralismi e men che meno retorica.

Ma sapere che nel mondo in molti vivono i disagi della povertà e senza andare lontano dalla nostra porta di casa li tocchiamo con mano, è qualcosa che lascia straniti.

"povertà" by Mario Iannino 2022


Anche a due passi da noi che abbiamo la fortuna di essere nati e di vivere in un Paese, tutto sommato, ricco, che vive di luci riflesse pensa, tra alti e bassi, con qualche pastoia burocratica di troppo, ai problemi sociali dei più deboli attraverso l'istituto del welfare vi sono “poveri!

Poveri col cellulare, il profilo sulle piattaforme social e con la vaga speranza di sfondare tra gli influencer, l'illusione del sabato sera, la smarttv e tutto quello che propone internet,le offerte e gli acquisti a rate.


La bolla è bella e confezionata.


La tanto discriminata e deplorata azione di queste ultime ore attuata da alcuni esponenti politici evidenzia la volontà di volere gestire un governo incline alla sottomissione dei poteri forti e mortificare quanti versano in povertà.

Gli indigenti, diversi ma simili in quanto a bisogni in ogni parte del mondo, in Italia, chi non ha reddito o lavoro è tutelato dal nostro sistema democratico. È scritto nella Costituzione della Repubblica! E dà dignità ai cittadini sollevandoli dall'accattonaggio mediante gli istituti dei sistemi sociali quali la disoccupazione, il servizio sanitario nazionale, e il tanto chiacchierato “reddito di cittadinanza”.

Il reddito di cittadinanza e il nascente progetto del salario minimo già adottato da tempo in altri Paesi europei pare diano fastidio alle menti contorte dei politici collegati alle logiche dei poteri economici che, al posto del cuore, hanno impiantato pallottolieri elettronici.

Destinare soldi a persone e cose che non generano altra ricchezza nell'immediato è un'assurdità! Sembra dicano, ma non lo dicono perché capiscono bene che le reazioni delle masse. La massa deve essere gestita! Guidata. Anzi pilotata e plasmata. Messa in condizioni di sudditanza psicologica e materiale così da potere continuare il gioco al massacro. Uno scontro lontano dai luoghi dorati. Innescare, insomma una guerra tra poveri è un gioco da bambini... chè scientificamente porta ricchezze alla minoranza dei già schifosamente ricchi e magari, dietro i fatti di sangue, rivedere o annullare lo stato sociale che fa da paracadute alle classi meno fortunate.

Il reddito di sudditanza fino ad ora è stato camuffato con le sigle cococo, lavoratori socialmente utili, interinali, e con gli stage gratuiti a cui i meno tutelati hanno dovuto sottostare dignitosamente allo stato di precarietà intessuto dai vari meccanismi consumistici che domina le società industriali.

Un sistema studiato per creare dipendenze!

le stesse che vivono gli emarginati in tutte le parti del mondo


domenica 24 luglio 2022

Oltre il cancello

 

Lettera ai figli privi di memoria ma anche ai compagni e alle compagne di vita.

Nel giorno in cui Papa Francesco fa un viaggio penitenziale in nord America per chiedere perdono ai nativi per gli abusi perpetrati dagli invasori e anche dai religiosi che hanno imposto i loro credo mortificando le culture autoctone ricorre anche la giornata, sempre istituita da Francesco, per ricordare il bene dei nonni e degli anziani.

Persone deboli, i nonni, gli anziani, gli emarginati in generale che subiscono l'arroganza dei tempi tout court. Penso a quanti sono lasciati ai margini da una società indaffarata e condizionata dalle situazioni immediate e agli impegni lavorativi.

In nome del lavoro e delle rispettive aspettative di vita spesso si è difronte a delle scelte estreme o comunque a delle scelte che al momento sembrano essere le più confacenti.

Si tagliano legami ritenute zavorre.

Gli anziani e i non autosufficienti sono parcheggiati in pensionati, strutture socio-sanitarie e case famiglia che di familiare non hanno nulla!, strutture voraci che costano un occhio della testa dove i ricoverati vivono lontano dagli affetti gli ultimi giorni della loro vita.

Ed ecco che ancora una volta si alza l'unica voce commiserevole: Francesco parla di “anziani a chilometro 0!”. che, in parole povere significa: nonni e anziani tenuti in casa. Nella stessa casa che hanno vissuto! Cresciuto figli, amato, sognato e pianificato il futuro della famiglia e dato i principi fondamentali a figli e nipoti in assenza dei genitori.

Ma i giovani oggi sembrano essere distratti dagli affetti. Anzi, li vivono come delle restrizioni. Anche i pensieri della quotidianità come accompagnare i figli a scuola e persino al mare o in montagna diventano impegni che limitano il proprio stile di vita votato alla spensieratezza.

La famiglia tipo del 2022 preferisce, se non ha eccessive spese gestionali, mangiare fuori, non cucinare, non usare gli elettrodomestici non per evitare o limitarne i consumi ma per poter dedicare il tempo libero per la cura della propria persona: oziare!, spettegolare al telefono, chattare, sbirciare nei profili social, esprimere dissenso o solidarietà a qualche post con un emoticon ma mai impegnarsi seriamente con una analisi costruttiva.

È consuetudine sentire qualche giovane mamma mentre parla al cellulare, al cellulare non si sussurra: si grida!, con qualche conoscente, reale o virtuale conosciuta solo sui social, ma questo è irrilevante. In un luogo qualunque. In coda alla cassa del supermercato. Per strada. In pizzeria. Dal medico. In ambulatorio.

I panni sporchi non si lavano più in famiglia ma sono sciorinati al sole e al vento.

In questo clima gli anziani specialmente non autosufficienti sono ritenuti una palla al piede. Zavorre da parcheggiare altrove, lontani dalla propria vita.

La giornata dedicata ai nonni è stata trasformata in una ennesima occasione commerciale dalla società mercantile e dalla pochezza di pensiero di quanti guardano e badano all'economia, al conto in banca e alle leggi della finanza.

Qualcuno ha detto che tenere i nonni a casa, a km 0, è un affare. La loro presenza per le giovani famiglie e per la società sono l'equivalente di una finanziaria.

Ecco, tutto ruota attorno all'economia e non agli affetti.

Si antepone, insomma, il fattore utilitarista alla corretta qualità della vita degli anziani o, peggio, si associano teorie qualunquiste cucite addosso al momento, caso per caso. Per intenderci: non voglio soffrire insieme a te. non intendo perdere tempo per curare il tuo corpo, le tue ferite, la tua vecchiaia...

I figli hanno dimenticato. E saranno dimenticati a loro volta. D'altronde non hanno scelto loro di nascere, ci potrebbe anche stare quando si troveranno dall'altra parte del cancello.. E i compagni o le compagne di vita? con cui si è sofferto e gioito e che dimenticando (peggio se cristiani sposati in chiesa) il patto di solidarietà e mutuo soccorso reciproco giurato nel giorno più bello, decidono di recidere l'ultimo anelito di speranza scaricando l'infermo in una qualche struttura "d'eccellenza". Lasciare oltre il cancello lo scarto di una esistenza---

sabato 23 luglio 2022

Gioacchino Lamanna, uomo buono e pittore d'altri tempi

 

Ore 8 circa, il telefono squilla. Rispondo.

E dal tono della voce del mio interlocutore intuisco che non sono buone nuove.



Era una persona buona!

Questo si sente dire nei confronti di qualcuno che ci lascia. E questa volta è l'espressione più azzeccata!

Gioacchino Lamanna è stato un ottimo pittore, un uomo che ha condotto una vita modesta, sempre pronto e disponibile al dialogo, aperto alle idee e al fare degli altri che in Catanzaro e anche altrove si cimentavano con l'arte della pittura. Non era manicheo né disdegnava le forme espressive di quanti incrociava per strada e nei luoghi preposti alle esposizioni. Era curioso. Chiedeva sempre sullo stato dei lavori e sulle ricerche in pittura. Contrariamente di quanto accade negli animi dei minuscoli che si sentono grandi artisti e depositari di chissà quali e quante verità.

La prima volta lo incontrai nei giardini di S, Leonardo. Aveva portato lì la sua classe per fare dipingere gli studenti dal vero. Mi avvicinai a lui e interloquimmo affabilmente come se ci conoscessimo da sempre. Non dava l'impressione del saccente. Proponeva e accettava suggerimenti, si complimentava con gli studenti. E dava spazio ai curiosi che si accalcavano davanti e attorno agli studenti che erano alle prese dei “compiti” dal vero.

Era un giovane professore che si poneva al di qua della cattedra.

Non dava sfogo della sua bravura. E riusciva a trovare, anche in chi non eccelleva nel disegno o nella pennellata, altri modi per gratificarne l'impegno.

Era un compagno e attento amico di strada, sempre misurato e fondamentalmente incline per natura a non mortificare chi gli stava attorno.

Un uomo buono! Gioacchino. Uno che lascia un grande vuoto in quanti abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo umanamente e artisticamente.

Una curiosità: la tela raffigurante Mattia Preti che capeggiava davanti il portone del “circolo unione” su corso Mazzini nelle occasioni di mostre e eventi pittorici, è frutto di una scommessa, ovviamente vinta da Lui.

Impegno. Onestà. Lavoro costante. Fattori che hanno ampliato la sua Conoscenza! E alimentato la sua modestia.

Ciao Gioacchino. 


domenica 17 luglio 2022

Fiorita & Compagni alle prese con il territorio catanzarese

 


Come inizio non c'è male!

È da poco tempo che la nuova giunta Fiorita si è insediata e subito si è data da fare in occasione della festa del santo patrono. Un tempo si diceva: Catanzaro è la città delle 3V; Vento, perché perennemente sferzata dal soffio potente di eolo, Vitaliano quale Santo Patrono e Velluto per via dei tessuti damascati ricavati dalla lavorazione del prodotto del baco della seta.

Le tradizioni, alcune esistenti solo nell'immaginazione, sono dure a morire.

Il vento c'è ancora e soffia da nord a sud della città mentre la coltivazione di bachi da seta sono un lontano ricordo come pure il ticchettio dei telai che animavano il rione “Filanda”.

Vitaliano no! San Vitaliano è il santo per antonomasia che protegge la città ed è più che doveroso portargli rispetto e devozione!

Commuove il post che gira su fb. I neo insediati sono entusiasti per l'operazione “pulizia” in onore del Santo nel centro storico. Sarebbe ancora più encomiabile se, però, non dimenticassero l'abbandono in cui versano le periferie. Tema dibattuto e sentito da Nicola Fiorita durante la sua campagna elettorale che ha svolto nei quartieri marginali della città.

Ma il centro storico, che, appunto, ha una storia da difendere e valorizzare, ovviamente, deve essere ben curato. È il salotto buono della città! Deve fare bella impressione agli ipotetici visitatori; turisti e cittadini, abitanti residenziali e non. Giusto quindi che abbia un occhio attento e di riguardo! Anche se:

ieri, in occasione della festa patronale, un'altra opera attrattiva; la funicolare, ha deluso le aspettative di ipotetici avventori propensi a lasciare la macchina ai piedi della città per godere della spettacolare processione organizzata dalle parrocchie cittadine in onore del Santo.

E che dire delle periferie dimenticate e lasciate ancora una volta in balìa degli eventi naturali che popola il territorio, selvaggina compresa,  e a sé stesse?

Buon lavoro a tutti con l'auspicio che la nuova giunta possa trovare i fondi necessari per la normale manutenzione e rendere vivibili le periferie non solo agli amanti della natura ... 👼

ps,: un particolare ringraziamento per le immagini postate e condivise sul social dai neo assessori Monteverde e Casalinuovo che senza di esse, per molti sedentari, pantofolari per  esigenza, scelta o perché forzati dalla contingente crisi energetica e per quanti non hanno un account ma che comunque sono aggiornati da amici e conoscenti che ce l'hanno, sarebbe passato inosservato l'impegno civile dei nuovi arrivati a palazzo de nobili.





mercoledì 13 luglio 2022

Le cannule di mister P

 

La violenza fa paura. La guerra è un abominio!


Ci sono circa 30 conflitti sparsi nel mondo ma quello che più ci tocca da vicino ed è documentato con ogni dovizia di particolari riguarda l'invasione di Putin in Ucraina.

La cronaca sul campo testimonia distruzioni assurde che vivono di teorie antistoriche giustificate da cause teoremi politico-territoriali in cui trovano ampi spazi gli interessi economici e religiosi autoreferenziali.

Morti e distruzione occupano gran parte dei notiziari. Immagini di persone comuni, gente semplice che vive del proprio lavoro piangono sui resti delle macerie e tra la cenere delle derrate alimentari bombardate dalla perfidia putiniana.


E mentre le nazioni europee che dipendono dal gas sovietico corrono ai ripari Alcuni esponenti della politica dimostrano stupore per la chiusura dei gasdotti mascherata da “manutenzione impianti”. È come nascondersi dietro un dito come lo è stato con la grande Z bianca vergata sui carriarmati in marcia verso l'Ucraina. Forse, politici, manager e giornalisti stavano sulla luna quando Putin ha dichiarato guerra all'Ucraina non disdegnando qualche minaccia in direzione dei paesi intenzionati ad appoggiare Zalesnky e il popolo ucraino? ritorsione legittima in sintonia col pensiero bellicoso del despota!

Quando è guerra è guerra per tutti! Disse la vecchietta. Ma non per i nostri strateghi della politica.



Le cause dei conflitti dipendono da politiche territoriali manichee oppure da questioni economiche, quindi dalle ricchezze dei territori e, per ultimo ma estremamente manipolatorio, dal proselitismo religioso usato come arma psicologica dal potere temporale di autarchie.


Nel teatro infuocato dai conflitti l'Africa è un focolaio perennemente acceso.

Siria, Turchia, Egitto, Sudan; Etiopia. Shael: Niger, Bukina Faso, Mali. E in Asia; in lembi di territori che soffrono la fame per altri motivi come nel Myanmar!, gli abitanti sono costretti sotto il giogo di un qualche dittatorucolo da 4 soldi. La guerra in-civile miete vittime tra i manifestanti... annulla vite e sogni.

E poi come dimenticare gli appoggi esterni delle grandi potenze nazionaliste e delle lobby fameliche che nascondono la bramosia dietro bandiere e presidenti pupazzo ostaggi delle mire espansionistiche di diaboliche trame

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