sabato 20 aprile 2013

738 voti Napolitano fa gli straordinari

Superato il quorum un lungo applauso si leva dai banchi degli elettori. Napolitano vince su Rodotà.
Nel Parlamento si levano insulti dall'emiciclo nei confronti degli esponenti del M5S che restano impassibili e non si uniscono all'applauso del resto dell'Aula.
piazza monte citorio, roma

Fuori, in piazza Monte Citorio, contemporaneamente si levano fischi e parole di dissenso.
Ci sono i facinorosi?
Un ragazzo diciottenne dice candidamente di essere lì in quanto elettore del PD fortemente deluso per come si è comportato il suo partito e per non aver capito l'assurda presa di posizione dei dirigenti del pd nei confronti del Professore Stefano Rodotà.

Anche una signora di mezza età, intervistata, risponde così:

Sono stata presente all'elezione di Papa Francesco, quella sera Piazza San Pietro era gremita di gente credente e non credente. Tutti eravamo lì ad attendere il segno del cambiamento. Ed è arrivato!

La Chiesa ha saputo rinascere. La politica no!

Le parole più semplici, dette con estrema tranquillità sono state di una ragazza che si dice delusa da una politica che non ascolta la gente, il popolo, forse perché non è lo stesso che i politici chiamano in ballo quando conviene a loro.

È un golpe? Come dice qualcuno?
No! è un'occasione persa! Un'occasione, che avrebbe potuto riscattare una classe politica inaffidabile e priva di credito. Una casta col pelo sullo stomaco e che tra frasi fatte e molta retorica fa pagare il conto alla Nazione. Sia pure nei crismi della Costituzione.

ANCORA IL VECCHIO RE GIORGIO, GARANTE DELL'ITALIA

O NGUACCHIO




TUTTI A CASA!

È una accozzaglia di persone che non sa più che pesci pigliare. Quella accampata dentro Monte Citorio.

Se poi ricorrono a Napolitano, che ha confermato la sua indisponibilità a ricandidarsi, (ha 87 anni! E giustamente, come Lui ha affermato, è giunto il momento del sacrosanto riposo), per salvare capra e cavoli, vuol dire che non sono all'altezza della situazione.
Quindi, tutti a casa!

Si deve dare ragione a Grillo! E si deve convenire con Vendola. Basta con la vecchia marcia politica. Si salvino le idee sane e si cancellino per sempre quella marce.

ITALIA ASSEDIATA

Inaudito: il pd non appoggia Rodotà perché ex comunista? 

(lo ha detto Leone, pdl)


Bersani, dopo il "tradimento" ha deciso di dimettersi immediate dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, è al Quirinale, a colloquio con Napolitano. E mentre scrivo, apprendo che anche Berlusconi, dopo Bersani è a colloquio col Presidente Giorgio Napolitano.

Gli incontri si prestano a più letture ma ognuna può essere smentita dall'altra. Quindi inutile addentrarci.
aula di Montecitorio


Stando ai fatti, nel cortile interno di Monte Citorio, i capannelli dei politici impegnati a cucire alleanze sembrano ghiaccio al sole.

Secondo Antonio Leone, pdl, la candidatura di Stefano Rodotà al Quirinale è sentita dal PD come una forzatura nei confronti di Berlusconi. Per questo motivo PD, PdL, Scelta Civica votano scheda bianca, differentemente da SEL e M5S che vedono nella figura del professore Rodotà il garante super partes.

E mentre i politici cercano di fottersi l'un l'altro il Paese muore. Si suicidano pensionati, disoccupati e imprenditori.

È di poche ore addietro che un uomo di 70 anni si è dato fuoco davanti a un supermercato di Corigliano Calabro in provincia di Cosenza, sembra, per motivi economici strettamente collegati alla sopravvivenza.

Anche Pordenone ha la sua vittima. È un imprenditore tormentato dal problema dei licenziamenti dei suoi compagni di lavoro e di vita che lo hanno accompagnato nella costruzione della sua azienda. Si tratta del mobiliere

Fermo Santarossa, 73 anni, fondatore e amministratore delegato dell'omonimo gruppo industriale che da lavoro a 500 addetti con un fatturato di circa 200 milioni annui, trovato annegato nello stagno della propria villa di Prata di Pordenone.

venerdì 19 aprile 2013

Prodi lascia. C'è Rodotà?

Terremoto nel PD.


Romano Prodi lascia. Rosy Bindi si dimette da presidente del partito.

Sarà per colpa dei numeri della quarta chiama senza il PDL?

Prodi 395, molto meno di previsti dai dirigenti del PD.
Rodotà 214, molto di più dei grillini che l'appoggiano.
Cancellieri 78, 9 in più rispetto ai votanti di Scelta Civica.
D'alema 15.

Prodi in una nota al PD dichiara: “lascio, non ci sono le condizioni.” e aggiunge “chi ha portato a questo se ne assuma le conseguenze”.

È una strategia della "classe dirigente che dirige" oppure è la vittoria del buon senso sull'insipienza che livella e fa giustizia?

SIGNORI, L'INCIUCIO E' SERVITO!

Prodi acerrimo nemico di Berlusconi?

Ma è una corbelleria bella e buona! Possibile che i giornalai nazionali non sanno cos'altro inventare per fare notizia?

Se non ricordo male, quando Prodi vinse e fece il governo, non si scostò di una virgola dal programma avviato dal suo predecessore Berlusconi, e lo testimonino le politiche europee sull'alta velocità, sugli accordi aziendali e sulle grandi opere. Nonché tutte le aspettative che ci si aspettava da un governo di sinistra ma che non hanno visto luce. Anzi, la tassazione e il lavoro sono le scottature che ancora bruciano sulla pelle dei sudditi.
Ed è per questi semplici motivi che allora cadde.

Insomma Prodi proseguiva nelle azioni imposte dal governo di destra infischiandosene delle aspettative degli elettori di sinistra.

Ma quest'aspetto è secondario se si considera l'interesse nazionale che a volte sovrasta l'unità degli intenti politici di destra o sinistra. Tant'è che anche oggi Fassina chiarisce che “essere classe dirigente significa dirigere e non lasciarsi guidare dalla base”.

aore12
Stefano Rodotà
Giusto! Ma Fassina o chi per lui dovrebbe anche spiegare agli elettori, al popolo della sinistra e a quanti hanno dato loro fiducia col voto e che avrebbero voluto Rodotà al Colle, figura limpida caldeggiata anche dal M5S, perché non è piaciuta a Bersani e alla classe dirigente del PD.

Forse la classe dirigente conosce qualcosa che noi sudditi privi di raziocinio non possiamo immaginare?

Se davvero Prodi avrà la meglio su Rodotà, non so se noi, cittadini non rappresentati da questa classe dirigente, avremo ancora il “diritto di avere diritti”.

Comunque, basta dire stronzate!
È ininfluente fare l'analisi dei voti, dei dissidenti e dei franchi tiratori o tentare voli pindarici per carpire i segreti di Monti che intima la Cancellieri al Colle quale sua espressione per Scelta Civica pena il suo ritiro dal partito.

Se il Pd fosse davvero un partito di sinistra che guarda ai deboli e ne tutela i diritti avrebbe accettato e sostenuto la candidatura del professore Stefano Rodotà.

Domani alle 10 sapremo cosa i dirigenti avranno partorito in nottata e chi sarà il Presidente della Repubblica per i prossimi sette anni, capiremo così il futuro dell'Italia e cosa ci aspetta subito dopo il passaggio di consegne del Presidente uscente Napolitano.

RODOTA' PRESIDENTE! E BASTA TATTICISMI

C'è ancora un senso parlare delle caste e della politica che venera se stessa?

Dalle recentissime eloquenti immagini si è visto con occhi quanto i cittadini hanno sempre saputo e contestato.

I tatticismi della politica sono lontani anni luce dalle esigenze di chi soffre per la perdita del lavoro insieme alla famiglia gli stenti derivanti dalla povertà.

Gli omicidi della politica, questo il vero termine da adottare quando qualcuno si uccide per vergogna o perché è allo stremo, si susseguono e mentre la disperazione avanza nel paese i partiti politici non riescono a eleggere il Presidente della Repubblica.

Eppure, dalla rete sono usciti nomi di tutto rispetto. La gente comune ha espresso preferenze che fanno la differenza tra quanto accade nelle stanze dei poteri e le esigenze vere dei cittadini.

Gabanelli, Strada, Rodotà! Ma anche Prodi e molti altri che non godono di fama riflessa dai mass media fanno la differenza qualitativa nei confronti di una classe politica allevata a strategia e inciuci.

Non è più tempo di machiavellici compromessi! 
chist' è ammico amme! (questo è amico mio)

giovedì 18 aprile 2013

a nostra insaputa, ci HANNO COPIATO!

Per tutti i copioni, siate più oculati e rispettosi del lavoro altrui

Da qualche giorno si è notato un calo di visite.

Ecco svelato l'arcano: digitando svogliatamente su Google aore12, con sorpresa, trovo dei link che portano a siti diversi dal mio blog ma con le stesse notizie e opinioni dei post pubblicati su aore12.

È chiaro che come amministratore del blog sono lusingato, però c'è un però.

A parte che non c'è nessun indirizzo mail dove poter scrivere le proprie rimostranze in merito, ed è per questo motivo che scrivo ai signori di cocomind sul mio blog per dire loro di non farlo più nei termini fin ora adoperati.

Ripeto, sono onorato, anzi onorati visto che si scrive a più mani, ciò non toglie che una cosa è estrapolarne un pezzetto, citare chi lo ha scritto e allegare un link di rimando alla fonte. Anche perché, spulciando nel sito ho avuto la sensazione che loro ci guadagnino qualcosa sul lavoro degli altri. Mentre chi ha realizzato il pezzo non riceve nessun beneficio o gratificazione giacché nulla rimane sul blog a testimonianza del copia e incolla fatto da cocomind in totale elusione dei principi di salvaguardia del copyright 

Garzie a coco & mind per "la mirata lusinghiera" attenzione prestata al nostro blog che senz'altro eviterà di riproporre ai suoi lettori un vergognoso copia e incolla all'insaputa dei diretti interessati e rispetterà il lavoro intellettuale altrui! 

Sia ben chiaro: il web è libertà, ma un conto è essere liberi di scrivere le proprie idee e un altro “rubare” e prendere in prestito all'insaputa degli autori.


mercoledì 17 aprile 2013

Arte Contemporanea, Saatchi sponsorizza Mueck

QUANDO CHARLES SAATCHI FA LA DIFFERENZA.


ron mueck


È risaputo. Il mondo dell'arte e il suo sottobosco è strapieno di gente che gioca con la creatività ma solo pochissimi emergono e quei pochi che ci riescono, oltre agli inopinabili meriti personali, devono ringraziare qualcuno che ha creduto in loro, li ha affiancati e portato per mano nei circuiti consacrati all'Arte.
Personalmente non credo ai colpi di fortuna. Credo, piuttosto, alle strategie messe in campo dai cerimonieri culturali. Alla benevolenza dei mass media e alla loro forza persuasiva.
Da sempre, nonostante le chiarissime teorie di Emile Zola in merito alla valenza di un'opera, in pittura e nelle arti in genere, il profano è mischiato al sacro, lo contamina fino a fagocitarlo.

È come nelle comuni attività sociali: chi sa vendere bene la propria merce fa progressi nell'immediato e chi investe patrimoni vuole vederli crescere, a prescindere dal valore reale. In seguito, forse, il tempo e l'emancipazione riusciranno a fare luce.

Non sta a me dire cosa è o determina un prodotto culturale e cosa lo fa assurgere ad opera d'arte.
Ci sono trattati curati e ragionati da perfetti luminari e chi ancora non ne ha consultato almeno uno è sempre in tempo per farlo.


A volte si cita l'iperrealismo, si parla di scultura, si enfatizzano misure e perfezionismi maniacali. Tutte cose che fanno “impressione” sul pubblico. Effetti speciali che lasciano a bocca aperta quanti non conoscono le tecniche di costruzione dei giganti costruiti per i racconti di celluloide.

Mueck è definito dalla critica ufficiale artista iperrealista.

Esordisce come artista nel '97. Realizza, con silicone crudo, un manichino che emula un uomo morto al quale dà il titolo: “Dead Dad” “papà morto”.

I lavori di Ron Mueck raffigurano la forma umana e la ritrae nei momenti più intimi, isolati, decontestualizzati e, perciò, vulnerabili.
L'approccio, può inserirsi, se proprio si vuole dare valore all'azione, nel contesto dada piuttosto che iper o surrealista. Iper descrittivo di corporeità che non mancano di descrivere momenti quoridiani amplificati nelle proporzioni.
Corpi siliconici vestiti con i sentimenti dell'umano, smorfie di dolore o di paura, riprodotti in grandezze esagerate per esaltarne i particolari.

rivisitazione dgt di un libero pensatore (sensazioni)
Chi li osserva, superato un primo senso di meraviglia e stupore, probabilmente si sentirà un lillipuziano al cospetto di Gulliver. Tanti Gulliver immobili, ignari di essere osservati e indagati nei momenti più intimi. Qualcuno sarà anche assalito da melanconia, proverà imbarazzo o vergogna per aver invaso la privacy degli innocui giganti di silicone.

Mueck è uno degli artisti più richiesti nel panorama contemporaneo; apprezzatissimo soprattutto da quando le sue opere sono commissionate da Charles Saatchi (fondatore della Saatchi & Saatchi, la più importante agenzia pubblicitaria del mondo).

Democrazia Genuflessa

courtesy Mario Iannino©
tra spread e pil. -da Mueck, cit. digitale courtesy M. Iannino-




Prima ci hanno drogati con la pubblicità, ci hanno detto che potevamo comprare ogni cosa prodotta dall'industria immessa sul mercato. Ci hanno fatto credito. Hanno inventato le cambiali; i pagamenti a breve, media e lunga scadenza. Le carte di credito e i bancomat.

Ogni traguardo sembrava raggiungibile. Ci è sembrato possibile addirittura farci un'opinione e poterla esprimere.

Abbiamo lottato per i diritti Costituzionali. Abbiamo creduto nel diritto alla Vita!
Abbiamo lottato per la cultura!

Ma messi in standby non appena le caste hanno avvertito il brivido della folla trasformarsi e diventare rabbia con le marce su Roma. E nulla, oltre alle vuote parole di sempre, la classe dirigente, ha prodotto.

Niente spartizione solidale. Niente lavoro. Nessun sogno!

Si naviga a vista, con qualche residuo guizzo di autentica dignità, nel mare apatico della quotidiana telenovella resa soporifera dalle ignobili appendici del potere arroccato in difesa delle ricchezze tolte all'altro.

Questo stato di cose si chiama: democrazia genuflessa.

In barba ai fulgidi esempi delle persone illuminate, il popolo non è Sovrano! Il popolo (ignorante) è reso schiavo di sé stesso.

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