domenica 10 febbraio 2013

Monti, fai il nonno, vai ai giardini che è meglio

Monti, su rai news, parla di riforma del lavoro fatta da lui e dice di non averla potuto concludere per colpa della sinistra. Ma è scemo! Cos'altro avrebbe voluto vedere il caro prooff un'ecatombe? A me mi fa incazzare la sua stupida cadenza robotica perché non tradisce nessuna emozione umana quando spara le cazzate più assurde.
Dice pure che con lui, se vincerà le elezioni e sarà di nuovo primo ministro il pil aumenterà di sei punti. Può darsi ma a quale prezzo? Quante altre vite umane dovranno cessare di vivere? Quanta altra povertà dovrà fare ancora concorrenza alla miseria?

Altro argomento trattato riguarda la giustizia, questa volta, dice sempre il prooff, ostacolato dalla destra.

Monti, smettila di dire scemenze e di trattarci dall'alto in basso! Ricordati che tu sei stato messo lì dal Presidente della Repubblica e che hai giurato sulla Costituzione non per fare gli interessi della moneta ma per tutelare la crescita degli italiani.
Rileggila! Soffermati sui primi dieci articoli. Quali hai onorato?
Forse, dopo un bagnetto d'umiltà, riusciresti anche tu a pronunciare la parolina magica che serve per farsi perdonare quando si combinano cazzate. Ma la parolina da sola non basta! Non è sufficiente dire “scusate ho sbagliato tutto” per riportare tranquillità laddove è passata la falce e reciso tutele, lavoro, welfare e speranze.
Hai concesso, forse per inesperienza, a chi sta bene di continuare a gozzovigliare, vedi ricorso dei manager pubblici sui super stipendi della p.a.; e fatto terra bruciata attorno ai bisogni della gente comune. Hai abbassato persino i buoni pasto dei dipendenti! Ma è inutile continuare. Conosci bene le tue manchevolezze.

No, tu non sei un buon governatore di anime! Impegna il tuo tempo futuro a giocare con i nipotini. Forse, se stai a contatto con la realtà dei nonni che portano i nipotini ai giardini, forse, anche tu comprenderai la realtà di chi sopravvive.

ancora suicidi, vittime della disoccupazione

Parole, strategie politiche e suicidi a iosa per servire lo spread, grazie a tutti, tecnici e politici.

Il tam tam è assordante. Sui social net, tra le innumerevoli inutili frasi fatte dei tanti che cliccano mi piace sulle cose di pancia, la notizia del suicidio del muratore siciliano diventa un pugno allo stomaco. Si apprende, così, tra l'indolenza della campagna politica che nei fatti dimostra attenzione solo alle alleanze e alle tattiche per vincere, che ai suicidi degli imprenditori seguono o fanno il paio i poveri cristi.
Operai e lavoratori più o meno sindacalizzati, forse poco istruiti secondo i parametri dei prof e della classe dirigenziale degli ultimi vent'anni che non ha saputo evitare i drammi dei senza lavoro.

Davanti alla morte qualsiasi parole è inutile! come qualsiasi teorizzazione che non porta alla soluzione dei problemi esistenziali legati alla dignità, all'autostima fortificata dal lavoro dei singoli.

Come non essere solidali con i preti schierati sul fronte dei deboli; che maledicono lo spread e quanto ruota attorno alla fredda dinamica dell'alta finanza che, alla fine, se mai riuscirà a salvare i conti delle nazioni, falcidia i deboli.

Casini appoggia l'agenda Monti. Monti non transige sui conti. Bersani dice di essere in sintonia con Monti. Fini pure. Berlusconi ridà i soldi dell'imu indietro. Ma nessuno parla delle reali possibilità di creare nuova occupazione. Anzi, tutti, nessuno escluso, dicono convintamente che si devono operare tagli di personale nella pubblica amministrazione mentre i privati lo fanno da sempre e usano il licenziamento come forma di ricatto per sfruttare al massimo le energie dei dipendenti.

Questo è lo stato dell'arte in Italia. e mentre la campagna elettorale continua, in provincia di Trapani un altro disoccupato, un muratore sindacalizzato, si impicca.

sabato 9 febbraio 2013

come cosa e perché scrivere sul blog

courtesy  "intervento dgt" M. Iannino
Per alcuni il blog è una sorta di diario on line sul quale scrivere opinioni o parlare delle esperienze vissute, dire la propria visione su quanto accade in politica e nella società. C'è chi lo fa in maniera pungente, magari ricorrendo a una stira più o meno velata e chi urla rancori, lancia slogan, cerca accoliti (che sul 2.0 si chiamano followers = seguaci). Per me il blog è un giocattolo duttile che posso modificare in ogni momento. Cambiare il titolo del post, rivedere strafalcioni dovuti all'instabilità della connessione internet, ai virus che bloccano o rallentano il mouse, o molto più semplicemente perché dopo pubblicato, il post, che deve essere sintetico ma efficacemente dialogante, non lo è!, o per lo meno lo è in parte. A volte mi rendo conto che il titolo non è molto accattivante. E siccome sul web vige la regola dei 3 secondi, anche se è scritto discretamente, quando non acchiappa la curiosità dei naviganti casuali ogni buona scrittura diventa inutile.
D'altronde, perché cristallizzare la scrittura, mummificarla come se fosse parte inalterabile di un blocco litoide sigillato e protetto da uno scrigno quando sulla terra ogni azione è in divenire? E poi chi non ha ripensamenti? Il mondo dell'arte e della creatività sono pieni!

venerdì 8 febbraio 2013

Germania, prostituzione è risorsa lavoro

courtesy archivio M. Iannino
"studio x fiera preda",
matita su carta, bozzetto giovanile
Ho finalmente capito perché la Germania non soffre delle stesse questioni degli italiani. L'ho capito leggendo una notizia che ha del grottesco:

"Le abbiamo trovato un posto". Le comunicano dall'ufficio del lavoro interinale.
Lei, una diciannovenne tedesca, ricevuta la comunicazione dall'agenzia alla quale si era rivolta appena finita la scuola, ha fatto salti di gioia. Ma, appena ha saputo dell'occupazione proposta ha creduto di essere su una candid camera.
"Ero completamente disgustata, mia madre ha urlato quando ha letto la lettera".
La giovane disoccupata avrebbe dovuto servire al bancone del bar del Colosseo di Augusta, club rinomato che offre, recita uno degli slogan “sex & relax su oltre 2500 metri quadrati“. Sempre che, specificava la lettera, la condizione di una ‘‘presenza gradevole’‘ fosse rispettata.
In Germania, la prostituzione è legale dal 2002, l’indotto a luci rosse offre differenti tipi di lavoro, dalla contabilità, alle pulizie, alle bariste. Un caso simile era emerso nel 2009, con l'annuncio di una selezione per 12 prostitute.
Forse che la Merkel intende esportare questa tipologia di mercato del lavoro anche nel resto d'Europa, specialmente nelle nazioni con un alto tasso di disoccupazione giovanile per uscire dalla crisi? E Monti, il riformatore progressista, che dice?
ma sì dai abbattiamo i tabù. andiamo oltre, tanto, in questo mondo di mer@vigliose follie, chi non ha venduto l'anima a qualcuno?

giovedì 7 febbraio 2013

Sanremo, l'Italia dalle tante marce risorse e compensi

luciana & fabio

Meno male che c'è Sanremo


Anche se, rispetto alle edizioni passate, i cachet di quest'anno sono inferiori, se paragonati a quelli dati a Bonolis, Michelle Hunziker e persino a Gianni Morandi, per la stragrande maggioranza di italiani rimangono pur sempre un gruzzolo da sogno.

Inutile che qualcuno tenti di giustificare la spesa parlando di pubblicità indotta dovuta alla bravura di Fabio e Luciana per giustificare ascolti e guadagni extra.

Non è per amore di polemica sulle indiscrezioni del momento, ma per ricordare che Sanremo rappresenta l'italianità del pensiero popolare, vale a dire, la kermesse è un impasto di italianità dagli ingredienti più disparati tra musica, gossip,folklore, industrie e mercanzie varie che, nel bene e nel male, rappresenta la girandola psichedelica dello spettacolo effimero in un contesto sociale impoverito. Ed è proprio il lasso temporale brevissimo che fa sembrare mostruoso e non giustifica l'enorme quantità di denaro impiegato per imbastire questa sorta di circo mediatico.
Il conduttore e direttore artistico del Festival 2013, Fabio Fazio, infatti, dovrebbe percepire un cachet di circa 600mila euro, mentre la sua Lucianina dovrebbe guadagnarne attorno ai 350mila.
Il conduttore, dunque, si porterà a casa il compenso più basso degli ultimi anni, come già detto. D'altronde anche in casa Rai c’è aria di crisi ma, non quanto nelle case degli italiani, specialmente quelli del sud il cui reddito, è grasso che cola se si aggira attorno ai 16/20mila euro l'anno. Sigh! Neanche una mezza serata della Lucianina o del buon Fabio nazionali.

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