venerdì 19 settembre 2014

Calabria sanità, commissari taumaturghi per la Stasi

Ci risiamo! dopo la notizia delle nomine dei nuovi commissari straordinari presso le Asl da parte della Regione, il Ministero della Salute è intervenuto chiedendo l'acquisizione delle delibere "in palese violazione" delle indicazioni fornite sia dall'Avvocatura dello Stato che dai dicasteri di Salute e Economia. Ma per la presidente Stasi il parere dell'Avvocatura dello Stato "non è vincolante" e le nomine erano necessarie per "evitare il caos nella sanità regionale".
matriosche e scatole cinesi della politica

Evitare il caos nella sanità regionale?! Saranno dei taumaturghi pieni di doti sovrumane i commissari nominati dalla solita sfacciata politichina localista?
Sortiranno gli stessi effetti delle fallimentari e fallite fondazioniTommaso Campanella” o la “Mediterranea Terina onlus”di Lamezia terme che vede i dipendenti senza stipendi da sei mesi?

I giochi e le finalità di certi pensieri raggiungono nebulosità talmente fosche che spesso rasentano intolleranza e rancore negli elementari concetti dei cittadini, specialmente in quei lavoratori toccati in prima persona dai giochi nefasti della spartizione dei poteri.

Poteri che si arrogano diritti assurdi come nominare ai massimi livelli persone mai conosciute prima degli incarichi pubblici. E in Calabria ne abbiamo a quintali!

La Stasi stessa!, che da nominata, senza avere ricevuto alcun suffragio elettorale, si trova a decidere di argomenti importanti per la regione. Magari le sue decisioni(?) fossero buone per tutti! Ma non è la sola. È in buona compagnia nell'eseguire ordini!
Basta spulciare tra gli assessori regionali per farsene un'idea precisa. ... e capire come funziona la macchina pubblica.

mercoledì 17 settembre 2014

Il mondo dei furbi

SCRITTURA CREATIVA.

Ogni riferimento a persone reali è pura coincidenza, o no?


A volte mi capita di vedere in giro lavori simili ai miei ma firmati da altri e sono contento. Mi dico: vedi, la creatività accomuna!, qualcun altro è interessato alla stessa ricerca poetica.

Poi, ricordo che quel pittore è stato nel mio studio. Ha visionato i miei lavori e se n'è portato via qualcuno per promuoverli tra i suoi amici galleristi.

A dire il vero quando mi riportò i lavori me li buttò giù. Disse che non c'era mercato né interesse culturale.
Trovò da ridire sui supporti poveri e sullo stile. Minimizzò sulla ricerca. E mi fece sentire quasi in colpa persino per il decentramento geografico in cui ho deciso di vivere. Lui, che fuggì dalla Calabria come se fosse una terra maledetta e cambiò anche nome. S'inventò una storia romantica sulla scia del “conte di Montecristo” e la diede in pasto ai suoi nuovi conoscenti.

Non gli serbo rancore. Millantare fa parte della vita ma non dell'arte. E anche se è riuscito a ritagliarsi un piccolo spazio nel mercato dell'arte con della farina non propriamente sua gli auguro ogni bene: sono sereno: molti palloni si sono sgonfiati nel tempo.

Ovviamente, un po' di umana delusione mista a livore c'è. Inutile negarlo! Non per la scorciatoia adottata dal “collega”ma per il fango buttato per mantenere il predominio del misero piedistallo costruito con legni altrui e che adesso si regge per inerzia.

Niente di nuovo! Dappertutto è così. Nell'industria e in politica è così. E persino nelle religioni, poco ci manca che corrano a depositare il marchio del copyright per non vedersi rubate idee e progetti.

Nell'immaginario collettivo il mondo è dei furbi... sì, ma per quanto tempo?
Il vecchio saggio dice: siediti sulla sponda del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere (metaforicamente) del tuo nemico, e io qualche cadavere l'ho visto passare piangendo e imprecando.  

lunedì 15 settembre 2014

Arte 2.2

Chi si sente fuori luogo; démodé; insomma, superato dalla commistione di stili nelle arti?


Quanti amano vedere una bella pittura che odora di pigmenti oleosi? È importante il supporto, la tecnica o l'estro dell'artista?

In letteratura è difficile imbattersi in scrittori all'altezza dei grandi classici. E sarebbe riduttivo per i contemporanei sforzarsi di esserlo.
Anche in pittura è anacronistico “perdere tempo” per lisciare una tela con colori e pennelli con setole morbide per tirare fuori figure che, al massimo del godimento visivo, fanno esclamare: è fedele come una fotografia!

Oggi, gli artisti, si avvaglono di elementi strutturali globalizzanti. Pittura, stampa, fotografia, video, installazioni, scrittura, segni, gesti, riti arcaici incontrano il contemporaneo. Si sovrappongono. Sedimentano. Propongono immediate visioni. Non per questo prive di messaggi culturali alti.

L'arte 2.2 è infinita, versatile. Si presta alla narrazione epica e quotidiana. È facilmente adattabile per le nature morte, i ritratti e la paesaggistica tradizionale. Consente commistioni tra antico e moderno in un battibaleno. Sovrappone trasparenze. Inserisce testi, numeri, immagini sequenziali. Insomma i nuovi mezzi, se pur costosi, per la verità, alleviano e accorciano i tempi di lavorazione creativa nulla togliendo alla valenza artistica dell'artista.

Ovviamente, alla base del lavoro e della ricerca artistica deve esserci la cultura segnica come scelta, perseguita e scandagliata da quanti intendono esprimersi con i linguaggi della contemporaneità.

sabato 13 settembre 2014

Riparare o buttare gli oggetti introvabili?

A volte sembra di stare ai confini del mondo!
l'angolo del fai da te: come cambiare il filo di nylon del tagliabordi

Quando cerchi qualcosa di semplice e non la trovi neanche nei negozi dedicati al giardinaggio o ad altre attività specifiche, due sono le alternative, o  butti il prodotto anche se perfettamente funzionante, oppure, e qui subentra l'imprenditorialità personale e la voglia di mettersi in gioco, passi alla fase creativa e tenti  di ripristinare con i mezzi a disposizione sul mercato locale quello che si è rotto o consumato come è successo a me col taglia erba:

Ho comprato il filo di nylon di ricambio e l'ho inserito nella testina del tagliabordi elettrico.

Detta così sembra facile. Ma, vi assicuro che non lo è stato perché, essendo la prima volta, come tutte le prime esperienze, sono affiorati problemi di ogni sorta anche perché il raccoglitore si mostra sigillato da una corona di plastica.

Ma andiamo per ordine. Dopo avere fatto visite infruttuose ai vari negozi specializzati ed ai brico center, decido di spulciare nel web. Qui trovo di tutto, persino la bobina originale caricata col filo ed a prezzi convenienti che oscillano dai 5€ ai 14€ escluso spese di spedizione.
Trovo per giunta dei video girati da ragazzi alle prese con molle e lame per taglia erba professionali. Ma il mio rocchetto è un misero raccoglitore per taglia erba da dilettanti coperto da un anello in plastica.

Tentare non nuoce! Mi dico. Compro una ricarica da 15 metri e provo a smontare il tutto. ... ci riesco! Avvolgo il nylon nelle due scanalature del rocchetto nel verso indicato dalla freccia e rimonto il tutto. Meraviglia delle meraviglie. Funziona!
Con la modica spesa di 1€ e 05 centesimi e un pizzico d'ingegno il mio tagliabordi torna a funzionare come nuovo.

Dimenticavo: l'anello di plastica biancastra l'ho tolto facendo leva con un cacciavite medio alla maniera dei gommisti alle prese con le gomme delle biciclette.

giovedì 11 settembre 2014

L'arcivescovo non vuole interferenze per il 23

SCONFINAMENTI, RELIGIOSITÀ E POLITICA IN CALABRIA


Sembrava fatta. Il tar, tribunale amministrativo regionale, con una sentenza obbliga la politica a definire una data per le elezioni regionali clabresi. La politica, nella persona del presidente regionale facente funzioni Antonella Stasi, indice le elezioni per il 23 novembre. La chiesa, nella persona dell'arcivescovo di Cosenza e Bisignano Salvatore Nunnari, scrive una lettera alla politica per evitare le elezioni il 23 perché nella stessa data è prevista la canonizzazione del beato Nicola Saggio.

Riepilogando: tre poteri decidono, con criteri e spunti diversi, quando gli elettori della Calabria possono scegliere chi mettere alla guida della regione.

Si può capire e condividere la decisione del Tar che, in seguito all'immobilismo dei politici presenti nell'alta assise regionale, impone di ripristinare un istituto democratico.
Si possono anche intuire e non condividere le motivazioni dei politici che vorrebbero concludere la legislatura. Ma la lettera e le motivazioni dell'arcivescovo lasciano interdetti. Hanno il sapore della beffa in una regione martoriata dalla sottocultura imposta dalle lobby.

Forse, al titolare della curia sfugge un piccolo particolare che non sfugge certamente alle entità superiori.

Senz'altro, il già Beato Nicola, dall'alto della sua Saggezza, comprenderà i drammi provocati dall'assenza di una classe politica adeguata che fa da palo alle crisi di costume, sociale, religiosa, e, nel caso fosse confermata la data del 23, se ne farà una ragione. Giustificherà l'eventuale assenza dei calabresi a Roma e sicuramente pregherà affinché cessi il malcostume nella terra resa famosa dalla letteratura fantasiosa di scrittori e giornalisti d'assalto.

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