venerdì 28 maggio 2010

Calabria, 8, territorio e cittadini: Mimmo Rotella


Racconti di vita in Calabria: 1. Territorio e cittadini

C’è da dire che i calabresi sono un po’ restii alle novità; specie se le innovazioni riguardano linguaggi e usi consolidati nel tempo.

La diffidenza contamina tutti i ceti sociali. Alcuni cavalcano l’onda per tutelare interessi personali, insinuano ulteriori dubbi per attrarre a sé i tradizionalisti e, sovente, fanno uso della delazione.

È sintomatica la vicenda artistica del nostro illustre conterraneo Mimmo Rotella. Nonostante i riconoscimenti nazionali e internazionali tributategli dagli addetti ai lavori e quelli postumi che le istituzioni comunali hanno testimoniato nei suoi confronti, pochi calabresi conoscono a fondo l’importanza del suo lavoro artistico. La rivoluzione lessicale che, insieme agli altri artisti che ruotavano attorno al teorico Pierre Restany, apportò all’arte visiva.
È ovvio che per accettare e comprendere l’atteggiamento mentale di chi osserva, assimila e trasforma un volgare linguaggio pubblicitario in espressione alta, vi debba essere dall’altra parte una forma di pensiero sensibile evoluto, non dal punto di vista accademico ma, interiore, aperto al nuovo e alle possibilità che l’ingegno umano può trasferire con le azioni al già noto consolidato.

(segue)

mercoledì 26 maggio 2010

la cultura come antidoto alla crisi

Ok siamo tutti d’accordo! Dobbiamo rimboccarci le maniche e sudare per uscire dalla crisi!
Dobbiamo farlo tutti, senza escludere nessuno degli italiani, specie chi ha più ricchezza!
Allora, sotto con le verifiche patrimoniali; il redditometro per scovare i furbi che hanno portato l’Italia alla rovina! Alcuni lestofanti smascherati dalle forze dell’ordine preposte alle indagini per salvaguardare il patrimonio dello Stato attraverso le intercettazioni ambientali e patrimoniali rischiano di farla franca grazie a leggi inique. Leggi volute da gruppi di potere, disonesti, che hanno insediato lacchè tra gli scranni istituzionali e hanno tutelato pochi individui a discapito della maggioranza italiana. Eppure si continua a discutere di futili problemi piuttosto che studiare piani seri per rilanciare la questione morale così da dare fiducia ai cittadini imbavagliati e oppressi dal potere.
Sarebbe gradita una voce autorevole che dicesse:
Ok d’accordo, solo queste misure non bastano!, sono ininfluenti! se davvero vogliamo considerare una, pur minima possibilità futura per i giovani dobbiamo pensare ad altro! Dobbiamo aggiungere strumenti idonei per creare una reale crescita sociale, produrre ricchezza con l’impiego e l’impegno lavorativo dei giovani.
Dobbiamo rivedere i parametri occupazionali, stimolare l’imprenditoria e dare spazio alla cultura, ai progetti che ampliano le menti. Alla produzione artistica. Cinema, arti applicate, linguaggi creativi che, se aiutati dai governi locali e centrali, con interscambi culturali risollevano le sorti degli uomini.

La cultura è una risorsa che, assecondata, può salvare l’umanità!

Utopia? no realtà!

vita in Calabria. 7, territorio e cittadini

Racconti di vita in Calabria. 7, territorio e cittadini

racconti di vita in Calabria. 1

La disinformazione e l’ignoranza sono elementi che aiutano fortemente a cadere negli errori di valutazione di fatti e persone perché deformano i concetti e l’immaginario collettivo di quanti si fermano alla sensazione superficiale dei fenomeni che sfiorano i sensi.
Infatti, per apostrofare lo stato accidioso dello scansafatiche spesso si sente dire “m’ncrisciu si fhicia pecuraru”! ma quanti conoscono le fatiche di chi governa le greggi e prepara con maestria i ricoveri, munge le bestie e ricava formaggi e ricotte?
Molte persone, purtroppo si soffermano alla scena del pastore che sonnecchia sotto l’albero mentre le pecore pascolano, e ciò basta a confermare la saggezza antica del detto popolare, ma se seguissero le fasi della mungitura, la lavorazione dei latticini, la cura nell’aiutare le femmine a partorire, tenere buono il montone; e, cosa non da poco, governare con suoni onomatopeici il gregge e le singole bestie, allora si renderebbero conto che non è tutto oro quello che luccica al sole! I vari giudici dovrebbero essere più attenti, non soffermarsi alle apparenze, scandagliare i problemi e magari trarre momenti poetici dalle esperienze altrui come ha fatto il maestro Mimmo Rotella che ha tradotto i richiami dei pastori in poesie epistaltiche conferendo valenze artistiche a rumori e suoni gutturali usati dalla notte dei tempi.

(segue)

Racconti di vita in Calabria. 6, vocazioni territoriali

Racconti di vita in Calabria. 1

Vocazioni territoriali. (prima parte)

Ho deciso! Poiché ai grandi strateghi della politica, in realtà, non interessa nulla delle reali condizioni in cui versano i cittadini, forse perché, giustamente intenti a inseguire concetti incomprensibili a noi miseri mortali, non perderò più tempo ed energie a esternare gli umori della gente comune. La gente che vive e si accontenta di poco nonostante le trasmissioni spazzatura che inondano le case e le menti dei deboli proponendo falsi modelli sociali.
Anche da noi la società è infettata dalla corrente di pensiero effimero che accomuna il successo con il denaro e la visibilità che i media consentono alle persone. Cosicché, per un certo ceto sociale, l’appariscenza pacchiana che espone presunte ricchezze condiziona l’intera società e mortifica le vocazioni territoriali che se sapute amministrate porterebbero ricchezza reale ai calabresi.
Non a caso qualcuno la definisce la California italiana per il clima le amene terre che strette tra due mari offrono possibilità agrituristiche uniche. La posizione geografica dell’Italia e della Calabria in particolare, crocevia di culture che hanno lasciato tracce indelebili, (vedi Bronzi di Riace e vicende collegate) e che continuano a tenere desta l'attenzione della collettività, consente di assaporare e vivere con poco dispendio di energie e tempo luoghi differenti per clima, cultura e usi. La gastronomia tipica della regione propone gusti e sapori forti associati ai luoghi d’origine: il caviale dei poveri, vale a dire una purea di pesce azzurro preparato dai pescatori delle coste tirreniche e joniche, tiene il passo alla ndujia montana di Spilinga e del vibonese in genere. La cipolla dolce di Tropea. Le alici sottosale, il pesce spada, il tonno, le patate della Sila, l’olio extravergine d’oliva. Prodotti secondo natura con metodi tradizionali tramandati da padre a figlio.

(segue: territorio e cittadini)

Racconti di vita in Calabria. 5

Racconti di vita in Calabria.1

Transumanza.

Ancora oggi può capitare, specie nelle strade provinciali dell’entroterra, nei cambi di stagione, di trovarsi di fronte a scene considerate archeologia rurale.
Infatti, è facile incontrare nelle strade semideserte una mandria di pecore o delle vacche guidate da pastori e seguite dai fedeli cani, che, all’apparenza apatici, aiutano l’uomo a governare le greggi. Cani che sollecitano gli armenti disorientati o che si attardano a brucare nonostante il pastore abbia lanciato il fischio di richiamo. Cani pastori che sanno proteggere le greggi dai predatori, vigili dietro alla fila, controllano e tutelano pecore, capre e mucche dai pericoli; che al cenno del padrone sollecitano il branco ad aprire un varco per lasciare passare le macchine.

Scene d’altri tempi, difficili da vedere laddove l’economia globale induce a costipare in batterie produttive gli animali da latte e da macello, in Calabria è ancora possibile viverle.

(segue: vocazioni territoriali)

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