lunedì 26 gennaio 2015

Nuovo corso politico in Grecia e Calabria

Tsipras vince in Grecia e Mario Oliverio presenta la mini giunta in Calabria.


Maria Carmela Lanzetta, neo assessore alla cultura

Syriza, il partito di Tsipras, per poco non raggiunge il massimo dei consensi e per governare il cambiamento,
Alexis Tsipras vedrà il capo del partito Greci Indipendenti, considerato il più probabile partner di Syriza per il nuovo esecutivo.

in sintesi:
Nei piani di Tsipras c'è il ripristino dello stato sociale dei greci, quindi, tredicesima mensilità, pensioni, lavoro e rinegoziazione del debito che la Grecia ha contratto con l'Europa.

Che l'austerità sia un cancro è cosa certa. Ma con quali argomenti e quali forze Tsipras farà retrocedere o ragionare la troika? Andrà via dalla zona euro? Chiederà dilazioni a più lungo termine?

Per adesso ha vinto le elezioni. Ora c'è solo da aspettare per capire meglio la sua strategia e vedere se riuscirà a non rispettare gli accordi fatti dai suoi connazionali o più verosimilmente farne di nuovi e a miglior favore per la tenuta sociale della Grecia.

In Calabria Mario Oliverio ha spiazzato tutti col suo mini esecutivo: Lanzetta, Guccione, Ciconte, DeGaetano.

Le polemiche non mancano tra le pagine dei quotidiani che rimbalzano sui social network.

Si dice che per Lanzetta sia una retrocessione, come se giocassimo in un campionato di calcio virtuale e non fossimo chiamati a prestare, ognuno per quel che ci compete, la passione, le esperienze e la cultura al servizio della comunità.

Saltando piè pari le polemiche su Ciconte e guccione, l'interrogativo maggiore lo pone la nomina di De Gaetano. Stando a quanto scrivono i giornalisti, pare che Oliverio stesso non l'abbia voluto nella competizione politica regionale perché presente in seno al consiglio regionale per ben due volte e questo non giovava al cambiamento innovativo che si vuole apportare in regione. (ma spesso l'esperienza fa la differenza,  questo è il motivo che spinge Oliverio a investirlo assessore?)

Ma c'è anche chi cala il carico pesante sul tavolo da gioco e rispolvera il caso dei santini, moltissimi, con l'effige di De Gaetano trovati dagli inquirenti nella casa di uno 'ndranghetista del reggino alle elezioni regionali del 2010. Lasciando intendere il voto di scambio.

Ma, non potrebbe essere il contrario? Cioè una mossa per tagliarlo fuori dai giochi?

E poi, sulla retrocessione da Ministro ad Assessore regionale della Cultura della dottoressa Carmela Lanzetta non sono per niente d'accordo!
Maria Carmela Lanzetta ha dimostrato sensibilità e amore per la sua terra! È stata, per ultimo in ordine di tempo, presente e attenta nella questione cementificazione a Capo Colonna, senza dimenticare il suo impegno civico puntuale di quando, sindaco di Monasterace e per il quale fu presa di mira dalla 'ndrangheta, si procurò l'appellativo di sindachessa antimafia (per altro, lasciata sola ad affrontare il dramma politico e familiare capitatole nell'espletare le sue funzioni di donna impegnata nella gestione di un territorio difficile).


giovedì 22 gennaio 2015

26 Biennale di Venezia occorre nuovo alito

Cari Matteo Renzi e Dario Franceschini,

Dario Franceschini e Matteo Renzi
potrei motivare questo mio messaggio con un'infinità di osservazioni politiche, sociologiche, culturali circa le emarginazioni cui sono costrette le periferie. Ma non lo faccio perché lo ritengo un esercizio inutile. Perciò vengo subito al sodo:

da noi si dice che il sole scalda chi vede! Ebbene, io personalmente faccio ricerca nel campo delle arti visive da oltre quaranta anni. Questo non significa che quello che faccio in arte raccolga consensi popolari eclatanti, si sa i grandi numeri li fa la decorazione melensa.
La mia è pura e semplice passione. È confronto dialettico con la materia, il colore e i vari medium.
La mercificazione dell'arte non mi interessa. Men che meno il successo espositivo mediatico.

La domanda è questa: come fare per interloquire col mondo della cultura e far sì che il lavoro serio e onesto possa diventare vicolo per le nuove generazioni ( ma anche per le vecchie non avvezze a determinate rivisitazioni linguistiche) fin tanto che vige il monopolio, azzarderei, lobbistico, viste le scelte che si fanno per le manifestazioni nazionali importanti?

Possibile che una vetrina importante qual è la Biennale di Venezia non possa accogliere e confrontare nuove poetiche scaturite in Calabria o nelle altre regioni italiane sconosciute ai media e a quanti gestiscono l'affare cultura?

Forse che la biennale di Venezia scarseggia in “esploratori” coraggiosi (non dico stacanovisti, basta scorrere le pagine web e ci si imbatte spesso in qualche blog) che ricercano, moto proprio, per amore dell'arte, autori indipendenti, solitari e privi di sponsor?

In sintesi, la vita mi ha fatto svegliare di brutto. Ho capito che la realtà è totalmente diversa dai sogni giovanili e che il colpo di fortuna non esiste. Non esiste neanche il cosiddetto mecenate puro.

Credo, però, che esistano, invece, le segnalazioni poste con onestà intellettuale; accolte e visionate con lungimiranza da quanti preposti dalla politica per determinate funzioni.

p.s.
Casualmente ho appreso della presenza in Catanzaro di Vincenzo Trione, curatore del padiglione Italia per la 26ma biennale di Venezia, designato da te Dario.
Ecco, secondo le notizie, lo hai designato in base ad un curriculum, quindi al suo impegno culturale e al suo lavoro. L'ho visionato anch'io e non fa una piega … ma chi guarderà il mio lavoro e quello di tantissimi altri artisti che ben potrebbero rappresentare i fermenti culturali vivi nelle regioni italiane?

mercoledì 21 gennaio 2015

Capo Colonna e le certezze dei tecnici

La Bonomi lascia? Bene!

reperto (simbolo) del tempio di Capo Colonna dedicato ad Hera Lacinia


Finalmente, il maldestro tentativo di cementificare l'area di Capo Colonna pone fine allo scempio fin ora perpetrato da quanti preposti alla tutela e alla valorizzazione archeologica della Calabria.


È uno strano modo di intendere come “conservare la storia” e i beni archeologici della Calabria quello inteso dalla scuola capeggiata dalla sovraintendente ai beni culturali Bonomi.

Negli anni addietro abbiamo scritto e documentato come i tecnici usassero i siti archeologici.
Dire che la gestione fosse pregiudizievole per la conservazione dei beni, nonché una scommessa improbabile per improbabili sviluppi turistici è un eufemismo.
Ma veniamo ad oggi: sempre i tecnici di cui sopra dicono che su Capo Colonna, vista l'esiguità dei reperti portati alla luce, cagionati da interventi erosivi di varia natura, è necessario coprire l'antica piazza con uno strato variabile di inerti, quindi livellare e cementificare così da preparare il fondo per una seconda fase ricostruttiva per ricreare una copia simile o vicina all'antico foro romano.
E qui nasce l'incomprensione.
Perché non hanno pensato e studiato un progetto ricostruttivo dell'esistente, molto più snello e accattivante anche dal punto di vista emotivo per chi si reca sui luoghi storici, piuttosto che appesantirlo con inerti e cementi invasivi?

A noi del volgo, incolti e ignoranti, non ci è dato sapere! come non ci è dato sapere delle operazioni culturali precedenti avallati dallo stesso ufficio, sempre, beninteso, dopo ore e ore di studi.
Comunque, qualche interrogativo lo poniamo a tecnici e politici:

Cosa è rimasto o si è consolidato da quando abbiamo postato le considerazioni sulle operazioni nel Parco Archeologico di Roccelletta di Borgia?

Le opere installate nella ex Scuola Agraria di Catanzaro?! Risponderà piccato qualcuno.
Ovviamente non è poco! Però ... la volontà politica e forse un pizzico di compiaciuto narcisismo di qualche dirigente nell'allestire e imporre gli eventi, prima nell'area archeologica di Roccelletta e successivamente nel parco della biodiversità, non ha dato i frutti voluti.
Poco male se, per almeno una volta, la mancanza di fondi(?) ha decretato la fine delle invasive intersezioni.

La cultura non è un effetto di scoppiettanti giochi pirotecnici men che meno una questione privata; il suo mantenimento e la relativa divulgazione è puro amore della storia dei padri e delle genti che hanno calpestato e contaminato i luoghi bruzi.

Confidiamo nel nuovo corso politico calabrese e l'impegno di quanti saranno chiamati a contribuire alla rinascita della Calabria e in special modo nel comparto della Cultura, del territorio e del turismo.




domenica 18 gennaio 2015

Domenica: gnocchi!

In cucina con amore. 


domenica, gnocchi
preparazione degli gnocchi


E sì c'è ancora chi tiene alta la tradizione e la domenica fa sentire in casa l'atmosfera delle feste. Sembra lontano il tempo in cui al settimo giorno ci si riposava e si volgeva l'animo alla preghiera.

“Il lavoro è preghiera. Una buona mamma prega dando il buon esempio ai figli. Non facendogli mancare il suo calore... incoraggiandoli”. Queste, alcune parole ripetute spesso da mamma Natuzza quando andavo a trovarla e le chiedevo come facesse a fare tutto quello che faceva in casa e con la fila delle persone alla porta.

Lei diceva di non avere fatto mai mancare niente ai figli e al marito. Nonostante i suoi incessanti impegni coi fedeli riusciva a cucinare e badare alla casa. E a chi, come me, le chiedeva come facesse, se usava il suo dono dell'ubiquità, rispondeva con un semplice sorriso dicendo: mi alzo alle cinque, preparo il mangiare e faccio le cose che ci sono da fare in una casa.

A distanza di tempo, sentendo e leggendo quanto si narra di Lei, mi sorge un dubbio. Penso di non avere saputo apprezzare appieno la sua disponibilità e l'enorme privilegio che mi è stato concesso di parlarle e apprendere le piccole gioie della vita.

A Lei dedico questo giorno e il religioso impegno del lavoro domenicale nell'accudire la famiglia.

La ricetta è semplice e empirica è la misurazione degli ingredienti, proprio come si fa nella tradizione della cucina mediterranea. La farina e le patate bollite e passate al setaccio si impastano in quantità uguali usando come termine di misura *le mani congiunte, concave a forma di coppa.

Ingredienti per 4 persone:
1kg di patate.
Farina di grano q.b.

Impastare con acqua quattro più quattro misure* di patate e farina, una misura, per ogni persona, di farina e una di patate bollite passate al setaccio, fino a quando la pasta diventa corposa e morbida e non si attacca al talgiere e alle mani.

Prendere un pezzetto di amalgama e sfilare l'impasto fino ad ottenere bastoncini lunghi circa 40, 50 centimetri e grossi quanto un dito. Tagliarli a tocchetti e pressarli su una forchetta o sull'apposito arricciatore per gnocchi (un tempo si usava “u crivu” un piccolo cesto in vimini).

Tempo di cottura 5 minuti. Condire con sugo di pomodoro o qualsivoglia altro condimento casareccio.
... e buon appetito

giovedì 15 gennaio 2015

Caro Matteo non fare come Berlusconi

courtesy Mario Iannino - il venditore di cravatte-
C'è una frase di Matteo Renzi che rimbalza e crea sconcerto nel web e tra le genti per strada: “le famiglie italiane sono più ricche...”. Poi, corregge il tiro e chiarisce.
Il riferimento è rivolto a quei pochi che ancora possono mettere qualche soldo da parte per fronteggiare i tempi bui.
Si riferisce alla paura che abbiamo tutti e che ci spinge a risparmiare fin tanto che è possibile.

Avrà voluto tranquillizzare l'Europa, ma ha fatto ricordare il Berlusconi “dei ristoranti pieni e dei posti in aereo esauriti”.

«Paradossalmente gli italiani si sono arricchiti» ha detto il premier durante il suo intervento a Strasburgo che tracciava un bilancio sul semestre Ue a guida italiana. Nel discorso il premier ha sottolineato come venga ampiamente citato il fatto che il debito pubblico italiano è il terzo più alto del mondo, ma ci si dimentichi di ricordare come il risparmio privato sia ancora più alto del debito pubblico. In tempi di crisi, è stato il ragionamento del premier, «le famiglie italiane hanno visto crescere i loro risparmi a 3,9 trilioni» perché «l’economia italiana vive una fase di terrore» e le «famiglie si arricchiscono perché hanno preoccupazione e paura».

Renzi se la gioca? Sarà per questo che tassa i risparmi? È con questa filosofia economica che ha escogitato insieme a Giuliano e Carlo il nuovo brillante piano reddituale degli italiani? L'ISEE!
Una certificazione che ancora non è possibile avere e presentare per il diritto allo studio in quanto l'Inps, l'agenzia dell'entrate e i caaf non possono compilare perché privi di codici e maschere normative.

Il ricchezzometro, attraverso riscontri incrociati, considera i conti correnti, i depositi, gli immobili e mobili di proprietà dei contribuenti. E non sarebbe male sempre ché i furbi, gli evasori seri che hanno società e prestanome in patria e nei paradisi fiscali, fossero davvero debellati. Ma qui la faccenda si fa seria e di difficile soluzione per il buon Matteo.

Ed ecco che è più semplice mettere le mani in tasca a chi paga già tutto e qualcosa di più!

Nella mia famiglia, tanto per fare un esempio, in questo mese escono mille euro solo di tasse tra bolli auto, canone rai e assicurazione di una vecchia macchina. Che dici, Matteo, è questa ricchezza? E se non avessimo risparmiato come avremmo potuto onorare i debiti di Stato?

Potrei continuare ulteriormente nell'analisi ma è tempo perso perciò la finisco qui lasciandoti un buon anno con un occhio attento nei confronti di quelle famiglie che stentano a pagare le tasse e due occhi per chi sopravvive appena.
Ciao Matteo e buon anno ancora a tutti.

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