mercoledì 1 aprile 2020

Scandalo non sa che sono i ventilatori!

A proposito del grandissimo rumore che ha sollevato il “polverone” di report.


Non l'ho visto! Ma ho letto molte sentenze sui social. Le piattaforme sono piene di commenti. Ognuno si sente in dovere di esprimere la propria opinione, ed è giusto!, la libertà di pensiero e parola in democrazia è cosa sacrosanta!

Però voglio fare una piccola riflessione: prima di scrivere sentenze possiamo documentarci davvero e pensare al peso delle nostre parole?

Le parole possono essere carezzevoli, leggere come piume ma anche macigni enormi. Macigni talmente enormi che possono distruggere, annientare per sempre persone innocenti.

Voglio, anzi, dichiaro subito che il dirigente regionale sotto “accusa” nelle piattaforme sociali non lo conosco personalmente e quindi non so se il suo lavoro fin qui svolto è da encomio oppure no!

Certo è che siamo in una situazione particolarmente difficile: tra emergenze atmosferiche e pandemie, lavorare in un comparto pubblico assumendosi un carico decisionale pressante non è cosa facile.

La politica che governa la cosa pubblica e i media non sempre sono leali. D'altronde il sensazionalismo fa più effetto e dà visibilità a chi la ricerca con determinazione. Però a volte è necessario fermarsi, scrutare le intenzioni altrui e non dare per scontato tutto ciò che si legge, si dice o si vede in televisione.


Ho voluto documentarmi, prima di gettare giù queste quattro righe, e mi sento di spezzare una lancia a favore dell'ing. Pallaria: lui spiegava alla giornalista che il compito del dg non consiste nel conoscere enciclopedicamente ogni cosa. Ma fare in modo che le necessità e gli ostacoli del momento siano affrontati e risolti.
Per le specificità dei vari problemi da affrontare e risolvere ci sono i tecnici!, lui, in qualità di dirigente, ha il compito di decidere il da farsi anche a costo di possibili denunce (come d'altronde è avvenuto visto che deve rispondere di abuso d'ufficio per altre decisioni regresse). E, nel caso dei ventilatori incriminati che hanno fatto gridare allo scandalo per l'ignoranza manifestata apertamente dal dg, che io invece definisco “onestà intellettuale” ha deciso per l'acquisto. Cioè acquistare i ventilatori valutati da tecnici.
 Ripeto: le specifiche tecniche sono compito della squadra che lo coadiuva.
Ma se volete la luna fate pure. Continuate a scontrarvi e aggredire ogni cosa si muova davanti a voi, ma, nel bene e nel male preferisco chi agisce nell'immediatezza per il bene comune, fidandosi della squadra che lo affianca.

O forse preferite chi sa prendervi per i fondelli agitando rosari, pregando in tv e lanciando invettive salvo rimangiarsele edulcorandole con parole fumose?


martedì 31 marzo 2020

Tra il dire e il non dire

La televisione, il mezzo di comunicazione massivo unilaterale, riversa nelle case notizie e pensieri, reportage, documentari e documenti di attualità, storia, cultura e costumi da tutti i punti cardinali della terra.
Notizie valide e meno valide che rasentano la spazzatura mentale. Vere o false. Sta a noi sapere discernere e trarre le giuste conseguenze.

In questi giorni che siamo costretti a casa siamo diventati timorosi e deboli cavie da laboratorio, tolti gli altri impegni, tra una lettura e qualche altro svago che si può attuare dentro le mura domestiche, la maggior parte di noi subissati da certezze scientifiche ancora da testare. Ipotetiche cure vomitate dagli schermi, da perfetti videoti li assorbiamo senza potere replicare: siamo video dipendenti. E il telecomando è la nostra arma di difesa!

Anche se si rischia di cadere dalla padella nella brace, e rispettando le volontà dei conviventi. O si cambia canale o si spegne la tivvù.

E i numeri relativi ai contagiati e ai potenziali untori si devono pubblicare? È positivo allarmare ancora di più e rendere instabile la già precaria situazione sociale?


“Ecco, io ho 20.000,,,3000 ,,,7590... ecco questo bollettino di guerra tra infettati, tamponati, guariti o in isolamento che i nostri media danno continuamente in altri posti non si fa.”. Così Zaia, il governatore del Veneto.
E meno male che l'introduzione del governatore sembrava andare nella direzione opposta.

Basta! Black out. Click.

domenica 29 marzo 2020

Lavoro, dignità e economia al tempo del covid19

-di Antonio Levato- 
Essere precari è una disgrazia. Essere o restare senza lavoro è una tragedia. Disgrazia o tragedia, essere senza lavoro è la condizione evolutiva nel sistema capitalistico e il suo tramonto è un evento epocale che dovrebbe vedere moltitudini sterminate in rivolta. Invece non accade nulla. Eppure, esattamente un secolo e mezzo fa, qualcosa di meno tragico, come la tassa sul macinato, ebbe effetti esplosivi. C’è qualcosa che non torna. Ora che con il virus anche i governi, in genere assai più sensibili all’andamento dello spread che alla salute pubblica, sconsigliano, e a volte decretano, di non lavorare vuol dire che siamo alla frutta (geneticamente modificata). Se oltre a sconsigliarlo, il lavoro viene vietato, s’intende per ragioni superiori di salute pubblica, pure a quelli che ne hanno assoluto bisogno e senza offrire contropartite, vuol dire che siamo all’impazzimento e non lo sappiamo. Perché, è chiaro, chi è impazzito non lo sa, sennò non sarebbe pazzo. Ora finché il precario, il mille mestieri che vive di lavoretti, il rom che vive della raccolta del ferro, la badante ad ore, l’immigrato parcheggiatore abusivo, e se vogliamo dirla tutta pure lo spacciatore racimolano il poco, ma necessario alla “vita minima”, il resto dell’umanità può continuare tranquillo con il suo divanato #iorestoacasa. Oppure per dirla diversamente: finché, i soldi circolano e qualcosa “gocciola” pure in quelle mani, la vita non è atroce e si può anche guardare la televisione. Ma se questa condizione di fermo generale dovesse prolungarsi e quel “gocciolamento” dovesse prosciugarsi con chi prendersela? Col Covid, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Inps, con i tamponi? E la prevedibile gente in strada a dare l’assalto ai forni, oggi supermercati, da chi verrebbe fronteggiata? Dal volontariato, dalle dame di carità o dagli autoblindo dell’esercito già ora sulle strade? Il generale De Gaulle diceva che un paese come la Francia capace di produrre 1400 qualità di formaggi non sarebbe mai potuto decadere. Dubito che oggi lo ripeterebbe. Nel nostro piccolo noi abbiamo la pizza e Draghi prossimo capo del governo, così auspicano tanti, troppi.
Abbiamo anche una grande manifattura che, al posto di mascherine e di camici per il personale sanitario, produce i più belli abiti da sposa in Europa. Sento un bisogno irrefrenabile di lanciare piatti e conserve contro le pareti. 

Hiv, aids, corona virus qualcosa li unisce e non è il terrore

Complottista per caso.


Trasportata dal vento la pagina stampata si ferma sull'erba. Tra la natura sbocciata s'intravede qualche lettera. Le frasi sono frammentate: “virus elaborat... laborato den SARS-2... Cin... Us..”. Curiosamente avvicino le lenti e tento di decifrare la scrittura per rendere accettabile lessicalmente la notizia.

Tutto falso! Chiarisce l'autore dell'articolo. …

Intanto il terrore avanza! S'insinua quieto e scava tra le fobie nostrane. Si fanno, anche involontariamente ma sorrette dalla paura, similitudini con altre pandemie ormai messe sotto controllo medico dalla ricerca scientifica. Tra queste la trasmissione attraverso il contatto genitale del temibile e mai del tutto debellato virus che secondo alcuni studi sarebbe generato dalle scimmie, mi riferisco all'Aids! O hiv.
L'aids propagatosi con l'attività sessuale indiscriminata e non protetta!

Il sesso! Ricordate il sesso nella infezione saltata alla ribalta qualche anno addietro? Si diceva che la spregiudicatezza dei costumi sessuali, il turismo sessuale che cert'uni praticavano in vaste aree geografiche depresse dalla povertà e dai bisogni primari, trasformati, appunto, in facili oasi a basso costo per il piacere altrui.
Certo, se avessero saputo che andando a “caccia del piacere” avrebbero contratto e propagato una peste simile, definito con l'acronimo di Sindrome da Immunodeficienza acquisita, si sarebbero premuniti a dovere. Ma non avrebbero desistito!


È bene ricordare, fare il punto e ribadire cosa siamo stati capaci di generare:

l’AIDS è una malattia cronica, potenzialmente letale, causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Questo microrganismo, una volta entrato nel corpo, agisce sul sistema immunitario danneggiandolo e impedendogli di difendere il corpo dalle malattie. Da ciò l'immunodeficienza. La debilitazione e l'esposizione priva di difese anche al virus più elementare.

Il virus dell’HIV si trasmette da persona a persona prevalentemente attraverso i rapporti sessuali non protetti o il contatto diretto con il sangue, inoltre una madre infetta può contagiare il feto durante la gravidanza, o il bambino durante il parto o l’allattamento. Il virus dell’HIV anche senza trattamenti farmacologici può impiegare diversi anni prima di indebolire il sistema immunitario al punto da sfociare nell’AIDS conclamato.

Non esiste ancora una cura o un vaccino definitivi contro l’AIDS, ma esistono farmaci in grado di rallentare in modo decisivo il decorso della malattia permettendo in questo modo di condurre una vita normale per tantissimi anni.

L'assurdo è che diverse persone sono state contagiate da partner occasionali, intollerabile, invece è, per quanti non siano andati a cercarsela perché fedeli e monogami ma che si sono trovati nella situazione di dovere convivere con la malattia.

Sta accadendo la stessa cosa con il covid19!

Laboratorio o no!, il virus che attacca i polmoni porta alla morte i pazienti debilitati, privi cioè degli anticorpi che lo fronteggiano e annientano.

Hiv, aids, covid-19, qualcosa li unisce. Il massimo comun denominatore terrorizza i più.

Che fare?
Niente! Per il momento non esistono vaccini. Unica difesa è la prevenzione indicata dai sanitari.

Ora solare o ora legale ancora x quanto?

Buongiorno! Spostato avanti le lancette dell'orologio?

A chi fosse sfuggito questa notte è tornata in vigore l'ora legale. Le 02 si sono trasformate in 03. e questa volta poche persone possono lamentare di avere perso un'ora di sonno.

La pandemia ha fatto perdere sonno a tutti e la vita ai più deboli.

Eppure la vita continua a dare manifestazioni di carattere naturali imprescindibili dai voleri umani.
L'asse terrestre inclinato quel tanto che basta permette ai raggi del sole di baciare con un'ora d'anticipo la crosta della calotta più a sud del polo nord.

Oggi in Calabria il sole brilla alto. Il cielo è terso di un colore azzurro chiaro che non lascia spazio a pensieri depressivi.

Per il momento l'italia, presa com'è dall'emergenza covid-19, mantiene la possibilità del cambio 'orario' visto che il governo Conte non ha depositato nessuna decisione a Bruxelles in merito. D'altronde è un non problema che può essere risolto in qualsiasi momento.
Anzi no:

C'è un colpo di scena per quanto riguarda l'abolizione del cambio tra ora Solare e ora Legale e sta già facendo discutere.
L’Italia ha detto no!
Nel nostro Paese resterà ancora in vigore il doppio orario: il governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, senza variazioni.
E mentre in alcuni paesi dell'Unione Europea la decisione è stata presa, l'Italia ha tempo ancora per altri due anni per valutare se è il caso di adottare un unica forma per misurare il tempo.

Perché, comunque, non iniziare da questo semplice quesito per unificare davvero l'Europa?

Si tratta di una decisione paradossale per certi versi. E mantenere il continente Europa diviso in tanti fusi orari diversi induce a pensare che le piccole cose rispecchiano quelle grandi. Grandi temi come l'empatia, la solidarietà, le culture degli usi e dei costumi non possono determinarsi varcando la frontiera di Ventimiglia o del Brennero dove ancora si potrebbe dover portare avanti o indietro le lancette dell'orologio come se avessimo varcato i confini del giorno e della notte.


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