lunedì 16 ottobre 2023

Odio Invidia Guerre

 Egoismo: il male del secolo


Strano animale l’uomo. Fa di tutto per allungare e conservare la vita al meglio e poi si lascia contaminare dall’idiozia. Però, nonostante l'idiozia pendula che sovrasta la società dei consumi beceri, impiega molto tempo in studi e ricerche. Analizza lo stile di vita e suggerisce scientifiche soluzioni per arginare derive ambientali e persino mentali.

È,  sulla carta, un uomo saggio!

Studia nei laboratori di ricerca metodiche e farmaci per migliorare la qualità della vita. Propone vaccini. Antivirali. E farmaci. Ma anche come distruggere i nemici che camminano e si siedono mangiano e amano come lui.

mercoledì 11 ottobre 2023

Pace in Medio Oriente

 


Casa è sinonimo di serenità!

È il luogo in cui ci sentiamo al sicuro. La casa È un luogo sacro, inviolabile!

Legittimando la reazione sanguinosa di Israele sulla striscia di Gaza si legittima l'uso della forza violenta tesa alla distruzione dei civili. Oltre 2milioni di civili incolpevoli, palestinesi e di altre nazionalità, sono sotto assedio nei centri bombardati dall'esercito israeliano in armi.

Una reazione spropositata quella di bombardare e mettere sotto assedio famiglie incolpevoli dell'assurda azione di Hamas che, visti i fatti, non sembra sia stata un'azione contro Israele. Il campo di guerra si allarga.

Indubbiamente l'orrore pervade chiunque davanti alle scene apocalittiche dei corpi trucidati che i primi soccorsi hanno visto nelle case violentate dalla furia dei terroristi di hamas. Una scena inimmaginabile persino nei prosceni dei triller cinematografici:

Una scia di sangue davanti ai corpi senza vita stesi a terra. Corpi di israeliani braccati, trascinati sul letto o colpiti nella notte nella piccola comunità di Kfar Aza a circa 200 metri dal confine con Gaza. Un luogo curato e pieno di bambini, passeggini, palloni, pareti colorate. Non è rimasto niente. Un attacco feroce, a sorpresa. Molti erano in camera da letto, alcuni avevano valigie pronte. Innocenti uccisi, caduti sotto i colpi di fucili, granate, coltelli. Una crudeltà orrenda.

martedì 10 ottobre 2023

Come pecore al pascolo

 


Economia solidale. E scelte personali.

Nell'economia solidale i parametri tra profitto economico e etica assumono valenze differenti rispetto all'idea liberista-capitalista; si conferisce risalto alla qualità dei prodotti, del lavoro, dello stile di vita, dell'impatto ambientale e equo compenso.

Il termine Solidale non deve trarre in inganno!

Perché non si riferisce ad un tipo di economia povera. Al contrario, è un'economia ricca!, in cui la ricchezza è distribuita in modo equo, non basata sullo sfruttamento umano, e men che meno, animale o ambientale.

Il “liberismo” percepito come un'economia ricca si è rivelato miserevolmente povero; secondo i principali teoremi di questa pseudo scienza economica che accentra le ricchezze nelle mani di pochi e non garantisce a miliardi di persone esistenze dignitose.

Convenienza e risparmio estremi sono incompatibili con un sistema sociale equo attento alle esigenze dell'altro.

Spesso quando l'attenzione di produttori e consumatori, quindi del mercato tende ad abbassare il prezzo dei prodotti di conseguenza si abbattono anche lo stipendio e le condizioni di sicurezza dei lavoratori, nonché la salvaguardia dell'ambiente e la qualità del prodotto stesso.

Anche se la reazione del consumatore all'innalzamento dei prezzi è consequenziale e sintomatica: per necessità più che per mera questione filosofica del mercato capitalista, cerca il prezzo più basso e non si pone problemi ad acquistare merci prodotte all'estero.

Industrializzazione e ambiente

 Dallo stabilimento di Casale Monferrato (eternit) all'ilva di Taranto.

Il modello lineare funziona sullo schema consumistico consolidato dal sistema produttivo che invoglia ad estrarre, produrre, utilizzare e gettare.

Un modello economico imposto dal mercato industriale post anni '60.

Anni in cui non si conoscevano ancora gli effetti erosivi del modello intrapreso. L'euforia data dalla intraprendenza industriale e dall'indipendenza economica dei tantissimi ex contadini diventati operai con salario mensile assicurato prometteva la conquista dell'infinito.

Dopo il terrore delle guerre, l'imperativo assoluto delle nazioni vittime dei conflitti mondiali consisteva in una pace duratura e benessere per i popoli.

Chi mai avrebbe ipotizzato uno scenario apocalittico quale quello che stiamo vivendo?

Grandi quantità di materiali e energia a disposizione dell'ingegno umano, allora facilmente reperibili e a basso prezzo. Possibile che nessuno abbia ipotizzato, fatto congetture, studiato i probabili risvolti futuri?

Ambiente, natura, economia solidale

 


Non è affar mio.

Quante volte abbiamo girato la testa dall'altra parte e abbiamo detto non mi riguarda.

Estraniarsi è una forma di autoconservazione e induce ad assumere un atteggiamento sociale semplicistico: “m'impiccio solo di ciò ch'è di mia competenza e apporta benefici alla mia cerchia familiare e o amicale”.

Essere attenti al benessere del proprio territorio ritenendolo proprietà assoluta di una cerchia limitata non ci auto assolve dall'essere animali sociali e neppure portare a termine soluzioni ai problemi impellenti auto celebrando gli eventi e le pseudo-vittorie.

Diritti negati pretesi con la forza si trasformano automaticamente in soprusi sociali. Non è la violenza l'atteggiamento adeguato per risolvere litigi che si trascinano nel tempo. E per violenza s'intende anche la pressione ostativa operata dalle forze di potere sull'opinione pubblica. Sovvertire la realtà. Fare apparire il lupo un agnello. Condizionare le menti semplici persuadendoli con pubblicità ingannevoli così da implementare forza economica e potere politico è un male. Mali dominanti; pustole cosparse con olii profumati.

E fino a quando il concetto dell'utile sposa e condiziona le azioni dei singoli, la solidarietà, l'etica, sono concetti astratti, inutili.

Produrre di più a basso costo per ottenere ritorni economici milionari. Questo è il pensiero ricorrente. Ed è per lo stesso motivo per cui il ciclo vitale dei prodotti d'uso comune ha limiti temporali preimpostati.

Contrariamente alla filosofia di vita che, consuetudine mentale comune a molti nelle realtà sociali di qualche decennio addietro, induceva a pensare al prodotto, di qualunque natura e uso, avrebbe dovuto imporsi per qualità e durata, terminata la sua funzione per raggiunti limiti tecnici o collassi improcrastinabili dei materiali di cui era composto il manufatto venisse, oggi diciamo, riciclato, ovvero reintrodotto in toto o in parte laddove possibile, senza creare traumi o danni irreversibili all'ambiente.

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