venerdì 27 settembre 2013

Mileto B&B, Bed and Breakfast


Mileto. Bellezze di Calabria. B&B villa Mary.

Il 1° ottobre 2013 la nuova attività ricettiva Villa Mery apre ai turisti e offre loro la calda accoglienza della gente di Calabria in località Giammondo, ad appena 400 metri dalla cattedrale di Mileto.

Il B&B Villa Mery è una struttura ricettiva che assomma alla comodità del centro abitato la tranquillità della campagna.

http://aore12.blogspot.itCon ampio parcheggio custodito, il bed & breakfast, ha camere matrimoniali climatizzate dotate di servizi igienici, wi fi, frigo bar.

Il b&b è a conduzione familiare e presta la massima attenzione alle esigenze degli ospiti.

Con prima colazione inclusa, la casa mette in tavola le eccellenze dell'antica cucina contadina insieme ai prodotti caseari trasformati dalla lavorazione del latte degli armenti che pascolano sul monte Poro, la 'nduja, l'olio d'oliva. Tutto rigorosamente lavorato e trasformato secondo tradizione.

Per informazioni telefonare al: 348 8826853.


giovedì 26 settembre 2013

L'amicizia al tempo di facebook 2

ricordando Ettorino "courtesy M. Iannino"
C'è, (l'intenzione di erigere)  nel cimitero cittadino, una tomba monumentale imponente:

Un uomo piccoletto con barba e capelli lunghi suona la tromba. La suona con passione. Le guance gonfie. Qualche vena che sembra dover scoppiare a momenti. E la gente, sotto il piedistallo, guarda commiserevole il telo che cade a terra.

È la statua all'uomo qualunque. L'omaggio al cittadino comune che non ha fatto grandi cose nella vita. Cose talmente importanti da essere citate nelle enciclopedie e nelle collane d'arte ma legato da amore viscerale alla sua città.

Sì, va be', suonava la tromba. Era sempre presente nelle feste popolari, alla "naca". Nel teatro popolare ma senza mai sfondare i confini pur mantenendo vivo l'interesse folcloristico cittadino. Insomma, era un uomo qualunque, conosciuto solo dai compaesani, entusiasta di essere presente nel suo rione e nella sua città. E, questo, è sufficiente all'amministrazione comunale per erigere il loculo onorifico. Il monumento funebre dedicato al cittadino ignoto.

Sarà populismo? il Riconoscimento postumo ad un artista sconosciuto al resto del mondo? forse no!

Bene! Un plauso al sindaco e alla giunta che ha investito i soldi dei concittadini per onorare un concittadino umile col sorriso sempre stampato in faccia.

Adesso, vedendolo lì, Irrigidito sul piedistallo che dà fiato alla sua tromba, capisco perché non ha accettato l'amicizia su facebook.

Ma... un attimo! Anche altri uomini illustri sono deceduti prima di lui. Uomini e donne conosciuti in ambito nazionale perché citati negli ambienti dell'arte in quanto artisti o critici, studiosi, letterati, poeti ma non hanno il monumento funebre comunale.

Va be' è già stata magnanima la vita e la storia con loro. Lasciamo, almeno questa piccola soddisfazione ai consanguinei e ai compaesani del trombettista popolare.
Anche se ancora non mi ha dato l'amicizia su fb. ;-) di sicuro prima o poi lo becco e suoneremo insieme.

leggi anche il primo post : l'amicizia al tempo di facebook
ps: post semiserio per ricordare un pezzettino di storia cittadina con autoironia, come, suppongo, avrebbe voluto lui.

L'amicizia al tempo di facebook

Vivo in una cittadina di provincia dove ci conosciamo tutti quel tanto che basta per scambiarsi un “ciao come stai” e poi, magari, criticarci dietro.
Insomma, la mia realtà non è tanto dissimile dalle altre. Per questo motivo ometto la località esatta. D'altronde, nello Stivale, non cambia granché al nord come al sud e nelle isole.

La realtà virtuale, quella di facebook, tanto per capirci, è differente. Là, nel mondo parallelo, si fa a gara a chi è più buono, a chi riesce ad accontentare la maggior parte dei contatti, diciamo, con destrezza, tanto per usare un eufemismo e non dire paraculaggine. Tanto, spento il pc, tablet o android, chi s'è visto s'è visto. Quel mondo è chiuso fuori!

Ciononostante, lo usiamo e, forse, ci crediamo anche nei “mi piace che accumuliamo.
Qualcuno fa la corsa per superare i 5000 amici. Altri cercano solo i veri amici e qualcun altro, specie nelle provincie, richiede l'amicizia a chiunque conosce per averlo visto in giro ma non si sono mai salutati e presentati.

È di quest'ultima categoria che voglio parlare perché, per motivi differenti che non sto ad analizzare, la stragrande maggioranza dei facebokkiani è fatta così. E chiede l'amicizia.

Capita, allora, di vedere, tra le proposte del social network inerenti le amicizie che potresti conoscere, la fotina di gente che non c'è più. E, se l'hai conosciuta, in base ai ricordi, gioisci o t'incupisci.

Ma può accadere di non sapere della sua dipartita e schiacci “invita”.
Passa qualche giorno, un mese, e pensi “ ma che gli ho fatto per tirarsela così?

Clara Moroni & Vasco rock show a Catanzaro Lido

http://aore12.blogspot.it
E dopo questa sera non resta davvero che Vasco! Sì, perché questa sera un altro elemento della banda del blasco è ospite qui a Catanzaro pronto a duettare con i nostri eccezionali amici che cantano Vasco.

È la volta di Clara Moroni, vocalist di Vasco Rossi ma anche cantante e compositrice che sta sulla scena dal 1993. Clara ha il cuore rocchettaro. Inizia come batterista. Influenzata dai sex pistols, come recita la sua biografia on line.
Gli esordi col mondo dello spettacolo che conta avvengono negli studi di registrazione milanesi. Qui fa la corista per gli Stadio, Loredana Bertè e altri. Ma è l'incontro con Guido Elmi che la fa decollare col progetto “Clara & Black Cars”, “Chi ha paura di chi” e “Spiriti”.

È sempre Elmi che la chiama per curare gli arrangiamenti vocali di “Gli spari sopra” così inizia la collaborazione con Vasco.

A portare la musicista rock nella nostra città è Massimiliano Iannino che canta Vasco insieme ai suoi stupendi amici musicisti.

A questa sera, dunque.  

martedì 24 settembre 2013

Accendere un'auto e attaccare targhe è facile

Difficile è far evolvere la collettività dall'arretratezza culturale imposta dalle caste.

Non passerelle ma lavoro come volano di cultura e legalità!

Mi son sempre chiesto a che valgono i simboli, le manifestazioni di piazza e persino i salotti culturali, dove, per intenderci, si parla tanto di letteratura, poesia, pittura, un po' meno di scultura e sempre con la puzza sotto il naso si addita l'ignoranza collettiva ché non legge, non si documenta, non amplia gli orizzonti con un buon libro.


http://aore12.blogIn Calabria, per combattere la 'ndrangheta e il malaffare che si associa ai colletti bianchi e alla politica, c'è stato un pullulare di targhe affisse sui muri dei municipi regionali con tanto di scritta: “QUI LA 'NDRANGHETA NON ENTRA!” Come se bastasse una sana intenzione, uno slogan, per annullare gli effetti di un malcostume cresciuto negli anni. Non si è voluto capire che laddove la miseria taglia con l'accetta gli animi e fa morire d'indigenza la fame fisica annulla anche la libertà, la volontà d'immergersi in una buona lettura.

Una sorta di asservimento dei reietti al potere che dà loro di ché vivere, salvo, poi, vedere comuni commissariati per infiltrazioni o contiguità mafiose, fa stare nell'inferno dell'ignoranza la maggior parte della popolazione. Ma questo non accade solo in Calabria!

In “Presa Diretta” un “dipendente” dei poteri nascosti così giustifica il suo atto di gratitudine al microfono del giornalista: “Come posso, quando mi chiama, rifiutare un favore a chi mi ha dato lavoro?”
http://aore12.blog
Giancarlo Siani

Cosa significa, si spieghi meglio. “Anche col voto”.

Insomma, i simboli sono importanti ma non importantissimi laddove regna la fame la disoccupazione e nessuna voglia di far crescere la cultura da parte di chi detiene il potere.
Che rilievo può avere l'accensione della macchina di Giancarlo Siani, giovane reporter ucciso dalla camorra per i suoi scritti su il Mattino di Napoli nello sfacelo totale di una Repubblica guidata da gente che per mantenere i conti dello Stato in ordine toglie il lavoro ai dipendenti pubblici e privati ma mantiene intatti i privilegi dei ricchi e affama il 90% dei cittadini?

Simili presupposti non lasciano spazio alla speranza checché ne dicano scrittori, intellettuali, politici che assediano gli schermi e i media.


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