mercoledì 14 marzo 2012

A B C come Alfano Bersani Camusso

A come Angelino B come Bersani C come Camusso ma anche come Bonanni Casini... che gran casino abbiamo in testa e che grande imbroglio stanno diventando questi personaggi che dovrebbero guidare le genti del bel Paese. Nel gioco delle parti, proprio perché parteggiano per i propri ideali (?) ognuno di questi signori tira l'acqua al proprio mulino con forza e cerca sostenitori alzando i toni fino quando la corda non si spezza. Dal canto suo la Fornero dice che non metterà una paccata (paccata?) di soldi per sostenere lo stato sociale di tutti i cittadini se i sindacati continuano a porre veti etc etc. ma allora dico io a che serve tenere in vita 'sto catafalco dell'art. 18 quando tutte la grandi fabbriche sono morte e non c'è più nessun lavoratore da tutelare? Nn è che dietro all'art.18 si nasconde, ci nascondono, qualche altra cosa? Che so, tipo le poltrone conquistate a colpi di trattative sbagliate per i lavoratori ma buone per alcuni? Una cosa è certa: le grandi fabbriche non ci sono più e neanche la cultura del proletariato. C'è solo tanta incertezza. Quindi cerchiamo di fare qualcosa di concreto e lasciamo in pace la luna. E non venite a dire che sono discorsi di gente che pensa solo ai cazzi suoi. Queste sono parole di persone che hanno dato troppa fiducia a gente che non ne meritava neanche un po', visti i risultati, che non riesce a tirare fino a fine mese.
E non tirate in ballo lo spread la finanza e le banche se no affondate il coltello nella piaga e l'interrogativo si fa più forte: voi dove cazzo eravate??? e ci scappa da dire: il finanziamento ai partiti e le relative ruberie?
vediamo di porre fine a questo malcostume... che è meglio!

lunedì 12 marzo 2012

Mario Parentela al marca di Catanzaro

Mario Parentela "colonna sonora"


Un signore dai capelli bianchi e la bocca sigillata da una striscia nera guarda tre pile di vecchi dischi in vinile posizionate a triangolo su una pedana. Più in là strumenti a fiato e improbabili spartiti ingombrano ipotetici spazi dedicati alla musica bandistica.
Il signore dai capelli bianchi e dalle labbra sigillate ha uno spazio nel museo marca di Catanzaro fino al 1° aprile non per presentare il suo pesce d'aprile neo dada agli estimatori e amanti dell'arte ma per proporre letture differenti del fare umano, osservare in silenzio i rumori inutili del mondo. Fare il punto sulla situazione artistica e ascoltare in religioso silenzio le sensazioni traslate dai canali internazionali ai locali legati e condizionati dalla parola dal suono e dall'immagine.

Lui sta lì e sembra dire: non parlo più con chi non è all'altezza della situazione con chi apre la bocca e fa uscire fiato insensatamente. Ciononostante non ha un'espressione sorniona né si dimostra infastidito o scandalizzato. Forse spera o aspetta di vedere assurgere a musica i rumori inutili degli stolti.

Il signore dai capelli bianchi è Mario Parentela. Artista catanzarese che ama sperimentare.

Nella rassegna corrente dal tema “colonna sonora” Mario Parentela pare voglia far assurgere l'oggetto a metafora della parola insipiente. Lo si evince dagli strumenti a riposo, in attesa dei musicanti sul palco del paese allestito a corollario dei festeggiamenti   patronali.
Anche i 15 metri di percorso, disseminato di briciole audiovisive, riporta alla metafora di Pollicino.
Un Pollicino adulto che osserva con occhi da bambino le scorie dei grandi. Non a caso le particelle che compongono lo “spartito” parenteliano suggeriscono qualcosa di familiare. Essi sono (gli audiovisivi) la risultante storica della presenza umana che nel segnare i flussi e riflussi del pensiero contemporaneo da testimoni del percorso evolutivo tecnologico degli ultimi anni si trasformano in monito. un monito benevolo che induce a
astenersi dalla parola quando inutile e nel contempo evitare di essere vittime dei rumori inutili! (questo sembra voler dire l'artista con le sue installazioni) E bene fa il saggio a isolarsi nell'alveo del silenzio catartico fino a giungere, attraverso la rivisitazione poetica dell'oggetto, al gioco e alla creatività ri/trovata!

ph courtesy Anna Lauria©

venerdì 9 marzo 2012

BNL del Senato, prestiti al 1,57%

©M.Iannino, giochi, tm su cellulosa 80x60, 2012
Quando in Italia si stava bene e le aziende guadagnavano, esistevano circoli ricreativi aziendali (cral) che offrivano servizi invidiabili ai dipendenti associati e spaziavano dall'assistenza medica, quindi dentisti, oculisti e specialistica varia, fino alla beneficenza per i poveri e ai regali per la befana ai figli dei dipendenti in servizio e anche ai pensionati; ma il tempo delle vacche grasse è finito! Ce ne siamo accorti quando persino le aziende statali hanno iniziato a tagliare i privilegi ai dipendenti. Niente più viaggi gratis, impianto e traffico telefonico gratuito, ridimensionamento delle spese sanitarie etc etc.
Anche le banche si sono adeguate. Hanno aumentato le spese di commissione, la tenuta conto e non erogano prestiti se non a tassi altissimi solo dopo avere preso visione della solidità lavorativa presente e futura del cliente. A far eccezione è la filiale della banca nazionale del lavoro del Senato. Infatti, questa eroga muti ai senatori al tasso variabile del 1,57%! a divulgare la notizia è stato l'on.le Barbato dell'IdV dopo essersi presentato (con telecamera nascosta al direttore della filiale) motivando la richiesta del mutuo per l'acquisto di una casa.

Probabilmente la notizia farà alzare ulteriormente la stizza tra i cittadini che non arrivano a fine mese o che si sono visti negare un prestito in banca. Ma l'osservazione più consona alla notizia appena appresa nei confronti della classe politica e delle lobby bancarie, preservando il beneficio del dubbio su un'ipotetica “dimenticanza” delle ABI nell'innalzare anche lì i tassi d'interesse (perché al cittadino non entra niente in tasca nell'immediatezza), l'osservazione, dicevamo, potrebbe essere la seguente: come mai ancora una volta i privilegi dei politici rimangono tali nonostante agli italiani si chiedono sacrifici?

giovedì 8 marzo 2012

il coraggio di sbagliare: Elsa Fornero

festa della donna e declinazioni strumentali





Questa donna mi piace sempre di più!

Elsa Fornero dice chiaramente quello che pensa e, a mio parere, l'analisi sulla condizione delle donne in Italia e la relativa strumentalizzazione dell'intero universo femminile è azzeccata in pieno!
“Troppe declinazioni, per i gusti di Elsa Fornero: donne e finanza, donne e potere, donne e media, donne e immagine. «Troppa enfasi, questo significa che l'Italia sulle donnenon è un Paese maturo. In un Paese normale le donne non dovrebbero reclamare i diritti. Dovremmo essere allo stadio nel quale le donne lavorano, magari con una certa flessibilità, perché questa è la normale vita di un adulto». Il lavoro dovrebbe essere espressionedella propria personalità.”



domenica 4 marzo 2012

tav e gay, le mezze ore di Lucia Annunziata

Mezz'ora in più a disposizione della Annunziata su rai 3 per liberare cazzate inutili sui gay, anche se, ad essere sinceri la prima mezz'ora è stata proficua perché l'ospite è stato coraggioso ed ha detto come stanno davvero le cose sull'alta velocità. Non sto a ripetere quanto è stato detto, chi vuole può documentarsi sul web, ma una cosa è certa: se i politici che hanno trattato la questione alta velocità per le merci che parte da Lisbona e arriva a Kiev, quindi unisce l'Europa da una parte all'altra, avessero avuto lo stesso coraggio nel parlare e eliminareil politichese con la gente, magari incontrandola prima e sviscerare insieme le problematiche che la struttura avrebbe causato nell'impatto con l'ambiente, a quest'ora non saremmo di fronte a scontri ideologici, ambientali e politici per la tratta ferroviaria che tutto sommato interessa la Val Susa in minima parte.
Ma, ripeto non è di questo che voglio parlare!

Voglio gridare il mio dissenso su come sono strumentalizzati certi argomenti. Argomenti delicatissimi che toccano il privato, (si parla tanto di privacy, diritto alla vita, all'amore e poi pretendiamo che gli altri sbandierino ai 4 venti sentimenti, ritenuti dagli ignoranti, morbosi o contro-natura). Con quale diritto si pretende o si sussurra una confessione pubblica da chi non lo ha fatto quando era in vita.
Non si può iniziare un tema definendolo “il caso Dalla” nel giorno dei suoi funerali con due rappresentanti gay in collegamento da piazza Maggiore in Bologna sorvolando due ordini di motivi fondamentali:
  1. Lucio Dalla è stato un grande Poeta e un eccelso Musicista; una persona sensibile amata per la sua arte!
  2. Poco importa dove lo portasse la sua passione intima. Lui l'ha vissuta con dignità!
Non è facendo coming out che si risolvono i problemi sociali e culturali dell'essere gay. E neanche facendo leggi punitive per chi sfotte i gay. Solo la crescita culturale collettiva elimina i pregiudizi nei confronti dell'altro, il “diverso” ma poi diverso da chi?

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