sabato 25 gennaio 2014

Politica e mercato dell'arte stesso modus operandi

Nonostante le pendenze giuridiche Berlusconi è in crescita. Lo dicono i sondaggi. E la sinistra è in calo. Come mai?

E mentre un tempo, forse, non sarebbe andata così perché le ideologie delineavano le aree politiche e condizionavano gli interventi; oggi sembra essere davanti a uno spartiacque sociale ben definito da tutt'altra natura.
Non destra o sinistra ma qualcosa di macchinoso privo di confini ideologici che affonda le radici tra Stato e antistato che pesca nei malumori popolari dei campi opposti.

La nuova area collocata a sinistra agita lo spauracchio della destra autoritaria acchiappa tutto e indica il male nel suo esponente maggiore: Berlusconi dimenticando che Berlusconi è il risultato delle politiche passate fatte di inciuci e accordi discutibili.

Berlusconi è il lupo cattivo che soccorre le mamme quando i bambini fanno i capricci. Quelle mamme che stanno a trastullarsi davanti agli specchi e tra i fanghi delle spa. (metafora).

Anche nel campo della cultura le cose non stanno più come prima.
I gestori di fondi speculativi investono nel mercato dell'arte somme da capogiro e portano alle stelle opere di artisti incanalati mentre affossano altri.

Per gli speculatori non è importante il dato “artistico” la cultura, il tempo racchiuso dall'espressione gestuale.

Gli speculatori investono i fondi recintati (hedge fund) nelle opere d'arte dopo aver ampiamente dettato legge nel mondo della finanza e della Corporate America; puntano a diventare l’ago della bilancia dell’industria dell’arte, attraverso operazioni al limite dello spericolato e avvalendosi di consulenti super pagati.

È una sorta di mecenatismo moderno a scopo speculativo, talvolta ispirato alla soddisfazione personale, ma che sta cambiando di fatto le regole di fare business nel settore dell'arte dominato sino ad oggi soprattutto da persone del mondo della cultura, case d’asta e gallerie di ogni genere.

Modus operandi che ha estimatori ed è adottato anche dal mondo della politica.

I tempi sono cambiati!


venerdì 24 gennaio 2014

Lettera aperta a Letta

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Cari Letta, Saccomanni e Giovannini facciamo due conti:


la chiusura e l'apertura d'anno è iniziata male per me che sono disoccupato e ho la sfortuna di essermi comprato casa quando avevo un lavoro.
È iniziata male per le troppe tasse che sono costretto a pagare pur non avendo nessuna entrata. Non percepisco la pensione perché ho sessanta anni, quindi troppo giovane per l'INPS e troppo vecchio per il mercato del lavoro.

Oggi mi è pervenuta in busta prioritaria il saldo della Tares (€99,00) della casetta al mare, una casetta di appena 50 metri quadrati compresi i muri. Che sommati al saldo di 66,00€ fanno 165,00€.

se a questi aggiungiamo l'IMU o la TUC o IUC come preferite chiamarla, l'ACQUA, l'ENERGIA ELETTRICA e le relative voci addizionali; il condominio; il gas; e i lavori di manutenzione anche il più distratto degli uomini si accorge che possedere una SERCONDA CASA è un lusso!
Stessa solfa per la prima casa (una casa di residenza costruita in cooperativa sempre quando avevo un lavoro e nonostante ciò mi sono iscritto col patema d'animo perché non sapevo se potevo pagare le quote) senza dimenticare la mini IMU di 44,00€.

poi aggiungiamo l'assicurazione delle auto (2, una per me e l'altra per mia moglie delle quali non si può fare a meno visto il decentramento e l'esiguità dei mezzi pubblici in Calabria); il bollo, il carburante e la manutenzione.
Non tengo in considerazione gli imprevisti e neanche le necessità quotidiane come il cibo. I vestiti non li considero dato che non devo fare vita di società.

Non tiro la somma per evitare di deprimermi! Ma voi, quando fate i vostri conti, parlate di tagli, stipendi e pensioni dorate, ricordate che c'è gente allo stremo.

Come facciamo a pagare le tasse  e a sopravvivere? Con lo stipendio di mia moglie!

giovedì 23 gennaio 2014

Legge elettorale No emendamento salva Lega

Contro i pericoli usate la sacra furbizia. Lo ha detto papa Francesco il giorno dell'Epifania. E da quel giorno mi frulla in testa. Cerco di capire cos'è furbizia e cosa tatticismo. Qual'è il mio cammino e quanto può influire in quello degli altri.

Poi guardo agli accadimenti politici globali e vedo molte violenze e poche furbizie sacre.

Ad iniziare dal trattato machiavellico “il Principe”, al quale molti si riferiscono e lo prendono come vangelo per consacrare dubbie politiche se relazionate alle possibilità di sussistenza ed evoluzione culturale connaturate all'evoluzione tecnica e scientifica degli ultimi tempi. In ossequio ai quali tutti indistintamente potremmo convivere volgendo le singole attenzioni al bene comune.

Gianni Cuperlo non credo si sia munito dello scudo della sacra furbizia per superare il populismo del nuovo segretario Matteo Renzi.
La mia sensazione è, in seguito al suo dubbio atteggiamento verbale, che voglia creare i presupposti politici per mettere all'angolo il divo Matteo, incurante delle congetture e dei tempi cui siamo costretti.

Nell'italicum, la legge che dovrebbe superare il porcellum di Calderoli, c'è molto da limare e riscrivere in ossequio alla Carta Costituzionale in vigore, ma dopo la scesa in campo del prof. Monti e della sua squadra di accademici diventa problematico dare fiducia a chiunque si fregi di titoli altisonanti.
Ecco, è in questi casi che “la sacra furbizia” dovrebbe pervadere le coscienze.
Non cedere a ricatti e neanche usare linguaggi dubbi che riportano alla mente il politichese di quei parlamentari che staccandosi dal partito nel quale sono stati eletti vanno a formare ulteriori gruppi parlamentari con aggravio di spesa pubblica.
Chi ha veramente a cuore le sorti dei cittadini chiarisce e sviluppa proposte migliorative in seno alla delegazione politica parlamentare d'appartenenza.

L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro! E tutti dobbiamo contribuire alla sua emancipazione.



mercoledì 22 gennaio 2014

l'afflato dei quarantenni

Italicum il treno per la salvezza di chi?

Italicum. Se è il nome di un nuovo treno a noi del sud non ce ne fotte niente! Dove dovrebbe andare se la tratta jonica è stata smantellata e la tirrena è frantumata come la pazienza?

Chi si sta interessando di rinnovare la politica si è dimostrato attento alle formule ai presenzialismi in tv e alle passerelle in bici per far vedere di essere salutista.
Nel presunto nuovo disegno di legge elettorale non si ravvisa niente che possa dare fiducia agli elettori perché ogni virgola è chiaro, è suggerita dai convincimenti dei segretari più forti. Cioè quelli che pensano di essere alla guida dei maggiori partiti.

Non so, ma posso immaginarlo, come mai il relatore sia uno di forza italia.

E mentre la riunione alla Camera slitta per accattivarsi i voti e far scendere la pillola alla lega nord abbassando la soglia dall'8 al 5% iniziano i contatti coi partiti che sono rimasti fuori dall'incontro dei divi.

Ovviamente non piace ai partiti piccoli. Ma cosa ha previsto l'asse Renzi-Berlusconi per evitare che si scindessero in gruppi e gruppuscoli gli scontenti trombati dei grandi partiti dopo le elezioni?

L'assedio continua!

Intanto nel PD i giovani quarantenni si scagliano contro i “vecchi”.

Più che una rottamazione ha l'aria di una epurazione soffice. La Serracchiani tuona contro il ministro Zanonato per la crisi Electrolux che rischia di chiudere la fabbrica di Porcia. Debora (con o senza lh?) Chiede le dimissioni del ministro pd perché secondo lei non ha saputo gestire la crisi della fabbrica della sua regione.

Anzi, per l'esattezza afferma “Nella gestione della crisi Electrolux il ministro Zanonato ha dimostrato di non avere l’equilibrio necessario per ricoprire il suo delicato incarico: dovrebbe dimettersi”.

Dal canto suo la proprietà Electrolux. ha messo «sotto osservazione» tutti i suoi stabilimenti italiani e su 6000 occupati, dopo un taglio di 1000 unità, vuole lasciarne a casa altri 500.
Da giorni è in corso un martellamento delle due regioni interessate, il Veneto ed il Friuli, che attraverso i rispettivi governatori Zaia e Serracchiani, premono sul ministro Zanonato e su palazzo Chigi perchè il governo scenda in campo.

Niente di nuovo, purtroppo, nelle politiche aziendali attente solo a guadagnare e quindi delocalizzare gli stabilimenti laddove i governi garantiscono meno tasse e controlli e dove i diritti non sono mai nati. Scappa da dire.


mi faccio casa in 24 ore con stampa 3d

Hai un sogno e vuoi vederlo realizzato in circa 24 ore?
Vuoi una casa o una scultura, insomma una di quelle opere che per realizzarle avresti dovuto saperne di attività che impegnano corpo e mente nonché di staticità e impasti cementizi? Ora non più!
Definisci il tuo sogno e una stampante 3D lo realizza come tu lo vuoi.

La notizia arriva della University of Southern California, dove un gruppo di ricercatori coordinati dal professor Behrokh Khoshnevis, avrebbe realizzato una macchina in grado di stampare in 3D una casa delle dimensioni di 230 metri quadri nell'arco di appena 24 ore.

Il dispositivo sarebbe stato creato basandosi sul principio del countour crafting che prevede di effettuare processi di stampa "strato per strato" dedicati alla produzione di oggetti di grandi dimensioni come le abitazioni.
Una comunissima stampante 3D in versione gigante che al posto di resine sintetiche e polimeri per stampare il prodotto utilizza cemento che prende direttamente da una betoniera che funge da serbatoio.

Al momento il progetto realizza solo la struttura che non è roba da poco. Per le rifiniture, gli infissi, gli impianti idrici e elettrici, è il caso di dirlo, ci si sta attrezzando.

Ma tutta questa tecnologia creerà benessere per tutti o andrà ad allargare le sacche di povertà generate dall'ingordigia dei detentori di certi copyright?  

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