Le periferie soffrono conflitti d’inferiorità. È questa una
costante comune presente in ogni dove. Nel nord come nel sud le periferie sono
lasciate ai margini salvo rare eccezioni.
I problemi presenti negli agglomerati abitativi delle zone
abbandonate perché dimenticate dalle gestioni comunali li conosciamo per esperienza
diretta, per le narrazioni ascoltate da chi li ha vissute prima e, in certi
casi, perché lette sulla stampa locale. Che
fare per emanciparsi dalla sottocultura intessuta con garbo dai ceti che
vivacchiano nel limbo clientelare assunto
a filosofia di vita dal pressappochismo strutturale diventato scheletro immarcescibile
delle società malate?
La risposta è scontata: studiare! Lavorare! Essere indipendenti.