giovedì 6 febbraio 2025

A scirubetta, antica ricetta calabrese

 


L’acqua solidificata è lancia d’argento lasciata dagli gnomi dopo avere fatto la guardia nella notte, artefatto della natura benigna; cono di cristallo appeso alla gronda.

L’arcobaleno rassicura i bambini che, confortati dall’amore familiare in attesa osservano i colori sparsi sui muri: viola, indaco, blu, giallo arancione ... le energie positive nei bambini in attesa dell’alchimia casareccia, trattengono a malapena il tempo . La leccornia, il dolce tipico, lentamente prende forma nel tempo rarefatto della memoria.

Grazie agli uomini di buona volontà

 Non tutto è perduto! 



C’è ancora chi crede nell’interesse comune e lavora per arginare le derive mentali contaminate dagli egoismi.

L’onorificenza conferita al nostro Presidente lascia intendere che non tutti inseguono chimere funeste. E che le maschere non stanno a coprire le falsità per sempre. Cadono e lasciano scoperte vergogne che, probabilmente, neppure i sostenitori, pedine in/coscienti(?) di proselitismi urlati grottescamente come uniche panacee ai mali del nostro tempo, convincono.

mercoledì 5 febbraio 2025

NON IN MIO NOME!

 


NON IN MIO NOME!

Ragion di stato. Alcune nefandezze si giustificano in nome del popolo e degli interessi nazionali. Donne e uomini scaltri posizionati nelle differenti coalizioni, non so se turandosi ill naso gli orecchi ed aprendo spropositatamente la bocca, si trincerano dietro questa formula.

lunedì 3 febbraio 2025

Sciumicara, significato

 Vocabolario calabrese, una parola al giorno


Parole desuete.

Alcuni vocaboli li abbiamo riposti in soffitta, al pari delle suppellettili soppiantate da altre più performanti, come usiamo dire adesso. 

Alcune parole in calabrese stretto non le pronunciamo e neppure le sentiamo dalle persone che ancora parlano il familiare idioma. "Parra comu mangi". 

domenica 2 febbraio 2025

Catanzaro, Corvo, emergenza processionaria

 


EMERGENZA PROCESSIONARIA.

 

Nel quartiere Corvo di Catanzaro, il polmone verde rischia di collassare a causa della invasione di un parassita che colonizza i rami dei pini e se ne ciba: la processionaria! Succhia la linfa e indebolisce gli alberi fino a farli morire.

La lotta a questa forma parassitaria, pericolosa tra l’altro per le persone e gli animali contaminati dalla peluria di detti lombrichi, è una questione d’igiene sociale demandata per legge ai sindaci dei comuni infestati o agli amministratori condominiali se gli alberi contaminati ricadono in spazi condominiali.

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