domenica 7 marzo 2021

Morire per covid da Catanzaro a Bologna

Chiedo preghiere. Ti chiedo di pregare per mio genero. Il covid ha colpito anche lui. In famiglia hanno fatto tutti il tampone: sono in quarantena. Ringraziando Dio pare che solo lui sia compromesso. È ricoverato a Bologna. Intubato e sedato.

Così mi diceva qualche settimana addietro il mio caro amico Gerardo.

Sono passati i giorni e la sua famiglia ha tirato un sospiro di sollievo. I ragazzi non sono stati contagiati e neppure la moglie.

L'altro ieri Gerardo era raggiante: aveva ricevuto notizie da Bologna: la figlia gli comunicava che all'indomani avrebbero svegliato dal coma indotto il compagno della sua vita.

Si prepari signora. -Le avevano riferito dall'ospedale.- la metteremo in contatto con suo marito.

Immagino le promesse d'intenti tra il degente ancora debole e la famiglia. Il peggio era passato.

Il decorso era stato quasi miracoloso per i risvolti notevoli dell'infezione che pare non avesse provocato strascichi. L'ultimo tampone lo dava negativo al virus.

Purtroppo stamane è arrivata la triste notizia:

Francesco è deceduto! Non per il covid ma per una causa collaterale dovuta all'intervento di tracheotomia: il cuore non ha retto.

Gerardo ha la voce rotta...

davanti a questi eventi ogni altro aspetto è privo di significato. E le parole di prammatica risultano essere irrilevanti se relazionati al dolore immenso di chi si aspettava il ritorno a casa dell'affetto appena perduto.

Che la terra ti sia lieve Francesco. A noi no resta che stare vicini ai tuoi cari che hai appena lasciato in carne ma sui quali veglierai in spirito.

Draghi peggio di Monti?

Che sta succedendo?

A sbirciare tra le notizie si palesa uno tsunami politico sul governo Draghi. (se ancora rimane un briciolo di sobrietà e indignazione costruttiva).

Super Mario ha perso i super poteri? Non è in grado di formare una squadra di tecnici validi a cui affidare lo studio del piano strategico che l'Europa richiede all'Italia?

Stando alle notizie e agli umori correnti non c'è da stare sereni. E la collaborazione chiesta alla società leader mondiale “mkkinsey” fa storcere il naso non solo per il costo che è di 250mila euro+iva ma principalmente per la sua storia che non brilla:

Di seguito qualche stralcio estrapolato dal fatto quotidiano.it:

“La reputazione di MkKinsey è così compromessa da aver spinto due dei più importanti quotidiani del mondo, il New York Times e il Financial Times a pubblicare editoriali n cui si invita la società ad agire per arginare la progressiva erosione di credibilità. Il mese scorso la società ha patteggiato una multa da quasi 600 milioni di dollari con 47 stati americani per il ruolo avuto nella crisi dei farmaci oppioidi. “Hanno messo il profitto davanti alla vita delle persone”, ha detto Phil Weiser, procuratore generale del Colorado, uno degli stati più colpiti. McKinsey è stata infatti per 15 anni consulente della casa farmaceutica Purdue che commercializzava il farmaco OxyContin. Si stima che la dipendenza da questo medicinale abbia causato sinora la morte di 232mila persone. McKinsey ha suggerito tra l’altro di aumentare il dosaggio delle singole pillole per incrementare i guadagni e ha fornito indicazioni di marketing su come neutralizzare gli appelli contro la commercializzazione del medicinale delle madri di ragazzi morti per overdose di OxyContin.

Risparmiare sul cibo per i migranti” –Tra i tanti carichi assunti dalla società c’è stato anche quello di consulente dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE), ente statunitense che si occupa della gestione dei flussi migratori. Incarico per cui la società ha incassato 20 milioni di dollari. Nelle sue raccomandazioni per gestire al meglio le strutture di accoglienza McKinsey ha proposto tra l’altro di risparmiare sul cibo per i migranti e di inviarli in zone rurali del paese per minimizzare la spesa. Un trattamento che ha messo a disagi molti funzionari della struttura. Il contratto si è interrotto nel 2018 dopo che il New York Times ha pubblicato un’inchiesta sulle disastrose condizioni dei centri di accoglienza.”



venerdì 5 marzo 2021

Creatività e arte contemporanea

Prima, durante e dopo.

Nella fase iniziale, dopo che si è interiorizzato il tema, si abbozza una ipotesi di lavoro. I pensieri, vestiti di poetica, attraverso la tecnica assumono corposità e si prestano a letture personali a volte dissimili da quelle dell'autore. Le Suggestioni che vivono in ciascuno e prendono corpo nella costruzione semantica della superficie suggeriscono e invogliano al dialogo solo se stuzzicano gli interessi intellettuali e sociali delle parti testimoni dei conflitti verbali e promotori poetici dei temi trattati.

ph Valentina Iannino


Sensibilità e conoscenza sono elementi indispensabili per comprendere! E porsi nello stato d'animo giusto davanti all'ignoto, con umiltà.

Provocare a volte è costruire ponti tra culture differenti.

La pittura e le varie forme di comunicazione che sfiorano le corde della semantica poetica collettiva, in una parola: l'arte, è provocazione costruttiva che rifiuta la decorazione melensa e abbandona gli inutili orpelli imposti dalla diseducante concezione degli “equilibri armonici”.

Elaborare un'opera è scrollarsi di dosso tutte le imposizioni concettuali. Abbandonare le congetture mirate a imbastite il mercato. Fare arte è fare cultura! Non è tesaurizzare o arredare!

“la gente, davanti a un quadro, quando non capisce ride”. Diceva E. Zola.

Ancora oggi, nel 2021, si sente dire: “ma questo lo sa fare anche mio figlio, un bambino dell'asilo, e anch'io!”. 

Dimentica o non sa che non è una semplice attività del “fare” qualcosa e neanche un oggetto destinato ad arredare interni o arricchire mercanti e galleristi.

La gente prima di porsi davanti a un quadro, un'opera d'arte contemporanea ma anche per immergersi in una lettura impegnata, deve acquisire gli strumenti giusti per potere leggere, comprendere e interloquire, trarre il meglio dell'opera stessa; in sintesi deve lasciare ogni pregiudizio e essere collaborativa, deve sapere aprirsi al dialogo e all'imprevisto; deve sapere cercare la chiave di lettura solo così può dialogare con l'autore comprenderne il lessico e quindi entrare nel suo mondo.


giovedì 4 marzo 2021

Draghi, SanRemo, AstraZeneca, vaccino che non c'è e covid

Si vieta l'esportazione del vaccino oltre l'Europa e qualcuno grida VITTORIA!


È evidente che si è persa la bussola. La guerra tra poveri è iniziata da un pezzo. Vige il vecchio ma sempre attuale “mors tua vita mea”. E speriamo che io me la cavi. Dopodiché può anche venire il diluvio!

La paura della sopravvivenza offusca ogni benché minima ipotesi di raziocinio. I valori umani vanno a puttane! E chi ha più soldi e ricchezze si sceglie la più attraente. Ma stiamo scherzando?

Piuttosto che unire le forze per impegnare in un lavoro corale gli istituti di ricerca scientifici, ricercatori e virologi di ogni Paese, così da debellare davvero il virus covid-sars19 e iniettarlo gratuitamente si esulta e si grida con enfasi per avere bloccato una spedizione di fiale destinate altrove piuttosto che rifornire i centri anticovid europei.

Complimenti alla politica e alle strategie di Draghi! Bravi. Bravi tutti.

Vogliamo dirla tutta?

Non sembra che i risultati raggiunti siano davvero soddisfacenti. Si continua a morire! E il virus continua nella sua inarrestabile azione infettando specialmente le fasce più deboli e esposte all'indigenza.

Intanto è partita la giostra dello zoo mediatico di Sanremo. 

Questo evento, che pare abbia toccato il fondo distoglie i più irremovibili fans della kermesse sanremese e anche chi, almeno per quei pochi minuti che saltando da un canale all'altro riesce a sopportare le cagate pazzesche di chi ha deciso di continuare, nonostante tutto, a vivere

mercoledì 3 marzo 2021

Affinità elettive

Le buone intenzioni non cambiano gli eventi fintantoché …

I sognatori, e sono tantissimi, nell'immaginario collettivo, catalogati e suddivisi in categorie- uomini e donne che si interessano di cultura, politica e religione- sovente soccombono alla furia delle cattive abitudinarie volontà del potere temporale terreno.

Le azioni illuminanti che hanno apportato luce nelle oscurità mentali, da sempre, nonostante la veemente passione che muove gli animi e induce padri e madri a mera concretezza spesso sono perdenti. Soccombono sotto il peso illusorio degli agi e delle ambizioni.

Quanti cadono nella trappola sono costretti a superare fatiche immani e compromessi d'ogni genere prima che queste facciano scuola e possano indicare le illusorie positività dei percorsi intrapresi.

Condurre un'esistenza parsimoniosa è quasi un'azione eroica:

Stare a casa per necessità per alcuni sembra essere un sacrificio enorme. Eppure se vogliamo arginare la pandemia dalle variabili inaspettate è necessario adottare qualche strategia:

il più semplice e naturale per evitare che si propaghi ulteriormente, quantomeno ci proviamo, evitiamo gli ambienti estranei e affollati, insieme all'utilizzo delle mascherine e all'igiene personale … Lo so, è un anno abbondante che stiamo dietro a restrizioni e vademecum di politici e tecnici, scienziati, virologi, opinionisti e tuttologi di ogni risma e nulla sembra essere cambiato. Non appena cambiano i colori delle regioni immediatamente arriva il grido d'allarme di una qualche variante che decima aree geografiche e colpisce persone di ogni età.

È normale che il nervosismo salga. Non è per niente normale che qualche sciacallo usi lo stato di terrore per propri scopi. E per non lasciarsi catturare dal panico e dagli sciacalli l'unica arma in nostro possesso è la conoscenza!

Quale momento migliore per salutari immersioni culturali?

Buone letture. Visioni di film d'autore. Documentari, biografie possibilmente non sublimate dalla narrazione partigiana di chi scrive e cuce addosso le proprie intenzioni ideali all'eroina o all'eroe del libro.

Leggere un libro, entrare in un buon libro è come osservare un'opera d'arte pittorica o plastica e dialogare con l'autore.

Leggere un quadro è conoscenza che mette in sintonia; percezione di mondi connessi mediante affinità elettive cresciute nel tempo e curate pervicacemente con amore per la conoscenza.

Qualcuno ha scritto che l'idealità per crescere e prosperare non deve essere costretta dalle esigenze materiali. Per questo do ai soldi il giusto valore.

La libertà ha un prezzo! Che, in totale libertà, decide il singolo. E Più aumentano le esigenze e più il prezzo, quindi il costo delle libertà riconducibili agli sfizi quotidiani, lievita.

E fin quando si è costretti a sottomettersi al giogo del ricatto economico ci si consegna docili al nemico.

Non c'è bisogno di essere eroi ma persone parche per godere e disporre della libertà. 


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