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domenica 20 dicembre 2020

bio o ogm tra mutazioni genetiche dei virus e pandemie

Nonostante gli sforzi umani in natura la perfezione non esiste. Il perfettamente bello; il prodotto asettico è possibile solo nelle colture in laboratorio. Diffida delle coltivazioni opulente, belle e accattivanti perché, se è come qualcuno asserisce e cioè che l'occhio vuole la sua parte a tavola, le coltivazioni biologiche crescono e proliferano in compagnia della biodiversità. Nella catena alimentare ogni anello è concatenato armoniosamente a quello successivo.

Le colture dell'orto hanno necessità di essere concimate? Adopera lo stallatico e evita il più possibile il concime chimico perché, è vero che sviluppa e produce di più ma uccide anche gli insetti amici insieme alle larve nocive; altera l'ecosistema e brucia la terra.

Mio nonno diceva: se vedi una bella mela matura raccoglila. È macchiata? La dividi e se c'è il verme lo scarti e mangi la parte sana.

Gli ogiemme? No grazie. Le sperimentazioni sono corredate da incognite. Non sai mai dove finisce il confine tra bene e male e anche se sembra di avere raggiunto lo scopo produttivo non si conosce l'impatto sugli organismi viventi e la mutazione genetica.

A proposito di mutazione genetica:

è notizia recente che Boris Johnson ha dovuto chiudere completamente l'Inghilterra a causa della mutazione del virus covid19 che porta al 70% la contagiosità tra la popolazione. Altro che feste di Natale, economia, cenoni, vacanze, tavolate e quant'altro sembra essere per alcuni la fine del mondo.


L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere di essere in “stretto contatto” con le autorità del Regno Unito dopo la scoperta di una nuova variante mutata del virus del Covid che avrebbe una trasmissibilità molto maggiore, quantificata al 70% in più. Ieri il primo ministro Boris Johnson in conferenza stampa lo ha reso pubblico.
In un tweet l’agenzia Onu scrive di star condividendo le informazioni scientifiche con Londra e di essere impegnata a fornire tutti gli aggiornamenti agli altri stati membri man mano che si apprendono le caratteristiche di questa variante del virus e delle sue implicazioni.

Insomma, da quando il virus ha fatto il salto animale/uomo i danni alle persone e all'intero ecosistema mondiale sembrano non dovere mai finire.

Che dite meditiamo? Riusciamo ancora ad attivare questa semplicissima facoltà?

Covid, dpcm e libertà

Libertà. Quanto scempio in tuo nome!

Eppure sarebbe un concetto molto semplice. Uno stato mentale che induce alla quiete e alla fratellanza universale. Invece la babele dei concetti personalistici sovverte ogni azione.

Andiamo al punto:

la pseudo libertà di certuni è, nei fatti, una coercizione che limita e a volte annulla quella degli altri. Ancora una volta l'esecutivo centrale del governo è costretto a varare delle regole per regimentare la dilagante diseducazione che diventa il principale veicolo della trasmissione del virus covid 19.

da quasi un anno ogni angolo della terra è sotto assedio della pandemia. E ancora, scientificamente, oltre alle fondamentali regole igieniche e al distanziamento, non si è trovata altra forma di contenimento per limitare e annullare i contagi.

È una questione di buon senso! Inutile tirare in ballo concetti altisonanti.

Quest'anno è andata così! E se pensiamo a quella parte enorme di popolazione mondiale che non vive nel lusso e non è avvezza al consumo smodato di beni voluttuari e non va in cerca dell'ultimo ritrovato tecnologico, beh, ogni cosa, ogni concetto strumentale non avrebbe motivo di esistere. 



Osserviamo la natura. Prendiamo lezioni da essa. Non cade il mondo se per una volta, finalmente!, consideriamo le festività natalizie per quello che sono: un momento di raccoglimento per meditare sul Sublime dono: la ragione!

Torniamo alla primordialità, alla radice dei concetti basilari del Creato. Pensiamo al diritto all'esistenza di ogni specie vivente.

Buona vita

domenica 13 dicembre 2020

Pandemia: aggettivi adeguati e solidarietà

Inizia la guerra dei vaccini.

Guerra! È una parola fuorviante ma che sentiamo troppo spesso nel linguaggio corrente di giornalisti e politici mentre lanciano i proclami in tv.

È una parola che non piace a Gino Strada e lo dice chiaramente a Lucia Annunziata nella trasmissione “in ½ ora”.

Non piace neanche a me. Ma io sono nessuno e non ho l'autorità e la potenza mediatica di Gino Strada.

Non piace neanche la definizione: “battaglia al virus” e neanche “guerra al virus” a chi ha visto davvero i devastanti effetti della guerra e le battaglie delle persone che per sopravvivere alla fame, alla siccità, alla carestia e ai soprusi sono costretti ad ingaggiare.



La pandemia è un monito!

Un monito contro chi ha anteposto gli affari privati al bene comune. Alla politica degli orticelli dei privilegiati. E pare che in questione di vaccini non si è molto lontani dagli affari. C'è una gara in atto! Chi arriva prima è premiato dalle borse. E la linea dei profitti balza in avanti tra i giocatori. Le offerte impennano e le azioni prendono il volo.

Le industrie farmaceutiche hanno necessità di fondi per portare avanti le ricerche. È giusto tutto ciò?

È umano. L'importante che si faccia con onestà intellettuale e con lo sguardo volto al bene comune. Con la volontà di favorire davvero l'immunità di gregge. E per fare questo si deve vaccinare almeno il 60, 70% della popolazione mondiale.

In Africa manca il pane quotidiano e i farmaci essenziali, da banco, come li definiamo noi, figuriamoci se le popolazioni del continente più povero e sfruttato della terra saranno interessate a questa ondata massiccia di vaccinazioni proclamata dalle potenze economiche. Eppure dovrebbe interessarci! Perché il virus lo debelli solo con l'immunità di gregge. Non bastano le parole tese a tranquillizzare i cittadini europei o americani.

È necessario un po' di buon senso. Si deve portare il vaccino e somministrarlo ai meno abbienti in Africa e nei posti ad alta densità dove il sovraffollamento è una maledizione e la gente soffre l'inferno in terra per povertà e indigenza.  

lunedì 12 ottobre 2020

A proposito dell'obbligo di indossare la mascherina

La scimmia mascherata.


 

È un nuovo essere che si aggira da qualche mese per le strade. Da nord a sud, est e ovest questo strano ma simpatico animale sembra abbia attratto gli interessi del mondo scientifico e politico di ogni paese.

Somiglia vagamente all'homo erectus ma non sapiens un beneamato caxxo e si affida ai sapienti. A tutti quei sapientoni che gli impongono di scagliarsi contro chi non accetta per motivi intrinseci di indossare la mascherina. Alcuni non la possono indossare per lunghi periodi per motivi di salute e ora, dopo la corsa in spiaggia dell'unico essere vivente che stava lì a fare il pieno di iodio, sole e mare, tutti elementi indicati e suggeriti fortemente dai salutisti, ecco l'ultima imposizione; mascherina anche a casa!


Ridicolo!

Non si sta indicando un percorso serio e accettabile scientificamente dalle scimmie sapiens, che anche se primati un minimo di pensiero logico lo macinano, ma si spara a caso a chi terrorizza di più e meglio giovani e vecchi rincitrulliti che sentono il dovere di rimproverare i malcapitati che incontrano.


E che dire poi delle multe salate? I trasgressori saranno multati da 400 a 1000€ e poco interessa alle forze dell'ordine se sono sprovvisti perché lo stato di salute precario non consente l'uso della mascherina mentre passeggiano in luoghi semideserti.

La legge non ammette ignoranza! O porti appresso un certificato medico che giustifichi l'esonero ad indossare la mascherina oppure inizi una fase coercitiva alla libertà.


No! decisamente non è ammissibile! In uno Stato di diritto e dopo decenni di crescita sociale non si può imporre l'uso di uno strumento che chiamarlo placebo è riduttivo.


Mascherine di ogni forgia e fattura decorati coi simboli nazionali e o appartenenze sportive, personalizzate con nomi e disegni sono diventati di fatto un enorme business privo di ogni minimo riscontro scientifico serio.

Mascherine prive di filtri che lascino espellere l'anidride carbonica prodotta dal nostro organismo e che ossigenano i polmoni in modi approrpiati.

lunedì 27 aprile 2020

Isolamento. Fase 2 avanti con circospezione

Pandemia covid19. Fase 2.

Inesorabili come la morte arrivano i primi mugugni.

Arrivano da tutte le direzioni i se e i ma al dpcm che regolamenta la fase 2. il governo Conte, per arginare le falle e convivere coi problemi connessi al virus, ha dovuto trovare dei “compromessi” necessari e obbligati.

Qualcuno scrive sul suo contatto di facebook che dopo 45 giorni vuole tornare a uscire, lavorare e guadagnare (sic!). Qualcun altro invoca la libertà di culto.

A entrambi sento di dire che è meglio per tutti essere cauti! In quanto il primo pare non abbia mai lavorato davvero neanche un minuto fin ora in vita sua, se per lavoro intendiamo una forma di attività produttiva utile a sé e agli altri. E a chi invoca la libertà di culto, senza citare le innumerevoli funzioni religiose irradiate in tv e sul web, comunque contemplata dalla Costituzione e, per i cristiani, coi patti lateranensi, è opportuno ricordare che le persone convintamente devote pregano ovunque e in qualsiasi momento rivolgono pensieri positivi al proprio Dio chiedendogli sostegno e ringraziandolo, in sintonia con la propria cultura, per i doni ricevuti.

Ma veniamo alla cruda laicità del dpcm che deve guardare in ogni direzione e tutelare possibilmente tutti.

Via l'Iva sulle mascherine. Il prezzo è a 50 centesimi.

Interventi alle imprese.
Per chi ha avuto già il bonus da 600 euro si sta sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. “Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l'obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati”. Dice Conte.
  • Annullare il confino forzato a chi è fuori sede.
    Consentire il rientro nel proprio domicilio o residenza.
  • Riaprire ville e parchi pubblici nel rispetto delle distanze e delle prescrizioni di sicurezza.

    Dal 4 maggio via libera alla ristorazione con asporto.
  • Si entrerà uno alla volta e il cibo si deve consumare a casa.
  • La riapertura delle aziende interessate è consentita sul presupposto del rispetto dei protocolli di sicurezza. Ci sarà un protocollo di sicurezza anche per le aziende di trasporto, afferma il premier, annunciando per il 18 maggio la riapertura del commercio al dettaglio. Sempre il 18 maggio torneranno alla semi-normalità anche le mostre, l'accesso ai musei e persino gli allenamenti delle squadre.
Insomma, per il 4 maggio è previsto un allentamento delle misure restrittive . Le regioni dovranno informare lo Stato centrale sull'andamento della curva epidemiologica e sull'adeguatezza delle strutture.
Nel dpcm della fase 2 si dà il via libera a chi vuole rientrare nel proprio domicilio. Il premier precisa che rimarranno in vigore le autocertificazioni. Comunque sia - spiega - le nuove misure non rappresentano un "libera tutti".

Sulle messe e le cerimonie funebri c'è "stata, queste le parole di Conte, una fitta interlocuzioni con il comitato tecnico-scientifico che non ha nascosto la propria rigidità" ed ha sottolineato, spiegando la proroga delle restrizioni per le messe e l'apertura ad un massimo di quindici persone tra i congiunti, delle cerimonie funebri, possibilmente all'aperto e mantenendo il distanziamento sociale.

sabato 25 aprile 2020

Coronavirus, come sarà la fase due?


LA PESTE.
Il primo grande flagello che lascia tracce indelebili nella storia, nella letteratura, nel dna e negli atteggiamenti di molti si chiama peste.

La peste bubbonica decimò corpi e indebolì le menti già precarie. La paura fece confinare gli appestati in apposite aree e impose, in barba al garante della privacy che ancora dovevano inventarlo, un segnale sonoro: il campanello! E guai a toglierlo di dosso.

Il campanello degli appestati doveva essere udito non da uno o due metri ma molti di più. Doveva avvertire l'avvicinarsi del morbo e attorno a lui si creava il vuoto.

La scienza era ai primordi.

L'immunità di gregge era d'obbligo ed anche l'unico modo per uscire dal terrore. Non c'erano i tuttologi e, grazie a Dio, gli internauti neppure. Al massimo si navigava a vista. Si millantavano visionari untori. E le accuse si fermavano sulle porte dei potenti. A farne le spese erano i derelitti senza tutele. Ma oggi no! No?

Il pericolo reale odierno sono, non i contagi di ritorno ma, i comandanti delle flotte imperiali. Gli ammiragli che suggeriscono con certezza determinate soluzioni:
immunità di gregge; iniezioni disinfettanti, esposizione ai raggi uv e la ripresa urgente delle attività produttive.

L'isolamento rimane in piedi! Come nel 1630, campanellini a parte, l'isolamento si è dimostrato uno strumento sicuro per arginare i contagi.

Un atteggiamento necessario, quindi. Non c'erano fasi inerenti la libera circolazione. O si guariva i no. E non c'erano tamponi o altro che riuscisse a diagnosticare anzitempo il virus.

I nostri scienziati, se pur con differenti analisi, e gli esperti chiamati nei gabinetti dei ministri interessati al contenimento del contagio pandemico hanno suggerito un piano d'azione che deve essere svolto in fasi.
La fase uno, quella di maggior contagio, sembra essere agli sgoccioli.
L'astinenza è quasi finita. Liberi tutti?

Non proprio. Pare che qualche esperto scienziato abbia suggerito di fare attenzione all'età anagrafica dei cittadini ancora in vita.

La fase due è attenta agli ultra 60enni. Chi ha più di 65 anni deve continuare la quarantena!

E l'evoluzione scientifica? I test? I tamponi? La rilevazione della temperatura?

Beh è più economico tenere a casa i vecchi piuttosto che prestare loro le giuste e adeguate attenzioni sancite dal protocollo medico.

Tracciamenti e contapassi app necessarie?

Covid19: Tracciamento sì tracciamento no!

Per noi gente comune quanto sta accadendo è un evento inaspettato. Supposizioni fantasiose, complottiste, o reali, a parte, ci siamo trovati nel bel mezzo di un'enorme, mastodontica incognita.
L'emergenza ha imposto di rivoluzionare le abitudini personali e sociali. E per arginare la diffusione del virus, tra le altre abitudini, abbiamo accettato l'isolamento.
La quarantena che è toccata a noi è differente, per tempi e modi, da quella imposta sulle navi come descritta dagli scrittori classici, narratori di memorabili avventure nel mar dei sargassi.



Per lo più viviamo, escludendo l'enorme numero di diseredati in/visibili agli occhi opulenti del progresso che a seconda del bisogno sono ridotti a cavie umane, viviamo senza troppi affanni.



E allora, annoiati dalla routine, ci procuriamo inutili problemi. Facciamo le pulci alla storia e ai fatti contemporanei dei governi e della politica in generale.
25 aprile si festeggia la liberazione così come concepita da noi ottenuta grazie al preziosissimo intervento delle forze di liberazione anglo-americana oppure no?
Europa Sì o no? Eurobond o mes. Tra liti interne, ostentazioni e dinieghi i lavori a Bruxelles continuano.
Il Consiglio europeo ha approvato le misure decise dall'Eurogruppo che prevedono l'uso del Mes senza condizionalità; il finanziamento della cassa integrazione nei Paesi membri (Sure) e il rafforzamento della Bei per aiutare le imprese. Ma soprattutto i ventisette capi di governo hanno dato mandato alla Commissione di mettere a punto un fondo per la ripresa, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027, che consenta il ricorso, consistente, all'emissione di titoli comuni europei, senza che però si possano configurare come eurobond. Che non è male!

Come anticipato, i pruriti ce li creiamo. Non contenti dei problemi reali ci imbarcameniamo tra sentieri ambigui e con qualche incognita da non sottovalutare.
Mi riferisco all'applicazione che dovrebbe tenerci distanti quanto basta per evitare contagiati e propagazione del virus. Cioè, tra qualche giorno chi vuole può scaricare un'app sul telefonino che servirà per tracciare i contaggiati e mappare la propagazione del virus.
Bussiness a parte per i grandi marchi del fenomeno web e high tech, google e apple; rispetto della privacy a parte, c'è un mondo sommerso fatto di persone bisognose che non hanno un euro per comprare un panino figuriamoci se possono permettersi un telefono di ultima generazione.
Tanto per capire:
“Exposure Notification” è una piattaforma creata e pensata solo per assistere le autorità sanitarie. Le librerie verranno rese disponibili solo alle aziende che stanno lavorando con un’incarico delle autorità sanitarie o di un Governo.
Il rilascio per gli utenti è previsto a metà maggio, quindi le app non saranno pronte prima. Google supporterà tutti gli smartphone a partire da Android 6, e l’aggiornamento avverrà tramite Play Services, mentre Apple supporterà tutti gli iPhone degli ultimi 4 anni, quindi a partire dall’iPhone 7. Servirà un update di iOS.
E l'app italiana si appoggerà a questa soluzione?
Europa e autorità nazionali dovranno guardare bene la tecnologia e decidere se e come usarla. Sono ancora molte le tappe prima del rilascio dell’app. Prima fra tutte capire come e da chi saranno gestite le informazioni sui positivi al Covid e per quanto tempo. Come convincere le persone a scaricare e usare l’applicazione? Perché sia efficace serve che almeno il 60% degli italiani sia d’accordo e, quindi, avere scaricato l’app.

Liberazione dalle paure e dalle idiosincrasie o dipendere da un'app contapassi che misura la temperatura e gli ipotetici untori? 

martedì 7 aprile 2020

Mascherine protettive e file cosa c'è da sapere

Sul piede di guerra.

Le forze dell'ordine, polizia, carabinieri e polizia municipale presidiano la città. La pandemia ha indotto i sindaci e le istituzioni a reprimere “i furbetti” che non riescono a stare a casa e le provano tutte pur di uscire e fare quattro passi.
Può capitare, per questo motivo, che anche chi è costretto ad uscire per improrogabili esigenze di salute incappare in uno degli innumerevoli posti di blocco disseminati lungo le vie della città.

Catanzaro non fa eccezione.

Stamane le file davanti ai supermercati si sono fatte lunghe e pur nel rispetto delle distanze prescritte dal dpcm emanato dal governo formavano un serpentone fatto di carrelli vuoti e persone mascherate in attesa del proprio turno d'ingresso. Ma quanti conoscono il modo corretto per non contaminare o essere contaminati anche indossando le mascherine?
Ecco un esempio delle caratteristiche tecniche e scientifiche della famose mascherine:


a prescindere dagli ausili protettivi è buona opzione non uscire, stare a casa in ambienti protetti e igienizzati perché ovunque c'è gente in fila.

L'azienda sanitaria locale e la farmacia, quale presidio medico sanitario, non fanno eccezioni. In fila nel piazzale dell'ASP di Catanzaro lido coi numeri attaccati con lo scotch al portone d'ingresso. E in fila davanti alla farmacia. Cosa già nota anche prima della pandemia e delle restrizioni governative.

Insomma il covid19 o sars2 come la si vuole identificare ha condizionato e stravolto le nostre attività. … ma la guerra è bella anche se fa male e torneremo ancora a cantare, a far l'amore con le infermiere la la là Generale dietro la collina ci sta la notte buia e assassina...

Siamo in guerra contro un nemico invisibile quindi stiamo in trincea. a casa! ascoltiamo musica, leggiamo, disegniamo, coloriamo, raccontiamo storie ai bambini, impastiamo aspettando tempi migliori

domenica 29 marzo 2020

Hiv, aids, corona virus qualcosa li unisce e non è il terrore

Complottista per caso.


Trasportata dal vento la pagina stampata si ferma sull'erba. Tra la natura sbocciata s'intravede qualche lettera. Le frasi sono frammentate: “virus elaborat... laborato den SARS-2... Cin... Us..”. Curiosamente avvicino le lenti e tento di decifrare la scrittura per rendere accettabile lessicalmente la notizia.

Tutto falso! Chiarisce l'autore dell'articolo. …

Intanto il terrore avanza! S'insinua quieto e scava tra le fobie nostrane. Si fanno, anche involontariamente ma sorrette dalla paura, similitudini con altre pandemie ormai messe sotto controllo medico dalla ricerca scientifica. Tra queste la trasmissione attraverso il contatto genitale del temibile e mai del tutto debellato virus che secondo alcuni studi sarebbe generato dalle scimmie, mi riferisco all'Aids! O hiv.
L'aids propagatosi con l'attività sessuale indiscriminata e non protetta!

Il sesso! Ricordate il sesso nella infezione saltata alla ribalta qualche anno addietro? Si diceva che la spregiudicatezza dei costumi sessuali, il turismo sessuale che cert'uni praticavano in vaste aree geografiche depresse dalla povertà e dai bisogni primari, trasformati, appunto, in facili oasi a basso costo per il piacere altrui.
Certo, se avessero saputo che andando a “caccia del piacere” avrebbero contratto e propagato una peste simile, definito con l'acronimo di Sindrome da Immunodeficienza acquisita, si sarebbero premuniti a dovere. Ma non avrebbero desistito!


È bene ricordare, fare il punto e ribadire cosa siamo stati capaci di generare:

l’AIDS è una malattia cronica, potenzialmente letale, causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). Questo microrganismo, una volta entrato nel corpo, agisce sul sistema immunitario danneggiandolo e impedendogli di difendere il corpo dalle malattie. Da ciò l'immunodeficienza. La debilitazione e l'esposizione priva di difese anche al virus più elementare.

Il virus dell’HIV si trasmette da persona a persona prevalentemente attraverso i rapporti sessuali non protetti o il contatto diretto con il sangue, inoltre una madre infetta può contagiare il feto durante la gravidanza, o il bambino durante il parto o l’allattamento. Il virus dell’HIV anche senza trattamenti farmacologici può impiegare diversi anni prima di indebolire il sistema immunitario al punto da sfociare nell’AIDS conclamato.

Non esiste ancora una cura o un vaccino definitivi contro l’AIDS, ma esistono farmaci in grado di rallentare in modo decisivo il decorso della malattia permettendo in questo modo di condurre una vita normale per tantissimi anni.

L'assurdo è che diverse persone sono state contagiate da partner occasionali, intollerabile, invece è, per quanti non siano andati a cercarsela perché fedeli e monogami ma che si sono trovati nella situazione di dovere convivere con la malattia.

Sta accadendo la stessa cosa con il covid19!

Laboratorio o no!, il virus che attacca i polmoni porta alla morte i pazienti debilitati, privi cioè degli anticorpi che lo fronteggiano e annientano.

Hiv, aids, covid-19, qualcosa li unisce. Il massimo comun denominatore terrorizza i più.

Che fare?
Niente! Per il momento non esistono vaccini. Unica difesa è la prevenzione indicata dai sanitari.

martedì 25 febbraio 2020

Corona virus e strumentalizzazioni

Sgarbi leghista vecchio stampo?

Che del virus influenzale covid.19 se ne sia fatta una questione di terrorismo psicologico non v'è dubbio. I dati tracciano una linea in netta ascesa nel diagramma delle probabilità che fa la differenza tra il più domestico raffreddore, che miete più vittime tra la popolazione esposta e con difese immunitarie più deboli, e il corona virus.

Detto ciò, per invitare alla calma e razionalizzare il momento che stiamo vivendo mettendo in atto le dovute e corrette norme igieniche, ieri nella trasmissione di Lilly Gruber il prof Vittorio Sgarbi ha fatto il punto della situazione elargendo consigli e improperi a destra e a manca.

In parte ha detto bene! Si è demonizzato troppo, eccessivamente, l'aspetto contagioso del virus che ha fatto la prima comparsa tra popolazioni orientali. Ovviamente è saggio non prestare il fianco, esporsi al possibile contagio. Insomma comportarsi come quando si è di fronte a persone portatrici di malattie. Quindi raffreddori e malattie contagiose come il morbillo, la rosolia etc. senza lasciarsi prendere dal panico e fare incetta di derrate alimentari, mascherine e disinfettante.

Allarmismo inutile? Sì!

Mettere in quarantena paesi, regioni, ha fatto crollare gli impianti produttivi ed economici di intere nazioni. E questo dato Sgarbi l'ha colto. E anche se non ci voleva una lungimiranza da veggente lui è andato oltre. Ha ipotizzato la caduta, il crollo economico delle regioni del nord a favore delle regioni a sud di Roma. Cioè ne fa una questione di supremazia territoriale, economica e culturale tra nord e sud.
E se ricordiamo a noi stessi le immense ricchezze ambientali che la natura ci ha donato, il mare trasparente, le montagne salubri e il clima mite, il cielo che sta sopra immensi giacimenti storici e archeologici, beh, volendo fare il gioco dei campanilisti possiamo affermare che al sud c'è ricchezza sempre e comunque. Peccato che la nostra terra sia stata da sempre terra di conquista.

Le nostre bellezze sono rimaste alla mercé dei faccendieri locali e forestieri. Noi calabresi non abbiamo saputo difendere e valorizzare la cultura nostrana fatta di gente buona, tradizioni, natura, storia e, perché no, miti e leggende cantate e narrate da menestrelli di tutto rispetto e da poeti antichi e moderni.

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