giovedì 25 marzo 2010

mandiamo i falsi co co co a quel paese!

È una questione di serietà!

Gli abusi di potere, come le bugie, alla lunga stufano persino gli italiani. Cittadini pazienti, che formano un popolo autoironico, libero! Un popolo con la testa; che non si lascia imbambolare dalle storielle o dalle barzellette di un agitatore di tessere. Un popolo che ama la sua storia e i sacrifici dei Padri Costituzionalisti. Una moltitudine di persone che dicono basta all’arroganza del potere! Alle censure! Ai diktat e ai doppiogiochisti.
Lavoriamo insieme per il ripristino della legalità, del rispetto delle minoranze, del dialogo, della solidarietà! Solo così si può costruire il futuro etico e solidale auspicato da tutti ma mai attuato.

la nostra forza consiste nella libertà! libertà di pensiero! libertà di esternazione rispettosa: libertà di mandare a casa i ciarlatani!


martedì 23 marzo 2010

il volo: nella filmografia di Wenders e negli atti solidali di Loiero e dei calabresi




Sì!, tra chi respinge in mare zattere cariche di bambini, donne, anziani e uomini disperati alla ricerca di un po’ di normalità, preferisco decisamente le braccia aperte di chi accoglie, memore dell’ambage dei padri costretti a lasciare le famiglie per cercare fortuna e accettare lavori umili pur di mandare pochi spiccioli a casa.

domenica 21 marzo 2010

empatia e cultura, per comprendere i linguaggi dell'anima



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Ancora oggi molte persone rimangono inebetiti davanti a opere non figurative. Eppure sono trascorsi molti anni dalla presentazione dei primi manifesti di arte d’avanguardia ad iniziare dal movimento che ruppe col passato accademico: l’impressionismo, che aprì le frontiere dei linguaggi visivi artistici contemporanei.
Gl’impressionisti, così definiti da un critico ottuso che volle denigrare il movimento culturale nato nella seconda metà dell’ottocento, guardarono il mondo con occhi diversi e cercarono, riuscendovi con perizia, di cogliere l’attimo della visione secondo la naturale impressione cromatica trasmessa dall’esposizione dei soggetti alla luce.
Impressione del sole nascente, da cui prende il nome tutto il pensiero pittorico, è una tela di Monet dai contorni soffusi, l’alba è più mistica che reale, se rapportata ai canoni accademici in atto nella pittura Francese ed Europea del tempo. Insomma, gl’impressionisti stravolsero concetti consolidati che fino ad allora servirono anche ad educare le masse. Viene da sé che i quadri che non rappresentano un contesto conosciuto e lontani dalla cultura visiva corrente incontrano derisione ostile e superficiale elusione di quanti capitano per caso a visitare un vernissage.
La pigrizia intellettuale di quanti non si sono mai appassionati o interessati ai linguaggi visivi e, quindi, alle avanguardie artistiche, induce a scrollare le spalle e passare oltre, per soffermarsi laddove c’è il segno tangibile della figura conosciuta, quindi un bel tramonto, un bimbo con le lacrime sulle gote, una composizione floreale, un ritratto e esclamare: quanto è bello, che bravo, questa è arte!
Ecco, lo stordimento iniziale di chi è privo della chiave di lettura delle poetiche visive trasforma repentinamente l’ignorante in navigato conoscitore di linguaggi visivi; eppure, la storia dell’arte nel testimoniare le esperienze umane chiarisce intenti e moti, pensieri, analisi e azioni di artisti e studiosi; distinguendo tra maestria artigianale, tecnica e creazione.

l’indifferenza causata dalla mancata acquisizione degli strumenti educativi rende il lavoro artistico sperimentale o d’avanguardia poco fruibile, perché, inadeguato alle aspettative della massa non avvezza a rappresentazioni visive gestuali prive di soggetti formali immediatamente assimilabili.

La gente si sente rassicurata dalla visione di figure affini alla realtà e pur disconoscendo il linguaggio dell’arte crede di interagire, capire quanto l’artista volesse dire o trasmettere con gli strumenti della pittura o della scultura, musica, letteratura, teatro.
Capire un’opera è conoscenza. Conoscenza e contestualizzazione storica dell’artista. Quindi, piuttosto che chiedersi o chiedere la significazione è opportuno munirsi degli strumenti culturali adeguati che associati alla sensibilità individuale conducono il dialogo sui binari dell’empatia.




(mario iannino)

sabato 20 marzo 2010

l'amore soggettivizzato: ecco come il politichese stravolge l'italiano


Quando il politichese si appropria di simboli esistenziali, è d’obbligo essere guardinghi.

I significati cambiano, mutano in senso lessicale il concetto; le parole adottate assumono valenze opposte a quelle che di solito siamo avvezzi a conferire. In effetti, non è tanto chiaro il concetto d’amore urlato da Alemanno, il sindaco di Roma, dal palco al popolo in delirio. Cito testualmente: siamo il partito dell’amore che ha abbandonato il buonismo del passato, abbiamo eliminato il più grande campo nomadi dell’Italia: quello del Casilino…

Ma c’è da chiedersi: chi viveva in quel campo? Animali, persone, bambini, anziani? E se erano persone, perché la politica non ha fatto in modo di integrare questa gente? Integrarli con progetti culturali oltre che di pratica vita giornaliera. D’altronde, chi ha predicato davvero il vangelo dell’amore non faceva distinzioni di ceto, razza o cultura; anzi andava laddove c’era la sofferenza, mangiava insieme ai miseri, i diseredati! E condivideva sofferenze, cibo e intelletto.

Oggi, nell’era dell’idolatria gnomica si enfatizza il successo dell’uomo sull’uomo; si proclama, a parole, la meritocrazia e nei fatti si cercano i più servili, meglio se ignoranti, per far ricoprire loro importanti cariche pubbliche; metterli a capo di mass media e commissioni gestite dai partiti al potere.

Siamo in recessione, la povertà si tocca con mano e mentre una gran fetta di cittadini è sotto la soglia della sopravvivenza, guarda caso, c’è qualcuno che riesce a guadagnare 9milioni di euro in più rispetto all’anno precedente… ma come avrà fatto? Se è così bravo a guadagnare una cifra che sfamerebbe una cittadina intera pur essendo oppresso dai problemi che gli conferisce l’alta carica istituzionale come mai non riesce a traghettare gli italiani fuori dalla crisi economica e morale?
Bèh, senz’altro si giustificherà dicendo che nell’altra parte di tempo libero deve difendersi dai malefici che tramano contro la libertà…sua

Per concludere: è la prima volta che nella storia della Repubblica Italiana un intero governo scende in piazza per contarsi, vedere quanti ancora sono drogati dal mito dell’uomo e lo sostengono.
In uno Stato Democratico Serio i bagni di folla non servono perché non risolvono i problemi dei deboli. Per uscire dalla crisi servono fatti veri e non proclami, accuse e falsità. Né tantomeno bavagli ai cantautori dissenzienti.

La diversità è il sale della vita: aiuta a vincere le difficoltà

giovedì 18 marzo 2010

la pancia della Calabria che produce

La pancia della Calabria che produce

Se escludiamo le macchine agricole e le ibridazioni fatte nei laboratori di ricerca, il mondo contadino sembra essere fermo a trenta quaranta anni addietro. I coltivatori, gli allevatori, continuano a spargere sudore e ansie sui terreni per pochi spiccioli confidando nella buona annata priva di piogge o grandine fuori stagione.
Con un buon raccolto il coltivatore riesce appena a campare mentre il consumatore finale è prosciugato economicamente dalla filiera distributiva. È inutile elencare gl’ingranaggi che fanno lievitare i prezzi; la realtà è amara per il contadino e il consumatore.
Eppure, lontani dal voler fare una sterile demagogia, il mondo contadino è un importante pilastro enogastronomico della Calabria ma anche dell’Italia costretto a vivere di stenti e sacrifici. Spesso gli sforzi dell’agricoltore e dell’allevatore non sono remunerati come dovrebbero. Ai lavoratori del comparto agroalimentare è concesso l’accesso al credito solo dopo pesanti costrizioni ipotecarie, che le banche adottano in ottemperanza ai programmi dell’istituto di credito.
Insomma è una situazione desolante di povertà e fatica per la maggior parte di questi lavoratori.
Le loro esigenze diventano moneta di scambio politico: da una parte i latifondisti e dall’altra i braccianti: entrambi sulla stessa barca ma con ruoli differenti. I primi cercano di aggregarsi ad associazioni o gruppi che possano appoggiare le loro esigenze e i secondi, oppressi dalle necessità congetturali, divengono, loro malgrado, oggetto di scambio nelle competizioni elettorali.
Tutto ciò è umanamente comprensibile! Com’è comprensibile la volontà di certa “dirigenza” di mantenere lo status attuale a dispetto delle belle parole e degli slogan urlati con passione nelle campagne elettorali.

mercoledì 17 marzo 2010

agricoltura biologica in Calabria per uscire dalla crisi





Oggi Catanzaro è vestita di giallo! L’associazione dei coltivatori calabresi ha allestito stand e dato vita al dibattito: come fare uscire dalla crisi l’agricoltura in Calabria. E mentre all’interno dell’auditorium “G. Casalinuovo”, gli esponenti politici e sindacali espongono le strategie programmatiche, all’esterno, nello spiazzo dell’auditorium, coltivatori e imprenditori agricoli invitano a assaggiare i prodotti della terra rigorosamente frutto di colture biologiche.

Uomini e donne forti, dai lineamenti scolpiti dalle fatiche nei campi; orgogliosi dei frutti del loro lavoro porgono ortaggi novelli con una grazia sacrale difficilmente riscontrabile nelle grandi catene dei centri commerciali. Nei banconi asettici delle megastrutture commerciali trovi la retina dell’aglio proveniente dalla Cina, delle cipolle, degli agrumi lavati e lucidati coltivati oltre confine con metodiche differenti dalle nostre.
Nei supermercati difficilmente trovi la cipolla dolce di Tropea, la treccia d’aglio nostrano o di peperoncino piccante, persino il basilico è importato dai paesi orientali. Tutti prodotti privi di odori e sapori. Aromi e colori che oggi hanno pervaso l’area degli stand montati nell'area prospiciente l’auditorium del “Casalinuovo”.

Sì! è decisamente necessario riappropriarci delle tradizioni; interagire con quanti preservano il bene caro della natura, che osservano le regole e seminano secondo le antiche usanze, in ossequio ai cicli lunari e ai criteri migliorativi delle colture biologiche naturali, perché, in quanto madre, la natura non ha mai tradito le aspettative di chi la rispetta; di contro, si è ampiamente visto come le manipolazioni trasgeniche evidenziano in maniera irreversibile il male canceroso delle sperimentazioni ad uso alimentare che immesso nella filiera tocca indistintamente tutti: vegetali, animali e infine l'uomo!



martedì 16 marzo 2010

la quiete dopo la tempesta

una giornata al mare.
©archivio M.Iannino

Odore di salsedine; di iodio; respiro a fondo e trattengo il fiato. il mondo è fuori; si spengono le voci tra il martellare degli operai che posizionano le pedane degli stabilimenti.

Tra qualche mese non sarà così.
Scenderanno in Calabria gli amici; qualcuno si farà precedere da moglie e figli perché costretto a Bologna dagli impegni di lavoro; qualcun'altro farà delle puntate veloci. Insomma riprende la vita di sempre: mare, monti in completo relax.



sole silenzio mare ma quando serve il casino è a due passi! a ognuno il suo...




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