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sabato 1 ottobre 2016

Referendum, se Renzi modificasse qualcosa

Il confronto tra Renzi e Zagrebelsky, ospiti di Mentana, si chiude una manciata di minuti prima della mezzanotte.
renzi, mentana, zagrebelsky


Matteo Renzi è in difficoltà. Risponde con frasi fatte alle sagge argomentazioni articolate dal costituzionalista Zagrebelsky sulle ragioni che lo spingono a spiegare il suo convinto no alla riforma costituzionale voluta da Renzi.

Mentana modera il dibattito politico. Renzi sembra avere il complesso dello studente che sostiene un esame importante. Ripete come un mantra: abolire il senato così com'è significa ridurre i politici, risparmiare sui costi dei senatori che saranno sostituiti dai consiglieri regionali e dai sindaci dei capoluoghi ma con funzioni di controllo importanti: noi abbiamo perso milioni dalla comunità europea. Soldi che sono andati alla Polonia perché non sono stati investiti nelle regioni. (…).

sabato 12 aprile 2014

Renzi, il rottamatore da revisionare

E poi, quasi per caso, basta ascoltare Bersani per fare una ricarica di fiducia nella Politica.
pierluigi bersani

Ieri sera su la 7, dopo “Crozza nel paese delle meraviglie”, “Bersaglio mobile” di Mentana ha ospitato Pierluigi Bersani.
Si è capito, almeno io ho capito, viste le vicende che scuotono il pd, il valore aggiunto che possono avere e dare gli uomini e le donne cresciute a pane e politica. Sia ben chiaro, su alcune posizioni di Bersani non sono d'accordo ma è sempre meglio che stare a guardare le manovre da venditore di Matteo e le fuorvianti televendite dirette a chi sta sotto i 25000 euro lordi l'anno da dipendenti ma taglia fuori molte altre persone rese invisibili dai media e “sconosciuti” agli organismi sociali.

Bersani ride alla battute di Grillo che gli ripropone Mentana. Analizza i fatti come si faceva un tempo. Valuta rischi e pericoli sociali; tenuta della democrazia; populismi; impegno; organismi e realtà.
Lo so, non è più tempo degli incubatori politici, la globalizzazione velocizza ogni cosa ma un conto è perseverare nell'errore nonostante le differenti analisi provenienti dagli addetti ai lavori e dai cittadini comuni che vivono sulla propria pelle gli errori della politica e altro è aprirsi all'ascolto.

Su questo blog periodicamente sono state esposte numerose, se pur sintetiche, motivazioni sulla sfiducia politica ingenerata dalle azioni del rampante “rottamatore”, e non solo da lui.
In questo preciso momento il suo arrogante decisionismo sventolato e cinguettato sui media irride le delicate questioni che vincolano la tutela della democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita sociale dello Stato traduce in un atto di terrorismo autoritario unilaterale le modifiche prese in esame dal suo esecutivo come se fosse proprietà esclusiva di una qualsiasi lobby. Roba da personaggi oscurantisti. Altro che riformisti!

Questi ragazzotti al potere fanno paura. La loro arroganza fa paura. Gli ottanta euro in busta paga, come di ce qualcuno, hanno un sapore populista che nulla ha a che fare con il Governo di un Paese democraticamente evoluto. Si tenta di accaparrare consensi. Acchiappare una grossa fetta di voti... con una riforma elettorale farlocca che elimina le pluralità e impone i limiti del bipolarismo, ma come sarà il futuro del resto della popolazione che non gode degli ottanta euro, che è senza lavoro e priva di un sussidio minimo e che politicamente diversamente pensante?

Si dice che il pensiero è libero e non si può imbrigliare. Il confronto è la sintesi sono, così mi è stato detto, il sale e la forza che tiene in vita la democrazia.

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