Scalea, 26 marzo 2014.
scalea, cs, mar tirreno cosentino |
il presidente del Consiglio Matteo
Renzi è in visita in Calabria. Sul palco esponenti locali del pd e
davanti una platea variegata di cittadini che ascoltano e urlano i
loro problemi cocenti.
Da una parte la rappresentanza delle
istituzioni che dicono come al solito belle parole e giurano buoni
propositi dall'altra i cittadini mortificati dalle tantissime
ingiustizie imposte dall'alto sotto il nome di spending review che
impone agli altri, ai cittadini comuni di prendere il peso degli
errori della politica e pagarne il conto in termini di tagli al
lavoro e consumi.
Renzi giura che ce la metterà tutta
per far cambiare rotta al sistema e incita i calabresi ad essere
parte attiva del cambiamento. Dice di volere cambiare la vecchia fase
politica e ne programma c'è l'abolizione del Senato. Secondo lui una
Camera è sufficiente per legiferare. Può darsi che abbia ragione ma
prima deve spiegare come mai proprio alla Camera dei deputati le
proposte politiche dei disegni di legge si gonfiano di emendamenti
che nulla hanno a che fare con i temi inerenti alla legge in
questione.
Dovrebbe spiegare perché abolire un
elemento di controllo come il Senato in mancanza di crescita civica
tra i parlamentari che tentano sempre il colpo gobbo e i lavori fin
qui svolti e licenziati dal parlamento lo confermano.
Sono d'accordo con lui: non si deve
pietire o cercare altrove la libertà. I sogni diventano reali se a
farli crescere è il sognatore o la sognatrice che li possiede anche a costo di lottare contro il mondo intero.
Allora spazio alla cultura. Spazio a
chi si mette in gioco senza avere protettori alle spalle, forti
della convinzione di vedere realizzati i sogni perché validi.
Perché
è giusto che sia così. ma se nel frattempo giunge qualche correttivo, sinonimo di cambiamento reale, l'entusiasmo aumenta e le forze triplicano... al di là se ce la farai a cambiare le regole o se te ne andrai sconfitto dal sistema dei poteri forti arroccati nelle istituzioni.
Buon lavoro Matteo e speriamo che non rimanga uno dei tanti slogan!