domenica 15 marzo 2020

Strade vuote in città e quarantena volontaria

Non che gli altri giorni siano totalmente diversi ma oggi, sarà per via del coronavirus e dell'allerta con l'hashtag #iorestoacasa ch'è diventato un gioco virtuale per dire al mondo intero come ci si sente ad essere costretti tra le mura domestiche, mi sembra davvero di camminare in uno di quei set cinematografici ambientati nei giorni dopo l'apocalisse.

I presupposti non mancano.

Siamo ostaggi di un virus sconosciuto. La ricerca scientifica ci sta sbattendo la testa ma ancora non riesce a trovare il bandolo della matassa. Si va a tentoni. Negli ospedali s'intubano i contagiati. Unica cura certa è l'ossigeno per bloccare la polmonite causata dal covid-19. Oltre alla terapia farmacologica col tacilizumab, intuizione di un dottore che cura con il farmaco in questione l'artrite reumatoide e la conseguenziale broncopolmonite che attacca i pazienti affetti dalla grave forma di artrite reumatoide, ora in sperimentazione nei vari ospedali alle prese con i contagiati dal corona virus.

L'allarme è palpabile. 

I cittadini sovrastati dal terrore dell'infezione non escono di casa. Rimangono serrati dentro. Al massimo escono dai balconi per non sentirsi soli. E Accomunati nell'isolamento dalla paura contagiosa cercano di esorcizzare il momento con i flash mob postati sul web.

Aver compagno al duol scema la pena. Si diceva un tempo.

Intanto io resto a casa e per me non è un problema. Add'ha pass'a' nuttata.

Al lupo al lupo fake news al tempo del coronavirus

Tana libera tutti?

Sembra proprio così!

Non appena si raggiunge un minimo di visibilità chiunque si sente libero di dire ciò che cazzo vuole.

Sul web l'anarchia regna sovrana. Dal piccolo influencer al grande ognuno si sente autorizzato a dire la sua versione dei fatti anche senza alcuna conoscenza scientifica e tecnica in merito al problema.

Qualcuno parla di ipotetiche distinzione tra nord e sud fomentando così polemiche inutili che non giovano a nessuno se non a chi ci guadagna politicamente seminando odio e innalzando muri con dannose contrapposizioni ideologiche.

Gli schieramenti si formano e si annullano come se niente fosse. Mentre alcune testate nazionali, una in particolare, che non intendo menzionare per la disapprovazione e lo sconcerto che semina dal punto di vista intellettuale, vomita veleno.

Le parole di Jasmine Cristallo sono facilmente strumentalizzabili quando non si “leggono” e interpretano con purezza intellettuale. Tant'è che un giornalaio si sente autorizzato a trarne considerazioni arbitrarie. Articolo che ho letto. Tra lo sconcerto ho cercato l'account fb della “sardina incriminata” e ho letto attentamente le poche righe “accusatorie”.

Niente di tutto quanto dedotto dal giornalaio traspare dal post di Jasmine Cristallo. Eppure lui è riuscito a farne un articolo bello lungo circostanziato e di parte.

Vergogna!  

sabato 14 marzo 2020

A metà strada

Ore 18. flash mob dai balconi.

Esorcizziamo? Va beh, esorcizziamo. E poi? Finito di cantare a squarciagola l'inno d'Italia. Abbassato il volume dell'amplificatore girato verso l'esterno. Smorzato il ritornello di Celentano. Appesa la bandiera dell'Italia, il tricolore, ai fili del bucato. steso al sole e all'aria come un panno appena strizzato e messo lì per asciugarsi. Insomma, Smorzati i toni che si fà?

un'altra considerazione è d'obbligo per capire il mio sbalordimento, la mia sorpresa davanti a scene simili:

A dire il vero non pensavo di avere dei vicini così chiassosi. Eppure nel mio quartiere la gente, di solito, è molto riservata. Ma questa sera no! Quelli del palazzo di fronte al mio sono tutti, la maggior parte, per essere precisi, nei balconi. Ballano. Si sbracciano in saluti mai esternati, anzi quando ci si incontra per strada a tu x tu neanche ti guardano in faccia. E adesso sono lì e lanciano saluti. Si aspettano risposte. Un cenno. Qualche cenno che li faccia sentire meno soli, probabilmente.

Vuoi vedere che la paura della morte ci ha reso un po' migliori, più umani? Almeno noi italiani, che siamo un popolo di filosofi, pensiamo spesso al dilemma della vita e della morte. E spesso nei momenti critici pensiamo:
chi ce lo fa fare ad essere egoisti e stronzi coi nostri simili. D'altronde abbiamo sempre pensato da generosi e sviluppato un sistema nazionale sanitario che guarda con occhi benevoli anche i poveri. Cioè a noi stessi, che siamo la maggior parte, quelli che non possiamo pagare una botta di soldi per essere curati. Lo sapevano bene i Padri Costituzionalisti che hanno scritto la Carta della Repubblica. Anche se dopo il benessere economico, il cosiddetto boom economico, alcune forze politiche si sono impegnate tantissimo a tagliare e cancellare i successi ottenuti dai lavoratori e dalle forze di sinistra.

Voglio sperare che questa ondata di terrore che ci fa guardare al prossimo come una opportunità di vita e di stimoli sociali,
Che questa situazione sanitaria e sociale sia la spinta per recuperare il terreno perso! Speriamo!
In barba ai sovranisti che guardano alla fuga della Gran Bretagna dall'Europa e inneggiano alla brexit che deve fare i conti con le demenzialità dei leader che l'hanno voluta fuori.

Boris Johnson.

Questa volta l'hai detta davvero grossa! un po' di più rispetto agli inglesi che ti hanno seguito come pecore al macello. Adesso hai fatto un teorema assurdo!
Devono morire i deboli a costo sociale zero per rafforzare chi è lontano dalle fatiche e dalla fame.
Hai teorizzano un'ipotetica reazione antibatterica di gregge al covid-19. Hai detto ai tuoi: preparatevi al contagio. Preparatevi a morire!

Boris Johnson non si preoccupa di esortare alla cautela gli inglesi. Invitarli di stare a casa, proteggersi dal virus. No! Lui teorizza un contagio doveroso affinché si possa sviluppare l'immunità di gregge. E affinché ciò avvenga devono infettarsi almeno il 60% degli inglesi.

Ma chissu è scemu 'nta capu!


Voglia di normale quotidianità

Uscire di casa.


Fare la spesa al tempo del coronavirus. È quasi drammatico!

Il terrore si legge dappertutto. Negli atteggiamenti. Nelle parole. E nelle reazioni che la gente ha nei confronti di un banale colpo di tosse dovuto ad un tic nervoso congenito ma niente di più.

La gente ha paura!

Rispetta la fila e la distanza interpersonale per paura più che per educazione. E lancia occhiate assassine a chi supera di qualche centimetro l'area delimitata per motivi di sicurezza.

A questo punto c'è da chiudersi e chiedere ma gli impianti di climatizzazione d'aria dei supermercati sono stati bonificati?

Le imprese di manutenzione hanno pulito, sanificato, sostituito i filtri dell'aria negli impianti di climatizzazione?

la voglia di tornare alla normalità è forte. ma non possiamo abbandonare i fondamentali dell'igiene personale e collettiva. Ognuno deve fare la propria parte. Ce la faremo!

venerdì 13 marzo 2020

Io resto a casa e sono sereno

#iorestoacasa

L’ultimo dpcm del governo invita tutti a restare in casa così da fronteggiare meglio il virus influenzale che sfocia in una broncopolmonite mortale nelle persone immunodepresse.

Allerta rossa! In Italia non si può uscire di casa se non per motivi validi e necessari quali recarsi dal medico, in farmacia, fare la spesa, portare il cane a fare i bisogni e … basta!

Da quanto si apprende dai social pare che la maggior parte delle persone sia entrata in crisi.

Rimanere forzatamente a casa per molti è risultato un danno emotivo da tenere sotto osservazione.

C’è tanto lavoro per psicologi e psichiatri.
Se si pensa a quella moltitudine di senzatetto. A quanti non riescono a mettere insieme il pranzo e la cena. A tutte quelle persone che devono fare scelte drammatiche quali comprare le medicine o pagare le bollette. Ecco se si pensasse alle costrizioni imposte dal sistema socio-economico che lascia indietro una fascia sociale debole tutte 'ste menate non le faremmo!

Ecco, per esempio, proviamo a pensare a chi sta peggio davvero. E non menarcela come se dovessimo andare in un campo minato, costretti dalla forza bruta e sminare il percorso perché deve passare il padrone del mondo.

Personalmente ritengo che sia un piacere poter stare a casa. 
Dedicare tempo agli affetti. Cucinare per loro. Dialogare. Leggere un libro. Ascoltare musica. Vedere un film o giocare. Insomma dedicare un po’ di tempo a sé stessi e agli altri componenti che formano la famiglia.
Il momento esige cautela nei rapporti interpersonali. Si raccomanda l’uso della mascherina per proteggere le prime vie respiratorie; la distanza tra le persone di almeno un metro. Evitare gli assembramenti e i posti affollati. Ma è consentita una passeggiata.

E allora godiamocela ‘sta imposizione! Prendiamola come una opportunità. Un regalo per conoscerci meglio. Un invito all'introspezione. Un’opportunità per riappropriarci dei valori reali, quelli che contano e che fanno dell’essere umano un soggetto pensante degno del suo stato. Essere solidali davvero. E non “sfruttare” il momento “coronavirus” come un’opportunità per mettersi in mostra. Stare sotto i riflettori mediatici per avere distribuito mascherine o mantenuto i prezzi delle medicine secondo la prassi commerciale imposta dal ssn.
Non ci sono eroi! Le persone veramente di cuore compiono azioni e gesta clamorosi per alcuni ma normalissimi per l’educazione ricevuta che le spinge a spendersi per il prossimo e fare ciò che fanno nel silenzio.
Io resto a casa!, e sono serenamente fiducioso che questa prova serva a migliorarci.

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