venerdì 3 maggio 2013

con Laura Boldrini contro la stupidità nel web

aore12
Laura Boldrini, Donna e Mamma impegnata nel sociale
C'è una notizia, battuta oggi dall'AGI, che lascia molto amaro in bocca. 
Si tratta delle battute poco felici e dai fotomontaggi che hanno il sapore crudele della stoltezza piuttosto che della satira propositiva nei confronti delle alte istituzioni. Questa volta pagarne lo scotto è Laura Boldrini, donna, mamma e persona impegnata nel sociale.

Pare che qualche emerito stupido l'abbia “sgozzata virtualmente” e con la stupidità che c'è in giro, effettivamente, non si valuta quanto male può provocare una simile raccapricciante goliardia. 

Ma da questo a voler fare una crociata contro la libertà in rete, ce ne vuole davvero. Anche perché i più popolari social network sono corredati di appositi sistemi di censura.

Piuttosto si dovrebbe puntare il dito sul disagio sociale. Sul mancato decollo Culturale, questo sì, imposto ad arte dai dirigenti nazionali e locali. E non mi riferisco ai tagli alla cultura o alla scuola in generale. Penso alla crisi dei valori alimentata dai mass media tradizionali, quali la televisione e i giornali.

Ed è in questi giorni che in prima serata va in onda una sorta di pubblicità demenziale sulle maggiori reti televisive.

È la pubblicità ad un giornale di infimo gossip che vanta di dare le migliori e approfondite delucidazioni sui casi più torbidi della cronaca degli ultimi anni andando, suppongo per come dice la voce narrante, a scavare nel passato di povere ragazze trucidate, vittime della pazzia dei grandi. 
Spesso familiari che avrebbero dovuto proteggerli e instradarli lungo il cammini della vita e che invece sono stati i loro carnefici.

Ci sarebbe molto da dire in merito alla distorsione mentale di certa pubblicità. Ma è campo proibito. Il motivo è chiaro ma nessuno ne vuole parlare o porre rimedi.

Il web è libertà d'espressione! E come tale deve essere rispettato. 

Ovviamente, la libertà individuale, fraintesa da quanti sono cresciuti guardando la tv gossippara brava ad elevare a miti i furbi e gli arroganti, si fa essa stessa sentinella delle libertà altrui nel rispetto della persona prescindendo dalle ideologie e dalle cariche sociali.

mercoledì 1 maggio 2013

diritto alla VITA e dignità Sociale

QUESTIONE SOCIALE... qualcuno se la ricorda solo oggi.


courtesy Mario Iannino©
manifesto: quanto è lontana la politica dalla realtà?

martedì 30 aprile 2013

Realpolitik, la prima volta di Enrico a Berlino

Incassata la fiducia anche al senato, Enrico Letta vola a Berlino per incontrare Angela Merkel.

In conferenza stampa, Enrico elenca le priorità dell'Europa.

E sono, secondo Lui, finanza, banche, politica e crescita. Insomma per un'Europa politica solidale che non guardi solo al potere economico ma soprattutto al welfare per eliminare la sensazione sbagliata che è montata negli animi e che si è manifestata in politica con il voto dei malpancisti populisti (questo è in parole povere il succo) italiani e non solo.

Insomma, l'Enrichetto dimentica gli errori della politica nostrana che ha dato molto da fare alla magistratura e tenta di dare la colpa all'Europa della moneta unica, l'€, che ha fatto schizzare il valore degli oggetti ma ha dimezzato il potere d'acquisto delle vecchie lire e messo in ginocchio Grecia, Portogallo, Spagna, Italia, Cipro, mentre l'Islanda ha fatto il referendum per uscirne senza pagare i debiti.

Angela, da parte sua, fa molti complimenti e tanti in bocca al lupo. Si dice contenta dell'Italia ma deve continuare sulla strada del pareggio di bilancio perché Europa significa tenere i conti in ordine e insieme all'austerità deve camminare la crescita, lo sviluppo, la ricerca. Mentre gli imprenditori devono implementare il lavoro e le imprese senza aspettare i finanziamenti pubblici.

Entrambi molto diplomatici nelle risposte ai giornalisti, rimangono nel vago specialmente nelle risposte date al cronista italiano che chiedeva se durante la cena serale Enrico Letta avrebbe spiegato alla Merkel dove avrebbe trovato i soldi per il rimborso dell'IMU e gli altri piccoli tagli promessi nella cerimonia d'insediamento. E alla Merkel come vedeva la formazione del governo italiano data la presenza di Berlusconi. Lei, senza nominare il leader PdL, ha dribblato dicendo che il governo italiano senz'altro saprà dare le risposte che servono all'Italia e all'Europa e che la formazione del governo è una questione interna.
Tutto sommato è stato un incontro diplomatico all'insegna del far play.

Nulla di nuovo sotto il cielo, quindi. Tranne la gitarella del nuovo premier per presentarsi ai partenrs europei che contano.

Dopo la Germania, andrà in Francia, Spagna e infine a Bruxelles. E speriamo che lì dica qualcosa di più concreto e riesca a spuntarla in merito alle tematiche che stanno a cuore a chi soffre per l'eccessivo rigore finanziario.

Martina non perdona e neanche noi

Martina: sono orgogliosa di mio padre.


E sfido io. Quale figlia o figlio non è orgoglioso del proprio padre!

Ma il punto non è questo, la cosa che fa incazzare sta nel modo in cui è trattato l’argomento.
I mass media girano il mestolo nella brodaglia della libido che si alimenta spiando dal buco della serratura gli affetti e le emotività altrui.


Certo, fa specie sapere che un uomo, un padre di famiglia, rischia l'incolumità nell'adempiere al suo lavoro. Evenienza contemplata, purtroppo, ma che può accadere e che deve essere intesa come un infortunio. Perché di questo si deve parlare. Di infortunio sul lavoro.

Per un muratore l’infortunio è dato dalla caduta di un’impalcatura o da qualche peso che gli cade sopra la testa. Insomma da qualcosa d’imprevedibile che sta in agguato.
E chi fa il carabiniere, passione a parte, perché anche il muratore è passione, sa bene che il suo rischio è quello d’imbattersi in un colpo vagante o essere vittima in qualche tafferuglio  scaturito dal disagio sociale.

Quindi, bando alle ciance, è ovvio che tutti indistintamente siamo addolorati per il brigadiere che rischia conseguenze gravi. Ma  principalmente, come italiani, siamo addolorati per il clima di tensione che esaspera padri e madri di qualsiasi ceto sociale. Lavoratrici, lavoratori, disoccupati, pensionati, studenti, sfruttati e malpagati.

Anche chi ha sparato, ed ha fatto malissimo, è stato ferito nell'animo prima e nel fisico poi, quando catturato dai carabinieri, nella voga della colluttazione è stato immobilizzato a terra.

Ma, ripeto, le ferite fisiche si curano e spesso passano. Diverse, sono le ferite interne, causate dall'ignavia di chi dovrebbe gestire il buon andamento della cosa pubblica piuttosto che giocarci fino a trasformarli in privilegi per sé o per una porzione di banderuoli che assediano le istituzioni.


lunedì 29 aprile 2013

Vediamo se faranno ridere pure l'Italia

La politica ha fatto un lifting.

 
"ma che c'avranno da sorridere"
Dopo innumerevoli giri di valzer, i miglior perdenti hanno piazzato dei volti noti ma giovani nel governo di Enrico Letta.
È un bel minestrone variegato: PD, PdL, partito di Monti e associati, radicali e qualche tecnico cooptato per pacificare qualcuno.

Sel e Lega si dicono all'opposizione ma anche loro presiedono importanti commissioni istituzionali.

Gli unici che si sono autoesclusi i “cittadini” parlamentari del M5S. sì, amano definirsi “cittadini” piuttosto che onorevoli. A me personalmente ‘sta cosa fa ridere! Ma a ben pensarci, dopo tutte le porcate che si son viste, il titolo “onorevole” non è quello più appropriato. Anche se loro, i grillini, fanno riferimento alla rivoluzione francese ma senza ghigliottina.


L’agenzia di rating Moody’s ci tiene sotto controllo per verificare se le capacità del governo Letta sono apprezzati dai mercati e in sintonia con le riforme strutturali fin ora portati avanti da Monti  e compagni. Ovviamente per compagni s’intendono i partiti che lo hanno appoggiato: PD e PDL per primi.

In proposito è giusto ricordare che il PDL, trovandosi in una situazione difficilissima a causa delle omissioni targate governo Berlusconi, ha ritenuto di dover cedere il passo al governo tecnico di Monti. A lui, Monti, il compito delle manovre impopolari che i partiti non avevano il coraggio di fare. E fin qui va bene!

Purtroppo, per noi cittadini, le manovre sono state tutte un taglio netto che andavano ad allargare le ferite sanguinolente delle già misere tartassate finanze familiari.

Il pareggio di bilancio ha sfottuto dipendenti, pensionati e poveri afflitti senza tutele. Ed ora, al nuovo, giovane Governo Letta Enrico, il compito di porre un po’ di equità sociale.
Perché, se non ci sono soldi in tasca degli italiani non  c’è neppure crescita sociale.

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