Quando, in qualsiasi campo, per vincere una partita ci si rivolge alla pubblicità e si fa leva sulle paure collettive pittosto che dire la verità e spiegare le intenzioni senza nascondere nulla, allora, si è ad un passo dalla dittatura.
Ma Benigni non diceva, in uno show dove vestiva i panni del docente e spiegava calorosamente i principi fondamentali della nostra Costituzione, che la Costituzione della Repubblica italiana è la più bella del mondo? E nel frattempo cosa è successo? Perché si schiera apertamente e caldeggia le modifiche rattoppate da un parlamento discutibile per i modi e i metodi coi quali è lì a governare i cambiamenti e sbeffeggia quanti la pensano in maniera diversa?
Sarà per l'aria di toscanità che
regna ai vertici?
La Costituzione non è un vestito da
dismettere quando è passato di moda. E sì! Pare che la moda attuale
preferisca schierarsi coi più forti. Con gli imprenditori d'assalto
che intra/prendono commesse nel mondo globalizzato fottendosene delle
persone e delle esigenze primarie dei cittadini.
È una logica che fa prevalere le
esigenze del mercato, i soldi di chi investe, il capitale impegnato e
quello da incassare coi relativi interessi a discapito degli aspetti
umani predicati da papa Francesco.