mercoledì 6 luglio 2011

Copyright, Agcom esclude siti no profit


L'Agcom approva la delibera che ha fatto tremare i sostenitori della libertà in internet. La legge a tutela del copyright vale solo per i siti che tutto sommato hanno scopo di lucro, vale a dire, per quei siti dove ogni azione è mirata al guadagno, mentre sulla base del principio del fair use, la procedura non riguarda i siti non aventi finalità commerciale o scopo di lucro, l'esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione. E nemmeno l'uso didattico e scientifico, la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all'opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa. Il testo esclude quindi interventi riguardo siti personali e amatoriali, distinti da fornitori di contenuto professionali.
Com'è vero che a volte si dipinge il diavolo più brutto di quanto lo è!

lunedì 4 luglio 2011

in Italia rischio censura nel web



©arch.M.Iannino
mario iannino 2011, prodotto ©
Leggo della furbata dell’Agcom e del tentativo di voler oscurare siti a tutela del copyright. La cosa si fa interessante e seria, visto che anche Richard Stallman, l’hacker americano e guru della rete libera che progetta e diffonde software libero è allarmato e grida no alla censura!, ed esorta gli italiani a vigilare. Ecco cosa risponde in merito al giornalista di Repubblica: “Molti commentatori italiani sostengono che la delibera Agcom potrebbe essere usata in questo modo, ben oltre i suoi intenti espliciti. Ma non è possibile orientare il filtro dei contenuti solo su siti che davvero violano il copyright?
"Non credo sia possibile evitare il rischio censura, contro siti innocenti, come ho detto prima. Ma anche se fosse possibile, sarebbe sbagliato. Perché si ostacolerebbero gli utenti che vogliono condividere contenuti".

E il diritto a condividere è più importante della protezione del copyright?
"Rifiuto l'espressione "protezione del copyright", associato a quello che l'industria sta facendo adesso. Il copyright dovrebbe servire a proteggere l'arte e gli artisti. Il sistema attuale, invece, fa gli interessi solo degli editori e fa arrivare briciole alla quasi totalità degli artisti. Io propongo un sistema che finanzi gli artisti direttamente, in base alla loro popolarità, con le tasse provenienti per esempio dall'equo compenso (applicate su hard disk, cd vuoti e altri supporti di memorizzazione e poi versate all'industria.)".

Perciò, leggo tutto ciò che c’è sul web. Mi documento sulla famigerata delibera dell’Agcom. E sì, qualche dubbio sorge specie sul potere assoluto di oscurare blog e siti dietro segnalazioni o denunce per lesa pubblicazione protetta da copyright da parte di qualcuno. Quasi tutti adducono motivazioni verosimili, peccato che anche loro, i giornali importanti che gridano allo scandalo e alla libertà, concludano, anzi sigillano gli articoli con tanto di ©. alla faccia della libertà e della condivisione democratica:

“L'interesse delle lobby del copyright è evidente. Ma di Mediaset? E' solo quello di tutelare il proprio diritto d'autore sul web (ha denunciato in passato Google per video su YouTube, del resto)?
«Non solo. Lo scopo è forgiare il web in modo simile al mercato che loro conoscono e depotenziandone la minaccia al loro business. Hanno fatto così anche con la delibera sulle web tv».
Che farete se la delibera passa così com'è?
«Faremo ricorso al Tar del Lazio. Se necessario a Bruxelles, ma crediamo che il Tar bloccherà la delibera, che secondo molti esperti è illegittima, poiché viola diritti fondamentali del cittadino. Ma visto che ci sono forti interessi del Presidente del Consiglio a far passare quelle norme, il governo potrebbe intervenire direttamente con un decreto, in caso di blocco al Tar».
© RIPRODUZIONE RISERVATA”

detto fatto! dopo Giovino, Corvo


Stamattina di buon'ora, il silenzio corviano è interrotto da insoliti rumori. Vetri che si frantumano insieme a plastica e rovi, canne e erbacce ormai allo stato di arbusti. In alcuni tratti, laddove qualche mano improvvida appiccò il fuoco, un polverone nerastro inghiotte l'uomo e il suo trattore.
Ah! è davvero un sollievo vedere il verde comunale bonificato! Sembra che respiri anche la terra e gli alberi privi degli infestanti stagionali. Pure i topi sono stati costretti a traslochi d'urgenza.

Detto fatto! Il neo sindaco Michele Traversa ha mantenuto fede alle parole! Speriamo solo che non sia “sgrusciu e scupa nova” traduco per i forestieri: rumore di scopa nuova, ovvero l'enfasi del neofita!
Anche se c'è da chiedersi: come mai fino ad ora è stato così difficile programmare la bonifica del territorio catanzarese? Non è un evento imprevedibile la rasatura delle erbacce o la potatura degli alberi come non lo è la manutenzione delle strade e delle fogne o dell'acquedotto. Eppure nel quartiere periferico catanzarese risiedono numerosi esponenti politici appartenenti a tutti i colori istituzionali, ma visto lo stato di degrado degli anni precedenti, dobbiamo constatare con rammarico che fino ad ora sono stati poco attenti, comunque, di sicuro non sono stati in grado di risolvere le problematiche quotidiane dei cittadini.
Oggi dobbiamo dare atto a Traversa per essersi mosso quasi tempestivamente per ripristinare le condizioni fondamentali per l'igiene e il decoro del territorio, che tradotto in soldoni significa prevenzione e salvaguardia della salute pubblica!

sabato 2 luglio 2011

il modello Reggio trasloca in regione?


Se le notizie trapelate sul web sono vere, in Calabria ci deve essere un enorme baco che si nutre dei soldi pubblici oppure li dirotta su altri capitoli di spesa: “Palazzo Campanella è al verde e per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese gli eletti dal popolo sono costretti a "saltare" il mese di giugno. Scopelliti non versa i soldi all'assemblea e Talarico deve chiedere un sacrificio ai colleghi. Scoppiano i malumori e nel mirino finiscono gli 800.000 euro per Miss Italia nel Mondo e i 500.000 per Rtl sul lungomare di Reggio Calabria.” questa l'anteprima di Riccardo Tripepi su Scirocco del 30 giugno.
Oddio! Non è che la cosa possa preoccupare i senza lavoro o i precari a 800 euro al mese, ma c'è da chiedersi: non sarebbe il caso che si facessero spese mirate al rilancio dell'economia calabrese piuttosto che spendere così i fondi dei calabresi? D'altronde il “modello Reggio” si è dimostrato essere un grande flop. È un sistema che sperpera i soldi della collettività senza apportare benefici comuni. Troppe feste effimere, troppi incarichi inutili. Insomma troppo fumo e niente arrosto!
Chi ha il problema del lavoro vuole vedere spiragli di luce in merito e non vivere momenti “scialarecci”. Per i divertimenti c'è tempo! Meglio farebbe, la giovane guida calabrese, nella quale tutti abbiamo riposto fiducia e speranza, ad escogitare qualcosa di positivo che rilanci davvero l'economia calabrese.
Sappiamo benissimo che non è un problema di facile soluzione ma qui si sta andando di male in peggio e mentre scoppiano i casini in Campania per l'emergenza rifiuti anche da noi scoppia, anzi si scoperchia il vaso di pandora dei commissariamenti che hanno bruciato “in tredici anni di commissariamento, una valanga di soldi e nessuno degli obiettivi previsti dai piani regionali per i rifiuti raggiunto. Politici corrotti, scatole cinesi, consulenze a valanga: le relazioni dei carabinieri e il morso della ‘ndrangheta. A Reggio solo 12 imprese su 171 che lavorano nel settore hanno il certificato antimafia, 115 sono sconosciute al sistema”.
I calabresi si aspettano altro da Beppe Scopelliti! Aspettano fatti concreti e non proclami o commissioni che affiggono targhe e neanche aleatorie proposte o studi di fattibilità.

Auspichiamo che, vista l'esperienza reggina, il "modello Reggio" non venga applicato nell'amministrazione della  regione calabria

venerdì 1 luglio 2011

Strauss-Kahn vittima di un complotto?



Lo stratagemma è abbondantemente rodato e applicato. Quando si vuole eliminare un rivale o avere dei bonus da giocare a proprio favore basta buttarla in caciara sul sesso. Se poi c’è un barlume di violenza ancora meglio. Lo stupro catalizza le attenzioni dei mass media e della platea guardona, per questi motivi i talk show allestiscono interminabili dibattiti sul caso Ruby e sulle scappatelle degli uomini illustri. Se poi accade nei paesi bacchettoni, apriti cielo! L’accusato da eroe diventa un mostro, a prescindere se infamato da accuse inventate o perché realmente ha commesso l’infamia. Secondo le notizie giunte dagli Usa, pare che Strass-Kahn sia caduto in una trappola e presto vedrà la fine dell’incubo che lo ha incatenato.
Il New York Times titola che: Le accuse stanno crollando. E l’Ansa che rimbalza nelle piazze del mondo è la seguente:

“La cameriera del Sofitel che accusa di stupro l'ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, sarebbe legata a non meglio precisate "attività criminali, tra cui traffico di droga e riciclaggio di denaro": lo rivela il New York Times, citando fonti vicine all'inchiesta. Per questo motivo i procuratori che seguono il caso sarebbero pronti a ritirare le accuse nei confronti dell'ex direttore dell' Fmi.”

Personalmente ho piacere nell’apprendere la notizia e gioisco per la rivincita dell’atto coraggioso della signora Staruss-Kahn, Anne Sinclair, che racchiude stima e affetto per il suo uomo, sui fatti sciorinati dai giornalisti e sbandierati in piazza dall'isteria collettiva dell’opinione pubblica pompata dai giornalai scandalistici volti a gettare fango sul "mostro libidinoso".

“I procuratori hanno scoperto nuovi risvolti sulla domanda di asilo politico della cameriera, di 32 anni proveniente dalla Guinea, e possibili suoi legami con attività criminali, tra cui il traffico di stupefacenti e il riciclaggio.
Secondo il giornale gli investigatori hanno scoperto che la donna aveva avuto una conversazione al telefono con un uomo in carcere nelle ore successive all'incontro con Strauss-Khan in cui discuteva dei possibili benefici derivanti dalle accuse contro di lui. La conversazione è stata registrata.”.

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