venerdì 10 luglio 2020

in volo con le restrizioni anticovid

In volo non importa per dove. La destinazione in questa narrazione è irrilevante per le considerazioni che si intendono evidenziare per capire quanto sia mutevole la decisione dei dirigenti quando c'è in ballo l'economia aziendale e quanto questa possa ripercuotersi nella società attraverso la filiera interessata.


La pandemia ci ha imposto regole ferree. Mascherine, distanziamento sociale, sanificazione. Queste le regole di base per evitare contagi.

Le precauzioni non bastano mai. E c'è chi si è lasciato prendere dalla psicosi. Sarà per questo che l'aereo è semivuoto? Davanti a me molti posti lo sono. Lo stuart fa spostare una coppia nella fila davanti perché dietro erano a contatto pur nel rispetto della normativa anti-covid.
Si siedono uno da una parte e l'altra dalla parte opposta. Occupano tre poltrone ciascuno.
Lui si toglie le scarpe e si stende. I pedalini sono grigi in sintonia con le poltrone.
Lei pure. Stende le gambe e le accavalla. Non ha calze ma le unghie smaltate con un bel rosso vivo.

questo è il viaggio di andata nel prossimo post proverò a descrivere il ritorno che è di ben altra natura


martedì 7 luglio 2020

scontro frontale su via magna grecia

Viale Magna Grecia, Catanzaro.  Ore 17,54.

Le macchine aumentano. È una colonna inusuale data l’ora e la viabilità che si svolge in quel tratto di strada popolata da negozi che praticano prezzi a buon mercato:
 Una cineseria e un grande negozio di generi alimentari sono gli attrattori principali del tratto interessato all'incidente.
 Qualcuno fa inversione di marcia e torna indietro. I passanti chiedono informazioni. Radio curiosità  popola il bordo strada. La gente corre a vedere. In lontananza s’intravedono ferraglie di auto, cofani all'aria e sportelli aperti. Lo scontro è stato frontale. Violento. Inspiegabile!
Nessun segno di frenata. Nessun ostacolo ad offuscare la visuale. Eppure si sono scontrati frontalmente.
L’ambulanza dà i primi soccorsi. Un signore anziano è sotto le cure dei sanitari all’interno dell’ambulanza. Immobilizzato; seduto, con un collare a protezione della cervice, farfuglia qualcosa.


Un ragazzo raccoglie gli effetti personali dal suv. Lascia lo sportello lato guida spalancato e s’incammina verso l’ambulanza.
C’è uno spazio di almeno due metri tra le auto incidentate ma nessuno passa tra le macerie delle auto frantumate. Qualcuno invita il ragazzo di spostare i detriti così da potere passare e sbloccare l’ingorgo.
Ma il ragazzo è visibilmente provato.
Il suono della sirena si fa sempre più distinto: la polizia locale delimita la zona coi coni segnaletici stradali. Anche il camion dei vigili del fuoco arriva da lì a poco.
Solita prassi. Ma rimane inspiegabile la dinamica dell’incidente

lunedì 6 luglio 2020

Calabria chi scende chi parte e chi resta

Pippo Callipo. Io resto in Calabria ... ma non nel consiglio regionale!
Strano modo di reagire alle increspature ampiamente note che sorgono una dietro l'altra laddove c'è da organizzare e gestire la macchina pubblica calabrese.

I media hanno dato ampia voce alle contraddizioni del nuovo esecutivo in merito a nomine di commissioni e quant'altro.

I problemi non mancano. Dalla questione sollevata dagli investigatori nei confronti della nominata Catalpamo, cooptata nel consiglio regionale come assessore alle infrastrutture e accusata di corruzione, alla protesta di ogni giorno condotta dalle varie categorie di settore davanti al palazzo regionale impropriamente definito “casa dei calabresi”, Jole Santelli ha poco da ridere.

Oggi è stata la volta dei precari della sanità quelli che negli ultimi giorni sono stati definiti i nuovi eroi. Persone che hanno dovuto fare turni massacranti per potere dare sostegno e cure agli infettati italiani. Beh, ci voleva un evento drammatico come lo è stata la pandemia da covid per ridare dignità al comparto sanità eliminato scientificamente nel tempo dai politici che si sono susseguiti alla guida delle regioni e dell'Italia.

Eroi! Ma di cosa? Si possono chiamare eroi i lavoratori costretti a turni massacranti per la stupidità dei dirigenti che li hanno decimati? E se è sì, come si dovrebbero definire i tagliatori di teste che hanno pensato al costo economico della sanità pubblica?

Nella piazzetta della cittadella regionale di Catanzaro c'è sempre qualcuno che rivendica diritti sacrosanti sanciti dalla costituzione e urlati dai venditori di fumo.
E Pippo che fa? Se ne va!

Ma se uno è un “guerriero” che vuole lottare per il bene del suo paese, uno che pretende la correttezza nelle azioni politiche e nella gestione sociale, può gettare la spugna come un pugile suonato appena al secondo round?

Nuova veste grafica

a ore 12, nuova veste grafica.



Rinfrescare, rinfrescarsi! è una buona pratica salutare. Dopo tanto tempo abbiamo deciso di rinnovare il blog dal punto di vista grafico.
Un vestito nuovo, dunque. Rimane immutato l'impegno di quanti scrivono. Scrivere pensieri sensati, che inducono alla riflessione pacata dei temi trattati. Sempre e comunque nel rispetto delle opinioni e dei convincimenti altrui lasciamo aperto il dialogo nell'apposito spazio dei commenti a piè di pagina dei rispettivi post.

E con animo sereno, nonostante i cattivi portatori di odio che sprecano energie malefiche per e in ogni dove, auguriamo di vero cuore una

Buona estate tranquilla al riparo di ogni tipo di "scottatura" 😄

sabato 4 luglio 2020

500 sogno impossibile

Siamo lontani anni luce dall'epoca del boom economico; dalle utilitarie delle case automobilistiche che si contendevano il mercato a colpi di innovazioni meccaniche, stilistiche e omaggi all'acquirente. Tappetini inclusi ma senza vernice metallizzata, cerchi in lega. Negli anni dell'industrializzazione il climatizzatore ancora non esisteva nell'offerta delle automobili.


Una 500 costava poco. Relativamente poco. Persino i redditi bassi potevano sognare di essere alla guida di una spartana renault, una citroen, una fiat!, quindi  una diana, una bianchina o una cinquecento.

Insomma con 7/8 salari mensili o stipendi dal valore di 80milalire si poteva comprare una cinquecento dal valore di 500/600 mila lire.

Il prodotto industriale tirava e attraeva. Quasi tutti potevano appropriarsene anche facendo ricorso alle cambiali firmate all'atto della stipula del contratto di compravendita della macchina.

Parlare oggi dell'acquisto di una macchina è un miraggio.

I Prezzi sono proibitivi fin dall'acquisto (per una 500 elettrica ultima generazione si parla di 34/36mila€) e poi c'è da includere la spesa per la manutenzione, assicurazione e tassa di circolazione ridefinita tassa di proprietà annuale.

No! non ci sono più le condizioni fiorenti di un tempo.
Il mercato delle automobili è morente. Tra disoccupazione e prezzi alle stelle se si vuole , mantenere in vita questo settore si devono trovare nuove strategie di politica sociale e industriale.

Rivedere tasse e abolire i paradisi fiscali all'interno dell'Europa.
Ovviamente è impossibile mantenere gli stessi standard occupazionali in vigore fino a qualche decennio addietro.
È anche improprio chiedere aiuti di Stato pur sapendo di non potere mantenere le promesse e gli impegni presi con le parti.

Quindi?

Il discorso è lungo. Ma si potrebbe pensare di includere le utilitarie spartane nel famoso paniere alla stregua delle necessità primarie dei cittadini e elargire incentivi congrui.
Calmierare i costi anche delle assicurazioni. Abolire la tassa di proprietà. Imporre ai manutentori, meccanici e attività affini, una sacrosanta fattura parlante fedele al lavoro svolto con tanto di prezzo imposto per mano d'opera e pezzi di ricambio.

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