giovedì 14 giugno 2012

Monti, la politica e i cittadini

Monti inizia a preoccupare perché le sue esternazioni lo conducono a tenere le distanze dalla gente, dalle preoccupazioni dei cittadini e dalla realtà del Paese.

Monti, in Germania confida che il non essere un politico di professione lo rende più responsabile: «Non devo rispondere agli elettori ma a un Parlamento dove ottenere la fiducia, non devo scendere in strada per trovare voti. Questo mi rende però molto più responsabile, non meno».

Vero! Ma forse il professore dimentica da chi è composto il Parlamento attuale e chi sono i politici che lo assediano e quanto siano stimati dal “popolo”.

Tra le preoccupazioni generali del momento una vecchia “novità” rispunta caldeggiata dal

Presidente del Consiglio, sempre annunciata a Berlino: il Governo sta lavorando a uno strumento per la vendita degli asset pubblici. E, a chi gli chiede se escluda la cessione dell'attivo del settore pubblico, Monti risponde con prontezza: «Non solo non la escludiamo ma la stiamo preparando e presto seguiranno atti concreti. Abbiamo predisposto veicoli, fondi mobiliari e immobiliari, attraverso i quali convogliare, in vista di cessioni, attività del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale».

E' come dichiarare apertamente la volontà di abdicazione del sociale e cedere i gioielli di famiglia a chi detiene il potere economico e causato gran parte dei mali attuali che, quindi, può continuare ad affamare, fare il bello e cattivo tempo specie dopo avere acquisito i diritti dei beni comuni finora mal gestiti da una classe politica asservita.
Possibile che territorio e monumenti, demanio e attività che servono la comunità possano produrre ricchezza solo quando sotto padrone privato?

Può darsi che mi sfugga qualcosa... ma la preoccupazione per un “sociale privatistico che bada al guadagno personalistico a discapito dei deboli” resta.

mercoledì 13 giugno 2012

Elsa Fornero, la lady di ferro nostrana

Pare che la relazione dell’Inps contestata da Elsa Fornero sia stata chiesta da lei stessa all’ente che cura i fondi pensionistici dei lavoratori sei mesi fa.
Il documento che ha fatto andare su tutte le furie la Fornero perché secondo lei provoca «disagio sociale» secondo alcune notizie è stato sulla sua scrivania fin da gennaio. Non chiuso o nascosto in un cassetto ma valutato e soppesato dai tecnici chiamati a stilare il decreto interministeriale che dei 390mila esodati calcolati dall’Inps ne ha «salvaguardati» solo 65mila.

Perché la Fornero si è scaldata fino a trascendere nella dialettica e sentenziare il licenziamento, cosa sicura se si fosse trattato di un ente privato, e tuonare contro i vertici INPS?
Esternazioni che lasciano intendere il vero volto della Ministra. Altro che lacrime!

Alla luce di questi fatti si comprende la manovra e l'abolizione voluta dalla professoressa dell'articolo 18dello statuto dei lavoratori, che, ricordiamolo, tutelava i lavoratori dai licenziamenti facili quali, e qui abbiamo contezza, la reazione piccata di un alto dirigente nei confronti di subalterni che hanno prodotto azioni non consoni alla linea del comando politico.
Altro che Machiavelli!
ma... non è che si torna a parlare di rupe? Quella famosa rupe di Sparta che accoglieva in un abbraccio di morte disabili e vecchi perché nonutili alla società?

lunedì 11 giugno 2012

Scandalosa Madonna

l'esibizione di Madonna


NO FEAR! Niente paura!


D'altronde perché avere paura o turbarsi alla vista di un seno leggermente cascante di una donna che ha superato i 50 da un po'?

È da lì che abbiamo tratto il primo piacere! Un piacere infantile che trovava la sua ragione nella suzione e nella conseguenziale sensazione di sazietà che arrivava al cervello dopo aver riempito lo stomaco di latte materno e si spegneva nel sonno rigenerante.
Una tetta per crescere! Diventare donne e uomini liberi. Liberi da preconcetti e falsità.

...Ma era necessaria la provocazione della signora Ciccone in arte Madonna? Forse,sì! ... è un ottimo spot pubblicitario che fa parlare chiunque, anche i più emancipati e catalizza le attenzioni specie se fa scandalo, mostra tette culi e fa vedere biancheria sex.

Il gossip è pane per marionette pop; promuove il mondo dello spettacolo più di ogni altra forma e nei linguaggi della comunicazione è al top.

ma... NESSUNA PAURA... passerà anche questa e nessuno si ricorderà più della signora attempata col culo di fuori che se la prende con la religione i crocefissi e gli angeli.

Catanzaro, via del gelso bianco e filanda, origini

foglie e frutti di gelso bianco
C'è stato un tempo in cui la creatività dell'uomo riuscì a trarre ricchezze dalla trasformazione rispettosa della natura e intere città progredirono!

 Catanzaro porta ancora dietro le tracce storiche di queste opportunità ormai vive solo nei musei che conservano i damaschi e nella toponomastica cittadina del centro storico e precisamente nelle zone definite “gelso bianco” e “filanda”.

Gli orti i giardini e la campagna limitrofa all'area urbana, fino al secolo scorso, erano fonti di guadagno per i catanzaresi che, com'è noto, esportavano le sete damascate in Francia ed in tutta Europa.

Gli alberi di gelso producevano more con le quali le massaie confezionavano confetture ma non era questa la vera fonte di guadagno bensì l'ospite che si nutriva delle foglie dell'albero di gelso: il baco da seta!

I bossoli del baco da seta, opportunamente trattati, dipanati e trasformati in filati pregevoli, da via del gelso bianco si spostavano nel quartiere della “Filanda” dove le tessitrici compivano la magia della creazione col tessuto trattato e colorato dai tintori con accorgimenti che resero alla città vanto e onori, grazie, appunto al pregiato artigianato locale della tessitura.

Risposta col loden di Monti a Scalfari

Lezione magistralis del prof. Mario Monti su meritocrazia e riconoscimento delle professionalità acquisite.

Non poteva essere altro che questa! La risposta del prof. Mario a Eugenio Scalfaro circa le emanazioni dei poteri forti nei confronti di Catricalà, Fortunato e Canzio.

"Non ho avuto finora alcun motivo -risponde oggi su Repubblica il premier- per rammaricarmi delle scelte che ho fatto nel novembre scorso. Ho anzi apprezzato le loro qualità e il loro spirito di servizio. Naturalmente, nel caso riscontrassi in loro, come in qualsiasi altro collaboratore, anche un solo caso di mancata correttezza o lealta', non esiterei a privarmi della loro collaborazione".

"Quando ho nominato sottosegretario Catricalà e confermato nelle loro posizioni Fortunato e Canzio non ero certo all'oscuro dei loro rispettivi percorsi di carriera, ne' di chi avesse avuto un ruolo decisivo nel valorizzarli in passato", sottolinea Monti replicando a Scalfari che aveva scritto come Catricalà fosse una 'creatura' di Gianni Letta e Fortunato e Canzio di Giulio Tremonti. Si tratta di qualificati funzionari dello Stato e nel decidere di avvalermi della loro collaborazione li ho valutati alla luce di quelle che, dopo attento esame, mi sono parse le loro caratteristiche di competenza, integrità, autorevolezza nell'esercitare le funzioni ad essi attribuite, lealtà. Lealtà allo Stato e alle linee programmatiche del governo, non ad una 'mia' parte politica, che come e' noto non esiste".

"Certo, le due posizioni al ministero dell'Economia e delle finanze, oltre, beninteso, a quella di sottosegretario, rientrano nello 'spoil system'. Avrei perciò potuto modificarne a mia discrezione i titolari, magari per il fatto -sottolinea il premier- che il ministro che li aveva nominati non sempre aveva mostrato particolare rispetto per le mie tesi di politica economica (o per la mia persona) nel corso degli anni"."Ma non credo sia questo il modo corretto di intendere lo 'spoil system'.
Soprattutto se si e' a capo di un governo sostenuto da una maggioranza che e' composta da forze politiche antagoniste tra loro, con anime culturali e ambienti di riferimento spesso antitetici. Devo cercare, e' stata la mia convinzione fin dall'inizio, di estrarre il meglio da ogni forza e di rendere compatibile ciò che 'in natura' (cioè nei molti anni di bipolarismo che ci hanno portato alla crisi del novembre 2011) ha mostrato di non esserlo. In altre parole, non avrei potuto, ma neppure voluto -conclude Monti- evitare di prendere in considerazione professionalità di valore solo perché erano 'creature' di Gianni Letta o di Tremonti. O di Bersani, Casini o Alfano''.


Magari si diffondesse un simile pensiero nell'Italia delle spartizioni e dei dirigenti fantocci.
Sia ben chiaro: stimo il giornalista Eugenio Scalfari e lo ritengo uno degli ultimi uomini appartenenti al “vecchio modello di fare giornalismo”; forse un tantino manicheo, ma comunque intellettualmente onesto!


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