giovedì 18 marzo 2021

Grafie accattivanti finzioni catartiche

Fastidioso come un granello di sabbia che s'infila nell'occhio. Che fa imprecare. Che incita all'azione e induce a intervenire.


Anche se per la gente comune pensare di eliminare il fastidioso problema sofferto dalla collettività è quasi sempre un'utopia, per gli intellettuali che scrivono pagine importanti di storia e diventano per questo pietre miliari nel campo della cultura è un dovere imperativo esporsi all'occorrenza!

E l'artista è uno degli attori principali della cultura. Non esporsi, quindi, per mettersi in vanagloriose vetrine sotto i riflettori mediatici. Ma per servire a qualcosa. Assumere un ruolo determinante nella società per il buon funzionamento delle parti.

Il metodo di lavoro di chi fa arte È esposizione e lettura dello stato in cui vive. Analisi delle incongruenze sociali. E quando l'artista butta giù un graffio seguito dalle pennellate; quando assembla, cancella e ricuce pezzature cromatiche non sempre ha ben chiara la strada che lo porta alla conclusione del lavoro; nel mio caso mi lascio guidare dalla sensazione emozionale per sviscerare qualcosa che si è impossessato di me e cova dentro da tempo.

Ma la sensazione da rendere visibile, cioè quello che si è sedimentato dentro di me e che lentamente ha modificato il mio essere non sempre emerge come vorrei. È così, e, strato su strato, intervengo sulla materia finché le evocazioni sedimentate riaffiorano secondo il mio intimo sentire. Non ne faccio una questione stilistica, tanto meno mi preoccupano le aspettative di una certa pseudo élite culturale. Il lavoro, per prima, deve soddisfare me!

E poi, a lavoro finito, lo osservo e dialogo; lo analizzo anche dal punto di vista tecnico e formale (può sembrare antitetico ma non lo è!) lo metto in luce nei miei spazi e a volte lo rendo di pubblico dominio sui social-media con l'intenzione di catalizzarne le criticità peculiari e coinvolgere quante più persone è possibile, aspettandomi qualche interazione costruttiva e svegliare dal torpore indotto dalla disinformazione manipolata di certa dis-informazione.

Il mio lavoro è impegno sociale. Tentativo dialettico di stimoli interscambiabili in quanto testimone del tempo.

Non un esteta o un mago della trasformazione visiva accattivante, uno che fa della pittura “una bugia che dice o narra la realtà” ma (per alcuni)  un rompicoglioni che tende ad annullare i preconcetti e le ovvietà celate attorno al mondo dell'arte!

Appunti, per non dimenticare

Davanti a certi crimini rimanere in silenzio equivale a essere complici!

Sembra che la storia non abbia insegnato niente. Eppure usciamo da certi episodi che ne hanno fatto di vittime. In Europa. America. Oriente. Sono state e, in certi casi, lo sono tutt'ora, teatri di crimini contro l'umanità inammissibili

Nessuna parte del mondo o porzione di territorio ne è indenne. Ancora i misfatti e le crudeltà inferte e subite bruciano sulla carne viva delle vittime. Eppure per alcune menti cementate nella materia e prigioniere del potere economico la storia, i misfatti crudeli testimoniati in essa, a guardare e leggere la cronaca contemporanea del pianeta terra, sono sciocchezze. E nonostante le testimonianze negano i loro crimini.

Patrick Zaki: Giulio Regeni. Questi alcuni ragazzi vittime di un potere forte, ottuso e totalitario impensabile per i giorni che si sono susseguiti dopo la caduta del nazismo, del muro di Berlino e della politica di Gorbaciov, Leck Walesa.

Egitto, Siria, Cina, Russia, Birmania, Sud Africa sono scenari dell'orrore che i tg mostrano spesso a testimonianza della stupidità dei regimi totalitari.

È una stupidità che fa presa!, pilotata dalla vanità e dall'ingordigia, elementi subdoli della psiche umana che fanno assurgere a verità di Stato i personalismi famelici dei dittatori con criterio scientifico.

Stupidità che fa breccia sui seguaci, e anche da noi, in Italia non mancano. È la condizione del branco senza cervello privo di discernimento che segue il leader confidando nella sua buona fede.

Comitati politici, comitati scientifici, oratoria e citazioni supportati da promesse che la platea acefala vuole sentirsi dire, notizie gettate a valanga nelle teste attraverso i media alla fine diventano verità inoppugnabili. Teorie facili da inculcare. E mentre il “popolo” segue fiducioso il pastore qualcuno soffre la perdita della libertà e le torture in qualche prigione nascosta...


mercoledì 17 marzo 2021

Birmania è Cristo in croce

Anche se viviamo in uno Stato laico c'è una religione che di fatto iniziamo a apprendere fin dalla tenera età. I nostri genitori fin dalla nostra venuta al mondo ci consacrano al Signore attraverso la cerimonia del S. Battesimo. E poi, nel periodo delle scuole elementari ci iniziano al catechismo per farci apprendere la vita secondo i Vangeli del Salvatore, nostro Signore Gesù Cristo.

La storia è avvincente per i miracoli narrati e le liete novelle tramandate dagli apostoli quanto cruda per le violenze subite da Gesù negli ultimi istanti della sua vita terrena. Violenze che hanno superato la bestialità primordiale dell'uomo sul Figlio dell'Uomo.

Una cieca e stupida bestiale violenza inferta sadicamente su un uomo inerme fino a qualche ora prima osannato e seguito da una miriade di persone che vedevano in Lui il Salvatore.

La narrazione ci racconta di un uomo che parlava d'amore, pace e comprensione. Un uomo dalle parabole chiare. La sua allegoria si faceva capire anche dagli analfabeti e faceva breccia nei cuori semplici.

Cosa che ai dotti del tempo faceva paura.

Gesù era un sovversivo! Per i sacerdoti e i ricchi stolti che si attorniavano di servi e sfruttavano i deboli e gli ignoranti che si genuflettevano per un tozzo di pane e un posto per dormire persino nelle stalle in compagnia degli animali.

Gesù di Nazareth, sempre secondo le Sacre Scritture, predicò l'uguaglianza, la fraternità e l'amore.

Colpe imperdonabili, non punibili secondo le leggi dell'epoca.

Sacerdoti e poteri temporali precostituiti dovevano correre ai ripari. Fare in modo che qualcuno lo accusasse e risultare punibile per salvaguardare i privilegi delle caste dominanti.

Trenta denari, dicono le scritture. Giuda lo tradì con un bacio e per trenta denari lo indicò ai soldati in agguato.

Anche Pietro lo tradì rinnegandolo.

Gesù della stirpe di Davide fu messo alla berlina. Gli fu calzata una corona di spine sul capo e per scettro gli fu fatta impugnare una canna. Tra sputi urla frustate insulti lapidazioni e spintoni trascinò la croce fino a essere inchiodato.



Vi è un periodo dell'anno che le comunità cristiane ricordano la Passione di Nostro Signore Gesù Cristo con delle rappresentazioni folkloristiche suggestive dalle radici pregne di religiosità e antiche credenze toccanti.

La violenza gratuita. La sopraffazione del potere precostituito sugli umili e indifesi è ancora una prerogativa dei potenti in armi e sovvertono con la forza e nel sangue le popolazioni. È cronaca di questi giorni il golpe in Myanmar, conosciuta anche come Birmania

La leader eletta democraticamente Aung San Suu Kyi è agli arresti. E le truppe del dittatore stanno facendo stragi tra i manifestanti.

È una guerra fratricida! Uno stato d'assedio violento e sanguinoso imposto da un bieco dittatore e generale dell'esercito nazionale Min Aung Hlaing. La violenza non si ferma con le parole e i buoni intenti, l'ONU deve intervenire immediatamente con ogni mezzo a disposizione per evitare la crocefissione del popolo birmano. Ché, in questo caso è il Cristo in croce; un popolo in lotta per la difesa della sacralità dei diritti civili!

martedì 16 marzo 2021

La vita è un puzzle dagli incastri predefiniti?

Un altro pezzo di me è andato via. Come nei giochi da tavolo, dove si assemblano tessere per completare immagini, proprio quando credi di avere completato il quadro nel suo insieme ti accorgi della tessera mancante. Allora ricontrolli i contenitori. Alzi gli scatoli. Guardi sotto il tavolo. Sposti le sedie ma niente. La tessera manca!

Inutile piangerci sopra.   


Un'altra tessera del grande puzzle che forma e delimita la nostra esistenza è andata via verso l'ignoto. È un'opportunità persa per chi resta e ritrovata per chi oltrepassa le colonne del cielo e della mente umana come dicono i credenti?

E considero, mentre il feretro esce dal portone istoriato della chiesa dell'Immacolata, che anche una parte della mia giovinezza va via.

Troppe tessere si stanno staccando dal contesto della mia esistenza.

Familiari stretti, parenti intimi e amici hanno lasciato gli affetti e le cose terrene. Quante opportunità abbiamo perso, insieme!

Penso mentre seguo il feretro con lo sguardo. E mentalmente lancio l'ultimo saluto. Nello stesso istante la mia mente torna indietro nel tempo:

Diciott'anni appena compiuti. Estate del '72. scuole finite. Finalmente!

Avevo finito gli studi da poco e non avevo ancora nessuna esperienza lavorativa. La disoccupazione era uno stato mentale a me ignoto ma non a lui. E anche se ero alla ricerca di un lavoro qualsiasi pur di guadagnare e rendermi autonomo in quell'estate del '72 pesò un poco lasciare gli amici in spiaggia e iniziare un corso di formazione aziendale.

Franco, un ragazzone imponente dalla risata contagiosa l'incontrai lì, nel complesso dell'arcivescovado, in una delle stanze messe a disposizione per il corso.

Il corso aziendale era mediamente impegnativo ma lui prese con estrema pignoleria e metodo appunti su appunti.

Dopo le lezioni strutturate secondo un preciso programma lo studio continuava a casa. A volte da un amico comune, Gianfranco, anche lui nostro compagno di corso.

Gianfranco e Francesco, con qualche anno in più di me e qualche delusione per quel lavoro che ancora tardava ad arrivare, già diplomati all'istituto tecnico industriale, prendevano seriamente l'impegno del nuovo corso di studi nonostante la loro solida preparazione di base.

Studiammo anche a casa mia. Fu così che conobbe la donna della sua vita: mia sorella.

Tra loro nacque l'amore e insieme hanno affrontato e superato stoicamente le difficoltà che la vita immancabilmente pone a ognuno. Hanno avuto tre splendidi figli, cresciuti amorevolmente con l'ausilio della nonna.

Una storia qualunque! Dunque. Un ménage che nelle famiglie calabresi è naturale routine, se non un obbligo morale, come direbbe qualche sociologo attento alla tesaurizzazione degli affetti immateriali. Stima, comprensione e affetto, elementi che riescono a sollevare il mondo attraverso l'unica vera forza che domina l'universo incorporeo: l'amore.

La vita non è stata benevola con lui. La salute lo abbandonò fin da ragazzo e forse, proprio in virtù del suo vissuto che lo vide vittima di sofferenze patite orgogliosamente in silenzio, nasce un uomo diretto, di carattere. Un uomo categorico ma sensibile. Un marito attento e un padre premuroso.

L'uomo che abbiamo conosciuto coi suoi limiti e i difetti, e chi non ne ha!, ma anche con tantissimi pregi.

Un uomo all'apparenza duro, determinato ma sempre votato intimamente all'assoluta onestà intellettuale, rispettoso dei valori umani che tengono in gran conto l'amicizia, l'educazione quasi assoluta esternata e pretesa sempre. Ed ora che rimane? Rimane la sensazione di disagio per non avere saputo approfittare del tempo che avevamo a disposizione. Rimane l'amaro in bocca nonostante le discolpe che tentiamo di porre davanti agli interrogativi che ora salgono dal profondo per giustificare le assenze, le superficialità e assurgere a catarsi per la nostra indolenza.

È tardi, lo so. Dovremmo vivere almeno qualche vita in più memori del passato per tentare di migliorare i rapporti specialmente con chi pensi di avere sempre la possibilità di poterlo fare. Ma così non è!

A nulla valgono i buoni propositi. Chi ha tempo non aspetti tempo! Si deve cogliere l'attimo con saggezza. È un imperativo assoluto se si vuole davvero cambiare il mondo degli affetti per contaminare la società in cui viviamo.

Seneca amava ricordare ai suoi allievi che è inutile tentare di cambiare il mondo, il cielo sotto cui vivi, se non cambi prima te stesso.

Il prete officiante ha detto che le sofferenze in terra servono a guadagnare il Sorriso di Dio e che preparano al Suo incontro per l'abbraccio della Gioia Eterna. Ma non sarebbe bello arrivarci in serenità? Dopo una vita piena, eccessivamente costellata di affanni, preoccupazioni e malattie ci si aspetterebbe un po' di pace e arrivare alla meta serenamente.

Se esiste un aldilà te lo sei meritato pienamente! Anche se la tua fiammella terrena si è esaurita malamente, sferzata da venti violenti ma anche alimentata dai soffi colmi d'amore di chi ti stava affianco, adesso, hai finito di soffrire.

Ciao Fra'


lunedì 15 marzo 2021

Dpcm, chiusure divieti e affari

La

Costituzione ammette la limitazione della libertà personale per interessi pubblici come la salute o la sicurezza, anche se disposte con una normale legge. Lo dice l’articolo 16.

Ma come ha detto il tribunale di Roma, né il Governo né il Parlamento possono delegare un’autorità amministrativa, come il presidente del Consiglio, a legiferare con così tale pienezza di poteri in materia di libertà personali protette dalla Costituzione.

Ora, Leggi a parte, sulla base di quanto siamo stati costretti a vivere e considerato che tra divieti e restrizioni nulla è mutato nella trasmissione del virus, voglio fare il punto su una questione che potremmo definire di buon senso.

Sorvolo anche sulla perplessità scientifica degli immunologi circa la “velocità” della somministrazione dei vaccini e sugli effetti collaterali. E persino sulle imposizioni santificate e perciò salvifiche dei virologi sull'utilizzo manicheo della mascherina, propagandata a tal punto da farla assurgere a prevenzione miracolosa. Non mi soffermo neppure sull'enorme !affare” che ruota attorno alla gigantesca megagalattica giostra del business che macina soldi, produce e magnifica professionalità a servizio degli affari e forse incomprensibili strategie che, purtroppo, lasciano enormi spiragli alla contaminazione virale.

È vero! C'è un virus che sembra essere più scaltro degli scienziati e che riesce a prevenire ogni mossa e azione messa in campo dall'intelligenza umana. Lontano da me il pensiero della manipolazione all'origine delle varianti del virus. M a dopo un anno di parole, canti, auguri scritti e dipinti da dietro i vetri e persino gli abbracci con le barriere di plexiglas e sempre con la famigerata mascherina incollata sulle vie respiratorie è più che naturale chiedersi se non abbiamo sbagliato qualche passaggio.

Indubbiamente i morti e l'impossibilità tutta umana della scienza si prestano a congetture popolari differenti, magari supportate da interessi personali e strumentali che non fanno altro di aumentare la confusione generale. E gli interessi politici delle lobby con a seguito uomini e donne hanno fatto sì che la confusione e il terrore facessero il resto.



Potrei suggerire o urlare il disappunto per l'orrore provocato dalle guerre intestine che le fabbriche delle armi aiutano a moltiplicare coi conflitti mondiali, e le innumerevoli positività che una semplicissima riconversione strategica produttiva dell'industria bellica a favore di operazioni umanitarie apporterebbe nella qualità della VITA..  Ma sarebbe come dire "risparmiate gli agnelli dal macello pasquale" e non sarei certo un genio visto che altre eminenti personalità lo vanno dicendo da tempo. Quindi? ... meditate gente meditate 🙌

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